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Ranking UEFA, la Roma scala un’altra posizione

La vittoria contro il Milan di ieri sera, oltre a dare un enorme vantaggio ai giallorossi in vista del return match di giovedì prossimo, regala al club un ulteriore gradino in meno nella scalata del Ranking UEFA.

La Roma infatti da ieri sera, al termine di tutte le gare dei quarti di finale d’andata delle competizioni internazionali, ha superato il Chelsea in classifica assestandosi all’ottavo posto (o settimo a parimerito) con il Lipsia. Insieme ai tedeschi i giallorossi hanno infatti toccato quota 97.000 punti.

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Rassegna stampa

Lukaku, la grande crisi del bomber a tempo

L’avventura di Lukaku alla Roma, dopo un’estate tumultuosa di calciomercato, era cominciata alla grande. Arrivato in prestito oneroso dal Chelsea, dopo lo spezzone di 21′ contro il Milan dell’11 settembre, appena sceso dall’aereo, Big Rom aveva ingranato subito: 7 gol nelle prime 7 presenze da titolare, 5 in campionato e 2 in Europa League

Come scrive il Corriere della Sera, dalla doppietta al Cagliari dell’8 ottobre, però, l’apporto del belga è calato: 8 gol in 21 partite. Il prestito di Lukaku scade a giugno. Il Chelsea ha inserito una clausola rescissoria da 43 milioni di euro, impensabile per una Roma non qualificata per la Champions League e comunque da valutare dopo il rientro di Tammy Abraham, a marzo, che al contrario di Lukaku è di proprietà del club e ha un contratto fino al 2026. [

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Calciomercato

La Premier incombe su Dybala ma Pinto calma le acque: “Tranquilli sulla clausola”

Per me è quasi un divertimento parlare della clausola di Dybala. Lo abbiamo preso il 15 luglio e il 1° settembre in conferenza stampa si parlava della clausola di Dybala. Lui continua qua, gioca e segna. Penso che non sarà un problema. La clausola esiste, non possiamo dire ‘mai dire mai’, ma secondo me possiamo essere tranquilli”. Diretto e spontaneo Tiago Pinto, general manager della Roma dimissionario e a termine.

Ma mentre il dirigente giallorosso parlava ai microfoni di DAZN, si è sparsa l’indiscrezione di un possibile addio di Dybala a gennaio. Sull’argentino infatti sarebbe piombato il Chelsea, pronto a pagare la clausola rescissoria da soli 12 milioni di euro (secondo tuttomercatoweb). La parola ultima spetterà alla Joya, con la clausola che scadrà il 15 gennaio e tornerà in auge in estate, eventualmente, dal 1 al 31 luglio.

Secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, su Dybala ci sono in questo momento dei movimenti e degli interessi provenienti sia dalla Premier sia dall’Arabia Saudita, ma non siamo ancora alla soglia delle offerte formali. Il calciatore si attendeva un rinnovo di contratto o comunque l’apertura di una discussione tra giugno e settembre scorso, ma la Roma ha rinviato la tematica (come per altre situazioni, su tutti Mourinho). Se dovesse restare, se ne riparlerà a giugno, quando si sarà insediato a Trigoria un nuovo direttore sportivo, che prima però va individuato.

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APPROFONDIMENTI

Ds Roma, il nome a sorpresa può essere Vivell: il profilo

FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano) – Tra Massara, Modesto, Ribalta e altri nomi nostrani per la direzione sportiva della Roma, a spuntarla potrebbe essere un nome a sorpresa. Questa mattina la Repubblica segnala che i Friedkin avrebbero affidato a Charles Gould, consigliere personale del presidente e cacciatore di teste, il compito di individuare il profilo giusto e in cima alla lista c’è il nome di Cristopher Vivell.

CHI E’ – Classe 86′, nato a Karlsruhe in Germania, dopo una breve e sfortunata carriera da calciatore di categoria, ancora relativamente giovane, Vivell ha capito che il suo futuro nel calcio non fosse in mezzo al campo, ma probabilmente a margine dello stesso. Preso il patentino da allenatore, ha iniziato a collaborare in terra tedesca all’Hoffheinam, partendo veramente dal basso, come semplice match analyst.

