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Tudor come De Rossi: “Il recupero di Atalanta-Fiorentina a fine campionato falsa tutto”

Dopo la Roma, anche la Lazio si lamenta. Igor Tudor, tecnico dei biancocelesti ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida col Monza, dichiarando che il recupero di Atalanta-Fiorentina al termine del campionato falserebbe il regolare svolgimento dello stesso: “Recuperare Atalanta-Fiorentina a fine campionato non sarebbe una cosa giusta e regolare. Nel calcio italiano bisogna migliorare tanto in queste cose qua”.

I biancocelesti sperano ancora in un piazzamento Champions, la Roma per arrivare aritmeticamente davanti alla Lazio deve fare almeno 8 punti nelle ultime 4 sfide di campionato.

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Le Voci di Retesport

Petruzzi a RS: “Roma, servono 21 punti per la Champions. Ecco la mia classifica finale…”

“La Roma nelle prossime nove partite potrebbe fare 21 punti. Mi aspetto già una grande gara a Lecce, con quel punteggio i giallorossi sarebbero in Champions. Occhio alla Juventus, che se non vince domani con la Lazio rischia di essere realmente risucchiata nella lotta per la prossima Champions League”, così Fabio Petruzzi ai microfoni di Retesport.

L’ex centrale giallorosso nel corso de La Sveglia Giallorossa si è divertito anche a preconizzare la classifica finale del campionato: “Dico Inter prima, Milan seconda, Roma terza, Juventus quarta, Atalanta quinta e Bologna sesto”. Vedremo se avrà avuto ragione…

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APPROFONDIMENTI

Roma-Champions, strada in salita: -8 punti rispetto allo scorso anno

I numeri iniziano ad essere impietosi e preoccupanti. Quarta sconfitta in campionato, appena 14 punti in 10 gare con una proiezione finale, se il passo in corsa non si farà più veloce, di 53. Visto che è plausibile e auspicabile attendersi un’accelerazione con i ritorni di Dybala, Smalling e Pellegrini, per centrare la Champions – che negli ultimi 4 anni ha visto la quarta classificata totalizzare rispettivamente due volte 70 e 78 punti – la Roma dovrebbe iniziare a viaggiare quantomeno ad una media di 2 punti a partita.

Tradotto: nelle restanti 28 gare, ottenere alme no 56 punti. Siamo a fine ottobre e il tempo non manca, anche se sinora gli unici due scontri diretti sono stati persi entrambi e nei prossimi due mesi gli avversari saranno Lazio, Fiorentina, Napoli, Juventus, Atalanta e Milan.

Fonte: Il Messaggero

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Lotta Champions, Roma e Milan pari in classifica ma rossoneri avanti per i gol segnati

Milan 4° e Roma 5a in classifica anche se sono pari quasi in tutto: punti (59), punti negli scontri diretti (2), differenza reti negli scontri diretti (0), differenza reti generale (+14). Bisogna ricorrere al quinto criterio per assegnare il momentaneo quarto posto al Milan: i gol totali segnati (52 a 44 per i rossoneri). In caso di ulteriore parità deciderebbe il sorteggio.

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Interviste

Allegri: “Con la Roma grande sfida. Torna Locatelli. Lotta Champions? Per noi oggi impossibile”

Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Juventus:

Che Roma si aspetta?
“Sta facendo un ottimo campionato, è in lotta per un posto in Champions. Ha subito solo 5 gol in casa, viene da 4 vittorie in casa senza prendere gol. Sarà una bella partita, in uno stadio pieno. Troveremo anche una bella giornata primaverile, dobbiamo essere bravi a fare una bella gara”.

Un punto sui recuperi? Solo Milik assente? Come sta Pogba?
“Ha reagito bene, ieri ha fatto allenamento e sta bene. L’altro giorno son rimasto contento di come è entrato, ha fatto buone cose. Momentaneamente però è solo un’ottima soluzione in panchina. Milik tornerà dopo la sosta, Kaio Jorge non è ancora a disposizione, Miretti torna a disposizione”.

Paredes come sta?
“Paredes sta bene, poi torna Locatelli. Abbiamo anche Barrenechea che ha fatto un’ottima partita, sono tutti giocatori affidabili”.

Che attacco ha in mente? Pensa al tridente?
“Bisogna avere pazienza e calma nel mettere giocatori che non giocano da tanto tempo. Abbiamo il Friburgo, sono importanti i cambi dalla panchina. Sono contento di averli tutti a disposizione, verranno fatte delle scelte”.

