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Calciomercato

Fonseca può tornare in Italia: nuovi contatti col Milan

Paulo Fonseca potrebbe tornare ad allenare in Italia. Da alcuni giorni il suo nome è accostato al Milan per l’ormai certa sostituzione di Pioli che al termine della stagione lascerà la panchina rossonera.

L’ex tecnico giallorosso in queste ore viene considerato una reale alternativa a Lopetegui, su cui il popolo milanista si è espresso con una campagna mediatica e social nettamente sfavorevole.

Come riferisce Attilio Malena, esperto di mercato e direttore di calciomercatoreport.it, nuovi contatti tra gli agenti di Fonseca e il Milan. Candidatura ancora in piedi.

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APPROFONDIMENTI

Mou, il cammino è da Champions: +6 sulla scorsa stagione ma i 44 punti non sono un ‘unicum’ negli ultimi 5 anni

FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano) – Da adesso, forse, inizia un nuovo campionato, o almeno la fase finale di un torneo che può ancora rivelare grandi sorprese. La Roma centra il successo contro il Verona salendo a quota 44 punti in classifica. Una vittoria sofferta ma fortemente voluta da tutto il gruppo che, al triplice fischio di Sozza, si è ritrovata in un abbraccio collettivo, condito da un discorso motivazionale dello Special One, che non ha lasciato nulla al caso anche nel dopopartita, tra critiche ad una parte della tifoseria, ai media e anche un mea culpa nella coda finale delle sue dichiarazioni.

I numeri consacrano la bontà fin qui del cammino della sua seconda Roma: rispetto alla scorsa stagione i giallorossi infatti hanno 6 punti in più e dopo il Napoli (+13 rispetto ad un anno fa) sono la squadra che ha fatto meglio tra le big, al pari della Lazio. Male ad esempio Inter e Milan, rispettivamente -6 e -5, così come l’Atalanta -2. La Juve fa +5 ma il rendimento dei bianconeri al momento è cristallizzato, causa processi sportivi.

Oltre ai punti va analizzata anche la posizione in classifica e la distanza dalle altre in chiave lotta Champions. La squadra giallorossa infatti l’anno scorso di questi tempi aveva 11 punti di ritardo sulla terza (oggi è terza a pari merito col Milan), 5 sulla quarta. I miglioramenti in prospettiva sono evidenti a tal punto da considerare, calendario alla mano, fondamentali gli scontri diretti casalinghi che la Roma avrà contro Milan e Inter.

C’è da sottolineare anche che questo punteggio alla 23° giornata non è una novità negli ultimi 5 anni: due stagioni fa con Fonseca in panchina e nel 2017-18 con Di Francesco la Roma aveva infatti gli stessi punti (44) in classifica. Le due annate però sono terminate in maniera totalmente opposta. Nella seconda stagione di Fonseca infatti ci fu un crollo quasi senza precedenti nelle ultime 15 gare di campionato con appena 16 punti raccolti e il settimo posto – che valse la qualificazione in Conference poi vinta l’anno dopo – conquistato all’ultima giornata contro lo Spezia. Con il tecnico pescarese invece la Roma mantenne un gran ritmo, chiudendo terza con 77 punti e strappando la qualificazione in Champions.

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NEWS

Il Lille di Fonseca fischiato e il tecnico sbotta: “Fischiassero me. Se sono un problema posso andar via”

Dopo le vittorie contro Angers e Clermont, ieri il Lille di Fonseca ha pareggiato in casa 1-1 contro il Reins ed è scattata la contestazione della curva del club transalpino, che ha fischiato la squadra. Nel post gara l’ex tecnico giallorosso ha tuonato contro i suoi tifosi: “Sono molto deluso dai nostri tifosi. Ci hanno sempre sostenuto finora ma oggi hanno fatto il contrario quando la squadra aveva bisogno di loro. Se c’è un colpevole sono io. Se devono protestare, che sia contro di me e non contro i giocatori. Se non sono contenti di come giochiamo c’è una soluzione, posso andarmene. Per me è molto semplice e sono molto deluso da questa situazione”.

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Interviste

Fonseca: “Tornassi indietro non sceglierei la difesa a 3. A Roma frenati dagli infortuni. Dzeko? Difficile da gestire”

Paulo Fonseca, ex tecnico della Roma oggi al Lille, ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni:

Mourinho sarà il vostro ct?

Leggo che è una possibilità. Ma non ho informazioni dirette, non sento Mourinho dai giorni in cui ha fi rmato per la Roma.

E a proposito. Come mai anche Mourinho fatica a far decollare la Roma?

Perché in Italia è dura. C’è molta concorrenza per l’alta classifica.

Questa Roma è più forte della sua?

Non posso dire il contrario. Mi sembra evidente. Basta guardare gli investimenti che i Friedkin hanno stanziato sul mercato.

