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Interviste

De Rossi: “Bove giocherà al posto di Cristante. Crocevia per il futuro? Ogni partita lo è”

CONFERENZA STAMPA – Le parole di De Rossi alla vigilia di Roma-Milan.

Come sta Ndicka? Con il vostro comportamento avete dato una lezione di umanità.
“Sta bene. Il pneumatorace è una cosa fastidiosa e dolorosa, ma fortunatamente non è ciò che temevamo in campo. Penso che ognuno ne tragga l’insegnamento che vuole trarne, abbiamo ricevuto molti complimenti per una cosa normale. Tutti noi abbiamo fatto ciò che andava fatto, se per qualcuno è stato di insegnamento vuol dire che stiamo messi male come mondo e società… Altri invece ci hanno visto del marcio e questo fa capire come siamo messi, ma penso che chiunque avrebbe agito in questo modo. Il ragazzo dell’elettrocardiogramma ci disse che stava avendo un infarto in corso, quindi, quando c’è quel dubbio non ti permette di continuare. Non ci sono insegnamenti, ma solo momenti in cui fare ciò che è normale. Non c’era nemmeno un calciatore che avrebbe continuato a giocare, la decisione è stata presa da tutti. Ci riscopriamo anche famiglia in questi momenti, non solo quando si vince”.

La situazione di Pioli avrà un incidenza sul ritorno? ”Quando si parla di situazione si parla della percezione di quello che si legge sui giornali. Non commento non per marcare di rispetto ma perché a volte non sono cose vere. Il Milan è secondo e le ha vinte tutto e la squadra gioca bene, da quel punto di vista non c’è problema. Si giocheranno un crocevia stagionale perché l’Europa League è un obiettivo per una squadra costruita per essere protagonista in Champions. Sanno che devono vincere perché altrimenti andranno fuori, è un’ultima spiaggia e dovranno ribaltare il risultato”.

Il recupero di Udinese-Roma rischia di infilarsi in mezzo ad altre patite decisive. Atalanta-Fiorentina rischia di giocarsi a fine campionato.

”Se ne stanno occupando Lina, Maurizio e gli altri dirigenti. Ci sono diverse opzioni ma non molte e capiamo che è difficile organizzare. Penso che sia un bene il fatto che non si trovino date perché significa che siamo andati avanti in Europa ed è un orgoglio per il calcio italiano e vanno tutelate le squadre che vanno avanti ma anche le altre squadre e l’integrità del campionato. Non si può creare un precedente e giocare una partita dopo che il campionato sia finito. Spero che si trovi una soluzione logica e che non si crei un precedente nel calcio italiano”.

Cosa si fa nella partita di ritorno quando all’andata è andato tutto bene? Si cerca di replicarla?
“Nella tua domanda c’è l’essenza di questo lavoro, ovvero lo stare sempre nella ricerca di fare troppo. Penso che ci sono delle caratteristiche della squadra avversaria che vanno sempre rispettate, bisogna capire quanto l’altro allenatore sia disposto a cambiare. Non abbiamo vinto 7-0, ma forse avremmo meritato di fare qualche gol in più. La partita è stata equilibrata, forse abbiamo fatto meglio noi perché è riuscito tutto quello che avevamo preparato. Non penso che Pioli stravolga tutta la squadra, ma cambierà qualcosa. Liedholm diceva sempre che metteva bene in campo la squadra, poi si muovevano e cambiava tutto. Stiamo pensando a qualche cambiamento, ma non ci stiamo snaturando completamente”.

Questa partita è un crocevia per il suo futuro alla Roma?
“Tutte le partite lo sono. Per la prima volta ho fatto una competizione europea e sta andando bene e non voglio che finisca. Pellegrini prima ha detto che questo è un percorso per essere felici. Cosa c’è di più importante? Domani fa parte del percorso potrebbe interrompersi ma domani è importante. Se perdo 2-0 non farò la semifinale e questo è un crocevia per me. Se faccio 0-0 il contrario. Più importante della nostra gloria che c’è? Poi non so quanto durerà questo percorso ma se pensiamo solo alla durata non ci godiamo tutto questo e da quando è iniziata sono state tante le giornate in cui sono stato felice. Anche quando abbiamo condiviso allenamenti duri sotto la pioggia o altri momenti. Sono felice di fare l’allenatore e in particolare della Roma, mi rende felice e penso solo a quello. Non penso al rinnovo in base al risultato di domani”.

