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Totti a Verissimo: “Vi racconto i miei 28 anni d’amore e non solo”

Dopo le anticipazioni rilasciate nei giorni scorsi, è andata in onda oggi l’intervista integrale di Francesco Totti a ‘Verissimo’, programma su Canale 5. Queste le sue parole:

Sull’autobiografia…
Non è che l’ho scritto io il libro. Io sono molto riservato, in questi 25 anni non mi ho voluto fare molte interviste ma questo libro parla della mia vita privata, quello che tutta la gente non ha mai saputo di me. Sono due cose diverse, il calciatore e l’uomo Francesco. I numeri sono tanti. Anche i 16 anni che ho passato con Ilary sono tanti, devo superare i 25.

Passa il video story di Totti culminato con le immagini dell’addio al calcio del 28 maggio.
E’ un giorno differente da tutti i 25 anni che ho passato. Racchiude una mia cosa personale, ho sempre voluto far felice il popolo romanista, onorarli nel migliore dei modi in Europa e in Italia. Ho cercato in tutti i modi di farli felici, la mia responsabilità era doppia. Romano, romanista, capitano e numero 10. La responsabilità aumentava. Essendo romano ho avuto la fortuna di conoscere tante cose in più rispetto agli altri.

Sei uscito dalla Roma da uomo.
Sono entrato a 12 anni e ho finito a 40. Spero di non aver finito ancora, ma calcisticamente ho fatto questi 28 anni d’amore e passione, è stato il trofeo più bello che abbia mai vinto. Rimanere con la maglia che ho sempre tifato è stato il mio vanto. E’ il trofeo più bello. Sarà banale dirlo, sarò anche matto, ma i colori della Roma per me sono troppo sentiti. La mia seconda pelle.

Avevi 8 mesi quando hai mosso i primi passi col pallone.
Ero a Porto San Giorgio, non c’era neanche la sabbia ma solo sassi e sassolini. Era difficile anche restare in piedi ma ci sono riuscito, non so come. Camminavo piano piano, con la palla vicino. Il mio peluche era la palla. Ancora oggi dormo col pallone? Ilary sarebbe contenta.

Papà per primo ha riconosciuto il tuo talento.
Diciamo di sì, ma lui non mi ha mai fatto un complimento. Anzi mi bastonava, mi diceva ‘sei una pippa, sei una sega’. Anche se facevo due gol lui mi diceva che ne avrei dovuti fare quattro. Mai un complimento, fino a 40 anni. Neanche l’ultimo giorno, ora mi dice ‘mi manchi, non ti vedo più’. Forse è stata quella la mia fortuna. Avere loro, mi hanno insegnato i valori.

Il valore più grande che ti ha trasmesso tuo padre?
Portare rispetto per i più grandi, essere sempre me stesso, l’educazione. Sono i valori che si insegnano ai propri figli.

Mamma Fiorella si studiava a memoria le tue lezioni.
Eravamo in macchina, mentre andavamo agli allenamenti. Per andarci dovevamo fare 80 chilometri tutti i giorni, perché mi veniva a prendere alle 14 e io mi allenavo alle 15. Poi tornavo a casa la sera e studiavo tra le 18 e le 19. Studiavo per modo di dire, la stanchezza mi tirava giù la testa. Mi ha aiutato in tutto.

Eri bravo a scuola?
Diciamo che andavo. Un 6 semplice.

Tu e tua mamma siete rimasti male quando ti hanno bocciato in terza media.
Sì, all’esame. Gli insegnanti di inglese e di musica si erano opposti perché noi che giocavamo a calcio dovevamo fare una gita scolastica a maggio, che purtroppo non è stata fatta perché non c’era il numero sufficiente per partire. Noi dovevamo fare le finali regionali e quindi nessuno è partito. Mi hanno detto di portare certi argomenti all’esame e invece me ne hanno chiesti altri.

Sei migliorato in musica e inglese?
Musica è facile con il flauto. L’inglese un po’ sì, lo capisco ma non lo parlo.

Tuo figlio sì però.
Quella è stata una grande idea di Ilary. Io volevo mandarli a scuola italiana, ma lei si è impuntata sulla scuola americana che sarebbe stata un valore aggiunto. E io la ringrazierò per sempre perché è essenziale oggi.

Volevi fare il benzinaio, magari ti serviva l’inglese.
Insomma, devi solo mettere benzina. Mi piaceva l’odore della benzina, mi fa impazzire. Poi vedevo tanti soldi quando aprivano il portafoglio. Però poi da grande ho capito.

L’incontro con papa Giovanni Paolo II.
C’era l’udienza, c’erano quasi tutte le scuole di Roma. Lui passando saluta e dà la benedizione, va avanti di qualche metro rispetto a me. Poi si ferma, aspetta un secondo, torna indietro, mi prende la testa e mi bacia in fronte. Non mi sono inventato niente. Mamma aveva un sorriso enorme, felice a livelli stratosferici. Forse è stato il destino. Sicuramente mi ha dato qualcosa in più. Sono credente, credo a queste cose. E’ stata sicuramente una fortuna, anche se l’importante è la salute. Poi il resto viene da sé.

Sei un ragazzo molto semplice e umile nonostante la tua incredibile carriera. Non tutti sono così.
Lo dici perché sono qua (ride, ndr). Sono gli insegnamenti della famiglia, la cosa più importante. Sono rimasto sempre così, coi piedi per terra.

Da ragazzo però facevi un sacco di scherzi.
Sì, suonavo ai campanelli e mi fingevo Gerry Scotti. Prima però era diverso, c’era più la vita di strada, più divertimenti. Ora con i social, i telefoni e i computer non c’è dialogo. Prima i ragazzi nascevano per strada e si divertivano. Io con la mia comitiva ristretta di 4-5 ragazzi andavamo e suonavamo, c’erano tante pubblicità. Dicevamo ‘Sono Gerry Scotti’ e scappavamo.

Poi nel programma di Gerry Scotti incontri il tuo destino.
Esatto, gira tutto intorno a lei alla fine (Ilary, ndr).

Siete una bella coppia.
Tu ne sai qualcosa? La conosci bene (rivolgendosi alla conduttrice, Silvia Toffanin).

Le fai un sacco di scherzi.
Dipende.

Lei ti chiede che ore sono.
E io le rispondo.

Ma con l’ora sbagliata.
Ma magari cambio solo di qualche minuto. Lei è un po’ testarda.

Siete insieme da 17 anni.
Parliamo del 2001.

Passa una clip celebrativa della storia d’amore tra Francesco e Ilary.
Mi dovevi far emozionare. Speriamo di finire subito. Eravamo giovani.

Colpo di fulmine.
La vidi in tv quando faceva la letterina. Appena la vidi dissi al mio amico ‘lei diventerà mia moglie, sono pazzo di lei’. Lei era diversa prima, non era così bella. Era un po’ paffutella, l’ho fatta diventare più bella (ride, ndr). Lo dico anche a lei, così lo sappiamo tutti. Ma lei è sempre stata bella. Poi con la nascita dei bambini è migliorata, e migliorerà ancora. Questo però non vuol dire che ci saranno altri bambini.

Tu ne volevi 5.
Sì, ma lei mi ha preso per pazzo. Però piano piano ce la porto. Devo trovare il momento giusto, perché ci stanno settimane… Al momento giusto la devo colpire bene, devo essere bravo. Le sto vicino, per capire la settimana giusta in cui è propensa ed è di buone prospettive.

Come ti sei ingegnato per sposarla?
Un mio amico conosceva la sorella Silvia, le avevo in casa una sera. Lui mi ha presentato la sorella, che mi ha detto che Ilary era fidanzata. E io ho detto ‘sì è fidanzata adesso, poi si vedrà’. Grazie a lei l’ho conosciuta.

