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Aouar, altro passaggio a vuoto: a giugno può partire

Il gol di Firenze sembrava il momento della svolta e invece Aouar ha nuovamente tradito le attese, soprattutto di De Rossi che ieri si aspettava dall’algerino una prestazione di livello. Sostituito poco prima del 60′ con Paulo Dybala, l’algerino non è riuscito ad incidere neanche quando è stato schierato da trequartista centrale nel 4-2-3-1 dopo una prima parte di gara giocata da mezzala offensiva nei due uomini dietro Lukaku.

Foto Fraioli

La realtà è che l’ex Lione, a parte rare eccezioni e lampi di qualità, nelle 23 presenze stagionali, non ha mai dato la sensazione di poter trovare continuità di rendimento e rendere come accaduto in Francia. Al netto delle rassicurazioni del suo preparato atletico in Nazionale – Rongoni – che in una recente intervista al Corriere dello Sport aveva dichiarato di aver rivisto l’Aouar di Lione, il centrocampista sta effettivamente bene fisicamente da diverse settimane ma fatica comunque a scalare le gerarchie di De Rossi. Ogni volta che viene schierato sembra andare in difficoltà sul piano del ritmo e della voglia di combattere. A Lecce l’errore gravissimo a tu per tu con Falcone, ieri un’altra prova incolore.

Ingaggiato a giugno a costo zero con l’idea di poter essere l’alter ego di Pellegrini, Houssem Aouar ieri ha nuovamente steccato a Udine. Compassato, timido, quasi sempre con la postura del corpo sbagliata, non è mai riuscito a rendersi pericoloso, al contrario di Baldanzi che infatti DDR aveva tenuto in campo con Dybala prima del malore accusato da Ndicka.

E’ presumibile immaginare che le prove d’appello per Aouar siano agli sgoccioli e che al termine della stagione si farà, a bocce ferme, una valutazione sul futuro dell’algerino. Un’offerta discreta magari da una formazione di buon livello, soprattutto in Francia, potrebbe spingere Roma e Aouar a salutarsi anzitempo rispetto ai 3 anni di contratto ancora in corso. Senza grandi rimpianti.

(di Francesco Oddo Casano)

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Sexgate Roma, dopo Scala attesa anche Souloukou in Procura. Chinè sta indagando sulla diffusione del video

Emergono nuovi dettagli relativi alla delicata vicenda del video intimo diffuso all’interno di Trigoria e che avrebbe portato al licenziamento di due dipendenti da parte della società giallorossa.

Ieri Vito Scala, dirigente e tuttofare nella Roma, è stato ascoltato dalla Procura Federale. Un’audizione lunga circa un’ora, nel corso della quale Vito Scala sarebbe stato incalzato su determinati elementi di una vicenda, ancora in parte oscura.

Dalle varie ricostruzioni emergerebbe come il video sia stato inoltrato nelle chat in due diverse circostanze: la prima un anno e mezzo fa – qui Scala avrebbe avuto un ruolo determinante nel frenare la diffusione dei contenuto, spiegando ai ragazzi le conseguenze dell’atto- e la seconda più recentemente, quando il video cioè ha fatto il giro degli smartphone. Nel colloquio con la procura, il dirigente avrebbe inoltre riferito di essersi rivolto ai piani alti per segnalare l’accaduto. 

Ma la Procura Federale su cosa realmente vuole fare luce? Non tanto sui motivi del licenziamento o sulle dinamiche che hanno spinto la società giallorossa ad adottare questi provvedimenti, perchè evidentemente materia di altra giurisdizione quanto sulla diffusione del video all’interno di Trigoria e del numero di tesserati che l’avrebbero alimentata. Su questo aspetto la giustizia sportiva potrebbe intervenire con sanzioni ex art. 4 e 6 del codice di giustiza sportiva.

L’intenzione di Chinè sarebbe quella di concludere a breve tutte le audizioni e formulare dunque una conclusione chiara dell’indagine federale. Dovrebbe essere convocato non solo il Primavera, autore del ‘latrocinio’ del video, ma anche la CEO della Roma Lina Souloukou.

