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Roma, tre strade per la Champions: le combinazioni

Combinazioni e calcoli, non è facile l’obiettivo Champions e lo si sapeva da diverse settimane, soprattutto da quando col cambio in panchina la Roma ha iniziato una lunghissima rincorsa in campionato, accompagnata da un percorso europeo per il terzo anno esaltante.

Allo stato attuale, dopo i pareggi con Napoli e Juventus la Roma ha una prima, strada direttissima, per qualificarsi in Champions: vincere le prossime tre sfide contro Genoa, Empoli e soprattutto a Bergamo contro l’Atalanta. Vorrebbe dire quinto posto matematico.

Se invece non arrivassero nove punti, bisognerebbe verificare in primis i risultati della Dea che deve giocare ancora contro la Salernitana domani e soprattutto ha il recupero contro la Fiorentina al termine del campionato.

In caso di sesto posto, i giallorossi dovrebbero fare il tifo per l’Atalanta: se i bergamaschi vincessero l’Europa League, i giallorossi si aggiudicherebbero un posto Champions anche arrivando sesti ma l’Atalanta dovrebbe arrivare quinta davanti alla Roma.

Resta la strada, ad oggi perigliosa e quasi impossibile sulla carta della rimonta contro il Leverkusen e della vittoria in finale a Dublino.

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Roma, puoi sperare anche nel 6° posto Champions: ecco la combinazione

Un chiarimento informale che arriva da Nyon e che deve essere ancora messo nero su bianco in una circolare, ma l’Italia potrebbe addirittura avere un sesto posto utile per la Champions League.

La domanda: quante squadre si qualificherebbero per la competizione più importante nel caso in cui Roma o Atalanta vincessero l’Europa League finendo in una posizione che tramite il campionato garantirebbe loro già il pass Champions? La risposta è sei.

Lo chiarisce l’Uefa: se la 5a vince l’Europa League, grazie al bonus del ranking è promossa la 6a di A. A riferirlo è il Corriere dello Sport.


In merito a questo approfondimento è intervenuto ai microfoni di Retesport, Giorgio Marota, giornalista del Corriere dello Sport ed estensore della notizia questa mattina sul quotidiano

 
 
 
 
 
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APPROFONDIMENTI

Nuova Champions, quanto vale e come sarà strutturata

 La Champions si rinnova, si estende, rilancia e i soldi aumentano. Da trentadue squadre si passa a trentasei, e il montepremi aumenta del 35 per cento rispetto allo scorso anno, ora tocca quota 3,7 miliardi.

L’Italia ha guadagnato la quinta piazza Champions attraverso il ranking e spera di avere sei squadre, nel caso in cui Roma o Atalanta vincessero la prossima finale di Europa League (non avendo raggiunto la qualificazione dal campionato).

Come scrive il Messaggero, l’anno prossimo sarà così strutturata. Le squadre partecipanti saranno divise in quattro gironi, e giocheranno minimo otto partite, le partecipanti formeranno una classifica, le prime otto andranno all’eliminazione diretta.

Le prime otto incasseranno altri 2 milioni, dalla nona alla sedicesima solo 1. Inoltre, scrive la Uefa “saranno assegnate anche 666 quote da 275mila euro: il numero di quote a cui ogni squadra avrà diritto aumenterà in base alla posizione in cui arriverà”.

Una volta superata la prima fase, a ogni passaggio del turno le squadre riceveranno nuovi premi: 1 milione per ogni squadra che si qualifica ai playoff, 11 per chi accede agli ottavi, 12,5 milioni chi va ai quarti, 15 alle semifinaliste, 18,5 milioni alle due in finale. La vincitrice, infine, riceverà altri 6,5 milioni.

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Roma, dalla Champions non solo squali: le possibili avversarie ai play-off

Il pareggio di ieri a Ginevra e la contestuale vittoria in extremis dello Slavia Praga, consegnano un amaro verdetto alla Roma: la qualificazione alle fasi finali d’Europa League è stata raggiunta anche in questa stagione, ma purtroppo sarà quasi inevitabile ripassare dalla scure dei playoff.

