Categorie
Calciomercato

Roma, a breve il ds: in pole c’è Mitchell

La Roma a breve annuncerà il nuovo direttore sportivo e il campo si restringe sempre di più, tra candidati mai contattati (Massara e Ribalta) e profili aderenti alle richieste dei Friedkin.

In pole resta il nome di Paul Mitchell, recentemente separato col Monaco ed ex dirigente di Tottenham, Lipsia e Bragantino (del gruppo Red Bull) e cercato anche dal Manchester United.

Come scrive il Tempo, è lui la prima scelta della proprietà, e anche quello che ha dato più aperture rispetto a Vivell, altro nome forte, che sembra più tiepido sulla possibilità giallorossa.

Tra i dirigenti papabili, però, spunta anche il nome di Michael Edwards, dal 2011 al 2022 al Liverpool e attuale “Sporting Consultant” della Ludonautics, società di consulenza sportiva legata all’analisi statistica fondata con l’ex collega ai tempi dei Reds Ian Graham.

Categorie
Calciomercato

Roma, contatti con Massara: le ultime

La Roma è sempre alla ricerca del direttore sportivo e secondo quanto riferisce Matteo Moretto di relevo, la società giallorossa in queste ore ha intrattenuto nuovi contatti con Ricky Massara, ex ds del Milan ma anche del club capitolino alcuni anni fa. A favore della trattativa ci sarebbero gli ottimi rapporti tra l’ex dirigente rossonero e il nuovo tecnico giallorosso Daniele De Rossi.

Categorie
APPROFONDIMENTI

Ds Roma, il nome a sorpresa può essere Vivell: il profilo

FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano) – Tra Massara, Modesto, Ribalta e altri nomi nostrani per la direzione sportiva della Roma, a spuntarla potrebbe essere un nome a sorpresa. Questa mattina la Repubblica segnala che i Friedkin avrebbero affidato a Charles Gould, consigliere personale del presidente e cacciatore di teste, il compito di individuare il profilo giusto e in cima alla lista c’è il nome di Cristopher Vivell.

CHI E’ – Classe 86′, nato a Karlsruhe in Germania, dopo una breve e sfortunata carriera da calciatore di categoria, ancora relativamente giovane, Vivell ha capito che il suo futuro nel calcio non fosse in mezzo al campo, ma probabilmente a margine dello stesso. Preso il patentino da allenatore, ha iniziato a collaborare in terra tedesca all’Hoffheinam, partendo veramente dal basso, come semplice match analyst.

Poi una scalata gerarchica che in tredici anni lo ha portato fino al ruolo di ‘Globally football’, cioè General manager dell’area sportiva al Chelsea (come sottolineato dal The Guardian qualche mese fa). Dopo un anno da osservatore è stato assunto nella galassia Red Bull, prima al Salisburgo poi al Lipsia. E qui ha completato decisamente il suo percorso professionale, prima come direttore dell’area scouting (le scoperte di Manè e Haaland le perle) poi da direttore tecnico e quindi uomo mercato del Lipsia.

Valorizzazione del settore giovanile, metodologie di lavoro e scoperta di nuovi talenti le linee guida che potrebbero spingerlo verso Trigoria, considerato che a causa delle attuali restrizioni economiche, è altamente probabile che i Friedkin abbandonino la strada dell’instant team per tornare all’originaria visione, di un calcio più giovane e sostenibile.

Il 21 dicembre dello scorso anno è stato assunto dal Chelsea, come direttore tecnico dell’area sportiva, ma dopo appena sei mesi ha lasciato i Blues. La motivazione risiede nel fatto che il club inglese, immerso in una vera e propria crisi di identità e di risultati dopo il passaggio di mano da Abrahamovic ad un consorzio di imprenditori, vive di una serie di contraddizioni in termini: tanti proprietari, tanti consiglieri, tanti dirigenti che tentano di scalare posizioni per acquisire poteri.

Nel momento in cui Pochettino è stato scelto da altre due figure dirigenziali attualmente influenti nel board del Chelsea (Joe Shields e Kyle Macaulay), Vivell ha capito che non avrebbe più avuto margini di manovra. Il dirigente tedesco spingeva per l’arrivo di Nagelsmann ma non è stato ascoltato.

E pensare che si era presentato con grande entusiasmo a Londra: “Il Chelsea sta costruendo il progetto più entusiasmante nel calcio globale e sono estremamente orgoglioso di unirmi al club. C’è così tanto potenziale affinché il club continui ad avere successo, svilupparsi e crescere. Sotto la nuova proprietà, Graham Potter e il team sportivo più ampio, c’è una filosofia chiara e sostenibile sostenuta dall’analisi delle prestazioni, dai dati e dall’innovazione, e non vedo l’ora di svolgere un ruolo in questo”.

