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Calciomercato

Roma, prima le cessioni. Poi Berardi o Frattesi

(…) Domenico Berardi sarebbe quindi quel regalo che José apprezzerebbe tanto, un attaccante da gol, assist e fantasia che aiuterebbe quel reparto offensivo che tanto ha fatto fatica in questa stagione e che è stato prettamente sorretto da Dybala con le sue 18 reti tra le varie competizioni.

Né il tecnico disdegnerebbe l’arrivo di Davide Frattesi, ragazzo dall’enorme duttilità a centrocampo e che ha segnato 7 gol, tre in più di Belotti e solo due in meno di Abraham. Entrambi i giocatori del Sassuolo sono entrati nei discorsi tra Tiago Pinto e Giovanni Carnevali che ieri hanno pranzato insieme a Milano per parlare di affari. I due hanno fatto un punto della situazione sui due giocatori che interessano alla Roma: l’attaccante che era finito nell’orbita giallorossa già a gennaio dopo la cessione di Zaniolo, e il centrocampista inseguito dalla scorsa estate e che era stato sedotto e abbandonato per mancanza di sufficienti fondi.

Due affari complicati anche in questa finestra di mercato, per le valutazioni del Sassuolo e per la poca libertà di manovra del club giallorosso che deve fare i conti con i palettiimposti dalla Uefa. Serviranno allora delle trattative creative per arrivare a uno dei due giocatori, sicuramente non entrambi. Berardi ha espresso la volontà di giocare la Champions, ma se la Roma riuscisse a trovare un accordo col club emiliano probabilmente non si tirerebbe indietro se lo chiamasse Mourinho. E come sempre il tecnico sarà determinante nell’opera di convincimento dei giocatori in orbita giallorossa.

Come scrive il Corriere dello Sport, per Frattesi il discorso è invece noto: sarebbe tornato nella capitale la scorsa stagione anche a piedi e adesso – nonostante la delusione dell’interruzione dell’affare di dieci mesi fa – ancora spera di poter vestire la maglia giallorossa. La valutazione del centrocampista si aggira intorno ai 40 milioni di euro, la Roma ha il 30% della futura rivendita che potrebbe essere utilizzata nella sua trattativa o per quella di Berardi.

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Calciomercato

La Roma punta Berardi, Mou lo vuole

Spesso, negli ultimi anni, il nome di Domenico Berardi è stato accostato alla Roma. La prima volta nel 2017, quando Di Francesco (e Totti) lo avrebbero volentieri portato a Trigoria. L’ultima a gennaio, quando Mourinho (e Pinto) hanno provato a capire se ci fossero o meno i margini economici per prenderlo al posto di Zaniolo.

La storia poi è andata diversamente. Stavolta chissà. Di sicuro a Trigoria ci stanno facendo più di un pensiero. Perché Berardi piace, ha l’età giusta (29 anni), può fare più ruoli e può garantire gol, assist e fantasia. E anche quella dose di carattere che a Mourinho piace tanto.

Per questo se l’idea dovesse concretizzarsi, lo Special One sarebbe più che soddisfatto del rinforzo in un attacco con tanti problemi realizzativi. C’è una trattativa in corso? Ancora no, ma presto la Roma potrebbe farsi sotto col Sassuolo per chiedere il suo capitano. Perché con l’uscita di scena di Maldini e Massara, adesso il Milan può virare su diversi obiettivi e quindi accantonare la pista Berardi – richiesto anche da Sarri per la sua Lazio – per rivolgere lo sguardo su altri nomi.

Come scrive il Corriere dello Sport, il costo del cartellino potrebbe essere alleggerito da diverse situazioni. In primis la percentuale che detiene la Roma sulla futura rivendita di Frattesi: se il centrocampista venisse ceduto dal Sassuolo per 30 milioni, al club giallorosso andrebbero nove milioni che potrebbero essere quindi lasciati direttamente al club emiliano per l’affare Berardi.

