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Roma Primavera, finisce l’era De Rossi. Sarà Guidi il sostituto. Somma: “Scelta ottimale”. Ecco il profilo

(di Francesco Oddo Casano) Avrebbe meritato un epilogo meno amaro, ma il calcio lo ha forgiato al sapore del successo ma anche a quello della sconfitta. Alberto De Rossi ieri sera si è seduto per l’ultima volta sulla panchina della Primavera giallorossa. Dopo 29 anni, il papà di Daniele che più volte era stato tirato in ballo negli scorsi anni per prendere in mano la prima squadra a causa dei tanti esoneri in casa Roma, rimarrà in società con il ruolo di coordinatore. Le sue mansioni saranno discusse e definite nelle prossime settimane. La sconfitta ai supplementari contro l’Inter, non sporca però il lavoro straordinario svolto da De Rossi in questi anni, che non si sostanzia solo nei titoli vinti (l’ultimo Scudetto ne 2016) ma nel numero sterminato di calciatori lanciati e portati in prima squadra o in generale in Serie A.

31.5.2022 Primavera Roma vs Inter Finale scudetto Nella foto: Tiago Pinto De Rossi e Conti delusi (Foto Gino Mancini)

Il sostituto di Alberto De Rossi alla guida della Primavera sarà Federico Guidi, su precisa indicazione di Vincenzo Vergine. 44 anni, nell’ultima stagione allenatore del Teramo in Serie C, Guidi ha iniziato le trafile come allenatore nel settore giovanile dell’Empoli, dal 2014 al 2017 ha allenato la Pirmavera della Fiorentina dove ha incrociato l’attuale responsabile del settore giovanile giallorosso. Da qui il passaggio in FIGC con le rappresentativa U19 e U20. Poi l’esperienze con Casertana, Gubbio e Teramo.

“Scelta ottimale per la Roma. Guidi è cresciuto tanto in questi anni, ha iniziato nel settore giovanile dell’Empoli, ha lavorato a Firenze e in Nazionale. E’ relativamente giovane, ma ha una grande esperienza con i ragazzi. E’ un tatticoafferma il nostro Mario Somma ai microfoni di retesport.it – è uno che lavora molto sul piano del gioco, è preciso sul piano dei comportamenti e sa curare i rapporti umani con i calciatori. Di tutti i nomi accostati alla Roma per la successione di De Rossi, a mio giudizio è la scelta migliore”.

Guidi era presente in tribuna nel corso della semifinale vinta dalla Roma contro la Juventus a Sassuolo. Curiosità: il suo secondo è Andrea Cupi, ex terzino destro dell’Empoli e del Napoli, nato a Frascati e cresciuto calcisticamente nel settore giovanile giallorosso. Se farà parte del team, per lui sarà un rientro a casa.

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Frattesi: “Ritorno alla Roma? E’ sempre un pensiero”

Davide Frattesi ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco un’anticipazione che riguarda la Roma:

Davide sei un tifoso della Roma?
“È un qualcosa che mi è rimasto dentro. Quando stai bene in un ambiente, sei a casa tua, conosci uno dei tue idoli come De Rossi, è un qualcosa di importante che mi è rimasto dentro. L’ho detto già che prima era un mio tarlo tornare a Roma, a parte la piazza, poi nel tempo si cambia, però il pensiero ci può sempre essere. Per un romano poi credo sia normale”

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Calciomercato

Roma, Olsen all’Aston Villa a titolo definitivo

Tiago Pinto è al lavoro per fare cassa con i giocatori che non rientrano nei piani di Mourinho. Oltre ai vari Darboe, Diawara, Veretout e Carles Perez, ci sono anche i giocatori in prestito nella passata stagione. Uno di questi è Robin Olsen, portiere in prestito prima allo Sheffield e poi all’Aston Villa. Quest’ultimo club, scrive Fabrizio Romano, è pronto a esercitare il diritto di riscatto sul portiere: alla Roma andranno 3,5 milioni di euro.

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Mourinho: “Roma, stagione fantastica ma gli arbitri hanno condizionato le partite. Sergio Oliveira? Un campione”

Nell’edizione odierna di Record, José Mourinho ha parlato della stagione appena conclusa con la Roma. Lo Special One ha fatto il punto sull’annata terminata con il successo in Conference League.

Sulla vittoria della Conference League.

La vittoria della Conference League da parte della Roma la colloco allo stesso piamo di una vittoria della altre competizioni europee perché ha regalato emozioni forti, indipendentemente dalla grandezza della competizione. Ci sono club per i quali le vittorie europee sono conseguenza naturale di investimenti e delle aspettative. Io ho avuto la fortuna che su cinque vittorie, quattro sono state contro natura. Con il Porto, per esempio nessuno si aspettava le vittorie europee, così come con l’Inter. E ancor meno con la Roma.