In un passaggio invece di un’altra intervista rilasciata in Germania, Vivell spiega il suo modus operandi che si fonda su due principi di base: creare una squadra di lavoro che operi a 360 gradi su scouting, mercato e gestione delle risorse; sviluppare calciatori, acquisendo tutte le informazioni utili su di loro. “Mentre un allenatore è giustamente concentrato sul lavoro quotidiano, un direttore tecnico è costretto a pensare o pensa a tre o quattro fasi di trasferimento in anticipo: che talenti ci sono sul mercato? Come si sta sviluppando il calcio in generale? Come dovrebbe svilupparsi il club?”.

Il dato che emerge è che Vivell non è un direttore sportivo per come lo conosciamo (o interpretiamo) noi in Italia. E’ un giovane dirigente con già una grande esperienza internazionale sul campo, (al contrario di quello che era il background di Pinto quando arrivò nella capitale), che dovrebbe costruire una nuova area tecnica, con diversi collaboratori ma che avrebbe bisogno di un supporto nel rapporto con la squadra e l’allenatore, come un ex giocatore rappresentativo agli occhi della piazza e dei tesserati. Un profilo assimilabile a Moncada del Milan, più che a quello che è stato ed è ancora oggi Walter Sabatini, abituato a lavorare quasi esclusivamente da solo.

Categorie
Calciomercato

Futuro ds: si riparla di Massara

Difficilmente Dan Friedkin aspetterà la fine della stagione, e l’eventuale partecipazione alla Champions League, per valutare i contratti dei due portoghesi, Tiago Pinto e Mourinho. (…)

Diversa, per curriculum e importanza, è la questione che riguarda la direzione sportiva. Anche Tiago Pinto, come Mourinho, ha il contratto in scadenza a giugno. Ed è convinto di meritare il rinnovo a fronte di una serie di obiettivi finanziari che giudica soddisfacenti. Ma a prescindere dalla sua conferma, Dan Friedkin si sta interrogando su un possibile innesto nell’area sportiva. Il nome di cui si torna a parlare da un po’ a Trigoria è quello di Ricky Massara, già vice di Sabatini e poi direttore sportivo ad interim della Roma di Pallotta. Al momento però non risultano contatti con la Roma.

Categorie
Calciomercato

Pinto, futuro incerto: nell’ombra c’è Massara

Non solo Josè Mourinho. Anche il futuro di Tiago Pinto è avvolto nel mistero. Il GM giallorosso ha il contratto in scadenza con la Roma e si attende una decisione finale dei Friedkin.

Come riferisce Leggo, le parole espresse da Pinto due giorni fa sono suonate come un bilancio finale. Fin qui nessun appuntamento con la penna in mano. Sull’uscio in questo caso c’è Massara

Categorie
Calciomercato

Roma, incontro all’Olimpico tra Massara e Pinto

MASSARA PINTO – La Roma potrebbe modificare nuovamente il suo organigramma dirigenziale. Recentemente si è parlato spesso di un possibile ritorno di Francesco Totti, che sarebbe tra i desideri di Mourinho nonostante il tecnico abbia smentito di aver avanzato tale richiesta alla società.

Ma il cambiamento potrebbe avvenire anche nell’area più strettamente tecnica. Come riferisce il Corriere dello Sport, in occasione di Roma-Empoli allo Stadio Olimpico, poco prima del fischio d’inizio, si sono incontrati Ricky Massara e Tiago Pinto. Al momento no risultano contatti per un possibile ritorno a Trigoria dell’ex ds rossonero ma potrebbe ancora essere molto utile.

Categorie
Rassegna stampa

Via il ds, alla Roma torna Massara

MASSARA ROMA – Il mercato della Roma è iniziato nel segno dei giocatori in scadenza. A ore è attesa l’ufficialità di Aouar (contratto fino al 2028) mentre si stanno limando solo i dettagli per N’Dicka. Cresce anche il pressing per Tielemans conteso proprio tra giallorossi e Aston Villa, e rispunta pure Zaha in uscita dal Crystal Palace. Operazioni sposate da Mourinho e messe in piedi da Tiago Pinto per rinforzare la rosa. A finire il lavoro però potrebbe pensarci qualcun altro. Il dirigente portoghese è vicino all’addio.

Come scrive Leggo, dopo Tare, Maldini e Giuntoli potrebbe cambiare casacca pure l’ex Benfica messo nel mirino di alcuni club di Premier tra cui il Tottenham. E al suo posto dovrebbe tornare già dalla prossima settimana Frederic Massara (appena andato via dal Milan) che a Roma ha già lavorato sotto la gestione Pallotta, al fianco di Sabatini. Tanti i dubbi di Tiago che ha il contratto in scadenza nel 2024: dalla convivenza difficile con Mourinho alle critiche della piazza per errori di mercato evidenti come Shomurodov o Camara.

