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Calciomercato

L’Al-Hilal su Zaniolo. La Roma ha una percentuale su futura rivendita

Zaniolo dopo appena sei mesi potrebbe lasciare la Turchia e trasferirsi in Arabia Saudita. Come riferisce Sky Sport un club saudita sarebbe sulle tracce dell’ex attaccante giallorosso. Si tratta dell’Al-Hilal che nei prossimi giorni potrebbe fare un’offerta formale al calciatore.

In caso di cessione la Roma vanterebbe dei crediti ulteriori dal Galatasaray, club a cui ha ceduto il giocatore nello scorso febbraio. La Roma infatti si è mantenuta una percentuale sulla futura rivendita. Si tratta di un incasso per i giallorossi di 2 milioni in caso di futura rivendita a una cifra superiore ai 20 milioni, oppure il 20% sulla differenza del prezzo sopra i 16,5 milioni, la cifra spesa dal Galatasaray per averlo neanche 6 mesi fa.

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Interviste

Zaniolo strizza l’occhio alla Juve: “Ho sempre fatto il tifo per i bianconeri”

Nicoló Zaniolo ha rilasciato un’intervista ai microfoni de lA Gazzetta dello Sport.

Zaniolo, può essere davvero questo l’anno buono per vederla in bianconero?
“A Istanbul mi trovo bene e gioco la Champions League. Poi se entro fine agosto dovesse arrivare una buona occasione per il Galatasaray e per me la prenderemo in considerazione”.

Nelle ultime settimane si è parlato anche del Milan e di un sondaggio della Fiorentina. La Juventus resta il suo sogno anche senza Champions League?
“Sono aperto a tutto. A partire dalla possibilità di non muovermi e restare al Galatasaray, dove mi trovo alla grande. Sì, la Juve è la Juve, anche senza Champions o coppe internazionali. Io da ragazzino ho sempre tifato per i bianconeri, il mio idolo era Pogba. Giocare nella Juve mi farebbe piacere. Parliamo di un grande club. Ripeto: se ci sarà l’opportunità che renda felici tutti e tre – il Galatasaray, io e la Juve – ben venga. Altrimenti sto benissimo in Turchia. Non mi creo aspettative, comunque vada andrà bene”.
(…)

A distanza di sei mesi c’è qualcosa che le manca di Roma e della Roma?
“Roma è stato un momento importante della mia vita, con pagine bellissime e altre un po’ meno, e sarò grato in eterno a tutti i tifosi. Il mio augurio è che la Roma possa vincere tanto nelle prossime stagioni. Sono stati anni belli. Mi mancano i pranzi al ristorante la Locanda, che era diventata un po’ la mia seconda famiglia”.
Da quando a febbraio si è trasferito in Turchia ha più parlato con Mourinho?
“No, non l’ho più sentito. Però so che Mourinho mi vuole bene, chiede sempre di me a Sergio Olivera, mio compagno al Galatasaray. Sarò sempre grato a Mou”.

Ci svela un aneddoto su lei e Mourinho?
“L’anno scorso, prima della partita contro l’Empoli, ero un po’ giù di morale perché non segnavo da cinque o sei partite. Mourinho mi ha preso da parte e mi ha detto: “Nicolò, stai sereno. Oggi segni”. E così è stato. Mourinho vede sempre tutto prima, è incredibile. È un allenatore top, speciale. Uno che ti stimola sempre”.

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NEWS

Zaniolo flop e follie in Turchia: espulso dopo 6 minuti col Gala – VIDEO

Nicolò Zaniolo nonostante un discreto inizio di avventura in Turchia, sta ricadendo nei suoi vecchi errori. Quasi sempre schierato in corso d’opera da Okan, anche ieri l’ex attaccante giallorosso è subentrato dalla panchina in un match del Galatasaray e per una bruttissima entrata su un avversario è stato espulso, dopo appena 6 minuti.