Dei suoi due anni a Trigoria quale bilancio ha fatto?

Primo anno positivo. Chiudemmo quinti a 70 punti, che nella stagione precedente sarebbero bastati per la Champions. Valorizzammo tanti calciatori. Nel secondo anno, complicato anche per i problemi interni, siamo andati bene fino a febbraio e poi abbiamo pagato gli infortuni.

Tra i problemi interni, oltre al cambio di direttore sportivo, ci fu il caso Dzeko.

Non ne voglio parlare, è tutto superato. Infatti è tornato a giocare e segnare anche con me. Gli auguro il meglio. Dico solo che Dzeko per la mia Roma era come Ronaldo oggi per il Portogallo, non era un campione semplice da gestire.

Non c’è un errore che si rimprovera nel suo periodo alla Roma?

Il cambio di modulo. Tornassi indietro non giocherei con la difesa a tre e infatti qui a Lilla non lo faccio. La migliore Roma di Fonseca, propositiva e brillante, giocava con il 4-2-3-1.

Un’ultima curiosità sulla Roma: a Manchester, nella semifinale di Europa League, andate all’intervallo avanti 2-1. La partita finisce 6-2 per lo United. Perché giocare in modo così spregiudicato da prendere subito gol in contropiede?

Come dicevo, non avevo più cambi perché ne avevo dovuti fare tre nel primo tempo. Purtroppo la squadra perse sicurezza dopo il 2-2, che non dovevamo concedere a campo aperto, e finì male.

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Interviste

Fonseca: “Mou onesto con me prima del suo sbarco a Roma. Stimo molto Pinto. Ecco perchè i Friedkin hanno cambiato”

Paulo Fonseca ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Ecco le parole dell’ex tecnico giallorosso:

Come ha preso l’arrivo di Mourinho?
“Ci siamo scambiati alcuni messaggi, è stato onesto con me”.

Tiago Pinto?
“È una persona che stimo molto, sta lavorando molto bene alla Roma. Ho vissuto un periodo difficile, i Friedkin sono arrivati e non avevamo il direttore sportivo, per loro era tutto nuovo perché non avevano mai seguito il calcio. È stato un periodo difficile perché non ho avuto il direttore sportivo finché non è arrivato Tiago Pinto”.

La proprietà Friedkin?
“I Friedkin hanno portato entusiasmo e volevano un progetto nuovo, così hanno scelto Mourinho che è un tecnico che ha vinto tanto. Questo è quello che è successo, ma è normale”.

I tifosi della Roma?
“Ancora oggi sono molto calorosi con me, quando ho vissuto la situazione della guerra in Ucraina ho avuto tanto sostegno dai romanisti. Anche oggi ricevo molto sostegno dai tifosi, è impressionante”.

Mourinho cos’è per i portoghesi?
“Ha vinto tanto, ha iniziato un processo che ha cambiato il modo di fare gli allenamenti”.

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APPROFONDIMENTI

La parabola discendente di Villar: dai paragoni con Iniesta all’epurazione con Mou

IL PERSONAGGIO (di Nicolas Terriaca) – Passare dall’essere il nuovo Iniesta ad emarginato nel giro di un anno non è da tutti. Eppure è quello che è successo a Gonzalo Villar. Il centrocampista spagnolo fu acquistato il 30 gennaio 2020 dall’Elche per 4 milioni di euro più un bonus di un milione legato al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi. I giallorossi avevano bisogno di un calciatore che potesse sostituire Diawara che, in quel momento, stava convivendo con un infortunio al menisco. L’ex direttore sportivo della Roma (Petrachi) scelse Gonzalo Villar.

I primi passi con la Roma e la consacrazione con Fonseca

Villar esordì con la maglia giallorossa il primo febbraio 2020, subentrando a Veretout al minuto 81, in una gara da dimenticare: Sassuolo-Roma 4-2. Nella stagione 2019-2020 giocò 311 minuti tra campionato ed Europa League disputando due gare dall’inizio: Cagliari-Roma 3-4 e Juventus-Roma 1-3. I primi passi prima di giocare un’annata da protagonista.

14.2.2021 Roma vs Udinese (Serie A) Sport; Calcio; Nella foto: Villar (Foto Gino Mancini)

Fonseca, infatti, nella stagione 2020-2021 consegnò le chiavi del centrocampo a Villar. L’ex calciatore dell’Elche da Roma-Parma del 22 novembre 2020 non lasciò più il campo convincendo, partita dopo partita, tecnico e tifosi. Il centrocampista spagnolo con l’89,9% di passaggi riusciti diede sicurezza e qualità alla manovra della Roma che, con Fonseca, amava palleggiare palla a terra per arrivare con una fitta rete di passaggi nella trequarti avversaria. Villar dichiarò di ispirarsi ad Iniesta e cominciarono i paragoni con il campione spagnolo. Tifosi e opinionisti alzarono le aspettative intorno al classe 97′ che, in ogni gara, convinceva sempre di più l’opinione pubblica. Tra le partite migliori di Villar ci fu Roma-Inter del 10 gennaio 2021 che terminò 2-2. Il centrocampista spagnolo, infatti, fece l‘assist decisivo a Mancini per la rete del pareggio e ‘danzò’ spesso in mezzo ai calciatori nerazzurri. La stagione, dopo un ottimo inizio, si concluse con prestazioni opache ma comunque con 47 presenze e 1 assist.