Quanto cambia la preparazione in questa partita?
“È una partita come le altre. Discorsi sulla gestione del risultato, sull’essere intelligenti, non troppo sbilanciati si fanno sempre. Poi ovviamente se al 90′ saremmo 0-0 non proveremo a fare l’1-0, ma noi prepariamo la partita per vincerla e per segnargli un gol, potrebbe essere una grande mazzata per loro. Anche se facessimo un gol non sarebbe comunque la fine per loro. Se ci mettiamo a difendere, il loro gol arriverà prima o poi. Dobbiamo fare una partita simile all’andata, in questa gara saranno importanti l’aspetto emotivo, le palle sporche e la qualità negli ultimi 16 metri. Cercheremo comunque di non snaturarci e di segnare”.

Credi nel blasone europeo del Milan?
“Penso che sia importante quello che metteremo in campo noi e loro, che negli ultimi anni hanno dimostrato di essere più forti di noi. All’andata abbiamo dimostrato che non c’è questa enorme differenza. Qui da giocatore sono stato eliminato da squadra meno blasonate della Roma e ho eliminato Real Madrid, Barcellona, Lione, Chelsea e Atletico Madrid. Oltre al blasone queste si portano dietro una potenza economica, quindi possono comprare i giocatori più forti che ci sono e spesso vincono per questo. I numeri dicono che sono stati superiori a noi, così come la carriera di Pioli dimostra che è superiore a me, ma all’andata non si è visto questo gap. Per me è ancora 50-50 questa partita. E la Roma, che voi non mettete tra le squadre più blasonate in Europa, ha fatto 4 semifinali in 6 anni e questo vuol dire che dal punto di vista societario stiamo lavorando bene”.

L’assenza di Cristante?
“Al posto di Cristante giocherà Bove. Ho grande fiducia in lui, non cambia niente. La scelta che farò non cambia in base all’assenza di Bryan, che è comunque pesante, ma giocherà un giocatore in cui riponiamo grande aspettativa e fiducia. Sono sicuro che uscirà a fine partita con la maglietta zuppa e farà una grande partita. Vogliamo che faccia una grande partita, perché se lo merita”.

Hai sentito l’appello di quel tifoso alla radio?
“Al di là di banalizzare e di dire ‘Vinceremo per te’, possiamo promettergli l’impegno a lui e agli altri tifosi. Questa cosa ci ha toccato particolarmente, la società sta cercando un modo di rintracciare questo ragazzo per cercare di fare quello che gli possa far piacere. Non riusciamo a rintracciarlo, se avesse voglia di contattarci saremmo felici. Ha coinvolto non solo noi, ma anche i miei ex colleghi come Viviano, che era in lacrime. Noi più di cercarlo non possiamo fare. Rispettiamo la voglia di rimanere dietro le quinte, ma se avesse voglia, siamo qui e lo stiamo cercando.

Quanto conterà l’aspetto emotivo?
“È parte del gioco, la parte che rimane sempre viva all’interno della partita e dell’analisi. Mille cose pensi e mille cose influiranno, guardate ieri in Barcellona-PSG con l’espulsione. All’interno di una partita ci sono mille partite, sia per spostamenti tattici degli allenatori sia per le giocate e l’umore dei calciatori. La parte emotiva avrà un suo ruolo, ma non determinante perché sono giocatori abituati a giocare queste coppe. Saremmo bravi a gestire la nostra ansia”.

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APPROFONDIMENTI

De Rossi nelle prime 10 in A è sul podio dei migliori di sempre: i numeri

Pareggio amaro sì, ma che sposta leggermente in negativo una media punti comunque importante. Daniele De Rossi ieri a Lecce ha diretto la sua decima partita ufficiale sulla panchina della Roma, portando a casa un solo punto che si somma ai 22 precedentemente centrati.

Totale 23, 2,3 di media e terzo migliore di sempre nella storia romanista nelle prime 10 ufficiali in A, dietro a Eusebio Di Francesco (26 punti) e Rudi Garcia (30).

