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Roma, Mourinho sorride: Aouar è pronto per lo Sheriff

C’è una buona notizia per Mourinho, che ieri mattina ha ritrovato la squadra in vista dell’esordio in Europa League, domani sera (ore 18.45, arbitra il lettone Treimanis) in Moldavia contro lo Sheriff Tiraspol: il tecnico portoghese potrà fare affidamento su Aouar, che all’ultimo momento era rimasto fuori dal match di campionato contro l’Empoli, domenica scorsa, per un riacutizzarsi del problema muscolare accusato col Milan. Il centrocampista algerino ieri si è allenato con la squadra e oggi partirà con i compagni dopo l’allenamento di rifinitura che ci sarà questa mattina alle 10.45.

Come scrive il Corriere della Sera, Aouar dovrebbe essere l’unico recuperato perché Smalling e Pellegrini continuano a svolgere lavoro personalizzato. Rispetto al campionato Mourinho – che parlerà in conferenza stampa alle 18.45 insieme a Karsdorp – non avrà a disposizione Kristensen e Azmoun, non inseriti nella lista Uefa.

Previsto un po’ di turnover: in porta potrebbe toccare a Svilar mentre i tre centrali difensivi saranno sempre Mancini, Llorente e Ndicka; sugli esterni Karsdorp (Celik è l’unico cambio per i tre centrali) e Zalewski mentre in mezzo al campo Bove dovrebbe prendere il posto di Sanches al fianco di Cristante e Paredes. Davanti la coppia Lukaku-Belotti, che hanno chiuso con l’Empoli, con Dybala che sarà gestito. Dopo il match la squadra rimarrà a Tiraspol e farà ritorno nella Capitale venerdì mattina.

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Sanches, Dybala, Aouar: gli infortuni muscolari iniziano ad essere troppi

La Roma continua a perdere pezzi. Contro il Milan è stato il turno di Aouar per un problema al flessore della coscia sinistra. Il centrocampista ne avrà per almeno un paio di settimane, compare nella lista dei convocati dalla nazionale algerina ma dovrà restare a Trigoria per sottoporsi alle terapie. Mourinho perde una pedina che aveva svolto l’intera preparazione con lui, così come Dybala.

Come scrive il Messaggero, nell’elenco figura anche Renato Sanches, l’unico dei due che è arrivato in ritardo (15 agosto) e non ha potuto svolgere la preparazione con i giallorossi. Poco è cambiato, è stato il primo a fermarsi nove giorni dopo essere sbarcato a Ciampino per una lesione muscolare rimediata in allenamento.

Non aiuta il passato dei giocatori: «Se fossero sani non sarebbero venuti alla Roma», ha spiegato José. Effettivamente Aouar lo scorso anno nel Lione è partito solo 6 volte, Renato Sanches 7 e Dybala ha giocato 90′ consecutivi appena 10 volte. Mourinho proverà a correre ai ripari nelle prossime due settimane (ripresa martedì), ma non avrà i nazionali: Pellegrini, Mancini, Cristante, Spinazzola, Bove, Paredes, Lukaku, Rui Patricio, Ndicka, Celik, Zalewski, Aouar (potrebbe rientrare).

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Il bunker difensivo e gli strappi di Bove-Wijnaldum: la Roma è pronta

Ci sarà da soffrire e questo José Mourinho lo sa bene. Ma l’occasione è troppo ghiotta, esattamente come la voglia di arrivare fino in fondo. E allora domani a Leverkusen sarà una Roma da battaglia, pronta a tutto pur di arrivare alla finalissima, in quel di Budapest, centrando la sua quinta finale europea (inclusa la Coppa delle Fiere 1960/61).

Come scrive la Gazzetta dello Sport, la Roma domani giocherà una partita prettamente difensiva, con un baricentro molto basso e la voglia di andare a far male in transizione, cercando con le ripartenze quel gol che potrebbe portare alla resa il Bayer. Il piano partita prevede di non lasciare campo al palleggio dei tedeschi, né spazio per i suoi velocisti (Diaby e Frimpong su tutti).