I giallorossi dopo la sciagurata serata di Praga, nella quale hanno compromesso il proprio destino nel girone, non sono riusciti neanche a tenere viva l’unica ipotesi disponibile per centrare il primo posto: vincere ieri per caricare con lo Sheriff in casa all’ultima sfida e pensare alla goleada. Lo Slavia ora dovrebbe calcisticamente suicidarsi perdendo in casa con il Servette già sicuro della retrocessione in Conference. E’ veramente impossibile quasi pensarlo.

Doveroso dunque dare uno sguardo a chi scenderà dalla Champions. Lo scorso anno i giallorossi pescarono bene (il Salisburgo) rispetto ad altre ipotesi ben più complicate (United, Siviglia, Sporting Lisbona solo per citarne alcune scese dalla Champions).

Il quadro dell’attuale edizione non è ancora definito, anzi è piuttosto nebuloso ad un solo turno dal termine:

Nel gruppo A si potrebbe a sorpresa evitare uno degli ‘squali’ tanto cari a Mourinho. Attualmente infatti è corsa a tre per secondo e terzo posto, si deciderà tutto all’ultima giornata tra Manchester United – al momento ultimo –, Galatasaray e Copenaghen.

Dal gruppo B arriveranno una tra Lens e i campioni in carica del Siviglia, se gli spagnoli dovessero vincere contro i francesi all’ultima giornata conquisterebbero proprio il terzo posto, ma ad oggi sono favoriti i francesi.

Nel gruppo C quasi certamente la terza piazza spetterà al Braga (che la Roma ha già affrontato e superato quattro anni fa sempre in Europa League). Ai lusitani – incrociati anche recentemente in amichevole in Algarve – basterà che il Real faccia il suo contro l’Union Berlino.

Nel Gruppo D con ogni probabilità arriverà terzo il Salisburgo, il Benfica dovrebbe vincere con tre gol di scarto in Austria per scavalcare gli austriaci.

Altra vecchia conoscenza giallorossa (felice a dir poco) è il Feyenoord che nel gruppo E ha già conquistato aritmeticamente la qualificazione ai play-off di Europa League, ma la squadra di Slot – campione in carica in Olanda – è cresciuta tantissimo in questi ultimi mesi.

Il Gruppo F è un vero e proprio terno al lotto, visto che può succedere ancora di tutto. Il terzo posto è occupato attualmente dal Newcastle a pari punti con il Milan, l’ultima sfida vedrà scontrarsi proprio queste due squadre.

Nel gruppo G servirebbe un miracolo alla Stella Rossa per acciuffare il terzo posto dello Young Boys: i serbi dovrebbero battere il City di Guardiola e sperare che gli svizzeri perdano con il Lipsia.

Infine nel gruppo H Barcellona, Porto e Shaktar si contendono le prime tre posizioni con gli spagnoli favoriti per il primato e le altre due che si scontreranno nell’ultima giornata per decretare le altre due posizioni.

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Obiettivo Champions: adesso è vietato sbagliare

È stato come fare un salto indietro di una trentina d’anni. Quando in un derby l’importante era non perdere piuttosto che provare a vincerlo. Meglio accontentarsi della bruttezza di uno zero a zero, nonostante i risultati della giornata (Napoli e Bologna sconfitti, Milan e Atalanta fermati da Lecce e Udinese con mille rimpianti delle squadre di casa) rano stati così inaspettati da poter regalare quel pizzico di coraggio che alla Roma (e pure alla Lazio) sarebbe servito per tornare in corsa per quel quarto (quinto?) posto che vale Champions e decine di milioni di euro.

Come scrive la Repubblica, ci sono altre squadre in corsa (Atalanta, Fiorentina, Lazio, noi aggiungiamo pure il bel Bologna di Motta), ma sono tutte lì, sarà una corsa a chi sbaglia di meno e la Roma ha il dovere, le qualità, la guida tecnica (si spera), il monte ingaggi per provarci. […]

Di fatto la Roma immaginata e costruita in estate fin qui non l’abbiamo mai vista. In particolare ci piace sottolineare il nome del Capitano e del difensore inglese, due assenze che hanno pesato moltissimo. C’è una tifoseria che, nonostante tutto, sta sempre lì, al fianco di una Roma che se riuscisse, come può, a valere la sua gente, non avrebbe troppi problemi a centrare l’obiettivo Champions.