Il primo incontro?
In un pub a Roma. Giornata particolarissima, perché lei aveva già perso il telefono. Quindi sono arrivato che era già nervosa. Il tempo dei saluti ed è andata via con la sorella, non mi ha filato. Poi il giorno dopo ho chiesto il numero e abbiamo cominciato a scriverci. Lei però era ligia, precisa perché era anche fidanzata.

L’hai invitata a una partita, il 10 marzo 2002.
La settimana prima l’ho invitata, era il derby. Mi ha detto che sarebbe venuta. Poi il sabato mi scrive la sorella: ‘Ilary forse non viene’. Io ero in ritiro, gelo. E il martedì avevo detto di voler preparare una maglia speciale per lei, all’insaputa di tutti.

Il primo giorno in giacca e cravatta da dirigente?
Ancora non me la metto la cravatta, altrimenti mi sento già vecchio. Dalla cosa brutta di smettere, ho avuto la fortuna di fare 3 mesi di vacanze con la mia famiglia e ho avuto la possibilità di godermi Isabel. Gli altri non me li sono goduti realmente e quotidianamente perché ero in ritiro, ma Isabel me la sono goduta tutti i giorni. Da una cosa brutta c’è stata la cosa bella. Guai a chi mi tocca tutti e tre, ma con Isabel è diverso. Perché ricominci dopo 10 anni con pannolini e pappette. E’ stata una cosa ancora più positiva. Ho passato tre mesi stupendi, se l’avessi saputo avrei smesso prima. Altri figli? Adesso siamo in stand-by.

Siete una famiglia bellissima.
C’è rispetto reciproco, l’amore per i figli non sto qui a dirvelo. Lo sanno tutti cosa si farebbe per i propri figli, non devo spiegare niente a nessuno.

Nel libro c’è scritto tutto questo e non solo.
E’ un libro lungo, anzi abbiamo anche tagliato qualcosa. Devo ringraziare la Rizzoli, Paolo Condò che mi ha dato questa possibilità, parlare di me anche come Francesco. La gente ormai si è pure stancata di sentire di Totti dopo 25 anni, sempre la stessa cosa. Conoscere anche Francesco… A me piacerebbe conoscere il personaggio extra-calcio, è anche meglio. Francesco è un essere umano come tutti.

La serata al Colosseo.
Bellissima serata, non l’ho fatto per il mio compleanno ma per la onlus che dà tutto il ricavato al Bambin Gesù. Non mi piace esternare certe cose, far vedere che faccio beneficienza, ma a volte va fatto.

Una frase per descrivere la tua vita? Un aggettivo?
Quarant’anni unici, è bello. Per me sì, non so per gli altri. Me li sono goduti, ma adesso stiamo in discesa. Ho fatto il giro di boa.

E’ iniziata la tua seconda vita invece.
Vado al contrario allora.

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Roma, stop per De Rossi, Pastore e Kolarov: la situazione

Brutte notizie dall'infermeria post derby. De Rossi, uscito dal campo nella ripresa per un problema al ginocchio, in zona mista ha chiarito le sue condizioni: “Come sto? Un ginocchio infiammato da un po’ di tempo che deve riposarsi, ma c’era bisogno di tutti, sia in campo sia fuori. Ora gestiremo nel migliore dei modi, il mister ha sempre gestito in maniera egregia. Ma qualche partita la salterò, sono un po’ dolente“. La diagnosi sarebbe quella di un‘infiammazione al ginocchio per una cisti al menisco esterno. Niente di preoccupante ma sarà necessario un po’ di riposo e terapia".

Sorpresa anche per Kolarov: il secondo giocatore a segnare in un derby della Capitale con tutte e due le maglie, ha disputato il match con una frattura della falange prossimale del quinto dito sinistro. Nonostante il dolore, è riuscito a portare a casa una prestazione al di sopra della media. Risentimento al polpaccio sinistro invece per Pastore, costretto a lasciare il campo nel primo tempo a quel Lorenzo Pellegrini diventato poi per molti man of the match.

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[VIDEO] – Di Francesco: “Derby da uomini”, Kolarov: “Ci serviva un momento magico”

Ecco tutte le dichiarazioni dei protagonisti del derby nel post vittoria giallorossa per 3-1.

Di Francesco a Sky

E’ successo qualcosa dopo il Bologna? Ci sono stati molti colloqui… 
Abbiamo scelto di portarli in ritiro per tirargli fuori le paure, il malcontento in certe situazioni. Oggi è stato un derby da uomini, hanno reagito da uomini. Nei momenti di difficoltà va tirato fuori qualcosa in più. Non può essere una squadra differente da quella che alleno io. Dobbiamo continuare a lavorare in questo modo con abnegazione. Questo è l’atteggiamento che porterà a toglierci grandi soddisfazioni.

Avete controllato il campo… 
Lo avevamo anche col Chievo. Li ho visti tranquilli, ma ero sicuro che avremmo avuto opportunità di fargli gol. Bisogna avere la forza caratteriale di rimanere in partita, a dimostrazione che questa squadra sta crescendo.

Riuscite a riempire molto meglio lo spazio dietro la punta… 
Abbiamo lavorato tanto principalmente su questo, per lavorare con i tre e trovare i triangoli di gioco difensivi e offensivi. Abbiamo fatto una riunione tecnica su questo stamattina. Sono contento perché la predisposizione di rimanere a giocare, rimanere corti, mettere Immobile in fuorigioco significa che non ha perso l’identità. Ho visto facce ed occhi differenti. Possono venire meno i risultati, ma voglio vedere una squadra che scende in campo come oggi, applicata.

Pellegrini trequartista? 
Con il mio integralismo, ho giocato anche 3-4-2-1 (ride, ndr) e Lorenzo ha già giocato così, ha le giuste caratteristiche. Non correndo indietro può essere anche più lucido. Gli avevo spiegato che poteva entrare sia al posto di De Rossi che al posto di Pastore dietro la prima punta. Lo avevamo già provato nelle ultime due settimane.

Dzeko ha discusso un po’ troppo con i compagni di reparto oggi…
Ci lavoriamo. In alcune situazioni aveva ragione, ma sono un po’ le caratteristiche degli attaccanti. Mi è piaciuto all’inizio, si è sacrificato. Io da lui non voglio il cross da 100 metri, ma la continuità. Non gli chiedo di lavorare sul mediano, gli toglierei troppo. Abbiamo bisogno di tutti e me lo tengo stretto, cercheremo di fargli capire che in certi momenti bisogna soffrire, ma lui lo sa. Domani con la testa sarà già alla partita contro il Viktoria Plzen.

Di Francesco a Roma Tv

Vittoria importante…
Siamo stati bravi ad interpretare la gara, abbiamo fatto fatica all’inizio, psicologicamente la Lazio veniva da un momento più facile. Noi in quello che abbiamo fatto siamo stati tosti e pericolosi nel creare le manovre.

Ha un sapore più bello questo derby? 
I derby sono tutti belli da vincere, questo arriva in un momento particolare ma io sono felice per la Roma e i romanisti. La squadra ha capito di dover tirare fuori qualcosa in più, da uomini quali siamo e da uomo che sono io. So di avere ragazzi per bene, gli andava solo tirato fuori qualcosa in più, che intravedevo negli allenamenti e nel ritiro.

Ottimo approccio nel secondo tempo… 
Abbiamo avuto diverse ripartenze per creare situazioni di superiorità, siamo mancati nell’andare a chiudere. Quando venivamo giù creavamo il 3 contro 3, siamo stati bravi con i centrocampisti a creare i triangoli offensivi e difensivi.