Poi una scalata gerarchica che in tredici anni lo ha portato fino al ruolo di ‘Globally football’, cioè General manager dell’area sportiva al Chelsea (come sottolineato dal The Guardian qualche mese fa). Dopo un anno da osservatore è stato assunto nella galassia Red Bull, prima al Salisburgo poi al Lipsia. E qui ha completato decisamente il suo percorso professionale, prima come direttore dell’area scouting (le scoperte di Manè e Haaland le perle) poi da direttore tecnico e quindi uomo mercato del Lipsia.

Valorizzazione del settore giovanile, metodologie di lavoro e scoperta di nuovi talenti le linee guida che potrebbero spingerlo verso Trigoria, considerato che a causa delle attuali restrizioni economiche, è altamente probabile che i Friedkin abbandonino la strada dell’instant team per tornare all’originaria visione, di un calcio più giovane e sostenibile.

Il 21 dicembre dello scorso anno è stato assunto dal Chelsea, come direttore tecnico dell’area sportiva, ma dopo appena sei mesi ha lasciato i Blues. La motivazione risiede nel fatto che il club inglese, immerso in una vera e propria crisi di identità e di risultati dopo il passaggio di mano da Abrahamovic ad un consorzio di imprenditori, vive di una serie di contraddizioni in termini: tanti proprietari, tanti consiglieri, tanti dirigenti che tentano di scalare posizioni per acquisire poteri.

Nel momento in cui Pochettino è stato scelto da altre due figure dirigenziali attualmente influenti nel board del Chelsea (Joe Shields e Kyle Macaulay), Vivell ha capito che non avrebbe più avuto margini di manovra. Il dirigente tedesco spingeva per l’arrivo di Nagelsmann ma non è stato ascoltato.

E pensare che si era presentato con grande entusiasmo a Londra: “Il Chelsea sta costruendo il progetto più entusiasmante nel calcio globale e sono estremamente orgoglioso di unirmi al club. C’è così tanto potenziale affinché il club continui ad avere successo, svilupparsi e crescere. Sotto la nuova proprietà, Graham Potter e il team sportivo più ampio, c’è una filosofia chiara e sostenibile sostenuta dall’analisi delle prestazioni, dai dati e dall’innovazione, e non vedo l’ora di svolgere un ruolo in questo”.

In un passaggio invece di un’altra intervista rilasciata in Germania, Vivell spiega il suo modus operandi che si fonda su due principi di base: creare una squadra di lavoro che operi a 360 gradi su scouting, mercato e gestione delle risorse; sviluppare calciatori, acquisendo tutte le informazioni utili su di loro. “Mentre un allenatore è giustamente concentrato sul lavoro quotidiano, un direttore tecnico è costretto a pensare o pensa a tre o quattro fasi di trasferimento in anticipo: che talenti ci sono sul mercato? Come si sta sviluppando il calcio in generale? Come dovrebbe svilupparsi il club?”.

Il dato che emerge è che Vivell non è un direttore sportivo per come lo conosciamo (o interpretiamo) noi in Italia. E’ un giovane dirigente con già una grande esperienza internazionale sul campo, (al contrario di quello che era il background di Pinto quando arrivò nella capitale), che dovrebbe costruire una nuova area tecnica, con diversi collaboratori ma che avrebbe bisogno di un supporto nel rapporto con la squadra e l’allenatore, come un ex giocatore rappresentativo agli occhi della piazza e dei tesserati. Un profilo assimilabile a Moncada del Milan, più che a quello che è stato ed è ancora oggi Walter Sabatini, abituato a lavorare quasi esclusivamente da solo.

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Rassegna stampa

Conte si offre. La Roma riflette

“Sicuramente Napoli e Roma sono due piazze che vorrei vivere per la passione che ti trasferiscono. Mi auguro che un domani ci sia la possibilità di fare quest’esperienza. Ma non prenderei una squadra in corsa perché sono situazioni create prima”. Inequivocabili le parole di Antonio Conte, che aprono scenari futuri che coinvolgono anche la Roma. L’anticipazione dell’intervista al programma televisivo di Rai2 “Belve” che andrà in onda questa sera, regala suggestioni che potrebbero essere più vicine alla realtà di quanto possa sembrare.