Ha delle affinità con Mourinho come viene detto?
“Se mi accomunano a lui sono molto contento, ha vinto 26 trofei in carriera. A Roma sta facendo un ottimo lavoro. Mi dispiacerebbe se domani non ci fosse. Secondo me quando un allenatore viene espulso dovrebbe essere multato, non squalificato”.

Sarebbe contento di aver Di Maria anche l’anno prossimo?
“I grandi giocatori è sempre bello averli. Angel è straordinario, però di questo se ne occupa la società. In questo momento le priorità sono altre anche se è stato rinnovato il contratto a Danilo”.

Di Maria può partire in panchina domani?
“Credo abbia fatto 4 partite, le ultime le ha sempre giocate. A La Spezia è entrato 35 minuti, è importante che quando giochi, a prescindere dai minuti, determini come ha fatto in queste partite”.

Dybala sarà l’osservato speciale domani?
“Paulo è un giocatore che ha dimostrato nei numeri che è importante. Lo è per la Roma, lo è stato per la Juve. Gli va dato un occhio di riguardo perché vicino all’area è pericoloso”.

La società l’ha fatta diventare un allenatore per giovani o lo è sempre stato?
“Mi son dovuto ringiovanire perché è nato mio nipote”.

Qual è l’avversaria per un posto in Champions?
“La rincorsa in Champions è impossibile. Al momento la squadra ha fatto 50 punti sul campo. Tra quelle davanti rimarrà fuori una tra Inter, Milan, Lazio e Roma. C’è anche l’Atalanta che può rientrare, ci sono 42 punti in gioco e tutto è ancora da giocare per loro. Noi dobbiamo fare una passo alla volta, non possiamo guardare a loro perché sono lontane”.

Andare in Champions con penalizzazione sarebbe come vincere lo scudetto?
“Andare in Champions League con -15 è come vincere tre scudetti, non uno”.

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APPROFONDIMENTI

Mou, il cammino è da Champions: +6 sulla scorsa stagione ma i 44 punti non sono un ‘unicum’ negli ultimi 5 anni

FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano) – Da adesso, forse, inizia un nuovo campionato, o almeno la fase finale di un torneo che può ancora rivelare grandi sorprese. La Roma centra il successo contro il Verona salendo a quota 44 punti in classifica. Una vittoria sofferta ma fortemente voluta da tutto il gruppo che, al triplice fischio di Sozza, si è ritrovata in un abbraccio collettivo, condito da un discorso motivazionale dello Special One, che non ha lasciato nulla al caso anche nel dopopartita, tra critiche ad una parte della tifoseria, ai media e anche un mea culpa nella coda finale delle sue dichiarazioni.

I numeri consacrano la bontà fin qui del cammino della sua seconda Roma: rispetto alla scorsa stagione i giallorossi infatti hanno 6 punti in più e dopo il Napoli (+13 rispetto ad un anno fa) sono la squadra che ha fatto meglio tra le big, al pari della Lazio. Male ad esempio Inter e Milan, rispettivamente -6 e -5, così come l’Atalanta -2. La Juve fa +5 ma il rendimento dei bianconeri al momento è cristallizzato, causa processi sportivi.

Oltre ai punti va analizzata anche la posizione in classifica e la distanza dalle altre in chiave lotta Champions. La squadra giallorossa infatti l’anno scorso di questi tempi aveva 11 punti di ritardo sulla terza (oggi è terza a pari merito col Milan), 5 sulla quarta. I miglioramenti in prospettiva sono evidenti a tal punto da considerare, calendario alla mano, fondamentali gli scontri diretti casalinghi che la Roma avrà contro Milan e Inter.

C’è da sottolineare anche che questo punteggio alla 23° giornata non è una novità negli ultimi 5 anni: due stagioni fa con Fonseca in panchina e nel 2017-18 con Di Francesco la Roma aveva infatti gli stessi punti (44) in classifica. Le due annate però sono terminate in maniera totalmente opposta. Nella seconda stagione di Fonseca infatti ci fu un crollo quasi senza precedenti nelle ultime 15 gare di campionato con appena 16 punti raccolti e il settimo posto – che valse la qualificazione in Conference poi vinta l’anno dopo – conquistato all’ultima giornata contro lo Spezia. Con il tecnico pescarese invece la Roma mantenne un gran ritmo, chiudendo terza con 77 punti e strappando la qualificazione in Champions.

