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[FOTO] El Shaarawy: “Cercherò di rientrare il prima possibile”

Stephan El Shaarawy, fermo per problemi muscolari, lancia un messaggio ai tifosi della Roma. Su Instagram il Faraone scrive: 

Di continuo a dura prova, ma non ci si ferma MAI!! Grazie come sempre per i messaggi e il sostegno. Si riparte subito cercando di rientrare il prima possibile“.

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Gran Galà del Calcio, tra i premiati anche Totti e Pirlo

Si aggiungo due prestigiosi premi all’ottava edizione del Gran Galà del calcio Aic. Secondo quanto riporta l’Ansa infatti, saranno premiati Francesco Totti e Andrea Pirlo con un riconoscimento alla carriera. Questi due premi speciali si aggiungono a quelli consueti di miglior allenatore, arbitro, squadra, giovane e gol.

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SOCIAL ROMA

[TWITTER] – Cara Roma, quando è nato Aldair?

I social della Roma fanno sempre parlare di sé: ieri per la risposta all'account juventino, oggi per il mistero Aldair. Tramite il profilo twitter i giallorossi hanno omaggiato "Pluto" Aldair Nascimento do Santos, Campione d'Italia con la Roma e Campione del Mondo con la nazionale brasiliana per i suoi 53 anni.

Tuttavia, come ha fatto sapere il campione verdeoro dal suo account Instagram, la sua data di nascita è in realtà il 30 ottobre 1965, ma l'impiegato dell'anagrafe avrebbe asbagliato a registrare i documenti postdatandola al 30 novembre, come risulta sui docuenti ufficiali in possesso del club di Trigoria. 

Un impiegato particolarmente pigro, visto che ha sbagliato anche il nome: Aldair avrebbe dovuto chiamarsi Altair, che tradotto significa "stella". Un nome, un destino quindi, che nonostante gli errori anagrafici si è comunque compiuto. 

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Allenamenti

Trigoria, verso Roma-Inter. Pellegrini in dubbio, El Shaarawy e Dzeko puntano la Juventus

Lorenzo Pellegrini in forse. Di Francesco tenta il recupero in extremis di quello che si è rivelato l'autentico jolly di questo inizio stagione in vista della gara di domenica contro l'Inter. Dopo aver riabbracciato ieri Perotti e Pastore, il centrocampista resta in bilico e le riserve saranno sciolte nella rifinitura di domani. Discorso diverso per Dzeko ed El Shaarawy, oggi alle prese con le terapie di recupero nel Fulvio Bernardini: saranno sicuramente non disponibili fino alla gara del 16 dicembre contro il Genoa, poi verranno valutati giorno per giorno considerando che a ridosso di Natale la Roma è attesa dalla delicata trasferta di Torino contro la Juventus. Sorte identica anche per Coric, fermatosi recentemente per un infortunio al polpaccio. Per il resto, mentre nella mattina la squadra è scesa in campo per la seduta d'allenamento odierna, prosegue il lavoro individuale per Daniele De Rossi.

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NEWS

Samuel: “Alla Roma manca De Rossi. Di Francesco? Per lo Scudetto del 2001 contò più di altri che giocavano sempre”

In una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, l’ex difensore di Roma e Inter Walter Samuel parla della prossima sfida di domenica tra giallorossi e nerazzurri e anche del suo passato. Questo uno stralcio delle sue parole:

«Il Muro» le piaceva?
«Esagerato, com’ero io a inizio carriera quando prendevo gol: uscivo dalla partita. Però l’odio per la palla nella tua porta esiste, chieda a Burdisso, a Materazzi, a Cordoba: diventiamo matti ancora oggi, se succede».

E così nacque il «fallo alla Samuel», intimidatorio ed entro il terzo minuto di gioco?
«Quello ve lo siete inventato voi negli ultimi anni: io ho sempre “marcato il territorio”, verso la fine della carriera forse non avevo più la stessa rapidità e magari arrivavo lungo… Però non sono mai entrato per fare solo male».

Era più facile difendere con Aldair o con Lucio?
«I primi mesi con Lucio furono duri: non giocava di reparto, ma poi ci siamo capiti ed è nata l’intesa. Di Alda ricordo che a 37 anni, a fine allenamento, si fermava a calciare per migliorare la tecnica. In una cosa erano simili: se la partita scottava, quei due non la sbagliavano mai».

Si rivede più in Manolas o in Skriniar?
«Manolas è più forte uno contro uno. Direi Skriniar: colpo di testa, lancio preciso. Forse non è la cosa che si ricorda, ma ce l’avevo anch’io».