Conte e la Roma si sono annusati, allontanati ma mai definitivamente abbandonati. Nell’estate del 2019 i giallorossi fecero un tentativo per il tecnico salentino che era reduce dall’esperienza al Chelsea e alla fine scelse l’Inter (che portò al titolo nel suo secondo e ultimo anno) reputando il club capitolino “non ancora pronto”.

Come scrive il Tempo, ora le cose sono cambiate, seppur senza Champions Mourinho in due anni ha costruito una credibilità europea importante a Trigoria, e quello che manca è proprio il salto di qualità nella lunga corsa del campionato. Competizione che Antonio conosce alla perfezione e nella quale ama esprimersi al meglio. A giugno, con molta probabilità, i Friedkin dovranno fare una scelta visto che il contratto di Mourinho scadrà alla fine della stagione e almeno fino ad oggi segnali concreti di rinnovo non ce ne sono stati. (…)

L’idea c’è. Conte è senza dubbio uno dei nomi nella lista della proprietà giallorossa, con qualche contatto già avuto nelle scorse settimane. Qualcuno sussurra di un sondaggio dopo Genova anche se la posizione di Mourinho non è mai stata in discussione per stessa ammissione del tecnico e del club che ha smentito ogni voce sul conto del portoghese. In ogni caso, come ha dichiarato il salentino, sarebbe ideale per cominciare un nuovo corso, visto che non ama entrare a stagione in corso. Ancora tanti mesi di calcio da giocare e l’attenzione che a Trigoria è e deve restare al presente. Ma Conte e la Roma continuano a filtrare, e se davvero Mou dovesse salutare (come da contratto), la candidatura dell’ex Juventus prende forma in maniera sempre più realistica.

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Calciomercato

La Roma resta a Londra per Lukaku ma il Chelsea cambia le carte in tavola

La Roma da due giorni, con i suoi stati generali, si trova a Londra. L’obiettivo è portare nella capitale Lukaku per sistemare finalmente l’attacco. Come riferisce però Ivan Zazzaroni sul Corriere dello Sport, l’affare si è complicato.

Visto il concretissimo interessamento della società, presentatasi a Stamford Bridge con tanto di figlio del proprietario, il club londinese ha cambiato improvvisamente le carte in tavola: a Tiago Pinto aveva prospettato la soluzione del prestito oneroso ma poi, una volta incontrato il dirigente, è tornato alla cessione definitiva, anche attraverso il prestito con obbligo. E non è tutto. Da Londra fanno sapere che ieri, poco dopo mezzogioro, Paul Winstanley, ex capo scouting del Brighton e oggi ds dei Blues, ha contattato la Juve per cercare il rilancio/sponda dei bianconeri. Subito respinto al mittente, visto che la Juve non può permettersi di tesserare Lukaku avendo in carico Dusan Vlahovic che dalla prossima stagione percepirà 12 milioni netti.

Pinto e Friedkin jr si fermano a Londra fino a inizio settimana per vedere di ottenere quel che desiderano arrivando a Lukaku, atteso domani nella sede dei Blues dove, presumibilmente, farà il diavolo a quattro.

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Calciomercato

Lukaku vuole la Roma. Vertice col Chelsea a cena: prestito con diritto di riscatto – LIVE

TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SULL’AFFARE LUKAKU

23:00 – La Roma è a cena in questo momento con il Chelsea per definire gli accordi per Lukaku. Operazione in prestito, possibile il diritto di riscatto. Domani mattina saranno definiti i dettagli formali, con il belga che ha già aperto alla Roma e ora si trova a Bruxelles pronto a volare o a Londra o direttamente nella capitale. La Roma vuole chiudere prima del weeekend. 

21:30 – Prima di Chelsea-Luton, a Stamford Bridge è andato in scena l’incontro tra Dan Friedkin e Todd Boehly, proprietario dei blues e americano come il presidente della Roma.Secondo quanto aggiunge Sky Sport inglese, Lukaku vuole andare alla Roma.

18.20 – Ryan Friedkin e Tiago Pinto sono atterrati a Londra all’aeroporto di Farnborough.

16.50 –  Secondo il giornalista di SportitaliaTancredi Palmeri il Chelsea sarebbe pronto ad accettare la formula del prestito annuale per Lukaku e a partecipare in parte al pagamento dell’ingaggio. La volontà del club inglese sarebbe quella di chiudere la trattativa entro la giornata di oggi.