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Il Siviglia di Mendilibar: esperienza, vecchie conoscenze e strategia

SIVIGLIA MENDILIBAR FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano) – Ultimo atto, per un altro leggendario trionfo. Sull’ultimo gradino della scalata europea della Roma, Mourinho incrocerà il Siviglia di Mendilibar e si prospetta, per diversi motivi non solo statistici, una sfida apertissima. Il tecnico giallorosso ha raggiunto e vinto 5 finali su 5 di Champions, Europa League e Conference; sul fronte andaluso sei vittorie su sei finali di Europa League, l’ultima nell’estate del 2020. Dunque uno dei due taboo cadrà, inevitabilmente.

Ma che Siviglia troverà la Roma mercoledì a Budapest? Certamente non quello allo sbando della prima parte di stagione. Monchi, ex dal dente avvelenato nonostante le dichiarazioni d’amore degli ultimi giorni, è stato costretto a cambiare tre tecnici: da Lopetegui a Sampaoli, arrivando infine a Mendilibar, scelto prima di tutto per salvare gli andalusi dal pericolo retrocessione. La missione è stata centrata brillantamente, visto l’attuale settimo posto in classifica e impreziosita anche dalla clamorosa qualificazione alla finale di Budapest.

Il Siviglia ha eliminato come noto Manchester United e Juventus, conquistando così l’accesso alla settima finale di una competizione che nessuno ha mai vinto così tante volte, come gli andalusi, da quando è stata creata.

62 anni per il tecnico spagnolo e una carriera costellata da panchine di società di medio-basso livello in Spagna, poi la chiamata di soccorso proveniente dal telefono di Monchi, che in questa stagione ha subito la più grossa contestazione della sua lunga esperienza alla guida del club. Mendilibar è un amante del 4-2-3-1 e nelle 14 gare sulla panchina del Siviglia ha totalizzato 8 vittorie, 5 pareggi e 1 sconfitta.

2.07 la media punti, mai avuta in carriera. 20 gol fatti e 12 gol subiti in questo scorcio di stagione con Mendilibar in panchina per il Siviglia che di recente ha ritrovato anche il miglior Lamela a segno sia contro la Juventus in semifinale, sia in Liga. Complessivamente il Siviglia ha realizzato 76 reti – il miglior marcatore è En-Nesyri con 18 sigilli stagionali – ne ha subite 72 in tutte le competizioni.

Occhio all’ampia batteria di ex calciatori che hanno già militato in Serie A: oltre al Coco Lamela, grande ex di questa sfida, i giallorossi dovranno arginare le insidie offensive del Papu Gomez, di Ocampos, ma anche di Suso (ex Milan e a segno con un gran gol dalla distanza contro la Juventus), e infine Alex Telles che ha militato in maglia nerazzurra.

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Rassegna stampa

Con Dybala la Roma sarebbe già in Champions

Se Mourinho è tanto preoccupato per Paulo Dybala, è perché non può immaginare di vincere la finale di Budapest senza di lui. La Roma ha già fatto un mezzo miracolo eliminando il Bayer Leverkusen, utilizzandolo soltanto 13 minuti nella partita d’andata all’Olimpico. Contro il Siviglia degli argentini, serve l’argentino migliore. Poi si faranno i conti.

Come scrive il Corriere dello Sport, un dato aiuta a comprendere la dipendenza della squadra dal singolo. Dybala fino a questo momento ha giocato 1.659 minuti in Serie A spalmati su 24 presenze. La media, considerando le 36 giornate disputate, è di 46 minuti a partita. Significa che Paulo ha saltato esattamente metà campionato.

Eppure della Roma è ancora saldamente il capocannoniere con 11 gol. L’ultima partita che ha potuto giocare senza problemi risale alla vigilia di Pasqua, l’8 aprile scorso: Torino-Roma 0-1. Da quel momento Dybala si è visto per soli 45 minuti di Serie A. Anche in Europa League, dopo il problema alla coscia di Rotterdam, le sue apparizioni sono state centellinate. Ma almeno Dybala ha meritato la copertina per aver salvato Mourinho dall’eliminazione nei quarti con la giocata vincente nella partita di ritorno.

