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Modesto-Roma, serve l’ok di Galliani per definire l’accordo

Parallelamente al campo, la Roma continua a lavorare per individuare il nuovo direttore sportivo. Proseguono i contatti tra il club giallorosso e Francois Modesto, attuale direttore tecnico del Monza.

Come riferisce la Gazzetta dello Sport, per ottenere il via libera definitivo serve l’ok di Galliani, ad del club brianzolo, visto che Modesto ha un contratto ancora fino al 2025.

Modesto è il candidato numero uno di Lina Souloukou, CEO giallorosso, vista la precedente collaborazione all’Olympiakos.

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Esclusiva Retesport, Oliveira: “Modesto scelta giusta per la Roma, ragazzo serio e competente” – AUDIO

Luis Oliveira ex attaccante del Cagliari e compagno di squadra di Francois Modesto è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Retesport:

“Oggi la Serie A è diversa dalla fine degli anni 90, sicuramente quello attuale è meno difficile di quello, ogni partita si incontravano grandi campioni sia nelle big ma anche nelle medio-piccole. L’allenatore a cui devo di più in Italia? Ho avuto buoni rapporti con quasi tutti i tecnici, a parte con il nostro amato Carletto Mazzone che non mi amava molto per il mio look, per gli orecchini etc. arrivavo dal Belgio ed ero effettivamente molto eccentrico, ma è stata una persona che mi ha aiutato tantissimo quando mi ha conosciuto meglio. Mi sono trovato benissimo con Tabarez, con Ranieri insomma con tutti, forse un po’ meno con Trapattoni”

Hai conosciuto Modesto da compagno di squadra?
“Quando sono tornato al Cagliari lui era già lì, l’ho conosciuto bene perchè parlavano bene il francese lui, Zebina e Mboma. Era un ragazzo molto timido, faceva tante domande, si informava, era molto attento, veniva dal Bastia. Era un gran professionista negli allenamenti, si è inserito bene. E’ un ragazzo molto intelligente. Ora lavora a Monza, ha fatto un bellissimo lavoro all’Olympiakos. E’ una persona che parla poco, molto riservata. Se la Roma lo sta cercando, sicuramente ha delle qualità importanti, Roma non è una piazza facile ma conosce benissimo il calcio italiano, è un dirigente giovane ma competente, a volte i grandi club vanno a cercare ds di nome ma quelli meno reclamizzati sono poi i più bravi a lavorare sul mercato”

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Roma, Maurice o Modesto per il ds: la decisione finale a breve

Tra Trigoria e viale Tolstoj continuano i casting per il direttore sportivo: non è stata ancora presa una decisione, ma i profili più apprezzati dalla dirigenza giallorossa sono quelli di François Modesto e Florian Maurice, entrambi tuttavia alle prese con gli impegni delle rispettive squadre.

Come riporta il Tempo dunque la Roma starebbe per annunciare il nuovo direttore sportivo, ma prima bisogna attendere che uno dei due si liberi dal rispettivo club.

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Friedkin convinti, scelto Modesto: garantisce Lina

La Roma ha scelto Francois Modesto come nuovo ds. Secondo quanto riferito da la Gazzetta dello Sport, nelle riunioni chiave al cospetto di Dan e Ryan Friedkin, le parole spese dalla Ceo Lina Souloukou per l’attuale d.s. del Monza hanno pesato in modo decisivo e i proprietari giallorossi hanno acconsentito.

Nell’incontro tra Galliani e il legale della Roma Vitali stabilito un accordo di massima per liberare il ds in tempi utili.

Il d.s. dei brianzoli si libererà a giugno, pur avendo col club brianzolo un altro anno di contratto. Un passaggio di certo delicato, in considerazione dei tempi ristrettissimi con cui la Roma deve fare i conti per portare a termine il percorso di ristrutturazione del club: dal rinnovo di Daniele De Rossi all’incasso necessario di 40 milioni di euro di plusvalenze entro giugno, passando per la campagna acquisti e cessioni.

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Souloukou-Galliani, cena per Modesto: il retroscena

Lina Souloukou affiancata dal legale del club Lorenzo Vitali ha incontrato a cena nella capitale Adriano Galliai, ad del Monza. Il motivo è facile da immaginare: sul tavolo il futuro della figura dirigenziale che la Roma, in particolar modo la Souloukou, vorrebbe portare a Trigoria: Francois Modesto.

