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Tifosi

Fiorentina-Roma, esaurito il settore ospiti

L'andamento balbettante della Roma non frena l'amore dei suoi sostenitori. In poco più di 24 ore dall’apertura della vendita sono andati esauriti i biglietti per il settore ospiti di Firenze. Saranno quindi 2450 i romanisti presenti sugli spalti del Franchi per la gara contro la Fiorentina, in programma sabato 3 novembre alle 18. Ieri si è inoltre conclusa la quarta ed ultima fase della vendita dei tagliandi per il match di Champions League con il CSKA Mosca: saranno circa 1000 i supporters giallorossi che assisteranno alla partita allo Stadio Lužniki.

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Allenamenti

Trigoria, ansia per Luca Pellegrini

Luca Pellegrini tiene in ansia la Roma a causa di un infortunio rimediato durante l'allenamento mattutino. Il terzino sinistro infatti, ha accusato una distorsione alla caviglia ed è stato accompagnato a spalla fuori dal campo dai medici giallorossi.  Oggi si effettueranno controlli strumentali per verificare le sue condizioni. 

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Allenamenti

Trigoria, ancora ai box Manolas e De Rossi: si tenta il recupero per Firenze

Stentano ancora ad arrivare notizie confortanti da Trigoria, dove al mattino si svolge la seduta d'allenamento con vista su FiorentinaRoma di sabato alle ore 18.00 (diretta Sky). Sottoposti, infatti, ancora a terapie sia Manolas e De Rossi: come sottolineato anche nella rassegna stampa odierna, per il greco sono al momento maggiori le possibilità di recuperare in vista del match, ma le condizioni di entrambi andranno monitorate giorno per giorno. Seduta individuale per Perotti, Karsdorp, Kluivert e Pastore, tutti alle prese con la riabilitazione dai rispettivi infortuni: soltanto questi ultimi due al momento hanno possibilità di essere a disposizione per il Franchi. Per il resto del gruppo, dopo il riscaldamento attenzione alla tattica anche grazie ad alcune partite a tema, prima di una partitella classica finale.

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NEWS

[FOTO] – Ilaria Cucchi a cena con i Fedayn giallorossi: “Emozione indescrivibile, splendida gente”

Nella serata di ieri i Fedayn, gruppo storico del tifo caldo della Roma, si sono riuniti a cena con Ilari Cucchi, sorella di Stefano, come mostrato dalla stessa Ilaria attraverso un post su Facebook: "Stasera la casa dei miei amici era piena di splendida gente. I Fedayn, che mi hanno fatto sentire forte l'affetto della persone normali come lo sono io. È stato di un'emozione indescrivibile. Voglio dire che sono davvero fortunata ad avere nella mia vita due persone speciali come voi Silvia Piccone e Mimmo Caserio. Siete belli, belli davvero. La prossima a casa nostra con Fabio Anselmo che ha ormai la Roma nel cuore anche lui", ha scritto.

