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Sorpresa Cristante: il centrocampista giallorosso è risultato negativo al Covid e partirà per Bologna

Bryan Cristante è risultato negativo al Covid nell’ultimo doppio giro di tamponi e domani sarà a disposizione di Mourinho per la sfida contro il Bologna. Il calciatore sta svolgendo ora a Villa Stuart le visite mediche d’idoneità propedeutiche all’ok per il rientro in gruppo. Risulta ancora positivo invece Gonzalo Villar.

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Roma, nuovo positivo al Covid: Felix Afena-Gyan

La Roma comunica attraverso i social che anche Felix Afena Gyan è risultato positivo al Covid-19. La squadra giallorossa dunque sarà costretta a proseguire con il protocollo casa-lavoro-casa, dopo i due casi di Cristante e Villar che dovrebbero negativizzarsi nelle prossime ore.

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Interviste

Mourinho: “Grande mentalità della squadra. Smalling se è al 100% gioca anche domani. Speranze ancora su Cristante.”

CONFERENZA STAMPA – Le parole di Mourinho alla vigilia di Bologna-Roma:

Nell’emergenza sono nate opportunità, ha cambiato dei ruoli e ha ricevuto disponibilità dai giocatori. Resta un fatto emergenziale o nel calcio moderno tutti devono fare tutto?
“Una mentalità forte, un gruppo forte, empatico, che vuole fare bene, il credito è per i giocatori che non giocano tanto o come nel caso di Diawara che ha giocato pochi minuti, ma lavora tanto con grande professionalità, come gli altri e i giocatori che giocano, lo fanno con grinta e amicizia. Come Kumbulla che entra per giocare per un minuto ma in quel minuto ha fermato una giocata pericolosa, prende un giallo e va a saltare sulla punizione, marca un gigante come Milinkovic, fa il suo lavoro per un minuto ed esce felice perchè ha fatto per la squadra, più della tattica o del ruolo mio, il credito è per i giocatori, per la loro mentalità e per il gruppo”

Le prime quattro sembrava facessero una corsa per conto loro, poi il Milan perde due partite e la Roma ha recuperato sei punti. Potete approfittare di questi stop?
“Per qualche ragione loro sono lì, il campionato non inizia e dura uguale, ci sono squalifiche, infortuni, si perdono partite ma per qualche ragione sono lì. Inter, Atalanta e Milan erano lì l’anno scorso e sono lì adesso, il Napoli è stato dentro fino all’ultima giornata. Se noi possiamo essere vicini, invece di stare lontanissimi, a fare i nostri punti, è ovviamente meglio, è più motivante, ti dà un feeling diverso, invece di 30 punti di distanza, stai lì a 6-7 punti, ti fa capire che stai facendo cose positive”

El Shaarawy può essere utilizzato anche a destra in questo ruolo da esterno?
“Non lo so, perchè non lo abbiamo mai provato, ma se arriva anche lì qualche difficoltà sono convinto che possa farlo bene, perchè sta bene, psicologicamente e fisicamente, la sua anima, si sente giocatore, non giocava con continuità da tanto tempo, l’anno scorso dopo il periodo in Cina, il giocatore perde non le sue qualità ma un determinato livello di gioco. Sta facendo una stagione in crescendo, sta facendo molto molto bene e se deve giocare a destra, con Vina che è rientrato a sinistra, possiamo avere Stephan più offensivo oppure esterno nei cinque come opzione a Karsdorp”