Da ex difensore: peggio marcare Dzeko oppure Icardi?
«Tutti e due sanno nascondersi dietro il difensore sul lato opposto alla palla: era la cosa che soffrivo di più. Però diversi: Icardi vivrebbe dentro l’area, Dzeko esce molto di più, gli piace tenere la palla».

Cosa ricorda di Totti?
«Quello che mi disse Batistuta quando arrivai. “Vedrai, vinciamo lo scudetto: quello ti mette la palla dove vuole anche se è di schiena”. Aveva ragione: impressionante».

Le chiese mai nulla del Real Madrid, che ai tempi lo avrebbe voluto?
«No: gli avrei detto “Vai”. Sarebbe stata una bella “curiosità” anche per tutti quelli che amano il calcio: ma non ce l’aveva lui, quella curiosità».

Avrebbe detto che Di Francesco sarebbe diventato allenatore?
«Forse no. Però lui, Tommasi, Mangone erano i grandi saggi del gruppo: meno minuti in campo, tanto peso. Per quello scudetto hanno contato più di altri che giocavano di più».

Scudetto a Roma, Champions con l’Inter: gioie paragonabili?
«Per una cosa sì: l’adrenalina di regalare una gioia che mancava da troppo tempo».

Scudetto alla Roma: che immagine rivede?
«Io mezzo nudo, con i pantaloncini di Mangone – i miei me li avevano tolti nella prima invasione di campo – che tiro in aria la maglia e poi non la vedo più. Io che giro per Roma ed era tutto colorato di giallo e di rosso, tutto. Ero ancora un giovane coglionazzo, mi persi la festa al Circo Massimo per volare in Argentina: potessi tornare indietro, non partirei prima di una settimana».

Chi l’ha messa più in difficoltà ce lo dice?
«Uno che non ha citato: Cassano. Partitella, lo chiudo sulla linea di fondo, mi dico “Ecco, adesso non ha spazio per muoversi da nessuna parte”. Con un tocco, uno solo, lui si gira e va via, da dove non l’ho mai capito: nello spogliatoio mi massacrò, gli altri ridevano, io avrei spaccato tutto».

Sempre in ordine sparso: Carlos Bianchi, Bielsa, Capello, Mancini, Mourinho, Maradona. Cosa le hanno insegnato?
«Diego la passione nel motivare. Bielsa a correggermi in dettagli tecnici che prima non guardavo neanche. Bianchi e Mourinho come si gestisce un gruppo. Capello con un solo esempio («Guarda che così Inzaghi te la ruba e neanche ti accorgi») mi ha fatto capire l’importanza di giocare la palla velocemente e mi ha lasciato un motto, dopo un brutto litigio con Panucci: squadra nervosa, squadra vittoriosa. Il Mancio è quello con cui ho discusso di più: allora aveva ancora reazioni da calciatore, e una volta gliel’ho proprio detto».

E da allenatore: che Roma-Inter sarà?
«La Roma fa un po’ fatica, è irregolare, a volte inspiegabile. Visto in Champions? Gran primo tempo, ha preso un colpo e si è sciolta: mi sembra un fatto mentale, più che altro. L’anno scorso mi impressionava la sua identità, ora è come se non fosse convinta fino in fondo di quello che fa e le sta mancando De Rossi: non vinci senza gente che ha vinto e in Italia è dura trovare giovani già da prima squadra a 18 anni, come fece lui. L’Inter si è consolidata: Spalletti sta trovando solidità e continuità. A Londra fino al gol ha tenuto benissimo, e guardate che il Tottenham è forte forte. Anche la Roma in casa è forte, ma io vedo ancora l’Inter almeno un passettino avanti».

E cosa potrà dire, Roma-Inter?
«La Juve è lontana, per loro due lo scudetto sarà arrivare di nuovo in Champions. Però chi fa bene domenica prende coraggio, e ne vorrei vedere di più in tutte le squadre, non solo Roma e Inter. Per dare almeno un po’ più di fastidio alla Juve, dai».