L’incompatibilità con il calcio di Mourinho e la cessione da fuori rosa

Il 4 maggio 2021 la Roma ufficializzò l’arrivo di Josè Mourinho. Lo Special One, con un’idea di calcio completamente diversa da Paulo Fonseca, nella stagione 2021-2022 cominciò a capire quali fossero i suoi pretoriani e chi non potesse far parte della sua squadra. Villar rientrò in quest’ultima categoria di calciatori, infatti, lo spagnolo prese parte alla disfatta di Bodo e dopo questa prova negativa, disputò solo 78 minuti senza mai essere schierato in campionato. Mourinho, prima di Roma-Verona, in conferenza stampa, ad una domanda su Villar rispose in maniera chiara sul motivo per cui l’anno precedente lo spagnolo era sempre titolare mentre con lui non giocava quasi mai: ”Paulo (riferendosi a Fonseca) ha una visione di calcio diversa dalla mia”. Thiago Pinto in sintonia con Mourinho, quindi, a gennaio decise di cedere Villar in prestito al Getafe. L’esperienza in Spagna, però, fu negativa, infatti, giocò solo 291 minuti senza lasciare il segno. Il centrocampista tornò a Trigoria come un esubero da cedere il prima possibile per fare mercato e, dopo una lunga trattativa, fu ceduto alla Sampdoria in prestito con diritto di riscatto ad 8 milioni. L’idea di calcio dell’attuale tecnico dei blucerchiati Marco Giampaolo sembrava adatto alle caratteristiche del centrocampista spagnolo ma, dopo otto partite di campionato, il ‘maestro’ è stato esonerato e alla guida della Sampdoria ora c’è Dejan Stankovic. Il futuro di Villar è tutto da scrivere: convincere i blucerchiati ed essere riscattato o tornare alla Roma.

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Calciomercato

Darboe, almeno cinque club interessati ma a Lille c’è Fonseca

NEWS RETESPORT (di Francesco Oddo Casano)Ebrima Darboe è in uscita dalla Roma. Fu un fulmine a ciel sereno il suo ingresso in prima squadra, nel finale di stagione di due anni fa. Diverse gare da titolare, un grande derby e l’apprezzamento pubblico di Paulo Fonseca, che lo mise in mezzo al campo senza paura: “Ebrima ha una grandissima personalità, gioca a due tocchi, legge prima le azioni, ha davanti a sé un grande futuro”.

L’arrivo di Mourinho doveva portare ad una valorizzazione assoluta del giovane gambiano, scoperto dagli scout giallorossi in un torneo a Rieti alcuni anni fa. Lo Special One lo ha allenato in ritiro, gli ha concesso spazio importante in autunno, con alcune prestazioni positive (contro Empoli e Zorya) e qualche caduta (soprattutto a Bodo, dove però tutta la squadra fu travolta). Poi piano piano, Darboe, è uscito totalmente dai radar, finendo una marea di volte in tribuna. In totale solo 5 presenze, per 229 minuti complessivi, poco meno di quanto maturato nel finale della stagione precedente con Fonseca.

23.5.2021 Spezia vs Roma (Serie A) Sport; Calcio; Nella foto: Fonseca Darboe delusioni (Foto Gino Mancini)

Già a gennaio si è parlato di un suo passaggio in prestito – con l’Anderlecht fortemente interessata – ma Pinto ha deciso di rimandare a giugno ogni decisione sul futuro del giovane centrocampista. Nelle ultime settimane gli agenti di Darboe hanno raccolto manifestazioni d’interesse soprattutto dall’estero: cinque diverse ipotesi, tra cui però è spuntata in queste ore con forza la preferita: il Lille.

L’annuncio ufficiale dell’ingaggio di Paulo Fonseca da parte del club transalpino spinge Darboe verso il Lille, che accoglierebbe il ragazzo in prestito oneroso con diritto di riscatto. Un’operazione quasi certamente slegata dall’affare Celik, che Pinto conta di chiudere nelle prossime ore, su cui l’entourage del gambiano sta riflettendo insieme al ragazzo dopo l’ultimo contatto con il g.m. giallorosso di questa settimana.

