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Mercato invernale, Roma terza squadra in Italia per soldi investiti

Dal mercatino agli investimenti, su presente ma soprattutto futuro. La Roma negli ultimi giorni della finestra di mercato invernale, complice una serie di incastri legati alle uscite, è riuscita a trovare le risorse per centrare due obiettivi necessari per De Rossi e la sua svolta tattica sul 4-3-3.

Il tecnico aveva chiesto a Friedkin due pedine: un terzino sinistro e un trequartista mancino, in grado di poter dare respiro a Dybala che ha ampiamente dimostrato di non poter giocare ogni tre giorni. A breve tornerà l’Europa League e la Roma spera di arrivare il più avanti possibile anche quest’anno in Coppa.

Le uscite di Kumbulla e Belotti hanno prodotto complessivamente un risparmio a bilancio di oltre 6 milioni di euro, in più la cessione di Vina ha portato un flusso di cassa diverso. Queste operazioni sono arrivate tutte negli ultimi 10 giorni di mercato, alimentando le speranze di Pinto di chiudere il doppio affare Baldanzi-Angelino.

Secondo i dati transfermarkt, la Roma è il terzo club in Italia ad aver speso di più dopo Napoli e Bologna. Le italiane sono tutte fuori dalla top 10 in Europa. La prima formazione della Serie A in classifica è il Napoli: 21 milioni di euro investiti, di cui 18 per Ngonge. Poi il Bologna (16,5 milioni di euro) e la Roma (10,65 milioni di euro) che ha speso 10 milioni nel rush finale per Baldanzi + 5 di bonus.

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Stop al Decreto Crescita e club di A nei guai: ecco come impatta sui conti della Roma

I club di Serie A sono costretti a dire addio al Decreto Crescita. Nella Finanziaria per il 2024 il Governo ha varato una stretta sugli sconti fiscali per i lavoratori che arrivano dall’estero, ma soprattutto ha escluso gli sportivi da queste facilitazioni. La tagliola parte dal 1 gennaio e ha conseguenze non solo per i tesserati nel mercato invernale, ma anche per gli ingaggi avvenuti dallo scorso 1 luglio in poi.

La situazione per i club a livello finanziario dunque si complica oltremodo. L’Inter ha acquisito Thuram e Pavard, contando su una riduzione delle tasse vicino al 50 per cento. Ma la stessa considerazione va fatta anche per il Milan che in estate ha tesserato Loftus Cheeck, Reijnders, Pulisic etc. Oppure la Juve per lo statunitense Weah. Nel Napoli, invece, si profila uno stop ai benefici per Lindstrom, Cajuste, Natan.

La Roma dovrà spendere più soldi per gli ingaggi di Aouar e Ndicka, ma non per quello di Romelu Lukaku, scrive La Gazzetta dello Sport. I calciatori che hanno ottenuto l’agevolazione negli anni precedenti, infatti, hanno diritto a conservarla.

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Calciomercato

Trigoria, Zaniolo si è allenato in gruppo ma salterà la sfida con lo Spezia: al momento zero offerte

Si è svolta questa mattina a Trigoria la seduta di rifinitura in vista del match di domani pomeriggio al Picco contro lo Spezia. Presente regolarmente in gruppo Nicolò Zaniolo, che come noto, salterà per sua scelta la partita contro la formazione ligure. 

Resta un rebus il futuro del 22 giallorosso, che ha deciso di rompere definitivamente con il club giallorosso ma al momento sul tavolo di Pinto non sono ancora arrivate offerte ufficiali convincenti. Solo ipotesi di prestito, senza obbligo di riscatto certo, con Tottenham, West Ham e Borussia Dortmund interessate ma incapaci, finora, di fare il passo giusto per acquistare il calciatore.

Presente in gruppo anche Lorenzo Pellegrini con i compagni. La partenza della Roma è prevista oggi pomeriggio alle 17.00.

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Rete Sport lancia il contest social #VotoMercatoRoma. Ecco come partecipare

Si è chiuso ieri il mercato della Roma: da Mourinho ad Abraham, dagli arrivi di Vina, Shomurodov e Rui Patricio al mancato acquisto del centrocampista.

Rete Sport lancia sui propri social il contest dedicato agli ascoltatori e agli utenti della nostra community #VotoMercatoRoma

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Roma ‘regina’ del mercato italiano: investiti quasi 100 milioni. Il colpo è Abraham, il neo è Xhaka. La via ora è Mou

FOCUS RS – Alle 20.00 è suonato il gong definitivo della finestra di mercato estiva. L’ultimo giro di lancette su un lunghissimo periodo condizionato dai tragici effetti della pandemia sui conti dei club, cristallizzato per diverse settimane dagli Europei e dalla Copa America e in assoluto impreziosito sicuramente, per quanto concerne il mercato italiano, dal ritorno in panchina di grandi manager ma compensato però in negativo anche dall’addio di diversi calciatori importanti. Uno su tutti, Cristiano Ronaldo, che ha lasciato la Juventus per fare ritorno a Manchester, sponda United ovviamente.