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Mourinho duro: “La Champions? Più di un miracolo se ci arriviamo”

MOURINHO CHAMPIONS – Una volta arrivato in conferenza stampa, le ha suonate a tutti alzandosi dopo tre domande perché atteso da un aereo che lo doveva portare a Londra.

Come scrive il Corriere dello Sport, quando gli è stato chiesto conto di un campionato deludente, e della Champions che può arrivare ormai soltanto dalla meravigliosa finale di Europa League, Mourinho ha avuto un sussulto: “Io non ho mai detto che l’obiettivo della Roma fosse la Champions League. Sarei stato irresponsabile”.

Però, lo ha annunciato pubblicamente il general manager, Tiago Pinto: “Il problema è suo, non mio. Con Tiago siamo amici ma abbiamo opinioni diverse. Io penso che con investimenti sul mercato da 7 milioni andare in Champions non sarebbe neanche un miracolo. Sarebbe la discesa di Gesù Cristo in Vaticano”. Al di là dell’iperbole di stampo mistico, si intuisce la ragione per la quale le strade tra Mourinho e la Roma si dovrebbero separare alla fine della stagione.

Frecciate dritte anche a Pairetto, arbitro di Udinese-Lazio e dell’incredibile Spezia-Lazio dello scorso campionato (“Come sempre ha fatto bene il suo lavoro, è stato bravo”), e alla giustizia sportiva: “Così il campionato perde validità. Lo dico anche per la Juventus, che si vede assegnare e togliere dei punti. Se io avessi saputo che avrebbero dato questa penalizzazione, a Monza o a Bologna avrei potuto fare una gestione diversa del campionato. Adesso è troppo tardi per certe valutazione. E mi dispiace per i professionisti della Juventus, da Allegri ai giocatori, che pagano colpe dei dirigenti o del club dopo aver meritato i punti sul campo”.

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Champions League, la finale sarà Inter-Manchester City

Dopo l’Inter, arriva il secondo verdetto per la finale di Champions ad Istanbul. Il City di Guardiola ieri sera ha travolto in casa il Real Madrid di Ancelotti per 4-0, qualificandosi così alla seconda finale della storia dei citizens in tre anni.

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Interviste

Mourinho: “Non siamo attrezzati per arrivare in Champions. Chiffi peggior arbitro della mia carriera”

Josè Mourinho ha parlato ai microfoni di DAZN dopo il pari contro il Monza:

Difficile stasera fare di più o no?

“L’attenzione è una condizione dirette con la tua condizione fisica e mentale. Abbiamo giocatori che hanno dato tutto anche stando al limite delle forze. Sono tante le difficoltà, gente che gioca ma non ha ancora le qualità per giocare a questo livello. Panchina inesistente sapevamo che era difficile ma i ragazzi hanno fatto il massimo. Risultato adatto alla partita. Giocare con il peggior arbitro trovato nella mia carriera è dura e ne ho visti tanti. Non penso abbiamo influenzato il risultato, ma è stato terribile. Dare un rosso al 96’. Non abbiamo poi la forza come società di dire questo arbitro non lo vogliamo, la Roma deve crescere anche sotto questo livello come società. Io volevo stare con i ragazzi in campo avevo una voglia tremenda di prendere il rosso, ma santo devo stare con i miei ragazzi”.

Infortuni muscolari ?

“Facile quando hai una squadra con i giocatori sempre uguali, i nostri non posso alternarsi. Noi non siamo una squadra che è stata eliminata da una competizione europea giocando male, non giochiamo una partita a settimana. Siamo una squadra che in campionato lotta per i posti alti e lottiamo anche in Europa. Non abbiamo La Rosa adatta per giocare a questo ritmo. Basta vedere quante partite hanno giocato Smalling o El Shaarawy quest’anno, è un accumulo di stanchezza. È un orgoglio tremendo lavorare con questi ragazzi qui è sarò con loro fino alla fine di questa stagione”.