Non male dunque per l’allenatore capitolino, che ancora però non ha rinnovato il contratto con la Roma. La società osserva e valuta, ma ancora nessun annuncio ufficiale e siamo entrati nel mese di aprile…

Pareggio amaro sì, ma che sposta leggermente in negativo una media punti comunque importante. Daniele De Rossi ieri a Lecce ha diretto la sua decima partita ufficiale sulla panchina della Roma, portando a casa un solo punto che si somma ai 22 precedentemente centrati.

Totale 23, 2,3 di media e terzo migliore di sempre nella storia romanista nelle prime 10 ufficiali in A, dietro a Eusebio Di Francesco (26 punti) e Rudi Garcia (30).

Non male dunque per l’allenatore capitolino, che ancora però non ha rinnovato il contratto con la Roma. La società osserva e valuta, ma ancora nessun annuncio ufficiale e siamo entrati nel mese di aprile…

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Rassegna stampa

De Rossi top in Europa! Nessun allenatore subentrato ha fatto meglio nei top 5 campionati

Esistesse il campionato europeo solo degli allenatori subentrati, Daniele De Rossi potrebbe già alzare il trofeo della Champions: è in cima alla classifica dei tecnici dei cinque tornei top d’Europa, colui che in corsa, correndo a cento all’ora, ha saputo capitalizzare meglio degli altri le nove panchine in Serie A, con una percentuale di vittorie del 77,8% e una media punti eccellente di 2,44 a partita.

Una multi-strategia costruita su più fattori: la passione del talento nato e cresciuto nel vivaio giallorosso, la dedizione che lo ha reso carismatico e leader silenzioso in grado di assumersi grandi responsabilità e la tradizione che è quella di famiglia, di un calcio studiato fin dai primi passi.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, i sogni di gloria si coltivano anche con il coraggio di cambiare. A partire dai diversi moduli tattici che DDR ha utilizzato da quando allena a Trigoria: ben sei, con il 4-3-3 come schema di partenza. E con l’onestà, pure, di dire “Ho sbagliato”.

Con Daniele in panchina, i giallorossi hanno messo a segno 23 gol nelle sue nove in A, con la più alta percentuale realizzativa (25%), meglio di ogni altra squadra del campionato. […] E tutti, del resto, sono coinvolti in questo progetto “derossiano” di respiro europeo, compresi i giovani per un totale di 23 giocatori utilizzati.

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Interviste

De Rossi: “Arrabbiato per il primo tempo, ma ho sbagliato io. Svilar merita di essere titolare”

Daniele De Rossi ha parlato così ai microfoni di DAZN dopo la vittoria per 3-0 sul Frosinone:

Arrabbiato nel primo tempo dopo il gol di Huijsen, quanto pesa quel gol?
“Vincere una partita così che era iniziata con quei 45 minuti pesa tantissimo. Primo tempo brutto, non mi è piaciuto, poi ho visto che era ammonito, non mi è piaciuto, ho dovuto sprecare il cambio perchè tenere in campo un 2005 ammonito con uno stadio contro non era facile. Non mi è piaciuto il primo tempo, bravi loro, conosco Di Francesco, hanno preparato benissimo la partita, lo avevo detto ai miei, ma non possiamo farci mangiare così”

Cosa ha detto ad Huijsen?
“Non ho capito bene cosa ha fatto per prendere l’ammonizione, non è un gesto grave ma è una scemenza, è un ragazzo giovane, imparerà, è un 2005 ha l’età di mia figlia, ne ho fatte anche io di cavolate, non posso fare tanto la morale quello che posso dire è che questo gesto gli è costato 45 minuti in serie A e a noi ci ha bruciato un cambio. Imparerà e non lo farà”

Due vittorie di fila fuori casa, non accadeva da due anni, nel secondo tempo avete preso in mano la partita?
“Sì è verissimo, nel primo tempo ho fatto casino io, ho cambiato una squadra cambiando le caratteristiche del sotto punta, fino ad oggi aveva dato risposte positive un trequartista-mezzala di palleggio, oggi ho messo Azmoun, sono cose che possiamo ripetere ma devo provarle con più giorni di allenamento, ho sbagliato. Il secondo tempo mi è piaciuto molto, quello che potremmo fare per 90 minuti soprattutto contro avversari inferiori a noi”

