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Stadio Pietralata, ecco i dettagli del progetto: ‘la fortezza’ costerà 582 milioni

È pronto il piano economico e finanziario per la realizzazione dello stadio di Pietralata. Dal corposo documento di 113 pagine che porta lo stemma dell’A.S. Roma emerge il costo astronomico di cui si farà carico il club per realizzare l’opera, con i suoi annessi e connessi: oltre mezzo miliardo di euro, precisamente 582,1 milioni. Un fabbisogno a cui si prevede di far fronte grazie a quasi 340 milioni di finanziamenti bancari.

Come scrive il Tempo, i numeri del futuro stadio sono messi in fila. Si va dai 55mila posti a sedere (ottomila in meno rispetto all’Olimpico) che potranno essere portati a 62mila per eventi particolari, ad esempio la finale di Uefa Champions League, fino ai 4.044 parcheggi e i diecimila stalli a disposizione per moto e biciclette. La società giallorossa promette di valorizzare l’area, di 160mila metri quadrati, realizzando nel quartiere alla periferia est della Capitale non solo l’arena per i match in casa della squadra, ma anche aree ricettive e dedicate al «benessere e intrattenimento»; zone verdi a disposizione dei cittadini suddivise in un «Parco centrale», attrezzato con playground, auditorium, campi da calcetto, da basket, da tennis e da padel, e un «Parco dello stadio». Dovrebbe essere costruito persino un asilo, attivo tutta la settimana, che in occasione delle partite potrebbe rappresentare un servizio in più offerto ai tifosi e alle loro famiglie.

Secondo il club, l’opera avrà un impatto positivo per la Città Eterna (ma anche per la Regione e per la nazione intera) quantificato in circa 4 miliardi in dieci anni. In cambio, chiede a Roma Capitale la concessione del diritto di superficie per novant’anni. Ma il Comune potrà contare anche sulla realizzazione, nel quartiere, di 13 milioni di opere di urbanizzazione a scomputo (rete ciclopedonale; modifiche e integrazioni alla viabilità per l’accesso allo stadio e una nuova pista ciclabile) e di 16,7 milioni in opere pubbliche. Previsioni, queste, che dovranno tuttavia essere valutate e concordate con il Campidoglio al momento di scrivere la convenzione per l’area. L’impatto dovrebbe essere particolarmente positivo anche sulla rivalutazione del mercato immobiliare e sul fronte occupazionale, con 2500 posti di lavoro in più in dieci anni. Capitolo a parte per tasse e tributi. I giallorossi contano di versare nelle casse del Comune 600 mila euro di Imu a partire dal terzo anno di piano e 700mila di Tari, che dovrebbero arrivare a 800mila dopo sette anni. A queste voci si aggiungerebbe un canone di gestione pari a 200mila euro, sempre dal terzo anno in poi. Costi che la società conta di poter sostenere agevolmente. Anche perché sono ben inferiori rispetto ai flussi di cassa attesi: solo nei primi dodici mesi di attività il ricavo netto è stimato in 51,7 milioni, arrivando a sfiorare i 70 nove anni dopo.

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Idee, estetica, appalti e sviluppi: il marchio Friedkin su Pietralata

Non c’è solo uno stadio, un asset, una proprietà, un pezzo di ricchezza da valorizzare. Dietro, forse, c’è molto di più. Pietralata, il quartiere degli ultimi tanto amato da Pier Paolo Pasolini, non vede l’ora che il futuro diventi attualità grazie alla Roma e alla famiglia Friedkin.

Nella zona dove nascerà il nuovo impianto, le piscine spesso utilizzate dalla Federnuoto già sono considerate un patrimonio, figuriamoci uno stadio. Pietralata non vede l’ora di aprirsi al calcio e al mondo: nuovi posti di lavoro, nuovi servizi, nuova ribalta. Non c’è abitante, in questa anima popolosa e popolare di Roma distante appena sette chilometri dal Colosseo, che non guardi con curiosità e ottimismo al nuovo stadio che i Friedkin vogliono regalare al club per i suoi cento anni.

L’area sarà riqualificata, ci saranno nuovi servizi e saranno implementati quelli già esistenti. Il parco dei tremila alberi, la viabilità potenziata che consentirà di andare allo stadio con i mezzi pubblici (si ipotizza che oltre il cinquanta per cento degli spettatori lo potrà fare) senza creare problemi all’ospedale Pertini, la certezza del fatto che sarà innovativo ed ecostenibile.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, anche per tutte queste ragioni il quartiere ha detto sì. insomma, c’è la percezione che questo sia un progetto davvero per la città e dentro la città, che non ci siano cattedrali nel deserto e che, forse, possa essere da stimolo nel far ripartire una Roma troppo spesso, negli ultimi anni, abbandonata a se stessa.