L’attaccante uscendo dal campo ha preso a pugni il tendono del tunnel che portava negli spogliatoi. Copiose le critiche sui social dei tifosi turchi. La luna di miele con l’ambiente del Galatasaray sembra già finita dopo poche settimane.

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Interviste

Zaniolo: “Promesse non mantenute, non sono un traditore! Deluso da quasi tutti i miei ex compagni…”

Nicolò Zaniolo ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport, poco più di un mese dopo l’addio alla Roma e il passaggio al Galatasaray:

(…)

In compenso sarà difficile avere amici romanisti: è stato etichettato come traditore.

“È una cosa che mi è dispiaciuta tantissimo. Roma mi ha dato tutto, grazie alla Roma ho vinto e ho esordito in Nazionale, mio figlio è nato lì. Essere definito in quel modo è una brutta batosta”.

Lo ammetta: probabilmente ha sbagliato anche lei in determinate circostanze.

“La verità verrà fuori. Le dico che mi sono sempre allenato, anche se non con gli altri”.

Lei però ha strappato la maglia contro il Genoa: questo per i tifosi pesa.

“È stato solo un gesto di stizza, non di disprezzo. È come se avessi dato un pugno sull’erba. Non voleva essere una mancanza di rispetto”

Sul suo addio ha pesato il mancato rinnovo?

“Potrei parlare ore di promesse non mantenute. Mi dicevano che ero una punta di diamante, invece sono sempre stato considerato solo una plusvalenza. Per due anni mi è stato detto che il contratto era pronto. A gennaio dell’anno scorso avrei firmato a poco più di quello che guadagnavo, perché a Roma stavo bene e sapevo che c’erano problemi con il Financial Fair Play. Dopo tante chiacchiere mi sono stufato. Se io devo riflettere sul mio addio, penso che debbano farlo anche altri”

Però la Roma non aveva in mano offerte che riteneva congrue per lei.

“In realtà c’erano solo Bournemouth e Galatasaray, ma per non aver accettato gli inglesi sono stato messo fuori e i tifosi se la sono presa con me. Alcuni mi hanno inseguito con la macchina, altri sono venuti sotto casa. Io e la mia famiglia ci siamo spaventati perché ci siamo sentiti soli. Era gente arrabbiata, con cui non si poteva parlare. In quei giorni ho spento anche il cellulare perché arrivavano brutti messaggi”

Restiamo nell’ambito della nostalgia: se le diciamo Feyenoord, a che cosa pensa?

“Facile. Alla Roma che lo ha pescato in Coppa. E a me torna in mente quella che probabilmente è stata la notte più bella della mia vita calcistica finora, insieme a quella contro il Porto, in cui segnai una doppietta in Champions, e all’esordio in Nazionale. Proprio aver segnato la rete decisiva in finale contro gli olandesi mi fa sentire la Conference tanto mia. Se poi penso alla festa al Circo Massimo e ai tifosi, mi vengono ancora i brividi, ma non voglio fermarmi qui”.

La Roma passerà il turno contro il Feyenoord?

“Sicuro. Ha una squadra fortissima. Può vincere l’Europa League e arrivare fra le prime quattro”.

Come si è lasciato con i suoi compagni?

“Sono rimasto deluso da quasi tutti. Non voglio fare i nomi. Mi dicevano che erano fratelli ed invece non mi hanno nemmeno salutato”.

Che rapporto ha avuto con Mourinho? Si dice che si adatti meglio ai campioni che ai giovani.

“È un grandissimo allenatore e una grandissima persona. Mi ha fatto giocare quasi sempre. Certo, lui è abituato a gestire i fuoriclasse e io non lo ero. Mi sarebbe piaciuto averlo fra quattro o cinque anni, però mi ha dato tanto lo stesso”

Sarebbe contento se suo figlio Tommaso diventasse romanista?

“Certo. Io la Roma la guardo sempre. Il passato non si dimentica con un trasferimento”.