Un po’ come nella gara di andata, dove — tranne che nei primi 7 minuti dove i giallorossi dovevano ancora assestarsi bene – la Roma poi non ha sofferto praticamente mai, sterilizzando tutte le fonti di gioco di Xabi Alonso. Se non rischiando nel finale, ma più per colpe proprie (lo svarione Rui Patricio-Ibanez).

Per giocare questo tipo di partita Mourinho ha in mente alcune mosse, ad iniziare dalla linea difensiva che sarà mobile, ma che grazie agli scivolamenti dei due esterni (Zalewski a destra e Spinazzola a sinistra) si allungherà spesso, passando da tre a cinque. Questo per andare a creare un muro difensivo davanti a Rui Patricio, con il lavoro poi delle due mezzali (Bove e Wijnaldum) a dar fastidio ai trequartisti del Bayer Leverkusen.

E proprio il lavoro del giovane centrocampista (decisivo con il suo gol nella sfida di andata) e dell’olandese sarà fondamentale, perché in una partita difensiva la Roma avrà bisogno anche di ripartire, di “strappare”. Poi ci sarà la posizione di Pellegrini, che giocherà in appoggio ad Abraham, ballando tra il centrocampo e l’attacco. (…)

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Rassegna stampa

Mourinho: “Rimonta entusiasmante, stavolta mi è piaciuto tutto”

Serata perfetta. La Roma ha superato 2-0 il Salisburgo e si è qualificata per gli ottavi di finale di Europa League  spinta da un Olimpico che, come voleva Mourinho, ha sostenuto la squadra per oltre 90 minuti.

Come scrive il Corriere della Sera, ovviamente soddisfatto José Mourinho: “È stata una Roma bella, che ha fatto una partita completa a tutti i livelli. Siamo stati squadra, si è visto il gruppo, mi è piaciuto tutto. Ho sacrificato El Shaarawy, ma se avesse giocato non avrei avuto il piano B: non c’erano Tammy e Solbakken, Stephan era il mio uomo per cambiare la partita, mi è dispiaciuto lasciarlo fuori. Spinazzola è tornato bene, Wijnaldum sta arrivando. È una grande vittoria contro una formazione di Champions. Sono contento per il calcio italiano: siamo andati tutti avanti, ora aspettiamo le tre di Champions“. Smalling intanto è più vicino al rinnovo del contratto.

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Friedkin irremovibile: Karsdorp via solo per soldi. Pinto deve mediare con gli agenti

La strada per il divorzio sembra segnata, così come pare certo che le pretendenti non manchino. Si va dalla Juventus – che sembra l’approdo preferito per Karsdorp e la famiglia – al Marsiglia, dal Lione alla Turchia fino al Feyenoord, club in cui è cresciuto.

Ma c’è un’altra certezza che anima la Roma. È vero che la dirigenza fino a questo momento ha fatto di tutto per ricucire lo strappo con José Mourinho, colui che lo aveva accusato di “tradimento”. Ma dinanzi all’evidenza che non è solo l’allenatore arrabbiato col giocatore per la sua presunta mancanza di professionalità, bensì anche Karsdorp arrabbiato con il tecnico per essere stato messo alla pubblica gogna, il divorzio sembra essere l’unica soluzione.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, venderlo in un mercato già complicato come quello di gennaio non è facile. Però l’input che arriva direttamente dalla proprietà è chiaro: con Karsdorp bisogna monetizzare. Quindi niente prestiti gratuiti, al massimo prestiti onerosi con obbligo di riscatto a fine stagione.

Morale: la società non ha alcuna intenzione di farsi prendere per il collo, anche se questo significa che l’operazione sarà una sorta di partita a scacchi niente affatto breve. Cosa che prevede di sicuro nuovi contatti fra lo stesso Karsdorp e Mourinho.