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Calciomercato

La Lazio punta Zaniolo: primi contatti tra Lotito e l’entourage

La Lazio punta Nicolò Zaniolo. Claudio Lotito vuole l’ex giallorosso, che a fine anno tornerà al Galatasaray dopo l’esperienza all’Aston Villa. Il numero uno del club ha individuato in Zaniolo il profilo ideale per rinforzare la Lazio in vista della prossima stagione.

Come riferisce tuttomercatoweb, Nicolò Zaniolo è un potenziale obiettivo della Lazio. Ci sono stati dei contatti. È una situazione da monitorare, con tutte le eventuali difficoltà del caso in virtù dei trascorsi importanti alla Roma, può diventare nel tempo una pista concreta. Lotito scende in campo e ci prova. Anche se alla finestra ci sono – attenti alle evoluzioni – Milan, Fiorentina e Napoli.

Zaniolo in passato da calciatore della Roma è stato vittima di diversi cori di scherno, insulti alla madre e striscioni della tifoseria laziale. Un passaggio ai biancocelesti sarebbe difficile da gestire a livello ambientale.

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Interviste

Zaniolo: “Amore gigantesco con la Roma finito male. Mourinho è stato fantastico”

“Quello con la Roma è stato un amore gigantesco, anche se finito male. Andare via è stata dura. A parte gli episodi degli ultimi giorni, tutti con me sono stati fantastici, così come lo è stato Mourinho. Rimpianti? Alla mia età non ha senso. Ho vissuto cose belle e cose brutte, ho fatto cose giuste e cose sbagliate, ma Roma è anche la città di mio figlio Tommaso. Solo per questo, sarà sempre un luogo speciale”. Così Nicolò Zaniolo, in uno stralcio dell’intervista rilasciata questa mattina ai microfoni de la Gazzetta dello Sport.

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Interviste

Corona, nuove accuse: “Zalewski scommette da anni, non mi querelerà”.

Ospite a Rai3 nella trasmissione Avanti Popolo, Fabrizio Corona ha parlato così del caso scommesse:

Il caso scommesse?
“Le società sapevano tutto, così come i procuratori di Fagioli e Zaniolo sapevano. E nessuno ha detto niente. L’agente di Zaniolo ha dato i soldi a lui per recuperare i debiti. Un vero uomo monetizza sul suo assistito o calciatore, non aspetta che va via in un’altra squadra per fare la morale. Gli strappa il contratto e gli dice di farsi curare. Ora il calcio è solo questione di soldi, il calcio vero non esiste più. Sono coinvolti il 30%-40% dei giocatori. Se l’inchiesta si può allargare? Dipende dalla voglia di indagare della Procura di Torino. Finisce la Serie A? Finisce la Nazionale?”.

La fonte?
“Questa persona aveva le prove oggettive di quello che diceva. Esiste una chiavetta, chiamiamola ‘Prova A’, che gli inquirenti non hanno”.

Zaniolo?
“Non ce l’ho con Zaniolo. Tonali e Fagioli si autodenunciano, lui no. Ma perché? Credono di essere al di sopra della legge, non immaginano che ci siano prove: ma se tu dai i soldi a un altro che scommette per te, con i tuoi soldi, non sei esente”.

Poi viene mandato in onda un video in cui la presunta fonte spiega il coinvolgimento di Zaniolo nella vicenda.
“Mio nipote giocava nell’Inter, poi ha smesso. Ha vissuto anche l’anno della Champions senza mai giocare. Zaniolo era nelle giovanili dell’Inter, poi è passato alla Roma e lui gli fa da procuratore. Hanno iniziato a giocare e gli mandava i soldi con la carta di credito. Su cosa scommettevano? Decideva Nicolò. Mio nipote ha fatto il banco clandestino a Roma. Mio nipote scommetteva per Zaniolo, con i suoi soldi, scommetteva su partite di calcio italiane. A un certo punto era sotto di oltre 200 mila euro, gli ho detto: ‘Vai a dirlo a Nicolò’. La mamma di Zaniolo si è messa di mezzo e gli ha detto di lasciare stare Nicolò. Mio nipote è poi stato picchiato, chi è stato non lo so ma ci sono due denunce in questura del padre. Ho ascoltato un audio in cui parlano questi 4 giocatori di quello che hanno scommesso in quei due giorni. Poi c’è Zaniolo, mio nipote e quest’ultimo dice ‘Non rischiate'”.