Personalmente come ha vissuto queste vittorie, in particolare l’ultima?Sono state conquiste vissute con pazzia e passione, perché coincidono con una delle mie principali preoccupazioni dome allenatore. Dare allegria agli altri è la cosa più bella che c’è nella vita. Nel caso della Roma è stata una vittoria molto speciale.

Sesto posto e vittoria della Conference, è stata una stagione buona?

Dipende da chi la analizza. Per alcuni Einsteins delle tv portoghesi, la nostra stagione è stata pessima, ma per me che sono molto esigente con me stesso, è stata fantastica, perché non avevamo le capacità per fare meglio. Ci sono stati giocatori che hanno disputato 50 partite e non parlo di Rui Patricio che ne ha fatte 54….

È stato un lavoro molto esigente.

Senza dubbio. Ho dovuto far giocare alcuni giovani. Ho avuto un assenza di un giocatore top per dieci mesi, ho avuto come avversario Inter, Milan, Juve, Napoli, Atalanta e Lazio. E abbiamo avuto 14 partite di giovedì, con partite di campionato la domenica dopo. E poi c’è tutto un lavoro che si fa internamente per migliorare il club, cosa che da fuori non si vede. Per questo dico: grande Tiago Pinto

Come è stato lavorare con lui?

È il mio compagno, socio, tutti i giorni, un grande direttore e, oggi, un grande amico. Oggi mi accorgo ancora d più perché il Benfica quest’anno non abbia vinto.

Come ha ritrovato la Serie A dopo dieci anni?

È un campionato in crescita. Le società di metà classifica hanno qualità di gioco e le partite diventano difficili. Vogliono vincere, non ci sono partite semplici. Sono contento di essere tornato in Serie A.

Si è lamentato spesso degli arbitri.

Gli arbitraggi si discutono non solo in Italia ma in tutto il mondo. In Serie A c’è un lavoro difficile per il signor Rocchi, ci sono meno arbitri con esperienza e molti giovani. Devo dire che ci sono stati alcuni errori arbitrali che hanno condizionato diverse partite. Comunque la Serie A è un campionato di qualità.

Passata la prima stagione nella Roma, come vede il futuro? Servono solo rinforzi o qualcos’altro?

Siamo consapevoli della differenza che ci separa dalle prime squadre in classifica e dobbiamo continuare solo in una maniera: lavoro, lavoro e lavoro.  Solo così riusciremo a ridurre il gap. Non esiste un’altro modo.

Ha già un nome per dedicare la vittoria di Tirana?

Non lo dico. non c’è bisogno di specificare. Tutti sappiamo chi sono

L’abbiamo vista felice a Tirana come se fosse la prima vittoria della carriera…

È stata una carriera difficile, molto dura, ma ci sono vite peggiori della mia. Mi manca quello che Dio vuole, ma ci sono cose che mi piacerebbe molto fare: per esempio, vincere la prossima partita!

Il bilancio della stagione di Rui Patricio?

Lui è un mostro.. il “San Patrizio” di Roma. Ha giocato 54 partite, ha avuto due problemi nei gol contro Sassuolo e Bodo Glimt, ma ha avuto sempre un rendimento elevatissimo. Come fanno in Portogallo a dire che non gioca titolare in nazionale dopo la stagione nella Roma? Per me è un’eresia.

È rimasto contento del rendimento di Sergio Oliveira?

Lui è un campione. Sa vincere e sa essere leader e compagno ideale di squadra. È stato fondamentale in questa nostra stagione.

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Pinto chiede lo sconto, il Porto dice no: Oliveira verso l’addio alla Roma

A meno di clamorosi colpi di scena, il suo è stato un messaggio di addio. Perché Sergio Oliveira, scrive La Gazzetta dello Sport, ha salutato tutti via social, chiudendo una stagione che lo ha visto vincere.

Onorato. È la prima parola che mi viene in mente. Non è mai stato facile ma non l’ho mai chiesto, ho solo chiesto possibilità e salute. Un’altra stagione è finita, con la cosa più importante che un essere umano ha bisogno di avere, la coscienza pulita. Ho sempre dato il massimo, ho lavorato duramente ogni singolo giorno pensando al tempo. Perché alla fine ciò che conta sono i traguardi di squadra. Grazie a tutti per il supporto e l’amore, ma anche per le critiche. Ora è il momento di fermarsi, ricaricarsi e tornare più forti. Ci vediamo l’anno prossimo”.

Già, ma dove? Perché la Roma resta ancora in dubbio su un suo eventuale riscatto, visto che alla fine il portoghese non ha convinto come si sperava. E se anche i giallorossi dovessero decidere di tenerlo, non succederà certo ai 13 milioni di euro pattuiti a gennaio con il Porto per l’eventuale riscatto.