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Rassegna stampa

I “valori” di Mourinho lanciano la Roma al terzo posto. Primo gol di Solbakken

A fine partita, vinta come piace a lui, José Mourinho ha chiamato a raccolta tutti i giocatori della Roma a centrocampo. In mezzo al cerchio ha spiegato l’importanza di questi tre punti nella corsa Champions League ma, ancor di più, quali sono sempre stati e sempre saranno i suoi valori: l’agonismo, la capacità di fare un metro in più per aiutare il compagno di squadra, l’orgoglio di vestire i colori sociali, non tirarsi mai indietro.

Come scrive il Corriere della Sera la vittoria contro il Verona non passerà alla storia dello spettacolo, ma può essere lo stesso una tappa importante della stagione e il motivo è chiaro: è arrivata con una prestazione dove l’impegno ha fatto, per forza di cose, anche la parte della qualità. Alle assenze di Dybala (affaticamento muscolare, preservato per Roma-Salisburgo di giovedì) e di Pellegrini (in panchina anche lui acciaccato) si è aggiunta subito quella di Abraham. L’inglese, influenzato alla vigilia, non doveva nemmeno giocare ed è stato abbattuto dal fuoco amico (Mancini che cercava una rovesciata in area del Verona) dopo nemmeno un quarto d’ora.

Tammy è uscito con la borsa del ghiaccio sullo zigomo sinistro e parecchia paura per le prossime gare. Al suo posto Belotti, come sempre generoso e un po’ sfortunato quando nel finale, con una grande parata, Montipò gli ha negato il gol del 2-0 Cristante è stato il migliore in campo, proteggendo la difesa e conquistando palloni su palloni. Bove ha marcato Tameze, la fonte del gioco veronese. El Shaarawy e Spinazzola hanno sviluppato il gioco a sinistra, dove la Roma ha attaccato di più. Il protagonista a sorpresa, però, è stato Solbakken.

Il norvegese, che fin qui aveva giocato pochissimo, ha segnato il gol decisivo alla sua prima da titolare, dimostrando di essere un esterno d’attacco capace di segnare con più frequenza di Zaniolo: 13 in 63 partite nel campionato di casa con il Bodo, 7 compresi i preliminari in Conference League nella scorsa stagione (3 proprio contro la Roma).

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Rassegna stampa

Mourinho attacca i tifosi: “Non capite il nostro lavoro”

Li ha voluti tutti attorno a sé a fine gara. Da leader. Mourinho al centro e i calciatori chiusi in un lungo abbraccio. Un minuto di discorso, per caricare e compattare ancora di più il gruppo. Dopo la vittoria contro il Verona e in vista di un impegno fondamentale come quello di giovedì a Salisburgo. “Mi sono complimentato con tutti per la vittoria. Avevo tutto il gruppo lì con me. Hanno vinto con uno spirito fantastico, giocando molto bene. Se si può dire così, quando giochi contro un avversario molto difficile, che si chiude. Ma abbiamo meritato la vittoria e ancora grazie ai ragazzi che hanno dato tutto”.

Come scrive la Repubblica, serviva vincere e mantenere il treno Champions. E la Roma lo ha fatto, grazie anche al turnover. Ma per Mourinho non grazie al pubblico dell’Olimpico, al 23esimo sold out. “È una squadra che merita più di quanto gli dà la gente. Non gli danno credito per quello che stiamo facendo. Sold out? Se è uno stadio esaurito come contro il Bodo, l’Olimpico vince da solo. Quello di oggi invece era diverso, lamentoso. Non si può fischiare un ragazzo che perde palla. Bove? Se io sono un tifoso della Roma lo porto in braccio. È più tifoso di loro. Quando sono arrivato era pronto ad andare in prestito in C. Oggi gioca titolare con la Roma. Tutti sono fenomeni, noi vinciamo per fortuna. Io non ho bisogno di sostegno, loro hanno bisogno di sostegno. E io devi proteggerli e quindi chiedo di più ai tifosi”.

Contro tutti, come dimostrato dall’abbraccio a fine gara. Tornando ai singoli il portoghese si è soffermato su Belotti: “Ha fatto una grandissima partita. Andrea meritava il gol, Montipò ha fatto un miracolo. E poi ancora grazie a tutto il gruppo. Sei calciatori hanno giocato in Austria giovedì, Karsdorp non giocava da due mesi, Spinazzola da altrettanto. Non potevo essere più felice di così e sono grato per gli sforzi del gruppo“.