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Interviste

Pastore: “A Roma ero apprezzato ma con Di Francesco non c’era feeling. Fonseca mi voleva rilanciare, ma l’infortunio all’anca mi ha frenato”

Javier Pastore ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Gazzetta.it. Il Flaco ha parlato anche della sua esperienza romana:

Alla Roma invece la sua avventura non è stata indimenticabile. Perché?
“Per tanti motivi. In primis, con Di Francesco non c’è mai stato feeling. Ero arrivato a Roma per fare la differenza, dopo aver rinunciato a un quinquennale con il Psg dove avevo davanti Di Maria, Neymar, Mbappé, Cavani… La società mi voleva fortemente, il mister no. Provò a schierarmi mezzala, poi mi lasciò fuori e cominciò a dire cose sbagliate su di me. Con Fonseca invece c’era un bel rapporto. Purtroppo però dopo il suo arrivo ho dovuto fare i conti con i problemi all’anca. A dicembre mi sono fatto male, per sei mesi mi sono allenato soffrendo e prendendo antinfiammatori. Tornavo a casa e passavo 4-5 ore sul divano, non ero in grado neppure di giocare con i miei figli. In estate decisi di operarmi, quella non era la mia vita”.

Avrebbe potuto lasciare prima la Capitale?
“Sì, ma mi fu chiesto di rimanere. Dopo il primo anno con Di Francesco la società voleva cedermi. Fonseca stoppò tutto per valutarmi in ritiro e, alla fine, decise di trattenermi. Mi disse che secondo lui ero uno dei più forti in squadra, che avrei fatto la differenza e mi avrebbe riportato al top. Ero entusiasta, però a dicembre mi sono infortunato e non sono riuscito a dargli quello che speravo. Nell’estate 2020 decisi di operarmi per rimettermi in forma, sei mesi dopo ero a disposizione ma la società aveva scelto di tagliarmi. E così l’anno scorso non mi hanno mai dato l’opportunità di mostrare che stavo bene”.

I suoi ex compagni, quest’anno, hanno vinto la Conference League. Ha continuato a seguirli anche dopo il suo trasferimento?
“Certo. Sono contentissimo per quello che hanno fatto: nella Capitale ho tanti amici, romani e romanisti, che meritavano di vincere. La Roma è una grande squadra, ha una tifoseria caldissima. E, al contrario di quello che può sembrare da certi commenti sui social, mi sono sempre sentito apprezzato. Per strada, nei negozi, ho sempre ricevuto supporto dalle persone che incontravo”.

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Interviste

Fonseca promuove Zalewski: “Felice per lui, è umile e molto forte”

“Ho visto il derby, non tutta la partita bensì una parte la Roma ha giocato molto bene”. Così Paulo Fonseca ai microfoni di Goal.com. L’ex tecnico giallorosso ha parlato anche di Zalewski, che fece esordire lo scorso anno in Europa League e in campionato: “Sono molto contento per lui perché è un ragazzo molto umile, un professionista ed è molto forte tecnicamente. Sono felice di vederlo giocare in prima squadra e averlo visto in una partita importante come quella contro la Lazio, è davvero bello”.

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Calciomercato

Veretout, stop al rinnovo: sempre più probabile la cessione a giugno

Jordan Veretout da insostituibile a prima riserva. L’excursus del centrocampista francese dalla scorsa stagione ad oggi è stato molto singolare. Con Fonseca l’ex viola aveva trovato una collazione tattica perfetta: gol, giocate decisive e un dinamismo decisivo per le sorti del gioco giallorosso.

14.2.2021 Roma vs Udinese (Serie A) Sport; Calcio; Nella foto: Esultanza (Foto Gino Mancini)

Da titolare a riserva in pochi mesi

Mourinho lo ha considerato un titolarissimo sin dall’inizio della sua esperienza nella capitale, poi progressivamente – complice l’arrivo anche di Sergio Oliveira – Veretout ha perso il posto da titolare, offrendo prestazioni spesso negative. 4 gol, di cui 3 nelle prime due giornate di questa stagione e l’ultima nel derby d’andata, poi un paio di errori dal dischetto, soprattutto quello a Torino contro la Juve hanno inciso fortemente sull’umore dell’ex viola, che nonostante gli 8 assist stagionali a giugno potrebbe finire sul mercato.

Nel girone di ritorno solo tre gare dall’inizio

Le trattative per il rinnovo di contratto sono state infatti interrotte, a novembre scorso, dopo la richiesta di circa 4 milioni di euro fatta dal suo agente. La Roma potrebbe sacrificarlo sul mercato per arrivare al regista tanto atteso da Mou. Valutazione tra i 15 e i 20 milioni di euro con Milan e Napoli in Italia, Marsiglia e Newcastle all’estero alla finestra e pronte a sferrare l’affondo.