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Calciomercato

Zaniolo-Galatasaray, l’agente Gardi: “Trattativa miracolosa” e poi svela: “Nel 2014 saltò per un soffio lo scambio Destro-Torres”

L’intermediario dell’affare Zaniolo col Galatasaray, George Gardi, agente sempre più influente nel rapporto tra i club italiani e quelli turchi, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de il Tempo.

Come nasce la trattativa per Zaniolo? 
“Sapevo che fino alla fine del mercato europeo sarebbe stata un’operazione non percorribile. Il Galatasaray non è ancora competitivo rispetto a squadre di Champions o Premier League. C’era però il vantaggio della chiusura posticipata del calciomercato. La prospettiva di un prestito, è stata subito rifiutata, ci hanno detto che Nicolò sarebbe partito solo a titolo definitivo. Con il vice-presidente del Galatasaray abbiamo pensato che, se la Roma avesse aperto ad un pagamento dilazionato nel tempo, poteva comunque essere un’opportunità di mercato prendere il giocatore a una cifra quasi dimezzata rispetto all’offerta che avevano ricevuto pochi giorni prima dal Bournemouth. E abbiamo creduto che con l’amore della piazza Nicolò sarebbe potuto tornare a sorridere e ad essere decisivo. Nel presente e in futuro. Un’operazione non facile, al limite dell’impossibile, che si è risolta positivamente anche grazie alla disponibilità della Roma, nel venirci incontro in alcuni punti chiave della trattativa”.

C’è qualche retroscena sull’affare?
“Sul tavolo c’era anche l’offerta ufficiale del Fenerbahce, che compete per gli stessi obiettivi. Nonostante ci fosse una proposta superiore, sia al giocatore che alla Roma, Nicolò ha scelto il Galatasaray”.

C’è stata qualche trattativa, mai rivelata, che era vicina alla conclusione con la Roma e non è andata a buon fine?
“Nel 2014 fui molto vicino a concretizzare lo scambio Destro per Fernando Torres tra Roma e Chelsea. Ci fu un incontro a Londra, ma una divergenza di valori sul cartellino di Destro fece saltare l’affare”.

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Italia, Mancini: “Pellegrini ha sempre fatto bene con noi, a condizionarlo a volte sono gli infortuni”

Nel corso di un’intervista al Messaggero, il CT azzurro Roberto Mancini ha parlato di Zaniolo e Pellegrini, con sfumature ovviamente diverse:

Zaniolo ha fatto la scelta giusta?
“Gli ho detto anche io, quando ha chiesto il mio parere, di andare al Galatasaray, spero che giochi perché per noi è importante. Andare in Turchia era l’unica possibilità”.

Pellegrini farò il salto definitivo anche in Nazionale?
“Con noi ha sempre fatto bene, sia come esterno d’attacco sia interno in mediana. Poi nel corso della stagione patisce degli infortuni che condizionano il suo rendimento”.

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Interviste

Zaniolo, parla la madre: “Nicolò è stato tradito dalla Roma”

Francesca Costa, la mamma di Zaniolo, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport:

“Mio figlio non è un pazzo o un traditore, è stato fatto passare per quello che non è. È un ragazzo, avrà fatto i suoi errori come tutti, altri ne farà, ne faremo, ma non è quello che è stato dipinto in queste ultime settimane perché faceva comodo a qualcuno“.

Adesso tornerete in Italia per qualche giorno.
“Sì, fino alla fine della settimana perché Nicolò ha qualche giorno libero e Benedetta (l’altra figlia, ndr) ha la scuola e una maturità da preparare. Poi torneremo”.

E la casa di Roma?
“La stiamo liberando e organizzando il trasloco, non è facile. Ma la casa è di Nicolò, lui l’ha comprata e la terremo, magari affittandola. Devo anche risolvere la situazione animali…”.

Un trasloco improvviso, insomma.
“Dipende cosa intendiamo per improvviso. Nell’ultimo mese avevamo capito che a Roma era finita e che restare sarebbe stato impossibile, invivibile. Prima, invece, Nicolò, e quindi anche noi, pensavamo di fermarci a lungo”.