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STADIO

Tutti in fila per costruire davanti al nuovo stadio

IL TEMPO (F. M.Magliaro) – Lo Stadio della Roma è in dirittura d'arrivo ma ancora non ha avuto il semaforo verde finale eppure un effetto sulla città già lo sta avendo: all'Assessorato all'Urbanistica, nelle ultime settimane, si sono affacciati ben quattro gruppi che avevano progetto di sviluppo edilizio nel quadrante Tor di Valle-Magliana fermi nei cassetti almeno dal 2008 se non addirittura da prima. E vero anche che l'asse Eur/Ostiense in direzione Fiumicino è forse l'unica area libera dove Roma può svilupparsi: la zona della Laurentina/Ardeatina è stata gravata di un vincolo ambientale dalla Soprintendenza statale durante la sindacatura Alemanno. Più oltre, girando sul Raccordo, il confine comunale di Roma è prossimo: i comuni Ciampino, Tivoli, Guidonia sono di fatto a un tiro di schioppo dal GRA. Più a nord altri parchi naturali: Marcigliana e Vejo e immensi problemi geostatici, come hanno dimostrato i difficoltosi lavori per la terza corsia del Raccordo in zona Cassia.

Fatto sta che immediatamente al di là del Tevere, di fronte proprio all'ansa di Tor di Valle dove sorgerà lo Stadio della Roma, erano fermi almeno da un decennio quattro progetti. Due per alloggi e due per uffici e negozi. E, dettaglio da non sottovalutare, uno di questi due complessi per uffici e negozi, quello di Valle Luparetta, è di Salini, ad oggi fortemente indiziato come il futuro costruttore delle parti private del progetto giallorosso, quindi proprio Stadio, Nuova Trigoria e aree commerciali, e gli uffici. Una voce, questa su Salini, ufficialmente mai confermata ma con contatti che vanno avanti almeno da un biennio e che, nell'ultimo periodo, secondo Radio Trigoria, avrebbero avuto un discreto balzo in avanti. Quindi, se non è ancora ufficializzato che sarà Salini a tirar su lo Stadio, è pur vero che lo stesso Gruppo si sta muovendo in Campidoglio. Tra l'altro, mentre negli anni scorsi era stata avanzata la richiesta di variazione urbanistica del progetto di Valle Luparetta da uffici e negozi ad abitativo, proprio nelle scorse settimane il Gruppo Salini avrebbe formalizzato in Comune la volontà di rientrare all'interno delle previsioni del Piano Regolatore che, nel 2008, aveva riconosciuto ufficialmente il programma si sviluppo urbanistico.

Nel frattempo, mentre il Politecnico di Torino procede nell'esame della viabilità con una costante interazione con il Campidoglio, filtrano aggiornamenti sullo stato dell'iter del progetto Stadio vero e proprio. Il lavoro degli uffici capitolini dell'Urbanistica sulle osservazioni presentate alla variante urbanistica è praticamente concluso e, confermando quanto già Il Tempo aveva anticipato nei mesi scorsi, l'orientamento è quello di utilizzare il verbale della Conferenza di Servizi per le risposte dell'Amministrazione. In sostanza, anche in considerazione del tipo di osservazioni presentate che sono più sul progetto e uguali a quelle presentate in Conferenza che sulla variante urbanistica vera e propria, il Comune finirà per rigettarle tutte adducendo come motivazione quanto deciso dalla Conferenza stessa. Chiaramente la parola finale spetterà al Consiglio comunale ma difficilmente i consiglieri, su un tema così complesso e delicato, si discosteranno dalle indicazioni fornite dagli uffici stessi.

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NEWS

Gabrielli: “L’auspicio è il superamento della Tessera del tifoso. La repressione deve essere sempre l’extrema ratio”

Il capo della polizia, Franco Gabrielli, ha parlato a margine della presentazione del progetto3P (Patto, Passione, Partecipazione) varato dalla Lega Pro di calcio. Queste le sue parole:

Il superamento della Tessera del tifoso è l’auspicio, noi siamo convinti che la condivisione valga molto più della repressione. La repressione deve essere sempre l’extrema ratio, l’elemento eccezionale. Purtroppo abbiamo vissuto una stagione nella quale certe imposizioni sono state la conseguenza di comportamenti non corretti, a volte criminali, e allora l’auspicio è quello di approdare a una stagione in cui le persone possano andare tranquillamente negli stadi, di non vivere le competizioni sportive come vere e proprie battaglie, dove nei trasferimenti delle tifoserie non si saccheggiano gli autogrill o non si mette a repentaglio la circolazione degli utenti, un percorso che deve vedere la sincera e convinta partecipazione di tutti quelli che hanno in qualche modo responsabilità a partire dalle società, dalle componenti federali, dalle leghe, dalle forze di Polizia che, ovviamente, ci sono e ci saranno, come è giusto che sia“.