Smalling può giocare ancora titolare domani dopo i tanti infortuni? Può dire qualcosa su Mihajlovic che ha speso parole molto affettuose per lei?
“Su Sinisa dico che non deve ringraziarmi, perchè quello che ho fatto l’ho fatto con il cuore, prima di tutto è uno dei miei, è uno dei nostri, poi è un super amico di un grande amico mio (Stankovic) e automaticamente diventa grande amico mio. Poi noi persone pubbliche, quando facciamo una cosa sbagliata trasmettiamo un’influenza negativa e viceversa, lui sicuramente ha avuto un’influenza molto positiva nei confronti di tanta gente che ha avuto il suo problema, ha dimostrato un coraggio e una forza incredibili, subito uno diventa solidale con la sua lotta, ho grande rispetto e ammirazione per lui. Purtroppo c’è tanta gente che soffre per il suo problema e Sinisa è stato un grandissimo esempio, non si è mai nascosto, ha voluto lavorare ugualmente, nonostante lo sforzo che richieda il nostro lavoro, sono io che in nomi di tanti che lo ringrazio, non lui a me. Smalling in questo momento è un grande calciatore, è importante per noi, ma siamo lì con quattro centrali, non abbiamo problemi adesso in quel ruolo, non deve giocare per forza perchè non abbiamo alternative. Facciamo la gestione, parliamo con lui, abbiamo giocato solo l’altro ieri, decideremo domani e sentirò anche l’opinione del ragazzo, più importante dei controlli e della tecnologia che possiamo utilizzare, sentirò la sua opinione e se mi dirà che se si sente benissimo domani mattina, giocherà, se mi dice che si sente al 99% non al 100% lo proteggo”

9 partite su 21 senza subire gol, quanto c’è di Rui Patricio in questa striscia? Quanto è importante questo dato?
“Il dato è importante, Rui è importante ma la squadra è più importante di Rui. Lui è un portiere forte, tra i migliori e i più regolari in Europa, ma anche con lui abbiamo preso 3 gol a Verona o Venezia, quando la squadra difende bene è più facile per lui, poi ci sono momenti in una partita in cui la squadra non riesce a difendere e il portiere può risolverti il problema, Rui nelle ultime partite non ha avuto molto da fare, ma quando c’è stato da parare lo ha fatto. Siamo molto contenti di lui”

C’è la possibilità di tornare al centrocampo a due domani?
“Vediamo se riusciamo ad avere Cristante e Villar, o uno dei due, è ancora possibile che ci siano, sono passati 13 giorni, i giocatori non hanno sintomi da tanti giorni, quasi dall’inizio, si stanno allenando individualmente benissimo con il nostro controllo a distanza, stiamo aspettando se riescono ad esserci, magari potrebbero farcela”

Potrebbero viaggiare con voi domani?
“Sì è una possibilità, non sappiamo ancora”

Zaniolo in questo sistema nuovo potrebbe essere utile come mezzala? O per lei in questa formula è una seconda punta?
“Nei momenti di difficoltà è importante che la gente sia disponibile per tutti, dobbiamo trovare delle cose che sono possibili e valutare ciò che è impossibili. Ovviamente Nico non può giocare come terzo centrale, può giocare come 10, come mezzala, come attaccante unico, con voglia, empatia, con questa mentalità dei ragazzi può fare tutto. Abbiamo lavorato per tanto tempo con lui nel ruolo di ala, con un certo tipo di libertà e il ruolo più simile e questo da seconda punta, ma nell’emergenza può esser utile in altri ruoli, quello che sta avvenendo per Perez, che ha sempre fatto l’ala destra, nelle ultime due partite da mezzala, insieme a Nico, cosa che non era mai accaduta perchè erano alternativi l’uno dell’altro. Adesso abbiamo perso Pellegrini, fino a gennaio ci mancherà, partita dopo partita valuteremo le difficoltà che avremo, magari oggi recuperiamo Cristante, non lo so, gestiremo le cose come arrivano”

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Mihajlovic: “Mourinho mi è stato vicino nel momento della malattia”

Sinisa Mihajlovic è intervenuto in conferenza stampa. Il tecnico del Bologna ha presentato la sfida di domani contro la Roma. Queste le parole del tecnico rossoblù.

Prova di maturità contro la Roma?