Totti?
“È agli atti, roba di un anno fa. Totti scommetteva tramite un amico, ma con i suoi soldi, ma l’inchiesta è finita lì perché era Totti. È stato detto che li ha prestati a un amico in difficoltà”.

Zalewski?
“Faccio una premessa, io voglio fermarmi prima in questa vicenda e non voglio andare oltre altrimenti mi metto sempre nei guai, perché mi voglio godere la vita, la fidanzata. Questa vicenda è legata a un’altra vicenda, perché poi nella mia vita è tutto scritto… Zalewski è fidanzato da due anni con una ragazzina che io mi sono cresciuto da quando aveva uno o due anni. La mamma di questa ragazza è una delle mie più care amiche, molto famosa a Roma, amica di una persona che mi ha fatto il più grande male della mia vita, con cui ero in buoni rapporti. Io conosco persone di questo giro che sono legate a un altro giro, ovvero il nucleo centrale. Zalewski gioca da anni. La querela non mi arriverà mai, scommetto tutto quello che volete. Ho le prove che lui gioca, scommette sempre, sempre, sempre. Lui è fotografato perennemente con questo gruppo di persone di cui non voglio fare il nome, perché non voglio entrare in quest’altra fase. Lui è il migliore amico di El Shaarawy, amicissimo di Zaniolo, amicissimo di tutto quel gruppo lì e scommette sempre. E non è una mia ricostruzione”.

Le informazioni dell’informatore su Zalewski?
“È successa una cosa. Mi telefona questo signore, di cui ho pubblicato l’audio. Mi dice ‘Ti do un altro nome, Zalewski’, ma io lo sapevo. In un audio che ho messo su Telegram e che io ho censurato mi dice delle cose che si collegano all’inchiesta che ho fatto e che quadrano nei nomi e nelle cose che io ho censurato, perché non ci voglio entrare. Quando ho pubblicato l’audio, l’informatore mi ha chiamato e mi ha pregato più volte, ma io sono andato per la mia strada. Poi lui ha chiamato tutte le redazioni, anche Cruciani, e ha trovato questo che fa un podcast che lo ha intervistato, senza sapere chi fosse o senza conoscere l’inchiesta. Ha negato tutto, ma ci sono le prove oggettive”.

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Esclusive

Caso Scommesse, Prof. Lubrano a RS: “Inchiesta delicata. Ecco cosa rischiano giocatori e club”

Enrico Lubrano, titolare di insegnamento di Diritto dello Sport alla LUISS e Vice Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma, è intervenuto ai microfoni di Retesport – nel corso della Sveglia Giallorossa – in merito all’inchiesta sul caso scommesse che in queste ore ha coinvolto Fagioli, Zaniolo e Tonali:

“La situazione è piuttosto delicata, perchè l’inchiesta si sta ampliando a diversi tesserati, per la prima volta si parla di situazioni di vertice, in passato è successo più in campionati minori come la Serie B o la Serie C, non è da escludere che sia una situazione di altissimo livello. La normativa sportiva della FIGC è chiara: l’articolo 24 del codice di giustizia sportiva impone il divieto di scommettere ai tesserati, anche su siti legali, su qualsiasi competizione UEFA, FIFA o FIGC. L’intendimento della norma è evitare che venga colpito il sistema nella sua interezza, non colpisce solo chi eventualmente scommette sulla propria squadra e si spiega così il rischio di sanzione di almeno 3 anni di squalifica, poi valutabile e quindi può essere ridotta rispetto al minimo edittale alla luce di eventuali circostanze attenuanti, ma resta un quadro sanzionatorio molto pesante”.