A questi si aggiungerebbero poi le contropartite tecniche: non è un mistero che a Carnevali piacciano Bove, Volpato e Tahirovic. I ragazzi potrebbero essere utilizzati per abbassare il prezzo dell’attaccante che si aggira intorno ai 20-25 milioni. A quel punto servirà lo sforzo della Roma per raggiungere il giusto accordo. Insomma, non è un affare impossibile, e Mourinho sarebbe accontentato.

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APPROFONDIMENTI

Berardi-Friedkin, aspri contrasti sulla politica societaria: è il settimo Ad negli ultimi 12 anni

BERARDI FRIEDKIN – Fenucci, Pannes, Zanzi, Gandini, Fienga, Scaroni e ora Berardi. Sette amministratori delegati o CEO nella definizione anglofona dal 2011 ad oggi. Da Pallotta a Friedkin, la politica del ricambio dirigenziale, quasi sistematica, non è variata, anzi. Ciò che spicca nell’operato dei texani è anche la modalità, improvvisa e fortemente algida, come il dettato dello stringato comunicato di ieri apparso sui social e sul sito ufficiale del club.

Un licenziamento, celato da parole formali, ma i rapporti tra Berardi e i Friedkin era quasi congelati da diverse settimane. Non è un caso che siano stati defenestrati anche altri manager vicini all’ex ad di Pirelli.

Le motivazioni dell’addio di Berardi ordinato dai Friedkin

Differenze di vedute sulla politica strategica societaria‘. Questa la stringata motivazione veicolata dal club nel tardo pomeriggio di ieri. Smentita l’ipotesi legata alla recente inchiesta sulle plusvalenze aperta dalla Procura di Roma e nella quale anche lo stesso Berardi è indagato, nonostante le operazioni di mercato sospette siano state realizzate tutte prima del suo avvento nella capitale. Il capitolo Stadio – che sarà recepito come mansione dal nuovo CEO – non è stato ufficiosamente motivo dello scontro, visto che il percorso avviato col Comune proseguirà a prescindere da Berardi e su basi solide, come testimoniato anche da Gualtieri in alcune recenti dichiarazioni.

La distanza si è creata come detto da diverse settimane e la modalità dell’annuncio lascia pensare che i contrasti tra la proprietà e il CEO fosse insanabile. La Roma deve trovare una figura che dia stabilità alla luce delle prossime, importanti sfide, che attendono il club: dalla questione Stadio, al dialogo costante con l’UEFA per i nuovi paletti finanziari, alla disputa sui diritti televisivi che coinvolgerà la Lega calcio a breve.

Insomma, “Questione di business”, dicono da Viale Tolstoj all’Eur, tematica a cui i Friedkin, da imprenditori, sono particolarmente sensibili visti gli enormi investimenti operati sul club dal loro sbarco a Roma nell’agosto del 2020.

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Rassegna stampa

Scossa Friedkin, cambio al vertice: messo alla porta il CEO Berardi

Un comunicato di 43 parole che dà l’impressione più di un benservito che di una separazione consensuale. Una cosa comunque è certa: ad appena 558 giorni dall’inizio del suo incarico Piero Berardi non è più il Ceo della Roma.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, al solito, nel puro stile che la famiglia Friedkin ha immesso nella propria visione manageriale del calcio, il fulmine è caduto quasi improvviso. A dire il vero, però, che la posizione di Berardi non fosse più solida all’interno del club si sapeva da tempo. In molti, infatti, supponevano che a fine stagione l’ex ceo della Pirelli in America del Nord sarebbe stato sollevato dall’incarico.

Quello che sorprende in questo caso, perciò, è soprattutto la tempistica improvvisa. Dai vertici della società si parla di divergenze strategiche fra i Friedkin e Berardi, anche se non avrebbero avuto un peso né la vicenda delle plusvalenze – che vede indagati Dan, Ryan e lo stesso Berardi – né la questione nuovo stadio, su cui tutto procede più o meno secondo la tempistica prevista e con un buon accordo di fondo con il Comune, tanto che l’assessore all’Urbanistica, Veloccia, ha già detto: “Il progetto andrà avanti anche senza Berardi“. Morale: “Questione di business”, dicono da Viale Tolstoj all’Eur.