E poi la recente nomina della Souloukou proprio nel ruolo di General manager. Nel frattempo però Tiago proseguirà nella prima fase del lavoro che si concluderà il 30 giugno e dovrà portare il bilancio economico col segno più. L’indiziato numero uno alla partenza per rientrare nei parametri Uefa è Ibanez cercato da Tottenham e Atletico e valutato 35 milioni. Poi si passerà alla seconda fase, non più dei parametri zero ma comunque con i paletti del Fair Play finanziario da rispettare.

Categorie
APPROFONDIMENTI

Zaniolo-Roma-Milan, è gioco di posizioni con la Premier sullo sfondo. Ma la piazza insorge: “Se resta, stia in tribuna”

FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano) – I malumori estivi, le sollecitazioni ma anche la stima tecnica di Mourinho, poi l’infortunio alla spalla nel momento del (presunto) rilancio, la querelle rinnovo, le difficoltà sul campo e infine lo strappo. Gli ultimi mesi di Nicolò Zaniolo sono stati costellati da una serie di eventi che lo hanno letteralmente condotto su un ottovolante emotivo. E le prossime ore probabilmente non saranno da meno.

LO STRAPPO La sera di Roma-Genoa si è materializzato, forse, lo strappo definitivo con l’ambiente giallorosso. Nicolò è apparso nervoso, frustrato e lo ha palesato con gesti e parole (irripetibili) che hanno portato poi anche a qualche fischio dalle tribune. Dopo il match Mourinho lo ha aspramente difeso, tirando in ballo le parole di un ex campione giallorosso che nei giorni precedenti aveva espresso dei dubbi sul suo rendimento. Qualcuno ventila che già quella sera il ragazzo stesse convivendo col malumore di non conoscere il suo futuro: tra il rinnovo promesso e mai offerto, alla possibilità (necessità secondo l’entourage) della Roma di fare delle cessioni. La cronaca però racconta che dopo la sfida di Coppa Italia, in campo, non si è più visto. Una febbre, più diplomatica che reale, alla vigilia di Roma-Fiorentina, e il gran rifiuto a due giorni da Roma-Spezia. Al di là delle diverse ricostruzioni udibili a seconda di chi sia a spiegare l’accaduto, la sostanza non cambia. La società e Mourinho si sono espressi chiaramente, il ragazzo non ha smentito e si è trincerato in un silenzio d’attesa.

IL VENTO ROSSONERO – Zaniolo si allena e aspetta. Non vuole più restare a Roma e negli ultimi dieci giorni l’interlocutore che ha scelto per proseguire la sua esperienza da calciatore indossa una maglia rossonera. Il Milan sa di avere un accordo di massima col ragazzo e il suo entourage. Per questo ha tenuto fino ad oggi il punto sull’offerta: prestito oneroso con diritto/obbligo di riscatto condizionato alla qualificazione in Champions League. Le cifre sono note: circa 25 milioni complessivi. Soglia bassa, perchè la Roma è stata chiara con Vigorelli e co.: ‘Zaniolo vale 35-40, ma soprattutto va via solo a titolo definitivo’.

PARTITA A SCACCHI – La rottura rischia di diventare realmente insanabile se nel frattempo, azionato il canonico gioco delle parti, la società giallorossa fa sapere ai quattro venti che dalla Premier ci sarebbero club disposti ad acquistare Zaniolo per 35 milioni complessivi, ma allo stesso tempo è consapevole già che il ragazzo al Bournemouth (o simili) non andrà. La stima di Maldini e Massara per il 22 è elevata, ma non hanno (forse ancora) il via libera per alzare l’offerta o renderla definitiva. Zaniolo invece, forte dell’accordo con i rossoneri, ha già fatto una scelta: o Milano o Roma fino a giugno. Ma Roma fino a giugno come? Quasi certamente da separato in casa, simil Karsdorp, salvo che Mourinho non trovi la chiave per riabilitarlo anche agli occhi di un gruppo che sembra averlo scaricato: “Noi pensiamo solo al bene della Roma” ha dichiarato Mancini dopo la vittoria con lo Spezia. E la società è nelle condizioni di rischiare di svalutare un altro patrimonio tecnico, visti gli stringenti paletti imposti dall’UEFA?

Sullo sfondo c’è la piazza, sempre più in subbuglio. L’indifferenza delle scorse ore sul capitolo Zaniolo si sta rapidamente trasformando in una forte presa di coscienza: “Se resta, deve andare in tribuna per un anno e mezzo” il commento medio che emerge sui social e nelle radio. Intanto il gong finale del mercato si avvicina e la sensazione è che alla fine tutte le pedine mosse sulla scacchiera siano costrette a fare un passo indietro e la previsione di Mourinho possa tramutarsi in realtà, della serie: “Non succederà nulla”. La palla ora è nelle mani di Maldini.