Dai tesserati alle società, qual è in questo caso il quadro normativo? La responsabilità delle società quando può emerge?
“La responsabilità delle società può essere di due tipologia: oggettiva per la condotta di tutti i suoi tesserati, ma è di tipo minore, per cui laddove in questo caso il tesserato fosse squalificato, la società rischierebbe in termini di sanzione solo un’ammenda pecuniaria. Può invece una responsabilità diretta soltanto quando il legale rappresentante (esclusivamente presidente o amministratore delegato) della società possa aver partecipato attivamente alla pratica delle scommesse o posto in essere una condotta di omessa denuncia. In questo caso sono previste anche sanzioni più gravi come penalizzazioni e retrocessioni. Se altri tesserati erano a conoscenza ma non hanno denunciato, c’è una responsabilità oggettiva ma non diretta”

Può essere un vero terremoto per il calcio italiano?
“I fatti vanno verificati tutti e servono prove rigorose sul piano penale ma anche in ambito sportivo, nonostante in questo caso lo standard probatorio non sia fondato sul principio dell’oltre ogni ragionevole dubbio, ma sul principio del ‘più probabile che non’ come sistema di standard probatorio. Un conto è avere la notizia di un presunto reato, un conto è invece determinare attraverso atti di indagine il reale coinvolgimento di uno o più tesserati, o addirittura un sistema. Allo stato attuale c’è un’escalation di notizie che coinvolge potenzialmente più tesserati, ma siamo ancora in una fase embrionale quindi è impossibile fare valutazioni concrete su quanto inciderà”

Possibile che ci siano delle richieste di risarcimento danni da parte delle società involontariamente coinvolte dalla presunta condotta illecita dei propri ex tesserati o attuali?
“E’ uno scenario che non va escluso. Le società hanno delle forme di tutela rispetto alle condotte dei propri tesserati nell’ambito del rapporto di lavoro sportivo, per cui se un tesserato viene squalificato la società applicare la riduzione dei compensi, se il tesserato viola delle norme la società può comminare delle multe, se il tesserato viene squalificato oltre 6 mesi la società può anche predisporre la risoluzione del contratto. E’ possibile che queste tutele, di natura sportiva, possano non essere del tutto sufficienti a tutelare completamente gli interessi della società che potrebbe anche rivendicare un danno di immagine e quindi azionare anche delle cause risarcitorie. Parliamo di situazioni estreme, non ci sono precedenti su questo, ma non va escluso in astratto”

Qualora si arrivasse a delle squalifiche dei calciatori, le società che hanno acquistato i rispettivi cartellini e scoprono che tali condotte sono state compiute in precedenza, continueranno a pagare il compenso pattuito per l’acquisto degli stessi?
“Sì non c’è una ragione giuridica per non continuare a pagare il prezzo concordato per l’acquisto del calciatore. Chiaramente la nuova società può attivarsi e rivalersi sul tesserato con azioni individuali come spiegato prima”

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Rassegna stampa

Scommesse: Fagioli, Tonali e Zaniolo rischiano almeno 3 anni di squalifica

Prima Fagioli, ieri Tonali e Zaniolo. E potrebbe non essere finita qui. I tifosi – in Italia come in Inghilterra – tremano e fremono. Cerchiamo dunque di fare chiarezza su cosa potrà accadere dal punto di vista sportivo. […]

La Procura della Figc dunque – che si muove parallelamente a quella della Repubblica di Torino – sta indagando deve verificare se ci siano gli estremi per la violazione dell’articolo 24 del Codice di giustizia sportiva che si occupa appunto del “divieto di scommesse e obbligo di denuncia”.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, lo stesso articolo al comma 3 parla di “squalifica non inferiore ai tre anni”. Ma la sanzione può ridursi in caso di patteggiamento o collaborazione del giocatore sotto indagine: posizioni che ha adottato da subito Nicolò Fagioli che ha ammesso le proprie responsabilità anche davanti alla Procura federale. […]