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A un passo da tutto, un altro sogno svanito

IL GRAFFIO DI MAC (di Fabio Maccheroni) – A un passo da tutto. Poi Dybala, Azmoun infortunati, Zalewski e Lukaku espulsi. E Italiano: tocca sentire pure lui che parla di una Roma che ha pensato solo a difendersi, di una grande Fiorentina che però contro un avversario decimato da infortuni e cartellini, esce con un pareggio in rimonta. Ho visto altro. Un grande carattere e un altro sogno svanito, perché ora ci vuole un miracolo per restare in zona Champions senza i due giocatori più importanti. Va detto che le due espulsioni ci stanno: doppia ammonizione per Zalewski (la seconda stupidina), rosso diretto per Lukaku per un’entrata in trance agonistica. Mourinho non ha parlato, lasciando battutine ironiche alla combriccola Dazn.

Peccato perché per i pochi minuti in cui è stato in campo Dybala è sembrato in ripresa e l’assist per Lukaku è stato un gioiello. Mourinho era partito con Pellegrini dal primo minuto, e Zalewski a sinistra. Difficile dire che cosa sarebbe successo senza la grandinata di sfiga che ha travolto la Roma. Se non che Rui Patricio ha giocato forse la miglior partita della stagione. Che Pellegrini è ancora lontano parente del giocatore che servirebbe: e senza Dybala questo è un problema. Ma Mourinho è abituato ai problemi.

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Roma, dalla Champions non solo squali: le possibili avversarie ai play-off

Il pareggio di ieri a Ginevra e la contestuale vittoria in extremis dello Slavia Praga, consegnano un amaro verdetto alla Roma: la qualificazione alle fasi finali d’Europa League è stata raggiunta anche in questa stagione, ma purtroppo sarà quasi inevitabile ripassare dalla scure dei playoff.

I giallorossi dopo la sciagurata serata di Praga, nella quale hanno compromesso il proprio destino nel girone, non sono riusciti neanche a tenere viva l’unica ipotesi disponibile per centrare il primo posto: vincere ieri per caricare con lo Sheriff in casa all’ultima sfida e pensare alla goleada. Lo Slavia ora dovrebbe calcisticamente suicidarsi perdendo in casa con il Servette già sicuro della retrocessione in Conference. E’ veramente impossibile quasi pensarlo.

Doveroso dunque dare uno sguardo a chi scenderà dalla Champions. Lo scorso anno i giallorossi pescarono bene (il Salisburgo) rispetto ad altre ipotesi ben più complicate (United, Siviglia, Sporting Lisbona solo per citarne alcune scese dalla Champions).

Il quadro dell’attuale edizione non è ancora definito, anzi è piuttosto nebuloso ad un solo turno dal termine:

Nel gruppo A si potrebbe a sorpresa evitare uno degli ‘squali’ tanto cari a Mourinho. Attualmente infatti è corsa a tre per secondo e terzo posto, si deciderà tutto all’ultima giornata tra Manchester United – al momento ultimo –, Galatasaray e Copenaghen.

Dal gruppo B arriveranno una tra Lens e i campioni in carica del Siviglia, se gli spagnoli dovessero vincere contro i francesi all’ultima giornata conquisterebbero proprio il terzo posto, ma ad oggi sono favoriti i francesi.

Nel gruppo C quasi certamente la terza piazza spetterà al Braga (che la Roma ha già affrontato e superato quattro anni fa sempre in Europa League). Ai lusitani – incrociati anche recentemente in amichevole in Algarve – basterà che il Real faccia il suo contro l’Union Berlino.

Nel Gruppo D con ogni probabilità arriverà terzo il Salisburgo, il Benfica dovrebbe vincere con tre gol di scarto in Austria per scavalcare gli austriaci.

Altra vecchia conoscenza giallorossa (felice a dir poco) è il Feyenoord che nel gruppo E ha già conquistato aritmeticamente la qualificazione ai play-off di Europa League, ma la squadra di Slot – campione in carica in Olanda – è cresciuta tantissimo in questi ultimi mesi.

Il Gruppo F è un vero e proprio terno al lotto, visto che può succedere ancora di tutto. Il terzo posto è occupato attualmente dal Newcastle a pari punti con il Milan, l’ultima sfida vedrà scontrarsi proprio queste due squadre.

Nel gruppo G servirebbe un miracolo alla Stella Rossa per acciuffare il terzo posto dello Young Boys: i serbi dovrebbero battere il City di Guardiola e sperare che gli svizzeri perdano con il Lipsia.

Infine nel gruppo H Barcellona, Porto e Shaktar si contendono le prime tre posizioni con gli spagnoli favoriti per il primato e le altre due che si scontreranno nell’ultima giornata per decretare le altre due posizioni.