Si è ricercata immediatamente la profondità dopo la riconquista… 
Sono contento di questo, ero convinto che con i tre attaccanti potevamo creare situazioni pericolose. Non siamo stati bravissimi a sfruttarle, ma era preparata in questo modo. Nel primo tempo abbiamo recuperato tante palle, e questo mi rivede in quello che voglio dai ragazzi, nell’aggredire insieme.

Kolarov a Sky

Qual è il significato della vittoria? 
Era importante farlo per noi. Ero convinto che siamo una squadra forte, ci voleva. Siamo contenti per la prestazione, per i tifosi. Sono contento per me e per i giocatori.

Gol con entrambe le maglie… 
Io cerco di fare il massimo, sapevo che avrei segnato con la maglia della Roma nel derby prima o poi, sono contento.

Quell’abbraccio con Tomei… 
E’ il mio allenatore, ma siamo come fratelli e lui è quello maggiore.

Tanti gol in due partite. Come vi siete rialzati dopo Bologna?
“Ci voleva un momento magico come questo, quest’anno la crisi è arrivata subito però le partite con il Bologna devono essere vinte, con il Frosinone e ora Lazio credo che ci siamo rialzati”.

Che dirai a Pellegrini e Fazio?
Io dico sempre che sbagliare non è un problema, ma devi provare di nuovo a fare quello che senti. Sono contento per Lorenzo che è fortissimo, è giovane ed ha tanta pressione sulle spalle, ma oggi ha dimostrato di poterla reggere bene.

De Rossi in zona mista

State ancora cercando di capire l’obiettivo stagionale? 
Non cambia per una o due partite, l’obiettivo è arrivare tra le prime 4, che è un posto che spetta alla Roma, questo non vuol dire arrivare quarti, ma nemmeno primi, quella è la zona alla quale dobbiamo ambire, l’ha fatto vedere l’anno scorso e quest’anno ci sono le potenzialità per ripeterlo.Qualcosa non ha funzionato nelle prime partite, siamo contenti di aver invertito la rotta.

La sensazione è che avete superato il momento difficile? 
Ho avuto grosse sensazioni anche contro il Frosinone, una squadra che esce da una crisi, e fa una partita solita. Poi lo so che voi pensate che con il Frosinone è facilissimo, doveva essere facile giocare con Chievo e Bologna ma così non è. Abbiamo fatto una buona partita che ci ha dato certezze, è uscita fuori una buona dose di personalità, ogni tanto nel derby si perdere la Trebisonda invece siamo stati concreti e seri, intensi e anche lucidi tranne qualche volta negli ultimi sedici metri, potevamo raddoppiare molto prima.

Certezze in più? 
Si acquisiscono con il tempo, è un percorso lungo che è fatto di step come quello di oggi, con partite delicate che finiscono con una vittoria e vedono protagonisti giocatori che sono un po’ criticati, fa bene al morale del gruppo. Mi fa piacere che abbia segnato Lorenzo che è un ragazzo un po’ criticato, o Kolarov che aveva subito qualche critica dopo un campionato clamoroso l’anno scorso e giocando oggi con una frattura al piede, siamo una squadra fatta di uomini veri. Mi prendo il diritto di venire qui a ricordarlo a tutti.

Come stai? 
Ho un po’ di acciacchi da vecchio, sto gestendo questo problema e non faccio particolarmente fatica. C’era bisogno di stringere i denti in questo periodo, abbiamo giocato molte partite, sto bene moralmente, adesso faremo riposare questo ginocchio.

De Rossi a Roma Tv

Stamattina eri concentrato a mille…
Neanche vi ho visto, pensa come sto prima del derby.

Avevate in testa la vittoria?
Dico una cosa un po’ brutta, ma ero quasi contento di non perderlo questo derby. C’era grosso pessimismo, una piccola scissione tra l’ambiente e la squadra. Perdere oggi sarebbe stata una mazzata, avremmo avuto momenti brutti, magari in ritiro di nuovo. A volte è meglio passarli indenni e pareggiarli, poi però siamo entrati col piglio giusto giocando da grande squadra, siamo contenti.

Una scintilla del genere può dare entusiasmo… 
Sì, è il discorso inverso a quello che dicevo. Perdere ci avrebbe tagliato le gambe, vincerlo può darci spinta ma è finito. Siamo contenti, lo festeggiamo ma già martedì dobbiamo ripetere una partita del genere. Passare il turno è alla nostra portata e dobbiamo farlo.

Il problema al ginocchio? 
Un ginocchio infiammato da un po’ di tempo che deve riposarsi, ma c’era bisogno di tutti, sia in campo sia fuori. Ora ci gestiremo nel migliore dei modi, il mister ha sempre gestito in maniera egregia. Ma qualche partita la salterò, sono un po’ dolente.

C’è una dedica speciale? 
Il pensiero va alle nostre famiglie, quando le cose qua vanno male è difficile anche per loro ma anche per tutti. Un calciatore vive per i risultati, a volte noi abbiamo un sorriso di meno, ci dispiace per i familiari. I miei sono meravigliosi, sanno quando non possono pretendere papà che gioca a destra e sinistra spensierato. Voglio dedicare un pensiero anche a Walter Sabatini, spero sia felice della dedica, è stato poco bene ma so che adesso sta meglio.

Come mai questa differenza rispetto a 6 giorni fa? 
E’ un discorso che potremmo rivolgere a tante squadre. Non ho visto la partita del Real Madrid col Siviglia, ma noi abbiamo visto una squadra meravigliosa, poi dopo pochi giorni ha perso 3-0. I cali di condizione sono ciclici, noi siamo più forti del Bologna. Nel primo tempo avevamo giocato in maniera degna, con diverse occasioni. Il gol ci ha tolto certezze, e il secondo tempo è stato inguardabile. Ci siamo allungati e sembravamo alla parrocchia. Ho fatto l’esempio del Real, ci sono momenti in cui sembri molto forte e altri in cui molto scarso. Fa parte di questo sport bellissimo ma anche maledetto.

Cosa è cambiato? Un discorso tattico o mentale? 
Quando prendi mazzate forse servono anche per svegliarti, per capire che sei arrivato al capolinea e c’è da salvare una stagione. Abbiamo tanti punti di differenza dalle prime e dobbiamo accorciare, ma qualcosa ci è scattato in testa. Può essere un discorso fisico, tattico, anche mentale. Dopo aver toccato il fondo col Bologna qualcosa è scattato.

Ti vediamo divertito… 
Mi piace giocare a pallone, oggi mi sono divertito tantissimo. Ci spariamo le ultime cartucce per bene.

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Pagelle

Roma-Lazio 3-1, le pagelle del match. Rinascimento Pellegrini, malcontento Dzeko

Vince la Roma nel derby con la Lazio, che allontana mugugni e crisi. Tre punti meritati, che rilanciano la classifica del gruppo di Di Francesco. Ecco le pagelle del match:

Olsen 6,5: Vigile e attento, a mano a mano si prende la Roma. Va di pari passo con il suo italiano. Professore. 

Santon 6,5: Zitto zitto, quatto quatto, questo ragazzo accolto solo dai cronisti all’aeroporto in estate sta trovando di nuovo se stesso. La Roma ringrazia la sua solidità e concentrazione. Abile arruolato. 

Manolas 6,5: Il solito gigante, non sbaglia nulla e dà sicurezza al reparto. Imprescindibile. 

Fazio 6: In un derby delicato compie un errore gravissimo, da dilettante. Inqualificabile. Poi, però, sigla il 3-1 e il giudizio non può che cambiare. Reset.