Insomma, la Roma in caso chiederebbe un congruo sconto, diciamo un prezzo di 7-8 milioni al massimo, fattispecie che non sembra essere nei piani del Porto. Ecco perché quasi sicuramente Oliveira tornerà al club portoghese, per poi capire cosa sarà del suo futuro. Al Porto giocava poco anche la scorsa stagione, difficile che le cose possano cambiare

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Con le ali si vola. Farias, Guedes e Solbakken: la Roma torna all’antico

 Il regista è la priorità. E ci mancherebbe altro, considerando che José Mourinho lo aspetta e lo chiede da circa un anno. Come scrive La Gazzetta dello Sport, nel frattempo, però, la Roma si sta muovendo pure sul fronte offensivo ed in particolare sui giocatori che possono ricoprire anche il ruolo di esterni d’attacco: SolbakkenGuedes Farias.

Tre nomi interessanti per il fronte offensivo giallorosso, tre pedine che possono e devono giocare larghi, i primi due molto più del terzo, ma anche l’argentino è uno che al Colon di Santa Fé è sceso in campo spesso anche sull’out, largo, sia a destra sia a sinistra. Tre attaccanti su cui Tiago Pinto lavora da un po’. Il che – ovviamente – non vuol certo dire che possano arrivare alla Roma tutti e tre, ma che almeno uno sì, se non anche due, già nel corso della prossima stagione.

Ola Solbakken conosce oramai bene la Roma, esattamente come la Roma conosce bene lui. Quest’anno i giallorossi se lo sono trovato sulla loro strada in ben 3 delle 4 occasioni in cui hanno affrontato il Bodo/Glimt, con la punta norvegese che ha segnato a Mou tre reti nel girone di qualificazione, venendo invece asfaltato nel 4-0 del ritorno dei quarti di finale. La Roma ha già una promessa ed il sì del giocatore, ora manca l’accordo con il club. Che non dovrebbe essere difficile da trovare, considerando che Solbakken va in scadenza a dicembre, tra esattamente 7 mesi, e il Bodo ha tutto l’interesse a incassare qualcosa piuttosto che a perderlo a parametro zero.

Un altro uomo su cui si lavora da un po’ è Gonçalo Guedes, 25 anni, esterno portoghese del Valencia, con un contratto in scadenza tra due anni. Il Valencia lo valuta molto, quasi 40 milioni di euro, al termine di una stagione chiusa con 13 reti e sei assist all’attivo nelle 42 partite disputate.

Ieri in Spagna erano già sicuri di un passo ufficiale di Tiago Pinto, il general manager giallorosso, con una possibile offerta di 25 milioni di euro a cui aggiungere il cartellino di uno tra Amadou Diawara e Gonzalo Villar (che al Valencia B è cresciuto, tra il 2015 e il 2018), per una valutazione complessiva di circa 30 milioniGuedes piace tanto a José Mourinho e appartiene anche alla sua stessa agenzia, la Gestifute, cosa che può facilitare un’eventuale operazione, anche grazie alla mediazione di Mendes.

E poi c’è Farias, “el niño”, il piccoletto di 20 anni che un anno fa ha portato il Colon di Santa Fé a vincere il suo primo titolo in Argentina, la Copa de la Liga Profesional. La Roma lo segue con grandissima attenzione ed è pronta ad investire anche quanto chiesto dagli argentini (10-12 milioni di euro, con un contratto in scadenza nel 2025) per portarlo eventualmente in Italia. Su di lui ci sono anche gli occhi di Atalanta, Fiorentina e Udinese, ma forse anche della Juventus, oltre a qualche altro club europeo di ottimo livello (si è parlato anche dell’Atletico Madrid).

Ma nelle ultime ore i rumours di mercato hanno riavvicinato alla Roma anche altri due giocatori capaci di giocare come esterni: Filip Kostic, il serbo di 29 anni che ha fatto una grande stagione con l’Eintracht Francoforte e che ha il contratto in scadenza tra un anno, e Isco, lo spagnolo del Real Madrid in scadenza tra un mese, che può giocare sia come ala sia come trequartista centrale

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Il Milan in pressing su Zaniolo: offerti 25 milioni e Saelemaekers. La Roma dice no

Si segnalano contatti interessanti tra il Milan Nicolò Zaniolo. Come scrive La Gazzetta dello Sport, non è un mistero che Paolo Maldini e Ricky Massara lo considerino un talento su cui puntare, a dispetto dei gravi infortuni che ne hanno frenato l’ascesa negli ultimi due anni.

Ovviamente non è facile avviare il dialogo con la Roma, tutt’altro che disposta a cedere il suo gioiello a scatola chiusa. Eppure nelle ultime settimane c’è stato un primo contatto indiretto. Come sempre accade in questi casi sono gli intermediari a fare da ambasciatori tra le parti e a Trigoria è stata sussurrata un’idea: inserire il centrocampista esterno Alexis Saelemaekers nell’affare, in modo da far scendere l’entità della contropartita economica (il Milan è disposto ad arrivare a 30 milioni).

La prima risposta è stata negativa, visto che Mourinho ha bisogno di giocatori con caratteristiche differenti. Tuttavia questo approccio è la conferma di come il dialogo sia solo l’inizio ma è significativo che sia partito.