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Rassegna stampa

Mourinho-Dybala, c’è un patto: la Champions li terrebbe entrambi felici a Roma

C’è una promessa reciproca che parte da lontano. E che tutti e due i protagonisti contano di mantenere. Mourinho ha convinto Dybala a scegliere la Roma garantendogli che sarebbe rimasto fuori dalla Champions League solo per un anno. E Dybala, più recentemente, ha rassicurato Mourinho sulle potenzialità della squadra rincuorandolo verso l’obiettivo, il quarto posto, che resta raggiungibile anche dopo le due sconfitte di questa settimana: quella bella ma sempre fastidiosa di Napoli in campionato e quella “orribile” (Mou dixit) in Coppa Italia contro la Cremonese.

Come scrive il Corriere dello Sport, sono loro, i due fuoriclasse, a dover tirare fuori la squadra dal momento di difficoltà. E non è casuale che Dybala sia venuto meno, in termini di rendimento, proprio nelle ultime due partite. Se lui fosse stato al top, la Roma avrebbe certamente limitato i danni. Ma niente è perduto, a parte la Coppa Italia.

Dybala non avrebbe mai accettato la Roma se Mourinho non la avesse sedotto con la prospettiva di un ruolo da principe e di un piano di rafforzamento degno. Mourinho non si sarebbe mai rassegnato a un “mercatino” (altra sua espressione) che non includesse il suo Paulino.

Anche se qualcuno ancora fa finta di non capirlo, la Roma di Mourinho ha un appeal internazionale e rappresenta un’attrattiva per i grandi calciatori. Vedi Wijnaldum e Matic, che hanno sposato la causa come legionari stranieri soltanto su input dell’allenatore. La Roma senza Mourinho è condannata a reinventarsi e a modificare un programma che i Friedkin, quando le strettoie del fair play finanziario Uefa non avevano ancora riaperto i cantieri, avevano immaginato vincente nel giro di tre anni.

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Pagelle

Milan-Roma 2-2, le pagelle dei giornali: Abraham e Smalling su tutti

La Roma recupera in extremis a San Siro contro il Milan un punto preziosissimo per la lotta Champions. A segno Ibanez e Abraham, che dopo il salvataggio di testa col Bologna da 3 punti, regala un altro punto ai suoi compagni.

Le pagelle dei quotidiani:

LA GAZZETTA DELLO SPORT (M. CECCHINI)

Rui Patricio 5,5 ; Mancini 6,5, Smalling 6,5, Ibanez 6; Celik 6, Cristante 6, Pellegrini 6,5, Zalewski 6,5; Zaniolo 5, Dybala 6,5; Abraham 7. Subentrati: Matic 7, Tahirovic 6, El Shaarawy SV, Belotti SV. Allenatore: Foti 6,5.

CORRIERE DELLO SPORT (R. MAIDA)

Rui Patricio 5,5; Mancini 6, Smalling 6,5, Ibanez 6,5; Celik 6, Cristante 6, Pellegrini 7, Zalewski 6,5; Zaniolo 5, Dybala 6; Abraham 7. Subentrati: Matic 6,5, Tahirovic 6, El Shaarawy 6, Belotti SV. Allenatore: Mourinho 6,5.

CORRIERE DELLA SERA (C. PASSERINI)

Rui Patricio 5,5; Mancini 5,5, Smalling 6, Ibanez 6; Celik 5,5, Cristante 5,5, Pellegrini 6,5, Zalewski 6; Zaniolo 4, Dybala 5,5; Abraham 7. Subentrati: Matic 6,5, Tahirovic 6, El Shaarawy 6, Belotti SV . Allenatore: Foti 6.

LA REPUBBLICA (E. GAMBA)

Rui Patricio 6; Mancini 5,5, Smalling 6,5, Ibanez 6; Celik 5, Cristante 6, Pellegrini 7, Zalewski 5,5; Zaniolo 5, Dybala 6; Abraham 7. Subentrati: Matic 6,5, Tahirovic 6, El Shaarawy SV, Belotti SV. Allenatore: Mourinho 6.

IL MESSAGGERO (A. ANGELONI)

Rui Patricio 5,5; Mancini 5,5, Smalling 6,5, Ibanez 6,5; Celik 5,5, Cristante 5,5, Pellegrini 6,5, Zalewski 6; Zaniolo 5, Dybala 5,5; Abraham 7. Subentrati: Matic 6, Tahirovic 6, El Shaarawy 6, Belotti SV. Allenatore: Foti 6.

IL TEMPO (F. SCHITO)

Rui Patricio 5; Mancini 6, Smalling 6, Ibanez 6; Celik 5, Cristante 6, Pellegrini 6,5, Zalewski 5,5; Zaniolo 5, Dybala 6; Abraham 6,5. Subentrati: Matic 6,5, Tahirovic 6, El Shaarawy 6, Belotti SV. Allenatore: Mourinho 6,5.