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STADIO

L’inchiesta Rinascimento si chiude, ma adesso l’impianto può ripartire

IL TEMPO (F. M.Magliaro) – L'inchiesta Rinascimento si chiude e si va verso il processo. L'assenza, però, di provvedimenti diretti nei confronti di Eurnova o dell'iter di approvazione del progetto della Roma di costruire il proprio futuro Stadio a Tor di Valle, a questo punto può autorizzare un (cauto) ottimismo. Cauto perché alla fine l'ultima parola non è mai davvero detta ma, prudenza di opportunità a parte, il fatto che la procura non abbia ritenuto di domandare al Giudice per le Indagini preliminari provvedimenti diretti che investano lo Stadio conferma le prime parole pronunciate, il 13 giugno scorso – giorno dell' esplosione dell' inchiesta con gli arresti eccellenti di Luca Parnasi, patron di Eurnova e socio della Roma nel progetto, dei cinque collaboratori di Parnasi, di Luca Lanzalone, avvocato chiamato dei grillini a dirimere l'ingarbugliata situazione, e degli altri politici coinvolti nell'indagine – dal sostituto procuratore Ielo: "La Roma non è coinvolta" né lo è l'iter, la cui formazione è stata lunga e collegiate. Che, a questo punto, potrebbe ripartire senza ulteriori intoppi. Al netto della questione dei finanziamenti per pagare il progetto il cui valore globale è non inferiore a 800 milioni di euro, la Roma (e con essa la nuova Eurnova guidata da Giovanni Naccarato) a questo punto può iniziare un lavori di pressione verso il Campidoglio per stringere i tempi. Da una parte gli uffici capitolini stanno conducendo, su disposizione del sindaco, Virginia Raggi, un controllo approfondito su tutti gli atti preparatori al via libera dato al progetto in Conferenza di Servizi regionale, dall'altro, i funzionari del Dipartimento Urbanistica, mentre predispongono le controdeduzioni alle osservazioni alla variante urbanistica, continuano a incontrare – oramai con cadenza di 3 o 4 appuntamenti a settimana da inizio ottobre – i tecnici di Eurnova per mettere a punto il testo della Convenzione urbanistica. Variante, con osservazioni e controdeduzioni, e Convenzione che andranno al voto di adozione in Consiglio comunale, presumibilmente non prima di febbraio/marzo del prossimo anno.

Anche perché oramai, sarà necessario attendere anche l'esito dei lavori del Politecnico di Torino sulla viabilità del progetto dopo il taglio delle opere pubbliche di mobilità deciso dalla Raggi necessario per i 5Stelle per poter giungere al taglio delle cubature delle tre torri di Libeskind. Visto il contralto siglato fra Comune e Ateneo torinese, secretato e blindatissimo, il bollino blu non dovrebbe arrivare prima di metà gennaio (a meta dicembre dovrebbe arrivare la relazione preliminare). E non saranno le eventuali dimissioni del sindaco, Virginia Raggi – qualora, da condannata nel processo Marra, onorasse il regolamento dei 5Stelle rinunciando all' incarico – a poter comunque fermare l'iter. Le dimissioni del Sindaco, infatti, non inciderebbero né sull'iter di formazione della variante urbanistica né su quello della Convenzione: entrambi sono, di fatto, atti dovuti che discendono dall'esito della Conferenza di servizi regionale. Gli input politici, in questo caso, sono già stati dati, prima dalla coalizione di centrosinistra all'epoca Marino e ora dai pentastellati con la delibera Raggi di pubblico interesse. L'eventuale "nuovo Tronca" quindi potrebbe, essendo investito dei poteri tanto della Giunta quanto del Consiglio, tranquillamente approvare secondo le indicazioni degli uffici tecnici sia la variante che la convenzione urbanistica. Perciò, dopo la conclusione del filone principale delle indagini, è solo una questione di volontà politica.

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Rassegna stampa

Tra Pioli e Di Francesco il pareggio è un tabù

Tra Pioli e Di Francesco va a finire sempre così: o vince uno o vince l’altro, vietato pronunciare la parola pareggio. In otto confronti diretti come allenatori, scrive La Gazzetta dello SportPioli ha vinto quattro volte e Di Francesco altrettante, con l’attuale tecnico della Fiorentina che primeggia (ma di poco, 13 a 12) nei gol messi a segno dalla propria squadra. Gli incroci riguardano le sfide vissute alla guida di sei differenti club, con Di Francesco allenatore di Sassuolo e Roma e Pioli sulle panchine di Bologna (poi esonerato e sostituito da Ballardini), Lazio, Inter (anche qui cambio in corsa con Vecchi) e Fiorentina. Partite quasi sempre spettacolari e ricche di reti, come dimostrano anche i 25 gol totali, ad una media di 3,125 a partita. Anche la scorsa stagione sono state fuoco e fiamme in entrambe le sfide giocate tra Fiorentina e Roma. Al Franchi, finì 4-2 per i giallorossi(doppietta di Gerson, adesso in casacca viola) in un momento dorato e la Fiorentina che nella sfida del girone di ritorno violò l’Olimpico per 2-0 grazie alle reti di Simeone e Benassi. Adesso la situazione è molto diversa e vede la Roma cercare di recuperare punti e posizioni verso quegli obiettivi (leggi qualificazione alla prossima Champions) che sono fondamentali per la vita del club e la Fiorentina a caccia di un consolidamento che possa riportarla ad assaporare l’Europa.