Inutile dire che il ruolo di Ceo sia tanto importante quanto delicato. Detto che all’interno della Roma sta riscuotendo ottimo gradimento il nuovo direttore commerciale Michael Wendell, la sensazione è che stavolta ci si voglia affidare a una persona che abbia delle competenze sportive – se non addirittura calcistiche – molto più definite.

Insomma, un personaggio che possa svariare dalla questione stadio a Pietralata ai rapporti con la Uefa con piena cognizione di causa, mostrando nel contempo capacità gestionale con i dipendenti e sintonia con le altre aree della società, a cominciare da quella sportiva. Smentito un ruolo di Mou nel siluramento, è subito cominciata la caccia al sostituto e si sono affastellati nomi diversi, oscillanti da Boniek (vice presidente Uefa) a Nepi (direttore generale di Sport e Salute) a Cozzoli (presidente e a.d. Sport e Salute), ma senza alcuna conferma, anzi spesso raccogliendo solo smentite. Un altro che circola è quello di Umberto Gandini, presidente della Lega Basket ed ex a.d. proprio della Roma.

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Rassegna stampa

La Roma si scopre indifesa. Striscioni per Mou, follia Kumbulla, Dybala non basta: è poker Sassuolo

La (invero modesta) pañolada organizzata nel prepartita, l’urlo liberatorio del nome dell’allenatore portoghese – annunciato e apparso sul maxi-schermo -, gli striscioni a sostegno, il ruggire dello stadio a ogni fischio contrario, tutto ha fatto parte di una liturgia che però alla fine dei conti non è servita, visto che la squadra, a causa di un 3-4 edificato grazie alla doppietta di Laurienté, Zalewski, Berardi su rigore, Dybala, Pinamonti e Wijnaldum, è caduta in casa contro i neroverdi in piena forma. Il tutto in una gara da luna park, indirizzata anche dalla giusta espulsione di Kumbulla – corroborata da un penalty. Morale: domenica il derby con la Lazio sembra avere quasi il sapore dello spareggio.

È ovvio che la Roma sia stata penalizzata dalle assenze per infortunio e in chiave Coppa. Fuori gli infortunati Pellegrini, Belotti e Llorente, lo squalificato Cristante e i preservati Mancini (diffidato) e Dybala, che poi dovrà essere chiamato in causa, in avvio i giallorossi scelgono di spostare Ibanez a destra. In mezzo la regia tocca a Matic, che ha Bove come portatore d’acqua, mentre ad appoggiare Abraham tocca a Wijnaldum ed El Shaarawy.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, i giallorossi partono bene con Wijnaldum, stoppato da Consigli, e Abraham che manda fuori di poco. A quel punto, però, è il Sassuolo che sale in cattedra, con Berardi che comincia il suo duello con Rui Patricio. Fino al minuto 20′ le fasce sono neroverdi, che hanno Laurienté abile ad anticipare tutti sia al 13′ che al 18′, dopo che prima Pinamonti e poi Berardi avevano costretto il portoghese a parare. L’uno-due scuote i giallorossi, che si buttano in avanti e si rendono pericolosi con Abraham ed El Shaarawy, ma è Zalewski ad alimentare le speranze con un tiro sporco su cui Consigli appare un po’ sorpreso. Ci sarebbe tutto per pensare a una ripresa equilibrata, quando al 46′ un calcio di Kumbulla all’astuto Berardi porta la chiamata del Var: è rigore e rosso. E dopo il gol dello stesso Berardi, la partita cambia. (…)

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PARTITE

Roma-Sassuolo 3-4 (13′ 18′ Laurientè, 26′ Zalewski, 47′ Berardi, 50′ Dybala, 75′ Pinamonti, 94′ Wijnaldum) – Il cuore non basta

La Roma affronta il Sassuolo dopo le vittorie contro Juve e Real Sociedad per dare continuità ai suoi risultati nonostante l’emergenza.