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Roma, tre vittorie nel girone europeo: è record! Di Bove la rete più veloce

La Roma ha vinto questa sera contro lo Slavia Praga la terza gara consecutiva in un girone europeo. Non era mai accaduto ai giallorossi nella storia del club capitolino.

Quella di Edoardo Bove dopo 50 secondi è invece la rete più veloce nella storia europea della Roma.

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Zapata, dentro o fuori con la Roma e le voci su Lukaku aumentano

FOCUS RS – Tutto ruota intorno alla punta. Il mercato della Roma, gli umori di una tifoseria sfibrata dalle trattative sfumate per il nuovo centravanti e certamente anche le ambizioni stagionali della squadra giallorossa. La seconda parte della finestra trasferimenti condotta da Pinto è stata fortemente incentrata sulla ricerca del nuovo numero 9, dopo il grave infortunio subito da Tammy Abraham. Scamacca, Morata, Arnautovic, la lunga querelle Marcos Leonardo che porterà, salvo sorprese, il brasiliano nella capitale a gennaio e la nuova telenovela Zapata.

DUBBI E RICHIESTE – Nei primi giorni di agosto, dopo un contatto esplorativo risalente a giugno, la Roma – sfumata anche l’opzione Arnautovic, ha deciso di puntare sul colombiano. Offerto un triennale importante da 2.7 milioni, ma per acquistarlo Pinto ha sempre proposto un prestito con obbligo condizionato alle presenze. D’altronde il centravanti atalantino, schierato da Gasperini titolare all’esordio contro il Sassuolo, arriva da un anno e mezzo decisamente complicato. Nell’ultima stagione soprattutto Zapata ha avuto 5 infortuni, di cui due molto gravi che gli hanno impedito di disputare 18 gare ufficiali per un totale di quasi 100 giorni di stop.

Legittimo dunque che la Roma non voglia (non volesse) esporsi, un po’ come avvenuto per Renato Sanches, ma il tempo stringe. Mancano nove giorni al termine della finestra di mercato e la casella del centravanti non è stata ancora coperta. L’Atalanta vuole quasi 10 milioni per il suo cartellino, la differenza ad oggi è di circa 2-3 milioni, colmabile ma c’è da superare anche l’ostacolo Gasperini che pretende un sostituto al suo posto, poiché rimarrebbe con il solo Scamacca come reale punta centrale e la Dea quest’anno è tornata in Europa. La sensazione è che non si vada oltre la giornata di oggi. La Roma deve affondare il colpo, per evitare che la trattativa si incagli definitivamente.

SUGGESTIONI E SOGNI – In queste ore però l’ambiente romanista, soprattutto quello dei social, è scosso da un’ipotesi che sarebbe clamorosa e conduce a Londra, sponda Chelsea: Romelu Lukaku. 10 milioni l’ingaggio netto e la necessità per il Chelsea di cederlo a titolo definitivo intorno ai 40 milioni. Se le cifre sono queste si tratta di un’ipotesi impossibile, ma il mercato cela sorprese impensabili, soprattutto quando si avvicina il gong finale della sessione. Il belga dopo il clamoroso dietrofront all’Inter, si è promesso alla Juve ma l’operazione con Vlahovic in blues e conguaglio non si è chiusa. Sarebbe disposto a scendere intorno agli 8 milioni, meno risulta ad oggi un’ipotesi peregrina. Il tutto complicato dall’impossibilità di sfruttare i benefici del decreto crescita visto che il belga ha fatto già avanti e indietro due volte tra Italia ed estero.

L’Arabia però al momento è lontana per Lukaku, che vorrebbe rimanere in Europa e Mourinho lo conosce bene, dai tempi del suo primo Chelsea. L’unica ipotesi realistica per la Roma sarebbe il prestito, con necessaria partecipazione del club inglese allo stipendio. Intanto l’amministratrice delegata del club giallorosso, Lina Souloukou, è segnalata a Londra in queste ore, ufficialmente per questioni legate a sponsor e altre dinamiche commerciali del club. Ma sognare, non costa nulla.

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Roma-Feyenoord a Taylor: precedenti e scintille con Mourinho

ROMA FEYENOORD TAYLOR – L’UEFA ha comunicato l’arbitro della super sfida di ritorno tra Roma e Feyenoord, in programma giovedì. A dirigere il match sarà l’inglese Anthony Taylor, il quale sarà affiancato nel ruoli di assistenti dai connazionali Gary Beswick e Adam Nunn. Il IV Uomo sarà Robert Jones, mentre al VAR ci sarà Stuart Attwell. L’AVAR sarà Chris Cavanagh.