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Rassegna stampa

Cristante batti un colpo

IL TEMPO (A.Austini) – Meno di un anno fa, undici mesi per l'esattezza, Bryan Cristante segnava una doppietta con l'Atalanta a Goodison Park, il campo dell'Everton. Un gol di sinistro, un altro di testa, più un rigore procurato. Insomma una serata magica di Europa League, "la più bella della mia vita" raccontava lui, mentre chi lo guardava da fuori azzardava il paragone, suggestionato dal prato inglese che lo aveva appena visto protagonista: "Ricorda Lampard". Sì, meno di un anno fa, esagerando, Cristante era paraonato a un mito del calcio europeo. A fine stagione i gol segnati tra campionato e coppe sono stati 12 in 47 partite, niente male per un centrocampista. E infatti a Bergamo si è formata la fila per portarlo via. Milan e Roma le più convinte, Juventus molto interessata, Lazio ad osservare gli sviluppi. Senza contare le offerte dall' estero. Come è andata a finire sul mercato lo sappiamo. E come sta proseguendo sul campo pure.

La strana legge, purtroppo per la Roma, si sta confermando: quando vince l'asta su un giocatore ambito a suon di milioni – nel caso di Cristante un massimo di 30 complessivi tra prestito obbligo di riscatto e bonus vari – rimane delusa dal rendimento dello stesso. Esempi? Iturbe, Destro e Schick, mentre l'eccezione è Nainggolan. Bryan e l'ex sampdoriano, però, non devono arrendersi. Hanno giocato troppo poco per una "sentenza" di fallimento definitiva, Cristante è arrivato ad appena 5 partite da titolare in giallorosso più altri 6 spezzoni. Un gol all'attivo col Chievo, una buona prova da mediano col Vikkoria Plzen e poco altro finora. Molte più delusioni che gioie, compresa la Nazionale persa.

Già tre i ruoli ricoperti con Di Francesco – mezzala e trequartista oltre che mediano – ma il suo problema non è questo: si torna sempre lì, alla testa. Cristante accusa il problema principale di tutti i giocatori della Roma che non rendono, l'incapacità di ribellarsi alla negatività. Non deve essere un alibi, semmai una colpa, ma di questo si tratta. Perché uno cercato da tutte le più grandi squadre italiane non può diventare improvvisamente scarso. Rispetto ad altri, l'ex atalantino ha già vissuto situazioni difficili. A un certo punto lo paragonavano a Redondo per la sua lentezza, altro che Lampard. Il Milan l'ha cresciuto, lanciato, bocciato e poi scaricato al Benfica dove è arrivato troppo giovane per giocare. A Palermo e Pescara si è dovuto rilanciare, a Bergamo ha trovato l'apparente consacrazione, ma Roma gli sta dicendo che c'è ancora tanta strada da fare. A Trigoria continuano ad aspettarlo fiduciosi. Sul ragazzo davvero nulla da dire: rispetto alla sua espressione, tra il triste e lo svagato, Bryan è un tipo simpatico, dalla battuta pronta e al tempo stesso molto tranquillo. Meno "social" di tanti suoi coetanei, a Pescara ha conosciuto la fidanzata milanese Selene, pià grande di lui e compagna di vita anche a Roma. Ha legato subito con gli altri italiani della sua età, Lorenzo Pellegrini ed El Shaarawy, ora aspetta nuove chance per tornare il Cristante dell'Atalanta. De Rossi non sta bene, l'occasione arriva subito a Firenze.