Vogliamo ricostruire quello che è successo?
“Sì, almeno spero che venga messo un punto a tutto questo”.

Partiamo dal 25 maggio: Tirana, Roma-Feyenoord, Nicolò segna il gol decisivo per la vittoria della Conference.
“Una gioia infinita, solo a parlarne mi vengono le lacrime. I brividi. Siamo stati felicissimi, un sogno che ci ripagava di tante amarezze e delusioni”.

Poi?
“Poi succede che c’è la possibilità di pensare a cambiare aria, ne parliamo con la società che ci fa sapere una cosa: cinquanta o sessanta milioni, per loro, è il valore del ragazzo. Ma non arrivano offerte di quel tipo e lui resta, anche contento. Solo che si aspetta un rinnovo di contratto con cifre in linea con quella valutazione”.

Rinnovo che non arriva.
“No, mentre ad altri suoi compagni i contratti vengono fatti. Ma non è solo un problema di soldi”.

E di cosa? Di rendimento?
“Neppure. Nicolò, con il passare delle settimane, inizia a rendersi conto di non far più parte del progetto. La Roma gli comunica che a giugno lo vuole vendere, lui inizia a sentirsi messo da parte. E la luce si spenge”.

Come?
“Hanno raccontato che si è rifiutato di giocare per la Roma, che è un traditore, lo hanno preso per pazzo senza magari raccontare di quando ha giocato con le infiltrazioni per la spalla rotta. Non c’è stata correttezza nei suoi confronti da parte della società. Invece è stato male davvero: quando a gennaio non è stato convocato con la Fiorentina era debole, tremava. Tutti i medici hanno riscontrato la verità. Non so se fosse influenza o stress, ma mio figlio non stava bene”.

Poi, però, non ha più giocato.
“Una decisione presa con l’allenatore che non lo vedeva a posto. Ed era vero: Nicolò non stava bene, la luce si era spenta. E per un giocatore come lui questo fa tutta la differenza del mondo. Anche nei confronti dei tifosi. Anzi, questo è un aspetto a cui tengo molto”.

Prego.
“Né io, né mio figlio, né nessuno della mia famiglia ce l’ha con i tifosi. Noi saremo sempre grati ai romanisti, sempre rispettosi, questo voglio che sia chiaro. Le critiche ci stanno, ma non è colpa loro. Hanno creduto a quello che gli è stato raccontato”.

Nicolò, però, ha strappato la maglia.
“Altra bugia. Ma vi pare che si strappa la maglia? L’ha allargata come gesto di frustrazione per una sua prestazione non brillante e si è strappata. Niente di più. Lui la maglia della Roma l’ha solo baciata”.

Cosa è successo con i tifosi che sono venuti sotto casa?
“Abbiamo fatto una denuncia contro ignoti, vedremo. Io dico una cosa: se fossero stati dieci ragazzini, magari un po’ scemi e sopra le righe, non ci saremmo agitati tanto. Se ci siamo agitati è perché venivamo da giorni in cui ci veniva scritto di tutto: insulti, minacce di ogni tipo. Eravamo molto spaventati, la situazione era diventata insostenibile”.

Perché Zaniolo ha prima detto no e poi sì al Bournemouth?
“Voglio chiarire un aspetto: Nicolò si sarebbe ridotto l’ingaggio, o avrebbe chiesto gli stessi soldi della Roma, per il Milan o il Tottenham. Ma quelle società non hanno trovato l’accordo con il club giallorosso. A quel punto c’era il Bournemouth: non è vero che ci hanno offerto cinque milioni a stagione, quando mai”.

Nicolò però si è rifiutato di incontrare i manager inglesi.
“Io sono nel calcio da tempo, anche mio marito faceva il calciatore: le trattative le fanno gli agenti. E infatti il procuratore di mio figlio li ha incontrati”.

Prima ha detto no, poi sì.
“Questo è vero, ma quando li abbiamo richiamati loro avevano preso già un altro».