Sicuramente è una partita importante. Abbiamo pareggiato a Bergamo, perso con l’Inter e le partite con Milan e Napoli, a decisioni arbitrali invertite, avremmo potuto vincerle anche noi. Noi domani giochiamo in casa, abbiamo una buona classifica, e affrontiamo una squadra forte con un grande allenatore. Spero in uno stadio pieno, perché il tifo per noi è importante. Non sappiamo quello che succederà ma se dovessimo vincere andremmo a un punto dalla Roma e manterremmo la classifica. La nostra mentalità è quella di rispettare ogni avversario, affrontandolo senza paura.

Caratterialmente cosa ti accomuna a Mourinho?

Lui è un grande allenatore e una grande persona. Siamo amici, ogni tanto ci sentiamo e sono molto contento di vederlo domani. Mi è quasi sempre stato simpatico, solo all’inizio abbiamo bisticciato. Mi è sempre stato vicino, anche nel momento della malattia e questo non lo dimentico. Veniamo da due paesi in cui la furbizia e la lealtà la fanno da padrone nei caratteri della gente, quindi qualcosa in comune c’è.

Perché litigaste all’inizio?

Mi ricordo che col Catania contro l’Inter del triplete vincemmo noi. Poi quando arrivò a Roma lui disse qualcosa contro di me e io risposi che non potevo parlare con uno che non aveva mai giocato a calcio ad alti livelli. Alla fine però ci siamo chiariti, siamo rimasti amici. Quando sono diventato nonno mi ha scritto che non vedeva l’ora capitasse anche a lui e io gli ho risposto che per diventare nonno c’è sempre tempo.

Quel Bologna-Roma dell’anno scorso è forse la partita più da cancellare (1-5 per i giallorossi, ndr).

Sì, può capire quando si gioca queste squadre contro le quali bisogna sempre fare la partita perfetta. Ogni gara è una storia a sé, non dobbiamo credere di poter fare sempre il meglio ogni volta.

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Juventus, intercettazione shock: “Peggio di così solo Calciopoli”

“Peggio di così c’è solo Calciopoli”, queste le parole pronunciate da uomini vicini al presidente Agnelli durante alcune intercettazioni telefoniche. Questo è quanto riporta La Repubblica, sul tema dell’indagine riguardante le plusvalenze. E il quotidiano aggiunge: “E ciò che i finanzieri registrano nei tre mesi chiave del calcio mercato, svela un mondo che travalica i confini penali per entrare nel campo dei possibili illeciti sportivi. È un «intero sistema che è malato» commentano i pm che presto invieranno tutti gli atti delle indagini alla procura federale della Figc, nella convinzione che siano emersi ‘numerosi profili’ da far tremare numerose altre squadre, non solo la Juventus.

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Juve e le sue sorelle: “Sulle plusvalenze sistema malato”

Ciò che i finanzieri registrano nei tre mesi chiave del calciomercato, svela un mondo che travalica i confini penali per entrare nel campo dei possibili illeciti sportivi. È un «intero sistema che è malato» commentano i pm che presto invieranno tutti gli atti delle indagini alla procura federale della Figc, nella convinzione che siano emersi «numerosi profili» da far tremare numerose altre squadre, non solo la Juventus.

L’inchiesta penale ruota intorno a 282 milioni di plusvalenze in tre anni di bilanci Juve. Decisive per blindare le accuse, secondo gli inquirenti, restano le telefonate raccolte da luglio a settembre tra i dirigenti della squadra. Il commento più duro sul sistema che regola i rapporti finanziari nel mondo del calcio – «peggio c’è solo calciopoli» – arriva proprio dalle loro conversazioni ed è citato nella premessa dell’annotazione che la Guardia di finanza ha depositato come principale atto di indagine.

Ieri è stato sentito per tre ore come teste l’amministratore delegato della società bianconera, Maurizio Arrivabene, dai pm Mario Bendoni, Ciro Santoriello e Marco Gianoglio. Come scrive La Repubblica, prima di lui era stata la volta di Federico Cherubini, oggi comparirà Paolo Morganti, poi toccherà a Stefano Bertola e Marco Re, entrambi ex dirigenti. Non sono stati fissati, invece, gli interrogatori del presidente Andrea Agnelli, di Pavel Nedved e di Fabio Paratici, considerato dagli inquirenti il principale artefice del sistema usato dalla Juventus per coprire i debiti milionari.