LE FORMAZIONI:

ROMA(3-4-2-1): Rui Patricio; Kumbulla, Smalling, Ibanez; Zalewski, Bove, Matic, Wijnaldum, Spinazzola; El Shaarawy; Abraham. 
A disposizione: Svilar, Boer, Karsdorp, Keramitsis, Mancini, Celik, Camara, Tahirovic, Dybala, Pisilli, Faticanti, Volpato, Majchrzak
Allenatore: Mourinho (squalificato, in panchina Foti)

SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Toljan, Ferrari, Tressoldi, Rogerio; Maxime Lopez, Frattesi, Henrique; Berardi, Pinamonti, Laurienté
A disposizione: Russo, Pegolo, Muldur, Erlic, Zortea, Obiang Alvarez, Harroui, Ceide, D’Andrea, Thorsvedt, Ferrari, Defrel, Marchizza, Bajrami.
Allenatore: Dionisi.

Arbitro: Fabbri (Ravenna). Assistenti: Capaldo-Prenna. IV Uomo: Giua. VAR: Pairetto. AVAR: Nasca

RETI: 13′ 18′ Laurientè, 26′ Zalewski, 47′ Berardi, 50′ Dybala, 75′ Pinamonti, 94′ Wijnaldum
CARTELLINI: Espulsi: Kumbulla al 47′ per rosso diretto. Cerra per proteste dalla panchina giallorossa. Ammoniti: Smalling, Maxime Lopez, Matic, Tressoldi, Ibanez, Camara


94′ – Gol del 3-4 realizzato da Gini Wijnaldum con un bel pallonetto alle spalle di Consigli

79′ – Angolo Roma, sponda di Smalling per Camara che colpisce di testa ma Consigli blocca

77′ – Contropiede solitario di Dybala che si fa 50 metri di campo centralmente e tenta un cucchiaio che Consigli smanaccia in corner

76′ – Volpato e Majczrak per Abraham e Zalewski

75′ – A segno ancora il Sassuolo con Pinamonti

72′ – Grandissima conclusione di Zalewski al volo su una respinta della difesa del Sassuolo, miracolo di Consigli

63′ – Obiang e Erlic per Tressoldi e Lopez

52′ – Vicinissimo al poker il Sassuolo con Berardi che colpisce la traversa con un missile dal limite dell’area

50′ – GOOOOOOOOOOOOLLLLLLLLL del 2-3 della Roma realizzato da Dybala che pennella un tiro a giro col mancino sotto l’incrocio dei pali

Dybala e Karsdorp per Spinazzola e Bove. Inizia la ripresa

CRONACA SECONDO TEMPO:

Fine primo tempo

47′ – Caos in area di rigore. Scontro tra Kumbulla e Berardi, l’albanese viene espulso per un calcio volontario all’attaccante del Sassuolo che poco prima, rotolandosi a terra, lo aveva colpito a sua volta. Scatta un parapiglia in campo, poi Fabbri fischia il rigore dopo revisione al VAR al Sassuolo ed espelle l’albanese. Dal dischetto Berardi che insacca il 3-1

41′ – Tentativo di Pinamonti col destro, Rui devia in corner

27′ – Vicinissima al pari la Roma con Wijnaldum che schiaccia di testa sul secondo palo su assist di Zalewski, pallone a lato

26′ – Gol dell’1-2 della Roma realizzato da Nicola Zalewski che su cross lungo di Spinazzola insacca colpendo al volo

18′ – Raddoppio del Sassuolo ancora con Laurientè che insacca dal centro dell’area dopo un doppio tentativo di Berardi

13′ – Rete del vantaggio del Sassuolo siglata da Laurientè dopo la respinta di Rui Patricio su una conclusione tesa di Pinamonti. Il VAR conferma

6′ – Lancio in profondità per Abraham che stoppa al volo e calcia radente dal limite dell’area, pallone di pochissimo a lato

2′ – Grande occasione per la Roma, lancio di Matic per Wijnaldum che stoppa di petto ma calcia addosso a Consigli

Squadre in campo, si parte

CRONACA PRIMO TEMPO

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Interviste NEWS

Berardi sicuro: “Mourinho resterà a Roma”

“La mia convinzione è che anche l’anno prossimo Mourinho sarà allenatore della Roma”. Parola dell’ad giallorosso Pietro Berardi nel corso dell’evento “I nostri primi 20 anni” del Roma Club Montecitorio. “Con Mourinho – ha aggiunto Berardi – siamo a metà contratto, un anno e mezzo, lui è molto determinato soffre per la As Roma per raggiungere il risultato”.