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SERIE A TIM

Roma-Inter, Nainggolan verso il forfait, De Vrij a disposizione di Spalletti

Dopo la sconfitta subita a Wembley per mano del Tottenham, l'Inter è tornata ad allenarsi in vista del posticipo di domenica contro la Roma. Nessun problema per De Vrij, ieri costretto ad abbandonare il campo anzitempo a causa dei crampi. L'olandese è a disposizione di Spalletti, che potrà scegliere tra lui e Miranda per la gara dell'Olimpico. 

Probabile forfait, invece, per Radja Nainggolan, di nuovo alle prese con i problemi muscolari che lo hanno condizionato nell'ultimo periodo. 

 

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Esclusive

Roma sempre più social, ma l’abbraccio della gente vale più di mille like

La Roma social continua ad essere brillante, al contrario di quella in campo. La Juventus ha pubblicizzato sul proprio account twitter lo store ufficiale aperto nella Capitale qualche tempo fa: "Siete a Roma? Non dimenticate di visitare lo Juventus Store in Via del Corso" – ha cinguettato il social bianconero. Oggi la risposta de giallorossi: Finalmente qualcosa che veramente non avete bisogno di vedere a Roma”. 

Divertente, anche perché la battuta dei giallorossi ha riscosso un successo incredibile con tweet di risposta di numerosi utenti, del tipo: "Date le chiavi di Roma al gestore del profilo", "Il miglior account social, senza dubbio". È vero e bisogna riconoscere che la Roma lavora davvero bene su queste piattaforme e sicuramente l'appeal nel mondo virtuale è cresciuto in modo esponenziale con la gestione americana: un risultato non scontato visto che si partiva da zero. La Roma è una squadra che raccoglie, grazie a queste strategie, migliaia di simpatizzanti in giro per il mondo e questo porta possibilità di vendita del proprio marchio in ogni parte del globo.

C'è però un pezzo di mondo che rimane antico, ostinatamente romantico e legato ad elementi tangibili: il mondo dei tifosi della Roma, quelli di Roma (e zone limitrofe), che sentono ancora indissolubile il legame tra i colori della squadra e quelli della Città Eterna. Quei tifosi che si commuovono per Rocca, Santarini, De Sisti, Losi, Falcao, Conti, Giannini, Totti: uomini tangibili, non profili social, che hanno riempito la maglia, onorandola nelle varie epoche dell'epopea giallorossa. 

Tutto questo non può e non deve sfuggire a chi le chiavi della Roma le ha davvero, perché c'è un mondo reale che reclama attenzione, impegno e dedizione. Un mondo di tifosi, che pur non capendo nulla di calcio soffrono per la propria squadra, si arrabbiano, si rovinano le giornate, ma nonostante tutto continuano ad esserci sempre e sperano di potersi innamorare di nuovi eroi, magari non vincenti, pronti però a spremersi fino all'ultima stilla di sudore per una maglia storica. La passione cittadina, verace, "attaccata" resta il motore immobile del frastagliato universo giallorosso. In un mondo dove tutto è sempre più virtuale, c'è bisogno di realtà, di vita, di Roma e di Romanismo.

Da lì si deve necessariamente ripartire, e deve farlo la società, per trovare una nuova spinta in questa stagione. Perché ciò che non faranno i "like" potranno farlo gli abbracci della Gente Romanista.

Giorgio De Angelis

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SERIE A TIM

Roma-Inter, arbitra Rocchi. In stagione con lui la rinascita nel derby

Sarà Gianluca Rocchi a dirigere il delicato match tra Roma ed Inter di domenica sera. Il fischietto di Firenze sarà cadiuvato dagli assistenti Preti e Costanzo, oltre che dal quarto uomo Di Bello. Al Var ci sarà Fabbri, assistito da Valeriani. Ben 16 le vittorie giallorosse con Rocchi sul terreno di gioco: il toscano ha diretto per 39 volte la Roma, la seconda squadra con la quale vanta più apparizioni dopo la Lazio. Proprio il derby del 29 settembre è l'ultimo incrocio tra Rocchi e la Roma, l'unico di questa stagione. Da segnalare che sono 10 i rigori assegnati in carriera ai giallorossi, quest'anno ancora a quota 0: a nessun'altra formazione di più. L'unica gara tra le due formazioni diretta da Rocchi risale al novembre del 2009: a San Siro finì 1-1 con le reti di Vucinic ed Eto'o.

ROMA – INTER h. 20.30
ROCCHI
PRETI – COSTANZO
IV: DI BELLO
VAR: FABBRI
AVAR: VALERIANI