Kolarov 7: A volte ancora impacciato in qualche disimpegno, ma quando il momento migliore della Roma diventa quello peggiore a causa di “calamity” Fazio, ci pensa lui con una sassata clamorosa che lascia impietrito Strakosha. “La cosa”.

De Rossi 6,5: Lotta da Capitano, dando serenità e ordine ai suoi. Poi, al 74’ è costretto ad uscire per un fastidio muscolare. Cuore impavido. (Dal 74’ Cristante 6: partecipa svolgendo i compiti a casa. Scolaro diligente).

Nzonzi 6: Non brilla e in alcune occasioni si complica la vita da solo, ma la sua ingombrante presenza conferisce equilibrio in coppia con De Rossi prima e Pellegrini poi. Prezioso. 

Florenzi 6,5: Come esterno alto assicura corsa, pressing e copertura difensiva. Sembra instancabile e forma un ottimo tandem con Santon sulla catena di destra. Differenziale. (dal 82’ Juan Jesus 6: con lui si passa al 3-5-2, diligente). 

Pastore 7: Finché è in campo si sente e si vede. Difetta ancora nell’agonismo, ma ha qualità incredibili che mette a disposizione della squadra favorendo ripartenze e fluidità sulla trequarti laziale (dal 37’ Pellegrini 8: quando entra qualcuno mugugna, dubbioso. Di nuovo 4-3-3? No, Di Francesco gli dice di fare il trequartista e lui si sente più libero, esaltandosi e giocando forse la sua miglior partita. Da Pastore eredita il tacco con cui trafigge la Lazio al 45’, ma non solo: recuperi, grinta e, finalmente, romanità. Rinascimento).

El Shaarawy 6,5: Sembra l’unico ad aver capito i movimenti offensivi del gioco di Di Francesco. Si sovrappone, spintona, contrasta e taglia al centro. Sta crescendo molto, peccato che Dzeko non sia in giornata. 

Dzeko 6: Può e deve fare molto di più. Nel primo tempo sfugge alla difesa laziale ma spara sul portiere. Brutto nella ripresa vederlo litigare con El Shaarawy senza rincorrere la palla ancora in gioco. Malcontento.

Giorgio De Angelis

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SERIE A TIM

[VIDEO e FOTO] – Roma-Lazio 3-1. All’Olimpico la resurrezione giallorossa

"Il derby non si gioca, si vince" recita una massima introdotta da Garcia nella Capitale. Mentalità rispecchiata anche dai numeri delle sue 5 stracittadine disputate sulla panchina della Roma: 3 vittorie e 2 pareggi, soprattutto 0 sconfitte. Oggi tocca al gruppo guidato da Di Francesco dare seguito alla ritrovata vittoria contro il Frosinone in questo secondo appuntamento casalingo consecutivo, a distanza di appena 3 giorni. L'abruzzese, che nella scorsa stagione ha centrato una vittoria all'andata e un pareggio al ritorno contro la Lazio, cerca continuità: ancora largo al 4-2-3-1, con De Rossi e Nzonzi a fare ancora da diga davanti la difesa. Rispetto all'infrasettimanale, appena due i cambi: dentro Dzeko al posto di Schick e dentro Florenzi, nell'inedito – in stagione – ruolo d'esterno destro offensivo, equilibratore di un modulo meno dinamico del 4-3-3 di classico stampo difranceschiano ma ora più vicino alle esigenze della squadra, confermando Santon come terzino destro dopo l'esordio dal primo minuto di mercoledì. Appuntamento alle ore 15.00 all'Olimpico (diretta Sky) per le emozioni del derby.

Cronaca testuale
Luca Loghi

LE FORMAZIONI UFFICIALI

ROMA (4-2-3-1): 1 Olsen; 18 Santon, 44 Manolas, 20 Fazio, 11 Kolarov; 42 Nzonzi, 16 De Rossi (74' Cristante); 24 Florenzi (82' Jesus), 27 Pastore (35' Lo.Pellegrini), 92 El Shaarawy; 9 Dzeko.
A disp.: 83 Mirante, 63 Fuzato, 5 Jesus, 15 Marcano, 3 Luca Pellegrini, 2 Karsdorp, 22 Zaniolo, 17 Under, 34 Kluivert, 14 Schick.
Allenatore: Eusebio Di Francesco.

Indisponibili: 8 Perotti (problema al flessore)
Squalificati: –
Diffidati: 

LAZIO (3-5-2): 1 Strakosha; 3 L. Felipe, 33 Acerbi, 22 Caceres; 77 Marusic, 16 Parolo (53' Badelj), 6 Leiva, 21 Milinkovic-Savic, 19 Lulic (Caicedo); 10 L. Alberto (53' Correa), 17 Immobile.
A disp.: 23 Guerrieri, 24 Proto, 13 Wallace, 15 Bastos, 14 Durmisi, 4 Patric, 7 Berisha, 96 Murgia.
Allenatore: Simone Inzaghi.

Indisponibili: Lukaku, Radu.
Squalificati: –
Diffidati: –

Arbitro: Gianluca Rocchi di Firenzi.
Assistenti: Tonolini e Di Liberatore.
IV uomo: Maresca.
Var: Irrati.
Avar: Vivenzi.

Marcatori: 45' Lo.Pellegrini (R), 67' Immobile (L), 71' Kolarov (R), 85' Fazio (R).
Ammoniti: Olsen (R), Dzeko (R), Lo.Pellegrini (R), Immobile (L).

LA CRONACA DEL MATCH

90'+4 – Senza altre emozioni termina il derby d'andata della Serie A 18/19. Seconda vittoria consecutiva all'Olimpico per la Roma che ritrova punti e serenità. Ora testa al match di Champions contro il Viktoria Plzeň di martedì.

90' – Saranno 4 i minuti di recupero.

85' – FAZIOOOOOO! ANCORA GOL ROMA! Palla perfetta di Pellegrini che batte in area una punizione dalla trequarti, Fazio incorna senza lasciar scampo a Strakosha.

82' – Fuori Florenzi, dentro Juan Jesus. Di Francesco passa alla difesa a 5. Capitano per questo finale, con De Rossi fuori, è Dzeko: prima volta per lui.

81' – Tiro da lontanissimo di Milinkovic che trova pronto alla risposta Olsen, bravo a distendersi sulla sinistra per deviare in angolo il rasoterra.

74' – Fuori De Rossi, che chiede il cambio per un piccolo fastidio muscolare. Dentro Cristante. Roma che passa a 3 a centrocampo, con Nzonzi davanti la difesa e Pellegrini e l'ex atalantino mezzali.

71' – GOOOOOOOOOOOOL ROMA! KOLAROV! Il gol dell'ex! Su punizione il terzino riporta in vantaggio la Roma, botta pazzesca che coglie in fallo Strakosha: barriera piazzata in maniera totalmente errata.

70' – Ammonito Badelj. Il centrocampista biancoceleste stende Pellegrini al limite dell'area di rigore, buona occasione per la Roma.

67' – Gol Lazio! Errore incredibile di Fazio, che regala il pallone ad Immobile: l'attaccante solo davanti ad Olsen non sbaglia, incrociando sul secondo palo. Fulmine a ciel sereno per la Roma, che era in controllo del match.

66' – Terzo ammonito del match è Lorenzo Pellegrini, che ferma Marusic in ripartenza.

62' – Ammonito anche Dzeko, molto nervoso ed autore di diversi falli nel corpo a corpo con Acerbi e Luiz Felipe. Fin qui negativa la partita del bosniaco.

55' – Ammonito Olsen, il primo in questo match, per perdita di tempo su una rimessa dal fondo.