15.40 – La dirigenza romanista è decollata da Ciampino con un volo privato qualche istante fa. Direzione Londra, per la missione Lukaku. Questa sera saranno ospiti della società britannica allo stadio e proveranno a definire l’affare a margine del match tra Chelsea e Luton-Town.

SEGUI QUI IL VOLO

15.10 – La Roma vuole ingaggiare Romelu Lukaku. Come riporta Sky Sport Tiago Pinto e Ryan Friedkin partiranno a breve per Londra. Previsto un vertice con Chelsea e Lukaku.

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14.30 – Si scalda la pista Lukaku per la Roma, con il club giallorosso pronto all’affondo decisivo.

La Roma vuole portare nella capitale il belga ed evitare inserimenti sgraditi dell’ultim’ora. E’ notizia di questa mattina, l’apertura del club inglese all’ipotesi del prestito, formula che permetterebbe alla Roma anche di pagare l’ingaggio del belga. Come riferisce Gianluca Di Marzio, c’è stato il primo contatto ufficiale tra il club giallorosso e quello londinese per l’ex attaccante nerazzurro.

La Roma è intenzionata a proporre un prestito secco. Possibile blitz della dirigenza giallorossa a Londra per chiudere.

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Roma, cartellino e ingaggio: Lukaku sogno proibito

“Ora Pinto può fare solo una cosa: prendere Lukaku”. C’è un unico nome che da un paio di giorni rimbalza su radio e social: è quello dell’ex attaccante dell’Inter, che ha rotto con i nerazzurri dopo aver trattato con la Juve e adesso è in parcheggio al Chlesea.

Come scrive il Corriere della Sera, è il centravanti belga il sogno mostruosamente proibito di questa estate di calciomercato. C’è anche chi sarebbe disposto ad autotassarsi, come Marco: “Se ogni abbonato mettesse 100 euro potremmo dare una mano, tipo azionariato popolare”. Sarebbe comunque una piccola mano, perché il totale sarebbe di 4 milioni, poco più di un terzo rispetto a quanto guadagna ora Lukaku.

E quello dell’ingaggio non sarebbe nemmeno il più piccolo degli ostacoli da superare. Il primo è che il Chelsea vuole cedere il calciatore solo a titolo definitivo e chiede una cifra tra i 30 e i 40 milioni. Poi, come detto, c’è il nodo dell’ingaggio e infine c’è da fare un discorso di scelta. Perché se anche il Chelsea cedesse sulla formula, Lukaku in prestito potrebbe preferire la Juventus, a cui si è promesso da settimane.

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Roma, Dybala felice. Ma il Chelsea resta in ballo

Dopo il tifoso nel paddock di Silverstone, dopo l’invito esplicito di Thiago Silva, adesso anche Enzo Fernandez chiama Paulo Dybala al Chelsea: “Gli ho detto che lo sto aspettando a Londra, insieme potremo condividere asado e mate. Spero proprio possa arrivare”.

I due hanno vinto il titolo mondiale a dicembre con la nazionale argentina, pochi giorni prima che la nuova proprietà del Chelsea comprasse Enzo Fernandez dal Benfica per la modica cifra di 121 milioni di euro, il trasferimento più costoso nella storia della Premier League. Per strappare Dybala alla Roma agli inglesi basterebbe pagare una cifra dieci volte inferiore, vista la clausola da 12 milioni che consente a Paulo di svincolarsi entro la fine di luglio in caso di accettazione di offerta di un club non italiano.

Insomma è meglio non dare per scontato il finale di questa storia. Domenica sera, rientrando proprio dall’Inghilterra, Dybala non ha mai detto “rimango e basta, chiuso il discorso, non vado da nessuna parte”. Ha detto piuttosto di essere «carico e felice» e di voler rimanere a Roma “sì, perché cominciano gli allenamenti”. Non serve essere maliziosi per capire che il suo entourage, capitanato dall’agente Jorge Antun, stia aspettando un incontro con Tiago Pinto per sistemare il contratto.