Mentre per il Fayenoord c’è un solo precedente positivo: la vittoria per 3-1 contro il Partizan Belgrado nello scorso anno in Conference League, sono tre gli incroci nelle coppe con la Roma, con alterne fortune per i giallorossi: l’ultimo in ordine di tempo è il pari contro l’Ajax di tre anni fa, che contribuì alla qualificazione alle semifinali di Europa League contro lo United. In quella gara Taylor non vide un evidente fallo di un giocatore dell’Ajax prima del momentaneo vantaggio, poi rimosso dal VAR, che avrebbe escluso i giallorossi dalla competizione.

Poi due sconfitte: 2-1 in trasferta sul campo del Viktoria Plzen e il 4-2 a Lione nell’edizione dell’Europa League 2016-17.

4.11.2021 Conference League : Roma vs Bodo Nella foto: Mourinho (Foto Gino Mancini)

Mourinho-Taylor scintille e multe

Una designazione che, visti i trascorsi, probabilmente non avrà fatto piacere a Josè Mourinho. Lo Special One infatti ha avuto modo di incontrare in Premier e di criticare apertamente l’operato del fischietto britannico. Nel 2014 il primo episodio negativo: Taylor negò un rigore clamoroso al Chelsea di Mou in una gara con il Southampton, poi terminata 1-1. Taylor riconobbe l’errore grave e si avvicinò al tecnico lusitano al termine del match chiedendogli addirittura scusa per la svista.

Un episodio che comunque rimase scolpito nella mente di Mourinho, tanto che a distanza di anni, quando era alla guida del Manchester United lo spinse a commentare negativamente la designazione di Taylor per il big match contro il Liverpool: “E’ un ottimo arbitro ma sarà difficile per lui fare una buona partita, avrà molta pressione addosso”, parole che la FA prese male a tal punto da multare Mourinho con un’ammenda di 50 mila sterline per aver messo in discussione la sua designazione. La speranza è che questa volta la direzione arbitrale di Taylor in Roma-Feyenoord sia inappuntabile tanto da non determinare strascichi o errori che possano condizione risultato e umori del tecnico giallorosso.

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Spinazzola, due mesi a tutto sprint: 900 minuti giocati e oltre il 40% di incisività sui gol giallorossi

FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano) – Leonardo Spinazzola, finalmente, sembra aver finalmente riacceso i motori. L’esterno giallorosso dopo il grave infortunio al tendine d’Achille, ci ha messo più di un anno a carburare e di fatto solo negli ultimi due mesi ha ritrovato la continuità e il rendimento dei bei tempi. Non scintillante forse come la versione dell’Europeo, ma decisivo a quei livelli sì.

Da metà febbraio, subito dopo il rientro dallo stop muscolare accusato a Napoli, Spina ha disputato 12 partite di cui 8 per 90 minuti, mettendo a segno 6 tra gol (1) e assist (5). Fino a questo periodo dell’anno, Spinazzola aveva realizzato un solo assist da inizio stagione, a Milano, per la rete al volo di Dybala.

Minutaggio e assist vincenti per Spinazzola

Il dato del minutaggio conforta l’idea che Mourinho abbia ritrovato da gennaio quel titolare tanto atteso sin dall’estate del suo insediamento nella capitale: 900 minuti giocati, (ne aveva disputati appena 1000 da metà agosto a fine gennaio).

Allo sprint sulla fascia, Spinazzola ha abbinato anche la sua qualità nelle scelte: con il gol segnato a Cremona (purtroppo ininfluente ai fini del risultato finale) e i 5 assist sfornati in questi due mesi di stagione, Leo ha contribuito a segnare ben 6 dei 17 gol complessivi siglati dalla Roma in questo periodo. Di fatto oltre il 40%.

Spinazzola, riflessioni sul rinnovo

Dal campo alle scrivanie. Le trattative sul prolungamento di contratto, in scadenza nel 2024, non sono ancora partite. L’ex esterno bianconero, prima di farsi male al piede, era stato molto vicino al Real Madrid, poi l’infortunio ha bloccato qualsiasi ipotesi di cessione.

Recentemente il suo nome è tornato in auge sulle cronache legate alle questioni extracalcistiche, per via del famigerato scambio con la Juventus tra lui e Luca Pellegrini, oggi alla Lazio. Tiago Pinto deve prima definire le situazioni di Smalling ed El Shaarawy, poi valuterà nelle prossime settimane anche il futuro di Spinazzola, su cui probabilmente la società vorrebbe avere un ulteriore conferma sul piano fisico, prima di ipotizzare una proposta di rinnovo.