In occasione del vertice tra Galliani e la Souloukou si è discusso della necessità per la Roma di avere nell’immediato il nuovo ds operativo a Trigoria e quindi della possibilità che possa svincolarsi prima del 30 giugno dal Monza. I due, come riferisce la Repubblica, hanno anche discusso del futuro dei due club, con la società brianzola in procinto di passare dalla famiglia Berlusconi nelle mani del gruppo Orienta Capital. Lo riferisce la Repubblica.

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Calciomercato

Incontro tra Lina Souloukou e Modesto

La Roma è sempre a caccia del nuovo direttore sportivo per le prossime stagioni e Modesto resta un nome caldo. Come riportato dal Corriere dello Sport, una volta giunta all’U-Power Stadium, Lina Souloukou ha avuto un lungo colloquio con il suo ex dirigente ai tempi dell’Olympiakos. Un possibile indizio sull’approdo del francese a Trigoria.

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Rassegna stampa

Souloukou a Monza ritrova Modesto, l’uomo preferito per ripartire

E’ Lina Souloukou che sta decidendo chi sarà il prossimo direttore sportivo della società. O meglio, dipendesse solamente da Lia, probabilmente lo avrebbe già deciso. Da Trigoria filtra poco ma negli ambienti di mercato tutti sono certi che la dirigente abbia già bloccato François Modesto, direttore tecnico del Monza, club contro cui giocherà la Roma sabato prossimo. Insieme hanno lavorato all’Olympiacos dal 2018 al 2022.

Come scrive il Messaggero, a dargli fiducia nel 2016 è stato il presidente Evangelos Marinakis, potente armatore greco e proprietario anche del Nottingham Forest. Modesto ha fatto talmente bene in Grecia che il presidente lo ha promosso in breve tempo anche a dirigente della squadra inglese, scelta azzeccata perché anche grazie a lui è arrivata la promozione in Premier. Una vita vissuta principalmente in aereo e al telefono con agenti e collaboratori. Sì, perché Modesto ha una squadra di scout nel segnalargli i profili emergenti in decine di paesi sparsi nel mondo e che possono essere monetizzati in futuro.

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Rassegna stampa

Ds Roma: Friedkin non convinto dei profili stranieri, Modesto in pole

La Roma ha individuato il nuovo direttore sportivo: si tratta di Francois Modesto. Ma l’ultima parola spetta come sempre a Dan Friedkin, che deve dare ancora l’ok alla formalizzazione dell’operazione gestita in prima persona dalla Ceo Lina Souloukou.

Come ribadisce questa mattina il Corriere dello Sport, Lina aveva contattato Modesto due mesi fa quando era nell’aria l’imminente addio di Pinto, con la promessa di risentirsi più avanti. Friedkin che ha affidato anche alla Retexo la ricerca di profili interessanti, non è rimasto convinto da nessun nome in particolare.

La conoscenza del calcio italiano (ha giocato 5 anni a Cagliari e ora è dirigente da due stagioni a Monza), è l’elemento che sta portando in auge il profilo di Modesto. A Monza aspettano l’evoluzione della vicenda ma Galliani non frenerà le ambizioni del suo giovane direttore tecnico.

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Calciomercato

Roma, svolta Modesto: il francese ora in pole per il ruolo di ds

Sembra essere Francois Modesto l’uomo scelto da Dan e Ryan Friedkin per raccogliere l’eredità di Tiago Pinto. Il manager, molto legato alla Ceo Lina Souloukou, avrebbe parlato molto con la proprietà americana, già nelle scorse settimane, agli albori della trattativa per Baldanzi. È attualmente direttore dell’area tecnica del Monza e questo ha una sua rilevanza.

Basta scontri interni, basta dirigenti che devono fare la scuola guida: l’idea è quella di lavorare bene e, soprattutto, lavorare subito. L’ufficialità ancora non c’è perché le firme ancora sembrano non esserci, ma la scelta sembra fatta. E non è detto che non venga annunciata a breve, per due motivi: la Roma ha bisogno di un manager già operativo per il presente ma soprattutto il futuro.

Salvo clamorosi e nuovi ribaltoni, sarà Modesto a prendere in mano la direzione sportiva della Roma che non ha altro tempo da perdere per studiare le future strategie (anche perché entro giugno dovranno essere fatte plusvalenze per una cinquantina di milioni). Lo scrive il Corriere dello Sport.