E proprio per questo la famiglia Friedkin vuole fare qualcosa di più che finanziare un impianto che sarà senz’altro strategico per il futuro della società. C’è la sensazione, infatti, che vogliano lasciare un segno non solo nella Roma, ma nella stessa Capitale.

Proprio per questo il presidente Dan e il figlio Ryan saranno coinvolti in prima persona nella realizzazione del progetto, a partire dal disegno dello stadio. Insieme agli esperti che saranno ingaggiati, sarà la stessa famiglia a collaborare al progetto, quanto meno per l’aspetto estetico. Al momento, comunque, non è stato ancora nominato un architetto e a Trigoria stanno valutando se sceglierlo tramite un concorso internazionale oppure con appalto diretto

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Stadio Roma, ecco dove sorgerà l’impianto a Pietralata (FOTO)

FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano)Un impianto da 60 mila posti, forse qualcosa in più, per venire incontro alle esigenze e le istanze del pubblico giallorosso. E’ questa la sostanziale novità emersa nelle ultime ore in merito al progetto preliminare del nuovo stadio della Roma. Un impianto di ultimissima generazione, intorno al quale non sorgerà un quartiere ma solo una zona commerciale che renda accessibile tutta la settimana l’area dell’impianto, come noto situato nell’area di Pietralata.

Lo studio di fattibilità presentato stamane in Comune non prevede ancora la struttura architettonica dello stadio che sarà realizzata in un momento successivo. La Roma si aspetta – come comunicato dal Sindaco Gualtieri – che sia attivata subito la Conferenza di Servizi preliminari per la valutazione e il rilascio della pubblica utilità. Poi ci sarà il secondo step amministrativo che coinvolgerà anche la Regione Lazio e gli altri enti coinvolti.

Un investimento intorno ai 400 milioni di euro, per uno stadio che nelle intenzioni dei Friedkin dovrebbe essere aperto nel 2027, anno del centenario del club.

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La Roma rilancia. Un piano stadio da 400 milioni

Le buone notizie, a volte, sanno cancellare anche le malinconie per il tempo perduto. Pensateci. II 30 dicembre 2012, con la firma dell’accordo tra l’allora presidente James Pallotta e l’imprenditore Luca Parnasi, in una assolata e ventosa mattinata ad Orlando, in Florida, sembrava esserci la vera accelerata per costruzione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Adesso, quasi dieci anni più tardi, sta tomando a spirare vento buono nelle vele del club giallorosso e la prossima settimana si attendono atti concreti.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, adesso la società, agendo in sinergia con l’amministrazione comunale, ha scelto l’area di Pietralata per costruire quello che dovrebbe essere un impianto assai moderno, non fosse altro sul piano della eco-sostenibilità. Lunedì prossimo la Roma è pronta a presentare ufficialmente lo studio di fattibilità del progetto. È il primo atto di un iter che porterà, in tempi rapidi all’approvazione della delibera di Pubblico Interesse su cui poi poggerà l’intero impianto normativo per lo stadio, passando per la Conferenza dei servizi in cui sarà coinvolta anche la Regione e che stavolta, sperano in società, non sia più lunga di un paio d’anni. Gualtieri benedice.

Anche la questione degli indennizzi sembra possibile by-passare senza troppi problemi. Com’è noto, sono stati presentati al Tar – e per ora respinti causa inammissibilità – dagli eredi degli ex proprietari dei terreni tra la stazione Tiburtina e la metro Quintiliani, cioè dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio. Oltre settemila metriquadrati divisi fino al 2001 tra nove famiglie differenti, che vent’anni fa vennero espropriati dal comune per realizzare lo Sdo di Pietralata, mai fatto. Comunque, qualora venissero stabiliti dei risarcimenti, i tempi sarebbe lunghi e in ogni caso riter potrebbe essere avviato. Non è un mistero che i Friedkin, pronti a investire circa 400 milioni per l’opera, confidano che nel 2026 la Roma potrebbe avere la nuova casa

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Stadio di fattibilità. Pietralata: il nuovo iter parte il 3 ottobre

Che tutto stesse procedendo nel migliore dei modi era chiaro ormai da mesi. Che si fosse vicini a un punto di svolta lo aveva anticipato il Sindaco Roberto Gualtieri stesso in occasione della partita di Europa League contro l’Helsinki. Ora però sembra esserci una data. Il prossimo 3 ottobre infatti la Roma presenterà al Comune ufficialmente il progetto di fattibilità per il nuovo stadio.