53' – Sciupa due buone occasioni la Roma. Prima con El Shaarawy che tenta il tiro, ribattuto, invece che servire il taglio di Dzeko che infatti lo manda a quel paese. Poi, Florenzi sbaglia completamente un cross dalla destra senza riuscire a trovare proprio El Shaarway che in area godeva di una buona libertà.

46' – Inizia il secondo tempo, stessi 22 in campo della prima frazione.

Intervallo – Parla l'umo che ha sbloccato il match, Lorenzo Pellegrini a Sky: "Bella emozione, cercavo il gol al di là del derby. Sono stato molto felice di trovarlo oggi, ma non per il derby. Sono felice perché questa partita per noi deve essere la svolta e dobbiamo ripartire. Oggi non è assolutamente importante chi segna, o come segna. L'importante oggi è vincere. Anche io col tacco dopo Pastore? Sì, ad oggi sono 3. L'importante è vincere la partita, non chi segna o come lo fa. L'importante è che la palla vada dentro".

45'+3 – Termina un primo tempo iniziato su ritmi bassi ma che dal 20' in poi ha regalato tante emozioni tra due squadre che si stanno affrontando a viso aperto, non senza errori da ambo le parti.

45' – GOOOOOL ROMA! Ci pensa Lorenzo Pellegrini! Il centrocampista appena entrato corregge in porta con il tacco il pallone dopo una spizzata di testa di Dzeko su un lancio dalla difesa, che stava per perscare El Shaarawy in area di rigore: Strakosha viene ostacolato dalla propria difesa, lasciando il pallone lì per il vantaggio giallorosso. Mani alle orecchie come un altro re dei derby, Marco Delvecchio, per l'esultanza.

43' – Calcio di punizione per la Roma dalla trequarti d'attacco mancina. Dentro teso il pallone di Kolarov che trova la testa di Nzonzi: il francese la tocca appena, rimessa laterale per la Lazio.

35' – Problema per Pastore: l'argentino accusa un riacutizzarsi del problema al polpaccio che lo ha tenuto già fermo una settimana in questa stagione, al suo posto entra Lorenzo Pellegrini.

31' – Che chance per El Shaarawy! L'italoegiziano non arriva col tempo giusto su una palla precisa di De Rossi alle spalle della difesa laziale: manca soltanto la chiusura sul secondo palo, ma ancora Roma pericolosa.

28' – Cooling break all'Olimpico dopo questa serie di botta e risposta. Temperature estive in questo pomeriggio romano. 

26' – Occasione per Florenzi! L'esterno, pescato in ripartenza da un'imbucata di El Shaarawy, è troppo lento nel calciare da solo davanti a Strakosha e viene murato. Sul calcio d'angolo che ne deriva, pericoloso Nzonzi di testa: sulla deviazione di un soffio non arriva De Rossi in spaccata.

25' – Risponde la Lazio! Immobile calcia da posizione defilata potente sul primo palo, attento Olsen che devia in calcio d'angolo.

24' – Ancora Roma! Buon inserimento in area di Pastore, il tiro dell'argentino da posizione defilata è poco efficace però.

23' – Prima occasione Roma! Ripartenza veloce, condotta da El Shaarawy e Pastore. Servito in profondità Dzeko, che nell'uno contro uno salta Acerbi all0ingresso nell'area di rigore dalla sinistra: il tiro è centrale e ci arriva Strakosha, ma buona chance per i giallorossi che poco prima avevano rischiato su una combinazione Marusic-Luis Alberto, con il portoghese che non ha controllato davanti ad Olsen.

18' – Ancora Lazio pericolosa. Arriva al tiro Marusic questa volta, da dentro l'area di rigore, a concludere sul secondo palo un'azione insistita negli ultimi 11 metri dei biancocelesti. Sul calcio d'angolo che ne deriva, Immobile calcia al volo trovando ancora la schiena di De Rossi. Nuovamente calcio d'angolo.

12' – Buona ripartenza Lazio, con Milinkovic che lancia in profondità Immobile lungo l'out sinistro. L'attaccante della Nazionale porta il pallone in area per Luis Alberto, il cui tiro è rimpallato da Manolas in angolo.

8' – Serie di errori in questa fase da parte di entrambe le squadre, partita molto bloccata nella zona centrale del campo con entrambe le difese alte ed aggressive.

4'- Replica la Roma, che porta El Shaarawy ad un'azione personale in area. Calcio d'angolo anche per i giallorossi: battuto corto, nulla di fatto.

2' – Subito serie di calci d'angolo per la Lazio, che porta in area tutti i saltatori. Prima bravo De Rossi a murare Immobile, poi bravo Olsen in uscita: lo svedese guadagna un calcio di punizione che spezza la pressione.

0' – Calcio d'inizio all'Olimpico. Roma in completo rosso che in questa prima frazione di gioco attacca da Curva Sud verso Curva Nord. Proprio nel settore più caldo del tifo romanista spicca una coreografia d'eccezione per questo derby: "Giallorossa che al ciel s'innalza, è lei che fa la storia" la scritta che campeggia, con un mare di bandiere a colorare il settore.

IL PRE PARTITA

Ore 14.40 – Ai microfoni di Sky arrivara il ds biancoceleste, Tare: "Vincere darebbe continuità alle nostre 4 vittorie. Troviamo un avversario ferito. Oggi sarà difficile ma dobbiamo cercare di vincere per dare continuità alla classifica. Dobbiamo ancora trovare equilibrio, dopo una partenza meno buona abbiamo avuto una crescita importante. C'è la consapevolezza di essere una grande squadra, dobbiamo restare coi piedi per terra perché la classifica è corta e i giudizi cambiano di settimana in settimana. La Roma gioca la Championa, ha cambiato tanto ed è normale che ci siano difficoltà, ma resta una favorita per la stagione".

Ore 14.30 – Monchi nel pre partita ai microfoni di Sky: "I derby sono tutti pieni di pressione. Gli ultimi risultati non sono stati buoni e abbiamo un margine minore per sbagliare. Dobbiamo trovare la strada della vittoria. Dobbiamo essere uniti nella sconfitta e nella vittoria, siamo tutti sulla stessa strada. A volte bisogna essere più vicini che in altri momenti e ora è così. Pallotta? L'ho sentito molte volte in questa settimana, è contento della reazione avuta della squadra e ci ha fatto l'in bocca al lupo per oggi. Ci è sempre vicini ed è sempre pronto per una parola di conforto. Dzeko? Gli attaccanti quando segnano non sono contenti, lui ha voglia di trovare la rete il prima possibile".

Ore 14.25 – Per la Lazio è Acerbi a parlare all'arrivo all'Olimpico. Ecco le parole del centrale ex Sassuolo: "Non scendiamo in campo con troppa tranquillità, è il derby, sarebbe importantissimo vincere per l'autostima, per il nostro campionato, dobbiamo continuare così. Io leader? Mi impegno sempre, cerco di farmi trovare pronto e di rimanere con i piedi per terra. Tutti siamo leader, tutti vincono e tutti perdono insieme".

Ore 14.20 – Parla nel pregara El Shaarawy: "Il nostro obiettivo è quello di dare continuità perché siamo indietro e dobbiamo assolutamente recuperare. Oggi conta solo vincee per ridare fiducia ed entusiasmo a noi stessi e ai nostri tifosi. Florenzi schierato da esterno? Alessandro ha dimostrato di poter fare anche l'esterno d'attacco e sicuramente sarà una risorsa in più. Quello che conta davvero però è l'atteggiamento che dobbiamo avere in campo".

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Manolas: “Siamo più forti della Lazio. De Rossi è un esempio, sogno la sua carriera”

AS Roma Match Program (F.Viola) – Kostas Manolas è la persona giusta per presentare una partita come il derby. Mai banale, con le idee chiare su chi siamo, e dove possiamo arrivare. Senza peli sulla lingua il difensore greco che in queste 5 stagioni ha raccolto 178 presenze e 7 gol, suona la carica “ci aspettano tre partite importantissime, che possiamo vincere”.