E a questo punto compare il Galatasaray.
“Una scelta che è stata quasi immediata perché ci hanno fatto sentire subito fiducia e sostanza. Volevano Nicolò, volevano chiudere, non è stato difficile metterci d’accordo”.

E ora inizia la vostra nuova vita.
“La vita è quella di Nicolò, non la mia, di mio marito. Perché anche questa è una cosa da specificare: noi lo supportiamo, ci confrontiamo, siamo i suoi genitori. Ma le scelte sono le sue, sempre”.

Cosa vi resta di Roma?
“Una città meravigliosa, una squadra che abbiamo amato tanto e dei tifosi che hanno trattato mio figlio nel migliore dei modi. Sempre. Sostenendolo nei momenti peggiori, anche se va detto che quando leggo: “La Roma lo ha aspettato” mi viene un po’ da sorridere. E’ normale che lo aspettassero, era un tesserato. Si è fatto male giocando, mica andando a sciare. E poi ci resta un legame di quelli eterni, fortissimi (il piccolo Tommaso, figlio di Nicolò, ndr). Roma, per noi, sarà sempre speciale”.

I compagni della Roma si sono fatti sentire?
“Pochi, solo tre di loro. Però lui ha sempre avuto un bel rapporto con tutti, peccato”.

Come risponde a chi dice che Zaniolo prima era depresso e poi è andato al Galatasaray tutto sorridente?
“Nicolò non stava bene per la situazione che si era venuta a creare intorno a lui, anzi che è stata creata intorno a lui. E’ chiaro che cambiando aria e iniziando una nuova avventura ora sta meglio. Per quanto, ora viviamo in una terra che è stata devastata da un terremoto. Le cose importanti della vita sono queste e noi siamo veramente tutti provati da quello che è successo in Turchia. Nicolò, e noi nel nostro piccolo, cercheremo di fare la nostra parte per poter essere ancora più utili”.

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SOCIAL ROMA

Il saluto di Zaniolo: “Eternamente grato”

“Sono arrivato da te che mi hai accolto come se fossi a casa. Mi hai fatto crescere, mi hai dato una chance che ho provato a cogliere con tutto me stesso, onorando sempre la storia che rappresenti, combattendo per i tuoi colori, sudando per la maglia ogni volta che l’ho indossata – scrive Zaniolo -. Questo viaggio è fatto di emozioni uniche che custodirò per sempre, come quel 25 maggio dell’anno scorso, quel gol, quella coppa…tutta nostra. Se ne sono dette tante, fin troppe, ma ora che siamo giunti ai saluti sono io a volerti dire una cosa… È stato un onore. Eternamente Grato”. Così Zaniolo sui social dopo l’addio ufficiale alla Roma.

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Calciomercato

Zaniolo al Galatasaray è fatta: ecco le cifre definitive dell’affare

Nicolò Zaniolo è un nuovo calciatore del Galatasaray. Il calciatore, completate le visite mediche, ha firmato il contratto fino al 2027 con il club turco.

Le cifre dell’operazione sono molto articolate: 16,5 milioni immediati, più 13 milioni di bonus e il 20% su futura rivendita. 2 milioni sicuri se il calciatore dovesse essere ceduto ad una cifra superiore ai 20 milioni, il 20% reale sull’eccedenza tra il prezzo di cessione attuale (16.5 milioni) e quello della prossima cessione. La metà dei bonus sono sicuri, gli altri condizionati a risultati sportivi di squadra e calciatore.

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Interviste

Pinto: “Mou crede nel progetto della Roma. Zaniolo? Ci ha delusi, se avesse accettato il Bournemouth sarebbe arrivato un sostituto”

Tiago Pinto ha parlato in conferenza stampa al termine del mercato:

La società ha avuto la percezione di perdere Mourinho?
“Cominciamo bene (ride, ndr). Devo chiedere scusa, solo stamattina vi abbiamo informati della conferenza ma dovevamo chiudere una trattativa. Su Mourinho eravamo consapevoli di quello che stava succedendo, ci ha fatto piacere che il mister ha voluto continuare, singifica che crede nel progetto, le altre cose le vediamo tra di noi.”