“UNA ROMA DEGNA DI MOU” – Il club giallorosso si è mosso con intelligenza e raziocinio, con Tiago Pinto chiamato a condurre la prima vera campagna acquisti della sua avventura romanista. Una gestione complicatissima perché strettamente legata a due parametri, apparentemente in contrasto fra loro: sostenibilità e effetto Mou. Lo Special One è stato indubbiamente l’autentico capolavoro dei Friedkin. L’annuncio dello scorso 4 maggio e lo sbarco nella capitale ad inizio luglio hanno riportato la Roma al centro del mondo mediatico pallonaro. Uno tsunami che ha travolto anche l’ambiente interno di Trigoria, una rivoluzione – appena iniziata – che ha prodotto uno scossone inevitabile anche sui desiderata del mercato. L’arrivo di Mourinho non ha però coinciso con l’immediato ingaggio di quei top player tanto agognati dalla piazza. Tra presunte telefonate e abboccamenti più o meno reali, i vari Sergio Ramos, Donnarumma e Icardi, non sono mai stati realmente dei target della società giallorossa, chiamata a ricostruire un progetto sportivo dopo aver ereditato delle vere e proprie macerie, soprattutto finanziarie.

QUATTRO COLPI E UNO SFUMATO – In origine la lista era così composta: un portiere, un difensore centrale, un centrocampista e una punta. Di fatto la spina dorsale della squadra. Ma si sa, le vie del mercato sono infinite, così come purtroppo anche quella degli infortuni e della sfortuna della Roma. Tiago Pinto si è rimboccato le maniche e – nel consuntivo finale – si può affermare che sia riuscito a portare a termine delle operazioni che indubbiamente hanno rinforzato una squadra, che aveva ed ha tuttora delle basi potenzialmente importanti. Rui Patricio (11,5 milioni di euro) è il nome di esperienza voluto da Mou, per blindare la porta giallorossa. Vina (13 milioni) l’impellente necessità sorta dopo l’infortunio di Spinazzola – elemento che oggettivamente ha complicato l’estate romanista rispetto ad un’uscita di cassa non preventivata – mentre Shomurodov (17,5 milioni) ha rappresentato l’occasione giusta per rinforzare il reparto offensivo, dotandolo di un calciatore diverso per caratteristiche dagli altri centravanti. Poi l’addio di Dzeko ha nuovamente spostato il focus verso l’obbligo categorico di dare una grande risposta alla piazza. Tammy Abraham è il colpo dei Friedkin, di Tiago Pinto e di Mourinho, della Roma tutta. Il nome che ha messo d’accordo a 360 gradi, dentro Trigoria e poi fuori, visto l’impatto travolgente dell’inglese sull’emisfero giallorosso. 40 milioni al Chelsea e una trattativa lampo portata a termine nel giro di otto giorni dal dirigente portoghese. E’ mancato il centrocampista, con l’obiettivo Xhaka sfumato per le resistenze dell’Arsenal sul prezzo del cartellino dello svizzero, sommato alla difficoltà sorte in seguito nel liberarsi di calciatori che lo Special One non riteneva poi così tanto Special (es. Diawara). In mezzo una quarantina di calciatori piazzati, tra svincoli, rescissioni e prestiti con o senza opzione di riscatto. Il diktat imposto dai Friedkin a Pinto era chiaro: ridurre i costi di gestione, saliti sopra una soglia insostenibile per un club che non disputa la massima competizione europea da tre anni.

OBIETTIVI E ATTESEPrendere tanto per prendere non è nella filosofia della nuova proprietà americana, che nei fatti – più che a parole – ha acquistato finora solo a titolo definitivo, per patrimonializzare la società e puntare su calciatori realmente funzionali al progetto. Ora il portoghese sarà chiamato a valorizzare quei giovani rimasti in rosa, su cui la società vuole puntare per la ricostruzione. La Conference League sarà un banco di prova e di crescita importante per ragazzi come Bove, Zalewski, Darboe ma anche lo stesso Reynolds, riscattato a giugno al pari di Ibanez. La Roma ha investito, seppur con modalità di pagamento agevoli come tutti gli altri club del mondo, quasi 100 milioni di euro più di tutti in Italia, 7° club in Europa dietro a cinque inglesi (Arsenal, Chelsea, Aston Villa, United e City) e una tedesca (Lipsia), nonostante non giochi la Champions e la proprietà sia costretta ogni mese a nuove iniezioni di capitale per le esigenze di ‘working capital’.

La via tracciata è quella di Josè Mourinho: ‘lavoro, orgoglio, squadra, tempo‘ le parole chiave da scandire ogni giorno e far risuonare nelle menti e nei cuori di tutti i calciatori. Chiuso il capitolo mercato, dopo la sosta si ritorna in campo e ci sarà il primo tour de force da affrontare, con un bel poker di vittorie nel taschino e la voglia di stupire. Poi a gennaio si vedrà.

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Roma, in Inghilterra sicuri: giallorossi su Mourinho

Prosegue la ricerca del nuovo allenatore per la Roma in vista della prossima stagione e in Inghilterra sono sicuri che la lista giallorossa non si fermi solo a Sarri e Allegri.

Come riferisce il DailyRecord, la Roma starebbe infatti pensando anche Josè Mourinho per la panchina. Sul portoghese, esonerato da poco dal Tottenham, ci sarebbe anche il  Celtic, che lo avrebbe contattato poche ore dopo la notizia. Secondo il quotidiano inglese, ci sono altre opzioni in gioco: tra queste, anche un ritorno in Spagna, al Valencia.