Partiamo dal Frosinone, quanto è stato importante tornare alla vittoria?
È importantissimo essere tornati alla vittoria perché eravamo in un momento delicato. È stato importante vincere e vincere bene. Abbiamo fatto bene e sono convinto che continueremo così.

La determinazione che voleva il mister si è vista?
Sì, si è vista sin dal principio e poi abbiamo fatto 4 gol. Avremmo potuto farne anche di più.

Credi il ritiro sia stato utile?
Io non sono di solito ‘dalla parte’ dei ritiri. Secondo me può servire a far gruppo, ma può fare anche male. A noi ha fatto bene ma spero non ne faremo più, perché significa che stiamo vincendo.

Cosa non ha funzionato in questo inizio stagione?
Sicuramente non abbiamo iniziato bene in campionato, ma nelle singole gare contro Atalanta o Milan, una reazione della squadra si è vista. Con il Chievo vincevamo 2-0 alla fine del primo tempo e abbiamo avuto un calo mentale nel secondo tempo perché pensavamo di averla vinta. Con il Bologna non è andata bene, però abbiamo fatto 26 tiri e loro 6. È un momento in cui non gira neanche bene, possiamo e dobbiamo fare meglio perché siamo la Roma.

Di Francesco ha detto che la vittoria con il Frosinone deve essere un nuovo inizio…
Sono d’accordo. La vittoria contro il Frosinone ci deve dare forza e fiducia per ripartire. La Roma ha più qualità di quanto ha fatto vedere fino ad oggi.

È tornato al gol anche Pastore: quanto è importante la sua figura?
Javier è un giocatore importantissimo per noi, di grande qualità, speriamo di averlo sempre.

Nell’ultima partita a centrocampo c’erano Nzonzi e De Rossi, come una diga…
Sì, il mister ha cercato di cambiare qualche cosa. Ieri ha provato 4-2-3-1 e abbiamo fatto bene, ma sta al mister scegliere i moduli. Contro il Frosinone Nzonzi e De Rossi hanno dato equilibrio e grande personalità, sanno gestire bene la palla, sono due campioni del mondo e due leader.

E Santon?
È un ragazzo di esperienza, positivo e sempre con il sorriso. Con l’Inter ha ottenuto anche il triplete. Sta lavorando bene e ci sarà molto utile, ci darà più soluzioni.

C’è stato anche il debutto in campionato di Pellegrini e Zaniolo, cosa pensa dei due giovani?
Sì sono ragazzi giovani e di prospettiva. Sono forti. Non è facile giocare a Roma perché è una piazza difficile e in momenti come questi ancora di più. Sono giocatori che potranno fare una bella carriera se continueranno a lavorare con umiltà.

Daniele De Rossi ha raggiunto quota 600 con la maglia della Roma, un traguardo importantissimo…
Dopo Totti, Daniele è il simbolo della Roma. Per noi è il capitano, è il trascinatore. Tutti sognano di fare la sua carriera. È un esempio da seguire.

La prossima gara sarà il derby, è la partita più importante dall’inizio della stagione?
Tutte le partite sono importanti. Al derby devi entrare con cattiveria e dare tutto in campo perché sappiamo quanto sia importante per i tifosi. Sabato chiunque scenderà in campo sono convinto che darà il massimo per far vincere la Roma. Loro sono compatti, stanno dietro e sono pronti a ripartire. Ma sappiamo come giocano e sono convinto che possiamo affrontarli e poi siamo più forti della Lazio.

Si troverà davanti Immobile, un brutto cliente?
È un giocatore forte… ma dobbiamo pensare a noi e dare tutto per maglia e tifosi!.

Poi vi aspettano tre partite importanti ravvicinate, dove arriverà la Roma?
Per me possiamo vincerle tutte e tre. Siamo più forti degli avversari e dobbiamo dare il massimo perché sono tre tappe importanti per il proseguo della stagione.

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Roma-Lazio, Manolas regolarmente convocato. Out solo Perotti

Sono 24 i calciatori convocati da Di Francesco per la gara di domani contro la Lazio. Il tecnico giallorosso ritrova anche Manolas, fino a ieri in dubbio. Lista orfana soltanto di Perotti. Questo l'elenco completo: 

 

Olsen
Fuzato
Mirante
Lu.Pellegrini
Karsdorp
Juan Jesus
Kolarov
Marcano
Santon
Fazio
Florenzi
Manolas
Cristante
Lo. Pellegrini
De Rossi
Zaniolo
Pastore
Nzonzi
Coric
Dzeko
Schick
Under
Kluivert
El Shaarawy

 

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Derby, sarà ancora Rocchi: col fischietto di Firenze la Roma sorride

Si rendono noti i nominativi degli Arbitri, degli Assistenti, dei IV Ufficiali, dei Var e degli Avar che dirigeranno le gare valide per la settima giornata di andata del Campionato di Serie A 2018/19. Per il derby in programma sabato 29 settembre alle ore 15.00 (diretta Sky), il fischietto designato è il signor Gianluca Rocchi della sezione di Firenze. Il toscano sarà coadiuvato dagli assistenti Di Liberatore e Tonolini, dal quarto uomo Maresca e dagli addetti al VAR Irrati e Vivenzi. Già 232 le gare nel massimo campionato italiano, ben 38 con i giallorossi e 39 con i biancocelesti, le due squadre più dirette in carriera. Bilancio simile, con 15 vittorie, 11 pareggi e 12 sconfitte per De Rossi e compagni, mentre vantano 16 vittorie, 8 pareggi e 15 sconfitte i 'cugini'. Sono 10 i rigori fischiati a favore della Roma, 9 quelli ravvisati per la Lazio, mentre si contano rispettivamente in 8 e in 16 le espulsioni in questi match. In casa romanista l'ultimo precedente è proprio la stracittadina dello scorso novembre, vinta per 2-1 (Perotti, Nainggolan ed Immobile i marcatori). Sono 5 infatti i derby diretti: quattro vinti dai giallorossi, tutti quelli che da tabellone si sono virtualmente disputati in casa, mentre si registra un unico successo biancoceleste, nel novembre del 2012.

Luca Loghi

ROMA – LAZIO Sabato 299 h.15.00
ROCCHI
DI LIBERATORE – TONOLINI
IV: MARESCA
VAR: IRRATI
AVAR: VIVENZI

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Inzaghi: “Non credo in una Roma in difficoltà, la differenza la farà la fame di vincere. Noi siamo pronti”

Simone Inzaghi, tecnico della Lazio, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del derby. Queste le sue parole:

Come si gioca e come si vince il deby? 
Sicuramente sappiamo che è una partita a sé nel campionato, abbiamo avuto pochissimo tempo per prepararci ma può essere stato un male solo da un punto di vista, può essere anche un bene perché la Roma avrà lo stesso tempo a disposizione. Sappiamo tutti che è una gara molto particolare.

Credi alla Roma in difficoltà? 
No, dico che siamo all’inizio. Può essere un momento, ora vengono da un’ottima vittoria, hanno giocato bene. Verranno per fare una grande partita.

I 4 punti di vantaggio che segnale danno? 
Noi dobbiamo continuare in questo percorso, non abbiamo iniziato nel migliore dei modi ma ora stiamo accumulando certezze. Dobbiamo continuare e non fermarci, il campionato corre velocemente.