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APPROFONDIMENTI

Ds Roma, il nome a sorpresa può essere Vivell: il profilo

FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano) – Tra Massara, Modesto, Ribalta e altri nomi nostrani per la direzione sportiva della Roma, a spuntarla potrebbe essere un nome a sorpresa. Questa mattina la Repubblica segnala che i Friedkin avrebbero affidato a Charles Gould, consigliere personale del presidente e cacciatore di teste, il compito di individuare il profilo giusto e in cima alla lista c’è il nome di Cristopher Vivell.

CHI E’ – Classe 86′, nato a Karlsruhe in Germania, dopo una breve e sfortunata carriera da calciatore di categoria, ancora relativamente giovane, Vivell ha capito che il suo futuro nel calcio non fosse in mezzo al campo, ma probabilmente a margine dello stesso. Preso il patentino da allenatore, ha iniziato a collaborare in terra tedesca all’Hoffheinam, partendo veramente dal basso, come semplice match analyst.

Poi una scalata gerarchica che in tredici anni lo ha portato fino al ruolo di ‘Globally football’, cioè General manager dell’area sportiva al Chelsea (come sottolineato dal The Guardian qualche mese fa). Dopo un anno da osservatore è stato assunto nella galassia Red Bull, prima al Salisburgo poi al Lipsia. E qui ha completato decisamente il suo percorso professionale, prima come direttore dell’area scouting (le scoperte di Manè e Haaland le perle) poi da direttore tecnico e quindi uomo mercato del Lipsia.

Valorizzazione del settore giovanile, metodologie di lavoro e scoperta di nuovi talenti le linee guida che potrebbero spingerlo verso Trigoria, considerato che a causa delle attuali restrizioni economiche, è altamente probabile che i Friedkin abbandonino la strada dell’instant team per tornare all’originaria visione, di un calcio più giovane e sostenibile.

Il 21 dicembre dello scorso anno è stato assunto dal Chelsea, come direttore tecnico dell’area sportiva, ma dopo appena sei mesi ha lasciato i Blues. La motivazione risiede nel fatto che il club inglese, immerso in una vera e propria crisi di identità e di risultati dopo il passaggio di mano da Abrahamovic ad un consorzio di imprenditori, vive di una serie di contraddizioni in termini: tanti proprietari, tanti consiglieri, tanti dirigenti che tentano di scalare posizioni per acquisire poteri.

Nel momento in cui Pochettino è stato scelto da altre due figure dirigenziali attualmente influenti nel board del Chelsea (Joe Shields e Kyle Macaulay), Vivell ha capito che non avrebbe più avuto margini di manovra. Il dirigente tedesco spingeva per l’arrivo di Nagelsmann ma non è stato ascoltato.

E pensare che si era presentato con grande entusiasmo a Londra: “Il Chelsea sta costruendo il progetto più entusiasmante nel calcio globale e sono estremamente orgoglioso di unirmi al club. C’è così tanto potenziale affinché il club continui ad avere successo, svilupparsi e crescere. Sotto la nuova proprietà, Graham Potter e il team sportivo più ampio, c’è una filosofia chiara e sostenibile sostenuta dall’analisi delle prestazioni, dai dati e dall’innovazione, e non vedo l’ora di svolgere un ruolo in questo”.

In un passaggio invece di un’altra intervista rilasciata in Germania, Vivell spiega il suo modus operandi che si fonda su due principi di base: creare una squadra di lavoro che operi a 360 gradi su scouting, mercato e gestione delle risorse; sviluppare calciatori, acquisendo tutte le informazioni utili su di loro. “Mentre un allenatore è giustamente concentrato sul lavoro quotidiano, un direttore tecnico è costretto a pensare o pensa a tre o quattro fasi di trasferimento in anticipo: che talenti ci sono sul mercato? Come si sta sviluppando il calcio in generale? Come dovrebbe svilupparsi il club?”.

Il dato che emerge è che Vivell non è un direttore sportivo per come lo conosciamo (o interpretiamo) noi in Italia. E’ un giovane dirigente con già una grande esperienza internazionale sul campo, (al contrario di quello che era il background di Pinto quando arrivò nella capitale), che dovrebbe costruire una nuova area tecnica, con diversi collaboratori ma che avrebbe bisogno di un supporto nel rapporto con la squadra e l’allenatore, come un ex giocatore rappresentativo agli occhi della piazza e dei tesserati. Un profilo assimilabile a Moncada del Milan, più che a quello che è stato ed è ancora oggi Walter Sabatini, abituato a lavorare quasi esclusivamente da solo.