I giocatori possono scommettere in altri sport ma dal punto di vista penale non sono consentite piattaforme online illegali, come quelle utilizzate da Fagioli secondo la Procura di Torino. Dal punto di vista sportivo il reato si configura in caso di puntate sul proprio sport, quindi i tre avrebbero potuto serenamente scommettere su siti autorizzati su una partita di basket o di tennis, ma non su una di calcio neanche di una diversa categoria.

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NEWS

Spalletti convoca El Shaarawy

Luciano Spalletti chiama anche Stephan El Shaarawy. In un momento di grande emergenza, dopo i casi Zaniolo e Tonali che hanno scosso il ritiro azzurro, il ct azzurro ha convocato anche il romanista, che conosce bene per averlo allenato a Trigoria nel 2016 e nel 2017.

Come scrive ilcorrieredellosport.it, oggi la rifinitura è stata spostata alle 11, poi la partenza in charter per Bari. El Shaarawy è partito per Firenze stamattina intorno alle 8.30, direzione Coverciano.

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NEWS

Caso Scommesse, indagati anche Zaniolo e Tonali: i due lasciano il ritiro di Coverciano

Dopo Fagioli, spuntano altri due calciatori azzurri nell’inchiesta della Procura di Torino sul caso scommesse illegali. Si tratta di Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali che oggi sono stati raggiunti da atti di indagine della Procura di Torino e dopo un colloquio con le forze dell’ordine a Coverciano, sono stati rispediti a casa dalla FIGC.

La federazione italiana con un comunicato ha ufficializzato l’addio al ritiro azzurro dei due calciatori, per evitare ulteriori speculazioni e verificare le reali posizioni dei due giocatori ceduti negli scorsi mesi da Milan e Roma all’estero.

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Interviste

Zaniolo: “Deluso da qualcuno della Roma, l’addio ai giallorossi è una ferita”

Nicolò Zaniolo torna a parlare in una lunga intervista ai microfoni de la Repubblica. Ecco uno stralcio dedicato al distacco dalla Roma e non solo:

Con Spalletti che rapporto ha?
“All’Inter non ero pronto. Qui mi è sembrato subito un allenatore diretto, preparatissimo, che sa cosa vuole che tu faccia in campo. Se vai bene te lo dice, se è male te lo dice in faccia. Preferisco che una persona mi dica “Sei scarso”, piuttosto che ti prometta mille cose e non mantenga nulla. Molti lo fanno, lo hanno fatto e lo faranno sempre, nel calcio. Non è facile trovare persone come Spalletti”.

È rimasto deluso da qualcuno, allora?
“Nomi non ne faccio, le guerre mediatiche non mi piacciono. Ma alla Roma le cose potevano finire in modo diverso: provo un grande amore per i tifosi, i miei compagni, la squadra, la città, e loro nei miei confronti. È una delusione che ho provato. Io ho delle responsabilità, ma anche altre persone. Quando ci sono casini così vuol dire che tutti ci abbiamo messo del nostro. Ma del passato non voglio parlare, ora sono in Premier e penso al futuro”.

Sa di essere oggetto di un audio in cui una ragazza parla di un rapporto con lei? Qualcuno lo ha fatto girare, si sente vittima di queste pratiche da revenge-porn?
“Non ho mai sentito parlare di questa storia. Ma sono un personaggio pubblico, ho 24 anni, è normale che i ragazzi e le ragazze si avvicinino a te anche per quello che fai. Succede a tutti i calciatori: è un fastidio. Posso dire una cosa?”.