Nuovo portiere titolare?
“La Roma ha due portieri eccezionali, ho detto dal primo giorno che voglio gerarchie chiare, inizialmente il primo era Rui, penso che ora sia giusto lasciare spazio a Svilar che è giovane, è un valore per la società, sta facendo bene e abbiamo tanta fiducia in lui, ce l’avremo anche se dovesse commettere degli errori”

Il cambio di Lukaku?
“Un cambio tattico, non mi piaceva come stessero giocando insieme con Azmoun, Romelu ha giocato 1000 partite quest’anno, Azmoun mi era piaciuto di più, ho tenuto in campo lui, non è una bocciatura, faccio l’allenatore e devo fare delle scelte di questo tipo. Forse avrei dovuto fare undici cambi, ma quando giocano male tutti e undici la responsabilità è dell’allenatore”

La mossa ha funzionato con Azmoun?
“Sì lui è un attaccante prestato alla trequarti o viceversa, sa giocare molto bene tra le linee. La mia idea era di far giocare Aouar, poi ho visto bene Sardar è messo dentro lui, ma per trovare gli automatismi tra due punte così serve più tempo di lavoro in allenamento. Nel secondo tempo ha giocato bene ma è calato anche il Frosinone”

Giovedì prima notte europea all’Olimpico per lei da allenatore?
“Sono felice di essere qui, di vivere queste piccole prime volte, oggi era la prima volta da allenatore in trasferta col settore pieno, mi emozionava da calciatore ma sto riscoprendo le stesse sensazioni. Finchè durerà spero di poterle vivere e trasformare le serate vincenti”

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Rassegna stampa

A Rotterdam con la coppia fantasia: De Rossi pensa a Dybala e Baldanzi insieme

Una soluzione immaginata e già preannunciata di recente che potrebbe tramutarsi in realtà giovedì. Come riferiscono Corriere dello Sport e Gazzetta, Daniele De Rossi starebbe pensando a lanciare dall’inizio la coppia Dybala-Baldanzi alle spalle di Romelu Lukaku.

Una soluzione più volte provata in allenamento nelle ultime ore, non è chiaro se ancora immaginata come ipotesi in corsa o una formula da schierare già dal primo minuto.

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Interviste

De Rossi: “Obiettivo Champions. Non sarà difficile per i tifosi amare Mou ma anche me. Restare? Me la giocherò alla morte”

CONFERENZA STAMPA – Le parole di Daniele De Rossi in conferenza alla vigilia di Roma-Verona:

Un doppio coinvolgimento, emotivo forte lo immaginiamo e tecnico-tattico sul campo. Che tipo di lavoro hai impostato? Che Roma hai visto? Che Roma vorresti?
“Sorrido, non per la domanda, vedo facce a cui sono affezionato e non pensavo di trovare. Quando c’è il cambio di allenatore, che sia grande o mediocre, i giocatori vanno a tremila all’ora, è normale. I primi allenamenti ti danno risposte normali, poi bisogna vedere a lungo termine, comunque sono stati incredibili, stanno assorbendo i tre-quattro concetti iniziali che vogliamo dare, per evitare di infondere confusione nel gruppo”

Ha sentito Totti? 
“Ci siamo sentiti, mi ha mandato un messaggio di in bocca al lupo, mi ha dimostrato la sua felicità, il suo stupore, che era anche il mio inizialmente. Ci siamo sentiti due volte, passeremo presto del tempo insieme, dopo il suo impegno in Cina, ci fa sempre piacere vederci”

Quando si subentra vuol dire che c’è un problema, vorrei chiederle quale è il problema principale da risolvere? Sarebbe contento alla fine stagione se…?”
“Sarei contento se fossimo tra le prime quattro della classifica, penso sia un obiettivo da puntare, non facile da raggiungere, ma assolutamente possibile. Quando cambi allenatore i problemi ci sono sempre, ci sono passato anche io un anno fa. Ci sono dei problemi da analizzare, ma alla fine devo partire da zero, dallo zero a zero, in tre-quattro giorni non si fa in tempo ad analizzare tutto. Sono fortunato perchè per motivi di tifo ho visto le partite della Roma, è la squadra che conosco di più al mondo, così abbiamo accorciato il periodo di studio”