Su Zaniolo?
“Non mi nascondo dalle mie responsabilità, se tu mi chiedi che pensavo di incassare di più su Zaniolo pensavo di farlo, infatti una settimana fa avevamo un’offerta migliore, purtroppo con tutto quello che è successo abbiamo trovato una soluzione non male per nessuna delle due parti. Se mi chiedi se sono veramente contento? Non lo sarò mai, se mi chiedi: era possibile far meglio? Ho dei dubbi”

Mourinho sostiene di non avere una rosa adatta per giocare ogni tre giorni. I tifosi spesso si chiedono chi sia nella Roma a comprare i giocatori? Sono concordati gli acquisti? Chi arriva ha il placet di Mourinho?
“E’ una grande domanda. La prima cosa che voglio dire, anche se spesso si cerca il conflitto nel rapporto tra me e l’allenatore, lavoriamo ogni giorno per il bene della Roma, pranziamo tutti i giorni insieme, non sarà questa conferenza stampa a creare l’idea che giochiamo in squadre diverse. Come ho detto in passato, ripeto: secondo me non è una coincidenza che chi ha vinto lo Scudetto negli ultimi anni è uscito molto presto dalle coppe europee. Io penso che nel nostro campionato abbiamo tanto da lavoro da fare sul calendario per tutelare chi gioca in Europa. Basta vedere l’Atalanta e la Fiorentina quando giocano o non giocano in Europa. In Italia non è semplicissimo fare tutte queste partite, perchè è un campionato a 20 squadre, spesso le partite dopo l’Europa ci portano problemi. A gennaio sono stato chiaro: cerco sempre di creare un ambiente positivo sui giocatori presi, consensuale. Noi non possiamo dire che abbiamo tutti i giocatori che vorremmo, perchè sappiamo quali sono i paletti, ma mai abbiamo preso calciatori su cui Mourinho non ha dato la sua opinione, cerco sempre di creare una scelta consensuale. Entrando nello specifico, io non ho nessuna paura di assumermi tutte le responsabilità dei giocatori che non hanno fatto bene nella Roma. Per semplificare il vostro lavoro: tutti i giocatori che nella Roma non hanno fatto bene, sono 100% responsabilità mia. Cerchiamo di fare un lavoro fatto bene, tra me, Mourinho e gli scout, ma come entità massima mi prendo la responsabilità. Forse su alcuni calciatori tra me e voi abbiamo prospettive diverse: ci sono giocatori presi per l’immediato, altri per fare la differenza e crescere negli anni. Spesso parlate di Vina e Shomurodov: sono 100% responsabilità mia”

Soddisfatto dell’ultimo mercato? Se Zaniolo fosse partito prima della chiusura della finestra avreste preso un altro attaccante?
“Non sono soddisfatto, in tutte le altre finestre di mercato sono venuto qui e ho detto con fiducia che sentivo che la squadra era migliorata. Questa volta non posso dire lo stesso, abbiamo perso 3 giocatori e ne abbiamo presi 2, speriamo tutti che Gini possa essere un rinforzo, ma mi assumo la responsabilità. Ci sono però due annotazioni: in primis l’effetto Zaniolo, è stata una situazione difficile, con i paletti che abbiamo se fosse andato via prima, avevamo trovato una soluzione che avrebbe fatto piacere a tutti, che avrebbe fatto crescere la squadra, ma non siamo riusciti a fare ciò che volevamo. Dispiace che Solbakken non sia nella lista Uefa, ma ci permette di far capire che la storia del FFP non è uno scherzo. Far mercato così è difficile. Noi con l’offerta del Bournemouth e la cessione di Zaniolo lì, avremmo finito il mercato con una squadra più forte. Mi prendo la responsabilità, anche se ci sono cose che personalmente non potevo cambiare. Per me il mercato ha un’importanza del 30%, mi fido dell’allenatore e della squadra e abbiamo le condizioni per fare bene fino alla fine”