La dica.
“Io posso divertirmi, andare a ballare, ma non sono come mi descrivono: non ho grilli per la testa, mi alleno tutti i giorni, gioco, poi una volta a settimana vado a ballare. Mi serve a staccare la testa. Fare il calciatore è stressante anche a livello di pressioni. Che male c’è se col lunedì libero la domenica sera vado in discoteca?”.

La sua carriera nei fatti è iniziata in Champions: titolare al Bernabeu contro il Real Madrid a 19 anni?
“Riunione verso le 11, quando finisce Di Francesco mi prende e mi dice: “Sei pronto per giocare?”. Io non ero pronto per niente. Ma ho detto: “Sì, certo che sono pronto”. Allora lui mi fa: “Giochi mezzala, devi marcare Modric, Bale, Casemiro, occhio a Isco…”. Tutti campioni con cui fino al giorno prima giocavo alla playstation. Quando siamo usciti dallo stadio tutti cantavano a Modric “Pallone d’Oro, pallone d’Oro…”. Ho realizzato lì cosa era successo”.

Parliamo della finale di Conference a Tirana.
“I giorni precedenti Mourinho ha chiesto a tutti: siete pronti? Per tanti era la prima finale europea. Ci ha aiutato, ci ha detto che se eravamo arrivati lì era per tutto quello che avevamo fatto in campo e che il merito era solo nostro. Ci ha fatto arrivare carichi a giocarla”.

Poi l’ha decisa lei. L’impressione è quasi che lei renda di più nelle partite difficili….
“La partita difficile è più facile da preparare. Quando giochi contro una squadra meno attrezzata, anche se non vuoi, hai qualcosina in meno a livello di concentrazione. Quelle difficili sono diverse, sai che quella è “La” partita. E lì si vede il giocatore, quello che sai fare. Ho sempre amato le partite da dentro o fuori, mi diverto a giocarle”.

Chi era il suo idolo da bambino?
“Kaká è il mio mito da sempre: aveva tutte le caratteristiche che mi piacevano in un calciatore. Il numero 22 non è solo la data di nascita di mia mamma, l’ho scelto anche per lui”.

Le hanno mai offerto il “10” di Totti?
“Non lo avrei accettato mai: ti mette una pressione addosso che non serve. Le pressioni a Roma ci sono a prescindere, la piazza vuole tanto e chiede tanto: tutti sappiamo di chi era quella maglia e non ci ho mai nemmeno pensato di prenderla”.

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Nazionali

Zaniolo, frecciata a Mou e alla Roma: “Etichetta sbagliata, ho sempre portato rispetto a tutti”

Nicolò Zaniolo ieri sera ha disputato una buona prova contro l’Ucraina. Non ha trovato il gol ma ha partecipato attivamente alla manovra offensiva azzurra, offrendo spunti interessanti e occasioni ai compagni di reparto. Nel post gara, l’ex attaccante giallorosso ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dei cronisti presenti, indirettamente rivolte ai suoi ultimi trascorsi nella capitale: “Tante volte sono etichettato da voi come una persona che non porta rispetto, sopra le righe, ma non è assolutamente così, sono veramente felice di come è andata stasera, io ho sempre rispettato tutti e mi sono sempre messo a disposizione di tutte le squadre e di tutti gli allenatori, non mi va di parlare del resto”.

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Calciomercato

Zaniolo all’Aston Villa: la Roma incasserà solo se riscattato

Nicolò Zaniolo è pronto a sbarcare in Premier League. Dopo il rifiuto a gennaio del Bournemouth (la Roma avrebbe incassato 30 milioni di euro), l’attaccante è pronto a dire sì all’Aston Villa di Monchi. Secondo quanto riferisce il Alfredo Pedullà, il club inglese è intenzionato a chiudere entro domani.

Operazione da 3 milioni di prestito oneroso, 20 per il diritto di riscatto e 7 di bonus. Alla Roma la percentuale sulla rivendita: 2 milioni sopra i venti oppure il 20% sulla differenza tra il prezzi di vendita dei turchi e i 16,5 milioni.