Fonte: Ansa

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STADIO

Stadio Roma,Gualtieri: “Approvato il pubblico interesse. Entro il 2023 il progetto definitivo”. Berardi: “Friedkin avanti da soli. Obiettivo? 2027”

E’ il giorno dell’approvazione della delibera di pubblico interesse sul progetto del nuovo stadio della Roma. L’impianto come noto dovrebbe sorgere nell’area di Pietralata, precisamente nel quadrante tra via dei Monti Tiburtina, Via Tiburtina e via di Pietralata.

Uno stadio da 55 mila posti, con intorno un parco, vialetti e giardini. Previsto un playground con auditorium, campi da calcetto, da basket, da tennis e da padel. Un’area complessiva interessata che raggiunge i 160mila mila quadrati. Sono previsti 10mila stalli per i motorini e 4.044 posti auto. Mentre la “pancia” dello stadio conterrà aree ricettive, di benessere e di intrattenimento. Queste sono alcune caratteristiche approssimative dell’impianto e del progetto integrale ancora in via di definizione. Sono diverse le criticità da superare, soprattutto per quanto concerne la viabilità. La Roma sta lavorando ovviamente al progetto definitivo che sarà presentato ufficialmente nelle prossime settimane.

Nella sala delle bandiere, dopo l’approvazione in Giunta, il Sindaco Gualtieri in compagnia dell’assessore Veloccia e alla presenza del CEO giallorosso Pietro Berardi, ha illustrato i dettagli della delibera di pubblica utilità:

Gualtieri
“Pochi minuti fa la Giunta capitolina ha votato la delibera con cui si dichiara l’interesse pubblico il nuovo progetto della Roma a Pietralata. Atto importante che avviene nei tempi previsti e di questo siamo soddisfatti. Siamo dentro la tabella di marcia. Viene come conseguenza della conferenza dei servizi preliminari. All’esito di questa conclusione positiva abbiamo definito e oggi approvato la delibera del pubblico interessa. Ora questa delibera andrà in aula e con la sua approvazione finale partita la nuova fase quella della relazione del progetto definitivo. Vorremmo che entro il 2023 si arrivasse al progetto definitivo che ci porterà alla conferenza deliberativa dei servizi e che porterebbe all’apertura dei cantieri nel 2024 per rispettare anche richieste della Roma che vorrebbe averlo in funzione del 2027, che sarebbe un anno importante visto il centenario. La Roma sta affrontando questo dossier con spirito di collaborazione, noi siamo sobri e concreti. Questa opera è importante non solo per i tifosi e gli sportivi, ma è un’occasione di riqualificazione di un quadrante della città che per anni è rimasto privo di interventi. Siamo convinti che le prescrizioni saranno affrontato seriamente dalla società per arrivare al progetto conclusivo. Sarà anche uno degli elementi qualificanti per la candidatura agli Europei del 2032”

Berardi:

“E’ una giornata importante. I Friedkin credono molto in questo progetto per rilanciare squadra e città di Roma”. Lo ha detto il CEO della Roma, Pietro Berardi, dopo l’annuncio del Sindaco Gualtieri della votazione da parte della Giunta della delibera sul pubblico interesse del nuovo stadio della Roma a Pietralata. “Il nostro obiettivo è avere entro la fine del 2023 il progetto definitivo, nel 2024 avviare i lavori ed essere pronti nel 2027. E’ una deadline sfidante – ha proseguito – Ma la nostra è una lucida follia”. Poi sui passi già conclusi: “In Italia non è molto comune rispettare le date. Tutta la documentazione è stata presentata il 3 ottobre, l’analisi si è chiusa il 10 gennaio e ora siamo qui per la delibera di pubblico interesse. Rispettare le date dimostra a tutti quanto siamo convinti di questo progetto”. Poi conclude: “Ho parlato oggi con Gravina in chiave Euro 2032 e lo stadio della Roma è importante in questo progetto. Ho parlato con il presidente della Figc e il ministro Abodi, ho detto loro che il mio sogno sarebbe quello di vedere uno dei nostri ragazzi delle giovanili  fare il loro esordio nell’anno del centenario nel nuovo stadio”.