42 operazioni sospette, il dubbio che siano state falsificate fatture, pagamenti che non corrispondono alle operazioni concluse, mandati e commissioni fittizie agli agenti dei calciatori e una scrittura privata che tutti cercano, «la carta che teoricamente non deve esistere» sui rapporti tra la squadra e Cristiano Ronaldo.

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Caso plusvalenze, gli scambi gonfiati coinvolgono almeno sei club

Il calcio italiano è un sistema che vive al di sopra delle proprie possibilità, ma nel silenzio delle istituzioni ha ideato un sistema che gli ha permesso di non affondare: lo scambio – scrive La Repubblica – supervalutato di giocatori fantasma o quasi. Nel 2015 la Serie A fatturava 2,2 miliardi e le plusvalenze – 381 milioni – rappresentavano il 17% della produzione. Cinque anni dopo sono raddoppiate, arrivando a 739 milioni, mentre i ricavi sono aumentati di neanche un terzo. La colpa è di tutti: il virtuoso Napoli ha pagato 20 dei 71 milioni per Osimhen dando al Lille giovani oggi ai margini del calcio professionistico e Karnezis.

Una delle società con cui la Juve ha messo in atto un flusso piuttosto continuo è il Genoa: tra i due club sono circolati circa 123 milioni di euro in trasferimenti. In realtà soltanto 25 sono andati a ingrassare i conti correnti. Il resto si è compensato in un pari e patta. Nel prospetto per gli investitori dell’aumento di capitale da 400 milioni ora in corso, la Juventus sottolineava l’attenzione al vivaio. Tra i prodotti del vivaio il caso più estremo è quello di Kean: venduto per 30 milioni all’Everton con plusvalenza di 22 milioni, dopo due campionati è tornato a Torino per 35 milioni.

Parlando dell’Inter dal 2018 fa col il Genoa sei operazioni per 78 milioni: tre acquisti per club. Ma, nei fatti, si sono mossi solo 5 milioni. Anche perché i giocatori erano quasi sempre gli stessi: nel 2018, ad esempio, il Genoa acquista il portiere Radu, l’anno successivo lo riprende l’Interspendendo poco più di quanto incassato.

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Da Reynolds a Perez: idee giallorosse per Sinisa

In casa rossoblù l’obiettivo numero uno in vista del mercato è uno soltanto: l’esterno destro di centrocampo. Come riporta Marcello Giordano su Il Resto del Carlino, i prossimi incroci con Roma e Fiorentina potrebbero rappresentare snodi in chiave di classifica e di mercato. In casa giallorossa, infatti, non trova spazio Reynolds (20) esterno destro di difesa che potrebbe essere in uscita a fennaio. Ma per quel ruolo a Casteldebole non si scartano neppure le piste che portano al cagliaritano Zappa (21) e al doriano Bereszynski (29). La sensazione, però, è che la prima scelta potrebbe arrivare dall’estero. Per ora, quindi, il Bologna è al lavoro ma attende. Senza scartare l’ipotesi di altri colpi.

Molto dipenderà dalla posizione di classifica con la quale la squadra di Mihajlovic arriverà alla fine del girone di andata e dall’eventuale scarto con le formazioni in lotta per l’Europa. Molto dipenderà anche dalle uscite: Falcinelli e Santander sono gli esuberi in scadenza a giugno che Mihajlovic considera poco o nulla, Van Hooijdonk non è ritenuto pronto e in mediana c’è da risolvere il punto interrogativo Schouten. Insomma, c’è una sola priorità (l’esterno destro), ma non è da escludere che si possano creare le condizioni per altri interventi. E in attacco spunta la pista che porta al romanista Carles Perez (23 anni), fantasista mancino cresciuto nel Barcellona, che con Mourinho fatica a trovare spazio. Ha un ingaggio da circa 2 milioni che è un ostacolo: ma col contributo della Roma, un’operazione in prestito di riscatto con prolungamento del contratto per spalmare l’ingaggio potrebbe non diventare impossibile, ammesso che il ragazzo, che potrebbe diventare un sostituto di Barrow in vista della Coppa d’Africa, accetti la destinazione