Quanto vale per le ambizioni il derby? 
Il derby a prescindere è importantissimo per tutti, vogliamo dar seguito alle ultime prestazioni, fermo restando che incontreremo una grande squadra che è forte. La differenza la possono fare la gestione dello stress e la fame dei ragazzi, il derby va giocato così.

Che gara ti aspetti?
Abbiamo analizzato le loro ultime due partite, sono state giocate diversamente. Noi siamo pronti a tutti i moduli che schiereranno. Possono anche giocare col 4-3-3 ma siamo pronti a tutti.

Più forte il timore di subire conseguenze per una sconfitta o l’entusiasmo per una vittoria?
Vincere per noi sarebbe una grandissima cosa, darebbe seguito ai risultati e aumenterebbe l’autostima. Per fare bilanci è presto, ci sono momenti. Noi abbiamo avuto un momento brutto a inizio campionato, la Roma adesso. I punti di distacco ora non valgono niente.

Come stanno Luis Felipe e Radu?
Penso che domani ad eccezione di Lukaku dovrei avere tutti disponibili. Radu si è allenato avendo buone sensazioni. Luis mancava dal 18 agosto, aveva fatto pochi allenamenti ma mi ha dato buone garanzie. Per non andare incontro a problemi dopo i crampi l’ho cambiato.

Sulla designazione arbitrale?
Rocchi per queste partita è una garanzia, ha fatto l’ultimo mondiale. Aiuterà a far sì che lo spettacolo sia migliore.

La Lazio parte favorita?
Nel derby i favoriti non ci sono, i pronostici sono sempre ribaltati. La differenza la farà la fame che la squadra metterà in campo. Fare un pronostico alla vigilia non è giusto.

Cosa si porta dietro dei derby dello scorso anno?
Ho grandissima stima di Di Francesco, so quanto è difficile allenare a Roma. Era al primo anno ed è arrivato in semifinale di Champions, dà tanta organizzazione alla squadra. Un allenatore bravissimo, ha avuto la fortuna di essere stato giocatore e quindi è facilitato.

Per la Lazio è la partita della vita? 
Penso che sia una partita a parte, sappiamo quanto ci tengano i tifosi che ci dicono di aspettare il derby dall’anno scorso. L’ultimo è finito 0-0, venivamo da due periodi differenti, loro venivano dalla vittoria col Barcellona. Siamo in un buon periodo, ci sono ragazzi da tanti anni e conoscono l’importanza del derby per tutti.

Da allenatore è cambiato qualcosa nel preparare i derby?
Sono tutti particolari da preparare, questo è il derby in cui c’è meno tempo di pensare. Giovedì siamo tornati da Udine e oggi saremo in ritiro. Bisogna prepararlo al meglio senza perdere energie mentali.

La fase critica della Roma preoccupa? Per Di Francesco è importante… 
Sappiamo che la Roma è organizzata e aggressiva, dovremo essere braci nella gestione. Dovremo fare attenzione perché partite del genere si decidono sui singoli episodi, bisognerà portarli a nostro favore.

Hai chiesto a Pippo come si batte la Roma?
Il Bologna ha fatto un’impresa, sono stati bravi. L’abbiamo analizzata, hanno giocato col 4-3-3. Avendo fatto riposare Cristante e Pellegrini domani potrebbe scendere in campo col 4-3-3, il Bologna era organizzato e bravo ad aspettare l’occasione giusta.

Come procede la gestione dello stress? 
Bisognerebbe parlare dopo l’allenamento, valuterò per bene i ragazzi. Ho avuto ottime conferme da tutti, sulla carta l’unico fuori è Lukaku ma oggi ci sarà un allenamento intenso.

Correa potrebbe essere adatto? 
Tutti quelli che ho possono essere uomini derby. La mia idea è che il singolo non vince ma il gruppo fa fare le imprese, ho la fortuna di avere un grande gruppo.

Quanta voglia c’è di vincere il derby? 
Vincere significherebbe tanto per i tifosi e la società, darebbe spinta in più per la partita. Con le grandi l’anno scorso abbiamo alternato, siamo stati gli unici a vincere con la Juventus. Il derby scorso era stato interpretato nel modo migliore, speriamo sia lo stesso.

Cosa temi della Roma?
La Roma ha fatto cambiamenti perdendo giocatori importanti, acquistandone altri. Stanno avendo qualche problema ma ci sono i momenti del campionato, ma mercoledì ha fatto una vittoria che gli ha dato certezze. Temo i singoli, il gruppo e soprattutto l’allenatore. Ha dato organizzazione, dovremo essere bravi a far sì che siano meno organizzati.

Si sente di fare un appello ai tifosi?
Alla fine i nostri tifosi risponderanno come sempre, non posso che ringraziarli per ora. A Empoli abbiamo trovato 2000 tifosi ad aspettarci, venivamo da due sconfitte. In questi 20 anni in cui io sono qua i tifosi non ci hanno mai tradito, domani si faranno sentire.

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[VIDEO] – Di Francesco: “Derby importante per il futuro della Roma, non per me. Potrebbero esserci sorprese”

Vigilia di derby nella Capitale, appuntamento con le parole di Eusebio Di Francesco in sala stampa. Alle 14.00 l'allenatore giallorosso incontra i giornalisti, per presentare il match tra Roma e Lazio di domani (ore 15.00, diretta Sky). Ecco le sue parole:

Il derby può essere la svolta mentale della stagione?
Stagione lunga ma è una partita importantissima per dare continuità di risultati. Il derby è una partita a sé, dobbiamo affrontarla con il desiderio di vincere e di portare a casa i tre punti per ridare anche entusiasmo a questo ambiente.

Può essere una svolta dal punto di vista tattica quanto si è visto col Frosinone?
Può essere sempre un punto di partenza perché c'è ancora molto da lavorare per migliorare determinati meccanismi, ma è importante perché mi dà la possibilità di lavorare su due sistemi di gioco differenti. Questo lo sapevo anche in partenza, poi molto dipende dall'atteggiamento in campo che fa sempre la differenza, al di là dei numeri.

Il sistema sarà quello usato contro il Frosinone? Manolas ha recuperato?
Quale sia il sistema non lo so perché io vantaggi agli altri non voglio darne. Vivo sempre con il desiderio di mandare in campo quelli che ritengo più opportuni in questa gara. Manolas è da valutare oggi in linea generale, perché ha avuto dei fastidi generali. Oggi lo valuterò, tra oggi e domani decideremo il suo impiego, al momento è un giocatore in dubbio.

Se dovesse giocare De Rossi sarebbe la quarta partita in tre giorni. Si tratta di un rischio calcolato o un sacrificio che gli viene chiesto?
Non è un sacrificio perché lui vorrebbe giocarle tutte, come tutti gli altri. Se chiedete ai giocatori che hanno fatto 4 o 5 partite consecutive se mai volessero giocare quella successiva, vi risponderebbero tutti di sì, anche se stanno male. De Rossi ha delle caratteristiche differenti da altri, come può essere un Under che è uno scattista che ha molto dispendio energetico neuromuscolare. Differisce da un giocatore che è uno con più continuità di corsa come De Rossi, la stanchezza più che fisica può essere mentale, nel preparare tante partite di fila, ma De Rossi domani sarà il capitano di questa squadra.

La Roma è a 10 punti dalla vetta, nella sua testa siete ancora competitivi per lo scudetto?
Attualmente non siamo competitivi per lo scudetto, lo abbiamo dimostrato. Nel calcio però bisogna cercare di migliorarsi giorno per giorno, credo che pensare a quello ora sia difficilissimo. Io credo più nella crescita della squadra cercando di recuperare posizione dopo posizione. In questi anni a Roma di scudetti se ne sono vinti pochi, ciò che mi rammarica più di tutti è quello di essere un po' dietro. Siamo qui per recuperare e questo recupero passa anche attraverso questa partita molto delicata e importante.