Disegno?
“Dan e Ryan Friedkin sono coinvolti nel disegno dello stadio. Sta procedendo, ma non è ancora finito. C’è molta meticolosità e una volta finito. L’agenzia internazionale alla quale ci stiamo affidando è Populus, la stessa che ha fatto quello del Tottenham al Londra”

Investitori esterni?
“Al momento attuale la famiglia Friedkin vuole essere l’unica proprietaria del progetto”.

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RETESPORT STADIO

Stadio della Roma a Pietralata: l’analisi dello studio di fattibilità nello Speciale di Retesport (VIDEO)

SPECIALE RETESPORT (a cura di Francesco Oddo Casano) – Obiettivo centenario del club, cioè la stagione 2027. E’ questo il riferimento temporale – nelle intenzioni del club giallorosso – per l’inaugurazione del nuovo stadio a Pietralata. Un’opera che i Friedkin vorrebbero regalare alla Roma e alla città, visto che non si tratterà solamente di un impianto isolato.

I numeri dell’impianto

Dall’analisi dello studio di fattibilità consegnato dal CEO Berardi una settimana fa in Comune si evincono infatti alcuni elementi interessanti sull’idea preliminare della Roma: l’area interessata sarà pari a 160 mila mq, con la richiesta di concessione del sito per 90 anni, stesso periodo del piano economico-finanziario predisposto dai Friedkin.

La proprietà avrà un fabbisogno finanziario complessivo pari a 582,1 milioni, di cui 537,2 (Iva compresa) andranno per l’impianto propriamente detto. A parte, altri 87,6 milioni saranno investiti su oneri aggiuntivi(sicurezza, urbanizzazione, costruzione e consulenze). Il 70% dell’investimento sarà coperto da prestiti bancari, il resto in equity.

Ascolta lo speciale con l’intervento di Fernando Magliaro (de il Messaggero)

Lo stadio avrà una capienza complessiva di 55.000 posti, estendibili a 62.000 per specifici eventi (come ad esempio una finale di Champions League) Di questi, 5.500 andranno ai tifosi vip ai vari livelli. Ci sarà una ripoposizione della Curva Sud in scala di 1 a 1 per favorire gli abbonati storici mentre saranno 3.062 i posti riservati ai tifosi ospiti.

Come ritorni economici, si stima un impatto di 4 miliardi in dieci anni per Roma, il Lazio e l’Italia, di cui 1,7 miliardi per le imprese, con la creazione di 2500 nuovi posti di lavoro. Per la Roma, invece, si punta a un aumento di ricavi dal terzo anno in poi, partendo da 51,7 milioni per arrivare a 69,8 milioni il decimo anno, la maggior parte dei quali provenienti da ticketing (13-18), sponsorizzazioni (10-13,8) e vendita dei “diritti sul nome” (10,1-13,7).

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Rassegna stampa

Roma su Berardi se Zaniolo va via

La caccia al sostituto di Zaniolo è aperta: i discorsi col Sassuolo potrebbero arricchirsi di un nome nuovo al centro delle trattative con l’ad Carnevali. Non solo Frattesi, nel vertice in programma tra giovedì e venerdì la Roma potrebbe riaprire il tema Berardi.

L’esterno calabrese – scrive TuttoSport – è sempre stata la prima scelta di Mourinho già da inizio giugno, quando la cessione di Zaniolo era solo una possibilità ancora da sviluppare.  Permane anche una certa freddezza nei confronti di Guedes, per il quale il Valencia continua a chiedere 40 milioni senza contropartite.