Due giocatori in scadenza: Smalling ed El Shaarawy. Resteranno?
Sono due situazioni diverse, perchè i contratti sono diversi. Chris ha diritto fino a maggio di decidere individualmente, con Stephan è il contrario. Stanno facendo entrambi molto bene. Abbiamo avuto contatti con l’agente di Smalling e sappiamo la sua voglia di continuare insieme. Il mercato è finito oggi, da oggi in poi abbiamo più tempo per sistemare le cose. L’idea comune è di continuare insieme, poi vedremo”

Ha ripetuto più volte la parola paletti del FFP. Ascoltando Mourinho e quello che dice lei, si notano delle differenze sul mercato. Quale sarà la strategia del mercato della Roma da qui a 4 anni? Si potrà decidere di andare a comprare un calciatore, senza aspettare di cedere un calciatore, senza aspettare l’offerta giusta a titolo definitivo per cedere? Oppure si sa con l’allenatore che ci sono questi paletti?
“Per rispondere a questa domanda avrei bisogno di 10 minuti. Per un direttore sportivo è molto più semplice prendere giocatori, anche per la mia immagina. Non è positivo per me dire ogni volta che abbiamo delle limitazioni. Io non ho dubbio alcuno che in tre-quattro anni la Roma sarà più solida e avrà un potere sul mercato maggiore, ma noi siamo costretti a fare questo percorso. Quindi quando parlo di FFP, non è un modo per giustificare il mio lavoro, spiego solo che questo lavoro va fatto. Nel momento in cui andrò via dalla Roma, più che i saluti sui social, voglio avere la certezza di lasciare la Roma in una condizione migliore rispetto a quando l’ho trovata. Senza perdere la nostra ambizione, abbiamo vinto un titolo e vogliamo crescere. Tutti voi avete visto il mercato di gennaio, in Italia, nessuno ha fatto nulla. Purtroppo non è facile competere ad esempio con la Premier. Le ultime della Premier hanno più potere economico delle prime in Serie A, ma io mi fido che se lavoriamo bene con la proprietà e con l’UEFA che costruiremo una squadra che gioca in Champions e che sarà più forte”

Mourinho è consapevole di questo?
“Lui è stato il primo a sottolineare questo, quando ha detto che abbiamo fatto il mercato con 7 milioni, anche quando voi accendete questa conflittualità, lui sa di questi paletti. Non voglio riparlare di Zaniolo, ma quel rifiuto del Bournemouth è una situazione che ci ha messo in difficoltà anche su questo piano strategico, perchè sappiamo che dobbiamo raggiungere determinati obiettivi e con quell’offerta eravamo più vicini ad arrivare. Per la qualità tecnica e umana di Mou e dei giocatori, stiamo riuscendo a raggiungere questo piano dell’UEFA e stiamo facendo bene sul campo. Non abbiamo vinto lo Scudetto, ma abbiamo vinto un titolo. Per me sarebbe più facile utilizzare questo argomento come scusa per il mio lavoro”

La Roma non ha più esterni, avete ritenuto di star bene così con gli esterni che avete in rosa oppure centrano ancora i paletti del FFP?
“Sai bene come gioca la squadra, in quel ruolo avevamo Vina, Karsdorp, Zalewski, El Shaarawy, Celik e Spinazzola. E’ andato Vina, ma Ricky è rimasto. Non penso ci sia una mancanza di esterni. Quando abbiamo finito il mercato estivo, ci mancava un centrale di difesa, Vina ci ha dato una mano, per cercare di valorizzare lui e cercare di riequilibrare la squadra siamo riusciti a prendere un centrale come Llorente che ci può dare una mano e abbiamo mandato in prestito Vina”