Come scrive il Corriere dello Sport, per fermare l’escalation, la Roma può solo alzare la posta. Ottenendo magari in cambio un prolungamento del contratto (dal 2025 al 2026) e una modifica della clausola di rescissione attuale, 12 milioni per l’estero appunto e solo 20 per l’Italia. Ma se Dybala guadagna 4,5 milioni più bonus, che nella scorsa stagione sono diventati 6 grazie ai bonus individuali, Tiago Pinto dovrà offrire qualcosa in più per trattarlo come il calciatore più pagato della rosa. I 6 milioni possono diventare la base fissa, alla quale aggiungere i premi personali e collettivi eventualmente maturati. Il vantaggio negoziale della Roma è che il Chelsea non ha ancora presentato la propria proposta. Il vantaggio emotivo è che Dybala, idolatrato dai tifosi e protetto da Mourinho, non ha ancora i capogiri strategici che preludono alle separazioni (…)

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Calciomercato

Chelsea e United su Abraham

ABRAHAM CHELSEA UNITED – Da bomber decisivo a possibile partente in estate. La parabola discendente di Abraham con la maglia della Roma oscilla tra il sorprendente e lo sbalorditivo. Pochi gol e qualche panchina di troppo per il centravanti che Mourinho ha voluto fortemente due anni fa e che oggi è al centro del dibattito per un rendimento al di sotto delle aspettative, soprattutto dopo i quasi trenta gol della scorsa stagione. E pensare che soltanto dodici mesi fa la clausola di recompra da 80 milioni in favore del Chelsea faceva tremare i tifosi. Oggi, invece, un’eventuale cessione non farebbe troppo rumore, anche perché sarebbe il tecnico stesso ad avallarla, oltre alla buona plusvalenza (fu pagato complessivamente 41.3 milioni).

Niente di certo, però, almeno al momento, sul futuro dell’inglese. L’ex blues, infatti, non è inserito (ovviamente) tra i cedibili della rosa giallorossa, ma un’offerta soddisfacente non troverebbe l’opposizione di Tiago Pinto. Tammy gode ancora di grande fiducia all’interno del club, che apprezza l’impegno costante che l’attaccante mette in campo, ma resta pur sempre uno dei pochi profili spendibili sul mercato. Ad oggi è però proprio il rendimento basso di Abraham a raffreddare eventuali piste per l’estate, nonostante l’attenzione della Premier League sia sempre alta per il venticinquenne. In testa alle squadre che lo seguono c’è proprio il Chelsea, club dove è cresciuto e dal quale ha fatto fatica a separarsi, prima di calarsi immediatamente nella realtà capitolina. Al di là del discorso sulla clausola (e sulla possibilità di pareggiare eventuali offerte ricevute dalla Roma), i londinesi monitorano dall’inizio il percorso di Abraham alla Roma.

Come scrive il Tempo, i blues vorrebbero costruire un gruppo di calciatori cresciuti nel vivaio per far ripartire la crescita della squadra dopo le spese folli non giustificate dai risultati. Nonostante il ritorno di Lukaku dal prestito all’Inter, Abraham resta un profilo più apprezzato rispetto al belga, che ormai è fuori dai piani. Il dialogo sull’asse Roma-Londra resta vivo, e Pinto sarebbe disposto ad aprire anche ad eventuali sconti rispetto all’accordo pattuito nell’estate del 2021, visto anche il calo dei numeri della punta britannica. L’altro club che tiene il nove giallorosso sotto la propria lente d’ingrandimento e il Manchester United. I Red De-vils sono alla ricerca di un at-taccante giovane, dal profilo internazionale e che garantisca mobilità e profondità all’attacco di ten Hag.

Tutte caratteristiche che si possono ritrovare in Weghorst, la punta olandese presa in prestito dal Burnley dopo il Mondiale e che rappresenta evidentemente una soluzione temporanea ad una necessità dello United che Abraham potrebbe soddisfare. Osservatori del Manchester sono costantemente presenti all’Olimpico da inizio stagione, a testimoniare l’interesse concreto. Più defilata, al momento, la posizione dell’Aston Villa. A Birmingham Abraham piace e ha lasciato un buon ricordo, ma l’ultima parola spetta al tecnico Emery, che può comunque contare su un’ottima disponibilità economica del suo club. Un legame mai interrotto quello tra Abraham e la Premier League, ma il futuro del ragazzo di Londra è ancora tutto da scrivere.

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