Momento delicato per la Roma. Quanto conta questo derby per il futuro di Di Francesco?
Per il futuro della Roma…per il futuro della Roma è molto importante. Credo di rappresentare la Roma e non me stesso, faccio del mio meglio per portare avanti questa maglia a cui tengo tantissimo e me la tengo stretta. Faccio di tutto perché la squadra, non Eusebio Di Francesco, possa portare avanti un cammino di crescita importante.

Quanto vale El Shaarawy in questa partita?
Lui è un giocatore in grande crescita, credo che si stia assumendo maggiori responsabilità nel modo di giocare. Quello che gli è sempre mancato è la continuità, ma mi piace la sua attuale predisposizione nelle due fasi. Deve continuare così, non deve smettere mai, nel calcio bisogna dimostrare giorno dopo giorno di essere giocatori importanti. Lui lo è e deve dimostrarlo ogni partita.

Dopo l'ultima partita gli attaccanti hanno elogiato il lavoro di De Rossi e Nzonzi. Con tre punte e un trequartista, sono imprescindibili o ha altri centrocampisti in grado di coprire con la stessa efficacia?
Ci sono altri che possono fare questo ruolo che lo hanno già fatto come Cristante e Pellegrini. Hanno le caratteristiche per farlo, poi è normale che in questo campionato giocando 4-2-3-1, alternerò anche loro in questo ruolo. Questo è sicuro.

In questo clima di contestazione da stadio, i tifosi l'hanno risparmiata. Si è spiegato questa situazione ed è un motivo d'orgoglio? Si sente di mandare un messaggio ai tifosi in vista del resto della stagione?
Io credo che i tifosi e la gente ce l'abbiano con tutti, io faccio parte di questo gruppo, non mi tengo assolutamente fuori. Non mi è sembrato non mi sia stato detto nulla però, in generale, parlando della Curva ho avuto tantissimi attestati di sostegno, ma a me interessa che siano applauditi più i ragazzi che il tecnico, perché significa che sono loro che diventeranno protagonisti e alla fine ci faranno vincere le partite. I tifosi hanno sempre sostenuto la squadra, anche a Bologna sono stati fino all'85' sono stati molto attaccati. Ma questo è il romanista, questo è il romanismo e lo dimostreranno anche domani. Io credo che ci sarà un grande attaccamento alla squadra, poi sta a noi trascinare questa gente con le prestazioni, ma soprattutto con il modo di fare, con il desiderio di fare la partita, di combattere palla su palla. Questa è la differenza e noi in alcune partite siamo mancati: non ce lo possiamo permettere.

In questo momento può aiutare giocatori come Cristante e Pellegrini l'essere lontani dai riflettori e sentire meno la pressione per ritrovarsi?
Tante volte è un concetto validissimo. Per i giovani in particolare, ma anche per chi non è riuscito a esprimersi al meglio delle sue potenzialità. Spesso i contesti fanno la differenza e alcuni giocatori, come può essere anche Bryan, si devono adattare a questa situazione, a questo calcio. Io non so quello che fanno fuori dal campo i ragazzi, ma già se stanno dalla mattina alla sera sui social, o li carica o li butta giù definitivamente, quindi meno pressione gli si dà e meglio renderanno. Roma in questo è una piazza particolare, bisogna avere qualcosina in più e poi la crescita permette anche di affrontare al meglio le partite.

Sul gol del 4-0, il movimento di Kolarov è un dei pochi "alla Di Francesco". La coppia Nzonzi-De Rossi, piò fare anche quest giocate o ora la ricerca dell'equilibrio vi costringere a perdere in dinamismo?
Il dinamismo c'è, magari ci sono meno inserimenti con loro due per caratteristiche, anche se io chiedo loro di accompagnare la giocata in base alle situazioni. Kolarov l'ha fatto molto bene, in allenamento a volte lo metto a centrocampo. Può essere un'alternativa lì in mezzo perché ha capacità tecniche e può giocare dove vuole. L'abbiamo fatti anche in altre occasioni questi inserimenti non però cercando il gol, come ha fatto Cristante contro il Chievo che è arrivato da dietro con un inserimento. In altre occasioni abbiamo sbagliato gol più facili. Anche lo stesso Pastore lo ha fatto alcune volte, entrando in area per andare a chiudere l'azione, ha fatto un gol di tacco e l'altra l'ha sbagliata. Ovviamente quando si gioca con squadre offensive, più si riempe l'area e meglio è. Chiederò anche a De Rossi e Nzonzi, se dovessero giocare insieme, di accompagnare l'azione o l'uno o l'altro.

Sembra aver trovato un assetto con Pastore e tre attaccanti. Come si concilia coi problemi difensivi? Non è un rischio in partite come un derby?
Non è scontato che io giochi in questo modo, anche per le tante partite che ci sono. Magari domani ci sarà qualche sorpresa, questo non ve lo dico oggi. A volte però ci si difende bene anche attaccando, ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro. Quello che determina tutto è il risultato. L'equilibrio di mettere i due mediani è fondamentale perché ti permette di prendere più ripartenze esterne che dentro il campo, il ché significa concedere alla difesa un tempo in più per affrontarle. Questa è la differenza permessa da due mediani di struttura, che siano bravi a fare la fase difensiva insieme. Questa è la scelta. Loro sono fondamentali per l'equilibrio di questa squadra ed è quello che sto ricercando ora.

Cosa ha la Lazio rispetto a voi in più adesso? Può fare un'analisi della squadra?
Hanno fatto acquisti d'esperienza come Badelj, Correa e tutti quelli che hanno messo dentro in questo momento, ad Acerbi, che io conosco benissimo di altissimo rendimento. Credo abbia fatto molte partite consecutive, anzi voglio fargli i complimenti perché è un ragazzo eccezionale. Pochi acquisti di esperienza e ha dato continuità a una squadra che l'anno scorso ha fatto bene, anche con il sistema di gioco, cosa che può aiutare molto. Stanno dimostrando di avere continuità di risultati, ma sappiamo che oggi dobbiamo guardare, sì alla Lazio, ma molto a noi stessi e alla nostra crescita.

Dzeko ha inciso solo con il Torino. Cosa è mancato di lui in questa Roma e cosa si aspetta in questa settimana?
Ha avuto anche delle occasioni importanti, magari non ci è riuscito. Quello che mi interessa di Edin è la grande partecipazione che deve avere alla nostra manovra e la disponibilità nei confronti dei propri compagni. Sono convinto che domani, siccome partirà titolare la ritroverà e cercherà di dare il suo grande contributo anche nei grandi match come ha sempre. Mi interessa il suo rendimento nel contesto della squadra, quello che l'anno scorso ha fatto la differenza, spesso si diceva come ci si fosse caricato sulle spalle. Lui ha le caratteristiche per poterlo fare. Tutto parte da un discorso di sacrificarsi, magari pensare un po' meno al gol e di più alla squadra.

Santon ha fatto bene contro il Frosinone. Se dovesse continuare così si potrebbe ipotizzare uno spostamento di Florenzi a centrocampo, anche come mezzala?
Secondo me Ale fa molto meglio l'esterno alto e basso che la mezzala. Ci vogliono altre caratteristiche per leggere certe situazioni. Ci sono giocatori più bravi ad avere come riferimento la linea laterale e lui è uno di questi. Avendo Santon e Karsdorp, che deve ancora crescere e migliorare in tanti aspetti, ma si sta allenando con un piglio differente e deve continuare e con Davide che si è dimostrato affidabile, i giudizi poi cambiano partita dopo partita. So che giocatori ho a disposizione e questo è molto importante.