Un paio di anni fa dicevi che prima di tornare alla Roma avresti dovuto fare un percorso. E’ il momento giusto per tornare?
“Era il momento giusto per rifiutare la Roma secondo te? Non si può rifiutare la Roma, è successo alla Juve con Pirlo, ci sono uomini che rifiutano, altri si buttano dentro. Ovviamente non è solo voler tornare a mettersi la felpa, non è una scelta nostalgica. Uno fa anche un’analisi veloce dei valori di questa squadra, avrei rifiutato solo se avessi pensato che la squadra fosse stata mediocre. Non vado a fare brutte figure. Penso che la Roma sia una squadra forte e per un mio sviluppo di carriera è importante. Dove lo vedremo tra qualche mese”

Per cosa le piacerebbe che fosse ricordato il calcio espresso dalla Roma di De Rossi?
“Il mio calcio è una frase che mi fa venire i brividi, l’ho sentita dire anche da tecnici che ammiro e persone a cui voglio bene. Il calcio non è mio, tuo, è di tutti. Allora Guardiola dovrebbe parlare di calcio quasi da solo, così come pochi altri. Non penso di essere al loro livello, ma penso che gli allenatori bravi, che non hanno inventato niente che li riconosci da come giocano le loro squadre, quasi ad occhi chiusi. Se la nostra squadra sarà organizzata, farà risultati e si riconoscerà questi valori mi farebbe contento. Venir ricordato perchè la tua squadra fa bene e vince mi basta e mi avanza”

Non ci sono condizioni nel tuo contratto oltre giugno 24′, ma c’è un bonus per il piazzamento della Champions. Si è parlato anche di traguardo Europa League? Per l’eventuale permanenza cosa ti hanno detto?
“I presidenti Friedkin sono stati chiarissimi sulla durata del contratto e sul tenore della mia permanenza qui. Io ho risposto ok, mettete voi la cifra, avrei firmato in bianco o quasi, ho chiesto un bonus per la Champions, ma anche un gesto dovuto per la mia carriera qui. Non ci sono condizioni, rinnovi automatici, ho detto loro che volevo giocarmi le mie carte, ho chiesto solo di trattarmi da allenatore, non da bandiera, o da immagine che faccia il giro di campo con Romolo. Loro sono d’accordo. Sanno dal primo secondo che mi hanno chiamato che io me la giocherò fino alla morte per rimanerci qui e penso che loro siano soddisfatti di questo, un allenatore che si gioca le sue carte senza pensare a quello che è stato da calciatore, penso sia apprezzato come atteggiamento, per me sarebbe un sogno”

Giocherà a 4 o a 3? Un’idea di base c’è?
“Nasco e mi innamoro di questo lavoro con Spalletti e successivamente con Luis Enrique. Per me questo tipo di allenatori che portano tanti giocatori in fase offensiva e che difendono a quattro sono la base del mio innamoramento per questo lavoro. Questa squadra è stata costruita a tre, gioca da tanti anni così, abbiamo provato diverse cose, stiamo lavorando su concetti anche di rotazione, che magari portano a difendere in un modo e attaccare in un altro. Non tolgo l’ipotesi che possa cambiare in corso di partita e in corso di stagione, magari dipenderà anche dall’avversario e dalle strategie di gara”

In questi giorni fuori da Trigoria c’è un clima particolare, un clima di malumore verso i giocatori e la società. C’è chi dice che lei è stato preso come effetto calmante. E’ destabilizzante o uno stimolo in più?
“Non ho bisogno di stimoli in più, non mi destabilizza per niente, non sono stupido. Quando sento parlare di effetto calmante è brutto, un po’ moscio per definire una scelta. Quando un dirigente decide di cambiare un allenatore così vincente e amato deve prendere in considerazione vari fattori. Non dico che io sia la scelta giusta, ma è normale che si valuti in base alle disponibilità allenatori meno riconosciuti che avrebbero portato effetti più devastanti. Penso che i sold-out, questo affetto gigante abbia portato punti alla Roma. Penso che non sia difficile per i nostri tifosi amare sia chi c’era come Mourinho, sia me. Dire calmante è brutto, è una scelta ponderata in base a fattori di leadership, ambientali etc. Sarà giusta? La scopriremo tra qualche tempo, io ho sfruttato l’occasione per diventare l’allenatore che voglio diventare”