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Rassegna stampa

C’è Olsen sotto tiro

IL MESSAGGERO (S.Carina) –  Dieci gare di campionato permettono di realizzare un primo bilancio stagionale. Se n'è andato più di un quarto di torneo e la Roma, con 15 punti, viaggia ad una media di 1,5 a gara: proiezione finale 57 punti. La squadra di Di Francesco è in netto ritardo: sia con il cammino dello scorso anno (-6 con una gara in meno; -7 considerando il recupero con la Sampdoria, avvenuto però il 24 gennaio) che sulla quota media per arrivare in Champions. Lo scorso 20 maggio, l'Inter vincendo all'Olimpico con la Lazio ottenne il pass tagliando il traguardo a 72. Difficile invece il confronto con le stagioni precedenti visto che i posti a disposizione erano appena tre (e il terzo garantiva l'accesso al turno preliminare, non direttamente alla fase a gironi). Considerando, a ritroso, gli ultimi 7 campionati la soglia-Champions era dunque inevitabilmente più alta (86, 80, 69, 78, 72, 64 e 70). Ma anche il quarto posto, con il quale si accedeva in Europa League, si otteneva a punteggi più alti dei 57 punti (72, 67, 64, 65, 70, 62 e 66).

TIRO AL BERSAGLIO – Quarto attacco del torneo (17 reti, una ogni 56,3 minuti), 58 occasioni da rete create, 13,8 l'indice percentuale di realizzazione, a preoccupare rimane la fase difensiva. Il paradosso arriva proprio dopo la gara di Napoli dove la Roma ha mostrato di saper resistere agli attacchi reiterati della squadra di Ancelotti, arrendendosi soltanto al 90'. Tuttavia se il passaggio dal 4-3-3 (e la crescita di Olsen) al 4-2-3-1 ha permesso di abbassare sensibilmente la media dei gol subiti (considerando anche la gara contro il Real Madrid, nelle prime 6 gare stagionali era di 2 reti a partita), la Roma resta la decima difesa del campionato con 13 gol al passivo e appena tre match conclusi con la porta inviolata. C'è un dato, però, che sorprende ancora di più. Quello relativo ai tiri che la squadra di Di Francesco continua a concedere all'avversario. Anche se ogni conclusione non equivale ad un'occasione, i numeri fanno comunque riflettere. Su 10 gare di campionato, già in 4 match i giallorossi hanno concesso più di 20 tiri all'avversario di turno (23 Atalanta, 26 Milan, 20 Empoli e 26 Napoli) raggiungendo il top negativo nel match di Champions contro il Real Madrid (30). Ad eccezione della gara con la Spal (7), la Roma non è mai scesa sotto la doppia cifra in campionato (10 Torino, 13 Chievo, 11 Bologna e Frosinone, 16 Lazio). Se con il 4-3-3 la squadra sembrava priva di equilibrio, nel 4-2-3-1 una possibile spiegazione è che con due mediani come De Rossi e Nzonzi è comunque più portata ad abbassarsi e dunque a difendere meno alta rispetto alla stagione scorsa. Altri numeri interessanti: continuano ad essere pochi i contrasti vincenti. In dieci giornate appena 66. Il confronto con le rivali-Champions è impietoso: 109 il Napoli, 107 l'Inter e la Lazio, 99 il Milan e 89 la Juventus. E non va meglio nemmeno nella classifica dei chilometri percorsi: anche qui il gruppo di Eusebio è fanalino di coda tra le big e addirittura al tredicesimo posto in serie A (106,496 di media). Dal campo: con lo stop di De Rossi (al quale il professor Mariani ha consigliato 5-6 giorni di riposo), a Firenze spazio a Cristante che insieme ai compagni ieri ha svolto il test fisico Mapei. Sospiro di sollievo invece per Manolas. Il greco ha effettuato un'ecografia a Trigoria che ha scongiurato lesioni. Dzeko è stato multato di 2 mila euro per il giallo di Napoli: il club farà ricorso.