Karsdorp a disposizione?
“Sì a breve capiremo meglio questa situazione, è finito il mercato ed è rimasto. Mourinho ne ha parlato pubblicamente, gli interessi della Roma sono i più importanti e penso che a breve sarà a disposizione”

Perchè Mourinho ha chiesto di avere un incontro con la proprietà? Ci sarà? C’è il timore che lasci la Roma qualora non si centri l’obiettivo Champions?
“Sul tema della proprietà che parla o no, io penso che quello che si deve sottolineare è che da 2 anni e mezzo che i Friedkin hanno preso il club, hanno investito tantissimo nel club, lo hanno reso più forte. Dal primo giorno hanno detto che avrebbero lavorato e non parlato. Sull’incontro non mi sembra che Mourinho abbia chiesto pubblicamente un incontro, noi abbiamo un buon rapporto, parliamo spesso, Mourinho non è un allenatore qualsiasi, non ha bisogno di richiedere pubblicamente un incontro. Capisco che sia un tema importante per voi, ma secondo me il rapporto che abbiamo tra tutti ci impone di parlarne in privato e non qui. Nessuno di noi, io, squadra e Mourinho abbiamo bisogno di una pressione extra. Sappiamo tutti che oggi come oggi giocare o no la Champions fa tutta la differenza. La squadra è competitiva, ma alla fine della stagione faremo i conti. Non mi va di dire succede A se andiamo in Champions, succede B se non ci andiamo. Ci dispiace per la Coppa Italia, ma la squadra sta facendo bene, si allena bene e ha l’atteggiamento giusto, con Mourinho che li motiva. Non penso che sia giusto mettere questa pressione sulla Champions”

Che cosa non è andato per il rinnovo di Zaniolo? Aveva detto che il primo incontro sarebbe stato con il suo procuratore?
“Con tutta l’umiltà che posso avere, se qualcuno dopo tutto quello che è successo a gennaio, ma che magari era successo anche prima, se qualcuno pensa che Zaniolo è andato via per la mancanza del rinnovo è qualcosa che non funziona nel giudizio. Nicolò è stato amato come pochi qui a Roma. Quando si rifiuta di indossare la maglia della Roma, secondo me si va oltre qualsiasi trattativa o rinnovo. Io non mi nascondo dalla tua domanda comunque: se tu guardi la Serie A italiana e le squadre più importanti, quanti giocatori importanti sono usciti a parametro zero? Tanti. La Roma per fortuna non ne ha persi tanti importanti. Quando inizi a parlare di rinnovo c’è sempre una trattativa da fare. La richiesta del giocatore, il lavoro dell’agente, quello che il club vuole fare e poi c’è il rendimento in campo. Noi abbiamo buoni rapporti con l’agente, ma non ci siamo mai messi d’accordo su questi punti. Per finire dico questo, faccio un esempio: anche io posso pensare che dovrei guadagnare X, ma se vado via dalla Roma e gli unici club che fanno un’offerta per me sono Bournemouth e Galatasaray, forse bisognerebbe riflettere sulle mie qualità. Io rispetto tutti, qua si parla sempre di rinnovi etc, ma dopo tutto quello che è successo per Nicolò, crearsi la teoria che siamo arrivati a questo punto per l’assenza di un rinnovo, beh, non riesco a spiegare meglio”

Che cosa l’ha delusa di più del comportamento di Zaniolo? C’è mai stata la possibilità di arrivare a Ziyech?
“La storia dei club le fanno giocatori e allenatori. Non voglio che si dica che tutti i problemi della Roma siano stati creati da Nicolò. Noi e i tifosi credo siamo rimasti delusi dal suo atteggiamento, ma la Roma va avanti, perchè è più grande di me, Zaniolo e di tutti. Penso che su Nicolò si conosca tutto ormai. E’ vero che abbiamo parlato con i procuratori di Ziyech e con il Chelsea, non è però il giocatore di cui parlavo prima, ma era una delle ipotesi. Mi dispiace anche quello che è successo a lui a Parigi agli ultimi minuti di mercato”