Si aspettava di arrivare adesso alla Roma? Appena entrato nello spogliatoio si è sentito allenatore della Roma?
“Uno non si aspetta che mandino via l’allenatore più titolato della storia e che prendano te. Però ero consapevole, non mi hanno forzato, non mi hanno puntato una pistola alla tempia. Me lo aspettavo di tornare, in maniera più graduale ma è piena la storia di allenatori subentrati ad interim e poi sono rimasti. L’ultimo è stato Palladino che non era stato scelto a lungo termine e si sta dimostrando tra i migliori emergenti. Io mi sento allenatore della Roma, più in campo che nello spogliatoio, perchè non si toglie quel rapporto di confidenza con gran parte dello spogliatoio, ci può essere rispetto senza fingere, non fingo di voler bene a Pellegrini, Cristante etc. Una persona mi ha consigliato di non venire con la mia macchina, ma che devo fare finta che sono povero. Io mi sono sentito allenatore in campo, li guardo e loro mi ascoltano, gradiscono quello che dico poi saranno i punti la cosa più importante. Io non ho mai finto con nessuno”

Roma ha fatto stufare Mourinho? Vi siete sentiti?
“Ho mandato un messaggio a Mourinho non di circostanza, lui è stato uno dei primi a mandarmi un messaggio quando firmai con la SPAL, era un gesto dovuto. Non lo so se si è stufato, non mi permetto di dirlo, ma con tutto il rispetto non mi interessa molto. Devo pensare a quello che devo fare, a quello che devo cambiare e ti assicuro che in questi giorni ho dovuto parlare anche di altro oltre che di campo, tra firme, foto, burocrazia varia. Non vedo l’ora che questa situazione si normalizzi”

Quali sono stati i problemi principali della Roma? Chi l’ha stupita di più?
“Qualche problema è stato visibile guardando le partite, non è vero che la Roma abbia sempre giocato male, a volte ha fatto molto bene come con l’Atalanta e il Napoli, a volte male. La Roma non è stata allenata male, il problema è stato l’alternanza di rendimento in campo. Delle idee le ho, non le vengo a dire qui in conferenza ovviamente. Quando vedi dal vivo questi calciatori rimani impressionato, ne ho visti tanti nella mia carriera, da fuori è un conto, poi vedi toccare la palla a Dybala, Pellegrini etc. rimani ancor di più sorpreso. Sono rimasto stupito da Pisilli, che non conoscevo direttamente, vederlo dal vivo mi ha impressionato”

Cosa non dovete sottovalutare del Verona?
“Mille cose, il Verona che è una squadra solida, allenata da Baroni che stimo tanto come allenatore e uomo, che ha mantenuto la barra dritta nonostante la tempesta esterna tra mercato e voci societarie. Ammiro molto la sua eleganza, è una squadra solita, grande fisicità, gioco abbastanza definito e che sanno fare bene. L’emozione dell’esordio non deve fare brutti scherzi, ma sono tranquillo, soprattutto ai ragazzi, ci sarà un po’ di malumore, spero di no, servirà calma in campo e fuori”

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Allenamenti

De Rossi in conferenza venerdì: ecco il primo allenamento – VIDEO

Daniele De Rossi è tornato a Trigoria, sul campo centrale, questa volta con indosso i panni del responsabile della prima squadra. Sicuramente un’emozione particolare per lui, che aveva lasciato il centro sportivo esattamente 4 anni e mezzo fa, dopo l’ultima gara ufficiale disputata contro il Parma.

La prima conferenza stampa sarà direttamente quella della vigilia di Roma-Verona, in programma venerdì.

Il primo allenamento sotto la guida di Daniele De Rossi è appena iniziato 💪#ASRoma pic.twitter.com/Oco24JJAo3— AS Roma (@OfficialASRoma) January 16, 2024