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Tutto esaurito per l’Inter: sesto sold out stagionale

C’era da aspettarselo, anche alla luce degli oltre 46 mila spettatori presenti domenica sera a Roma–Torino, ma ieri la società giallorossa ha comunicato attraverso i propri canali social che anche in occasione di Roma–Inter di sabato pomeriggio (ore 18) l’Olimpico sarà sold out, scrive Corriere della Sera. Con una settimana di anticipo, per i romanisti non ci sono più biglietti disponibili per la sfida di Mourinho contro il suo passato e per il ritorno, per la prima volta da avversario, di Edin Dzeko. Sono ancora disponibili circa duemila tagliandi per il settore ospiti, che ha una capienza di circa 4 mila, ma i settori riservati ai tifosi giallorossi sono esauriti. Nonostante la Roma non sia in lotta per lo scudetto, i romanisti hanno risposto sempre riempiendo l’Olimpico. “Sanno che la squadra gioca per loro e dà il massimo, per questo sono sempre presenti anche in competizioni come la Conference League”, la spiegazione di José Mourinho che, fin dal primo giorno, ha fatto affidamento sul grande sostegno dei tifosi. Quello di sabato contro l’Inter sarà il sesto sold out stagionale: finora è già successo con CSKA Sofia, Empoli e Udinese, quando la capienza era ridotta al 50%, e nei big match con Milan e Napoli. Con oltre 263 mila spettatori (tra quota abbonati e paganti), la Roma si trova al secondo postoin Italia come numero di spettatori: meglio ha fatto solamente il Milan.

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Alchimia Mourinho

Il timbro di Mourinho c’è e si vede. Mai quanto adesso, scrive Il Messaggero. Nell’emergenza José torna Special. E non sbaglia più una mossa. Nella scelta del modulo, nel cambiare le posizioni dei calciatori in campo, nello scegliere il momento giusto per rilanciare chi sembrava ormai ai margini del progetto tecnico, La vittoria contro il Torino è forse stata la più mourinhanadall’inizio della stagione. Soprattutto nella decisione di illudere Juric, concedendogli campo e possesso-palla (sterile), per poi punirlo in ripartenza. Possibile farlo grazie alla ritrovata affidabilità della fase difensivache tornata a cinque regala maggiori certezze. Al di là della sbandata di Venezia, nelle successive tre partite la Roma non ha più subìto gol. Una metamorfosi coincisa anche con il rientro di Smalling negli ultimi 180 minuti. Non può più essere un caso: con l’inglese titolare, in 5 partite stagionali Rui Patricio ha subìto soltanto una rete (nel 5-1 contro il Cska Sofia). Avere Chris fa giocare meglio anche chi gli è a fianco. Per informazioni chiedere a Mancini e Ibanez. La Roma che ora rincorre a -3 il quarto posto – con un mini-vantaggio di 4 lunghezze sul gruppetto delle seste (Fiorentina, Juventus, Lazio e Bologna, avversario domani) – ha finalmente mostrato domenica il volto cinico del suo tecnico. L’impressione è che dopo Venezia Mou abbia riconquistato il gruppo, cambiando in corsa la strategia di comunicazione. E così di colpo Villar è tornato ad essere “un cambio di qualità”; Diawara è stato rispolverato dal dimenticatoio; Kumbulla è entrato “col sorriso al 90′ per marcare Milinkovic sui corner”; Perez s’è riscoperto mezzala,Mkhitaryan addirittura regista.