Spinazzola guadagna 3 milioni netti più bonus ed è possibile che in assenza di offerte importanti, la Roma gli offra un rinnovo a ribasso per spalmare determinati costi. Prima del mercato però c’è questo rush finale di stagione da giocare, a tutto sprint.

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Allarme Snus in Premier League: ecco cos’è

PREMIER SNUS – Si chiama Snus (o snuff o snug) e l’allarme in Premier League è già scattato da tempo. Si tratta di tabacco umido, in polvere, masticato e posizionato sotto il labbro, che diversi calciatori (dalle giovanile alle principali squadre inglesi) assumono con regolarità, anche in panchina. Da qui l’allarme rilanciato su diversi tabloid. L’ultimo in ordine di tempo è stato Bertrand Traoré dell’Aston Villa che, accortosi di essere ripreso dalle telecamere, ha inserito frettolosamente qualche in bocca salvo poi smentire che si trattasse del tabacco svedese.

E’ un prodotto consumato principalmente in Svezia, Finlandia e Norvegia, popolarissimo tra i giovani e attualmente illegale in parecchi paesi europei, compresa l’Inghilterra. Ma oltre ai danni alla salute – si ritiene sia una sostanza cancerogena seppur i danni non colpiscano i polmoni perchè non c’è inalazione – è da considerarsi doping? Sul tema è aperto il dibattito della comunità internazionale.

Secondo gli ultimi studi lo Snus agevola il rilascio di dopamina, ovvero una sorta di eccitante istantaneo: non si tratta però di una sostanza dopante proibita, ma di uno stimolante che può provocare dipendenza. E’ stato effettuato uno studio sugli sportivi amatoriali e si è riscontrato che l’assunzione durante le gare aumenti il livello delle prestazioni agonistiche, ma sugli sportivi professionisti non esistono dati e riscontri oggettivi per questo la Wada, lo ha per ora inserito solo nell’elenco dei prodotti «monitorati», per capire che relazione ci sia tra una sostanza ricreativa e non proprio adatta a uno sportivo e gli atleti.  Il suo consumo però non è considerato doping. L’Agenzia infatti dovrebbe catalogarlo come stimolante ma avrebbe dei problemi a distinguerlo dalla nicotina assunta con il fumo, che per ovvi motivi non può essere considerata doping.

L’allarme però in Inghilterra è fortemente vivo, alla luce anche delle immagini che sono state carpite dalle telecamere di diversi match nelle ultime giornate di campionato. Già in passato la questione era emersa con riferimento a Vardy del Leicester.

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Roma-Feyenoord ad alta tensione: si va verso il doppio stop per le trasferte

ALTA TENSIONE ROMA FEYENOORD (FocusRS di Francesco Oddo Casano) – Ad Aprile la Roma riaprirà il capitolo Europa League con la doppia sfida contro il Feyenoord, che si prospetta infuocata non solo sul campo, complice da una parte la grande voglia di rivalsa che la formazione di Rotterdam ha già manifestato dopo la sconfitta a Tirana contro i giallorossi, dall’altra per il delicato contesto esterno e il rapporto astioso tra le due tifoserie. La gara, come noto, è infatti fortemente attenzionata, dalle forze dell’ordine, a causa del pericolo di incidenti nella capitale, ma anche in Olanda e in generale per la vergognosa devastazione del operata nella capitale dai vandali olandesi.

GUERRIGLIA NEL CENTRO – E’ il 19 febbraio di otto anni fa. Nella capitale, per l’andata dei sedicesimi di finale di Europa League, sbarcano circa 5 mila tifosi del Feyenoord, di cui 500 senza biglietto, con il chiaro obiettivo di creare disordini. Il clima è già rovente, per le tensioni avvenute la sera prima a Campo de’ Fiori e dintorni: ubriachezza molesta e lancio di bottiglie verso le forze dell’Ordine, che risposero sedando gli animi con la forza ed evitando così il contatto con una frangia di tifosi romanisti. A poche ore dall’inizio del match, i supporters olandesi si ritrovano per le vie del centro e a farla da padrone è nuovamente prima l’alcool, poi la follia. I primi scontri con la polizia avvengono a Piazza di Spagna. Nuovo lancio di fumogeni contro gli agenti che, schierati sulla scalinata di Trinità dei Monti, hanno reagito con una carica fin dentro la salita di San Sebastianello, verso il Pincio.