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Cercasi regista disperatamente

CORRIERE DELLA SERA (L.Valdiserri) – Eusebio Di Francesco ha ancora una minima speranza di recuperare Daniele De Rossi per la trasferta di Firenze (sabato alle 18), ma è la gara di Mosca – quattro giorni dopo – a suggerire che non sia il caso di mettere ulteriormente a rischio il ginocchio malandato del capitano. Non ci fosse la Champions League, chissà. Ma la Champions c’è e porta con sé decine di milioni di euro (84 nella scorsa stagione). Il problema del regista, però, è sotto gli occhi di tutti. De Rossi, a 35 anni e con i problemi di chi ha combattuto tante battaglie, è insostituibile. Si è visto a Napoli, quando è uscito al 42’ del primo tempo. Fin lì la Roma aveva tenuto botta, ripartendo con continuità davanti agli assalti dei partenopei. Dopo il cambio (con Cristante) e il passaggio al 4-3-3 (in realtà un 4-5-1) la Roma ha smesso di creare gioco. Il centrocampo non ha più tenuto un pallone e il Napoli ha stretto d’assedio l’area giallorossa fino al pareggio di Mertens. Per la sesta partita di campionato su dieci (dati ufficiali della Lega Calcio) la Roma ha concesso all’avversario più di 10 tiri: 19 al Milan, 18 al Napoli, 17 all’Atalanta, 11 a Lazio e Empoli, 10 al Chievo. Il dato dell’occasioni da gol non è migliore: 14 lasciate all’Atalanta, 12 al Milan, 9 al Napoli, 6 al Torino. La Roma è una squadra con poco equilibrio: rispetto a un anno fa ha subito 13 gol contro 5. Il regista è il giocatore che gestisce i ritmi, «congela» il pallone quando serve e permette alla linea difensiva di schierarsi con i tempi giusti. Nella Roma, che è piena di trequartisti e ha Nzonzi ancora troppo compassato, De Rossi è l’unico con queste caratteristiche, ma non può certo giocarle tutte. Così Monchi si sta muovendo per gennaio e il primo nome sulla lista resta Hector Herrera del Porto (28 anni, contratto in scadenza, 139 partite e 21 gol nel campionato portoghese, 70 presenze e 5 gol con il Messico). Mino Raiola, che quest’estate ha piazzato Justin Kluivert, spinge per un altro giovane dell’Ajax suo assistito: Donny van de Beek, 21 anni, 71 presenze e 12 gol con i Lancieri, 5 presenze con l’Olanda. Il discorso è sempre lo stesso: Di Francesco vuole un altro giovane talentuoso ma futuribile o un giocatore esperto? Il giudice sportivo ha multato Edin Dzeko di 2.000 euro «per avere simulato di essere stato sottoposto ad intervento falloso in area di rigore avversaria». La Roma farà ricorso perché le immagini dimostrano chiaramente che Dzeko non si è buttato per ingannare l’arbitro Massa. Un conto è non dare il rigore per il lieve contatto con Albiol, un altro è prendere fischi per fiaschi.

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Manolas recuperato. A Firenze ci sarà

Buone notizie per Di Francesco dall'infermeria come scrive oggi il Corriere della Sera. Nessuna lesione alla coscia destra per Kostas Manolas, che dunque sarà disponibile per la trasferta di sabato contro la Fiorentina alle 18.00. Per il greco si trattava soltanto di un colpo al quadricipite femorale. Tra gli altri indisponibili solo Justin Kluivert sembra recuperabile per il match al Franchi contro i viola.