I tifosi hanno risposto tirando bottiglie e oggetti contro i poliziotti. Poi hanno anche cominciato a devastare auto, motorini, cestini della spazzatura, spostandosi a Piazza Navona dove oltre ad urinare sui muri è scattata la reazione violenta anche su alcuni storici monumenti romani. Danni ‘irreparabili‘ – saranno definiti così dalla Sovraintendenza ai beni Culturali – alla Barcaccia del Bernini, su cui si calcolarono addirittura 110 scalfiture, oltre ad aver trasformato le principali piazze del centro in discariche a cielo aperto. Decine di persone arrestate, diversi i feriti. Insomma un pomeriggio di autentica guerriglia, che si trasformò anche in un caso politico, con accuse reciproche tra istituzioni locali e nazionali. Furono poi 44 le condanne per gli olandesi, processati però in patria, con nuova polemica a distanza di tempo.

Nella gara di ritorno a Rotterdam nuove tensioni. Per 6 ore circa 83 tifosi romanisti sono stati fermati nella stazione di polizia di Rotterdam, di fronte allo stadio De Kuip, dopo un breve battibecco con sei sostenitori del Feyenoord. In serata sono stati liberati e accompagnati allo stadio, per assistere regolarmente alla sfida di Europa League tra Feyenoord e Roma, (con alta tensione anche in campo visto il lancio della banana a Gervinho), nonostante l’intollerabile violazione della libertà personale. Altri supporter, invece, secondo il racconto di diversi partecipanti alla trasferta, sono stati  rilasciati dopo essere stati controllati per due ore e mezzo in aperta campagna, sotto la pioggia, a due passi dall’aeroporto di Schipol, fotografati e perquisiti senza poter nemmeno andare in bagno. 

TIRANA – Il clima particolarmente astioso tra le due tifoserie è riemerso anche in occasione della finale di Conference League dello scorso maggio. Tensioni alla vigilia del match senza particolari conseguenze rispetto a quanto avvenuto nella capitale anni prima, poi durante il match il vile agguato di un gruppo dei tifosi olandesi nei confronti dei sostenitori giallorossi (non romani, probabilmente stranieri o comunque locali) che avevano acquistato i biglietti nel settore riservato ai tifosi oranje e sono stati aggrediti dopo l’esultanza per il gol di Zaniolo nel primo tempo.

DOPPIO DIVIETO E PRECEDENTI – Tornando all’attualità, alla luce dell’alta tensione nel recente passato tra le due tifoserie di Roma e Feyenoord, la sensazione è che si vada spediti verso un doppio divieto di trasferta: dunque a Rotterdam il 13 aprile lo stadio De Kuip potrebbe essere interamente riservato al tifosi di casa, una settimana dopo invece l’Olimpico tutto romanista. La società giallorossa ha già messo in vendita ed esaurito in poche ore quasi tutti i biglietti per la sfida di ritorno, ma al momento non può andare oltre aprendo ai sostenitori giallorossi anche il settore ospiti. Tecnicamente, qualora arrivasse l’ufficialità del divieto di trasferta per i tifosi olandesi nella capitale, la Roma dovrà chiedere all’UEFA l’autorizzazione alla riapertura della vendita dei tagliandi rimasti liberi per i tifosi giallorossi.

Dopo le parole del Sindaco Gualtieri, che ha annunciato di aver chiesto al Ministro Piantedosilo stop alla trasferta dei tifosi olandesi“, anche il capo della polizia di Amsterdam – Frank Pauww – ieri ha rincarato la dose: “Se i tifosi olandesi non possono andare a Roma, ha senso vietare la trasferta anche a quelli giallorossi”. I contatti tra le forze di polizia sembrano convergere verso questa soluzione, considerati ovviamente i precedenti.

Poi bisognerà capire quale sarà la reazione dell’UEFA con il presidente Ceferin, che nei giorni scorsi, si era schierato a favore dell’Eintracht dopo il divieto di trasferta per i tifosi tedeschi, che non ha comunque evitato scontri e devastazioni in città. Per quanto riguarda la gara a Roma, la decisione ultima spetterà al ministro Piantedosi che a settembre, quando era prefetto di Roma, aveva già impedito la trasferta al tifosi del Feyenoord, in occasione del match di Europa League contro la Lazio poi vinto dai biancocelesti. Non resta che attendere qualche giorno.