Come scrive il Romanista (De Angelis), tanto per essere chiari, lo studio di fattibilità è il primo passo ufficiale per dare il via all’iter che porterà, in tempi rapidi si spera, all’approvazione della delibera di Pubblico Interesse. La scorsa settimana una delegazione della Roma si è incontrata con il prefetto Matteo Piantedosi.

A rappresentare il Club in Prefettura c’era Lucia Bernabè, consulente dei giallorossi per le relazioni istituzionali, insieme al CEO Pietro Berardi. Si è trattato, da quanto abbiamo appreso, di un primo incontro conoscitivo, volto ad uno scambio preliminare sui temi di competenza della Prefettura, la sicurezza relativa alla gestione degli eventi sportivi. E nell’occasione la società avrebbe ricevuto ampie rassicurazione circa la fattibilità dell’operazione su Pietralata

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Stadio Roma, tra possibili risarcimenti e nuovi contatti: il punto sul futuro impianto di Pietralata

I Friedkin continuano a lavorare per realizzare il nuovo stadio. Pietralata è stata identificata come l’area perfetta dove costruire l’impianto e a ottobre è prevista la presentazione del progetto al Campidoglio. Come riporta la Repubblica, i vecchi proprietari dei terreni di quella zona, però, sono pronti a presentare dei ricorsi, rallentando così la realizzazione dello stadio.

La Roma su questo punto appare tranquilla e immagina di poter concludere tutto con dei risarcimenti, qualora dovesse esser necessario saldare le posizioni degli eredi. Secondo quanto annunciato dall’edizione odierna del quotidiano, il club giallorosso starebbe comunque valutando delle alternative e avrebbe avviato i contatti con RFI (Rete Ferroviaria Italiana) per sondare la disponibilità di alcuni terreni, sempre a Pietralata, della società del gruppo Ferrovie dello Stato.

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Stadio Roma, sopralluogo dei tecnici di Friedkin a Pietralata. Possibile accordo con FS

AGENZIA DIRE – Per il nuovo stadio della Roma tutte le strade sembrano portare all’area di Pietralata. Crollate le suggestioni di poter realizzare la nuova arena dei giallorossi ad Ostiense, infatti, il dialogo tra Comune e As Roma, ancora alle fasi preliminari e non tecniche, si sta concentrando proprio sulla vasta area di Pietralata, tra il fascio dei binari, via dei Monti Tiburtini e via dei Durantini. Con un terzo giocatore che potrebbe sedersi al tavolo: Fs. Perché se da un lato procede la verifica tecnica delle aree ex Sdo, dall’altro si affacciano altre due ipotesi progettuali: la prima prevede di realizzare lo stadio su alcuni lotti di Sistemi Urbani, la controllata di Fs che si occupa, tra l’altro, di sviluppo immobiliare, sui quali da tempo Ferrovie lavorano in vista della realizzazione di un centro direzionale. La seconda riguarda, invece, la semplice integrazione dei due piani di sviluppo: in altre parole stadio sulle aree Ex Sdo ma dialogo con gli sviluppatori del vicino masterplan Fs per fare di quell’area un quartiere omogeneo e moderno.

Questa la fotografia che, ad oggi, l’agenzia Dire è in grado di ricostruire dopo aver incrociato una serie di fonti istituzionali. E’ vero, da viale Tolstoj, al quartier generale dei giallorossi, la risposta agli interrogativi di chi si chiede quale sarà l’area dove sorgerà lo stadio è sempre la stessa: “Pietralata è solo una delle zone possibili, ma ce ne sono altre e nessuna decisione è stata presa”. Circa 20 giorni fa, però, l’area di Pietralata è stata visitata nuovamente dai collaboratori dei Friedkin, e il giudizio, anche alla luce dei ragionamenti preliminari sulla possibile integrazione con il piano di Fs, sembra essere stato ben più positivo di quello espresso in passato.

Come detto sono diverse le strade che potrebbe percorrere l’As Roma se e quando deciderà che Pietralata sarà l’area giusta per costruire il suo nuovo stadio. La prima è appunto legata ai terreni Ex Sdo. Prevede di mettere sul campo un forte carico di opere a scomputo per legare il pubblico interesse alle particelle catastali interessate dall’intervento, ed evitare, quindi, la retrocessione dell’esproprio delle stesse, visto che il fine dei vecchi espropri era un intervento pubblico, lo Sdo, mentre nel caso dello stadio si prefigura un’operazione privata.

Roma-Verona, Serie A

La strada, invece, di spostarsi di qualche centinaia di metri e puntare sui terreni di Fs, piazzando la nuova arena dei giallorossi nel nuovo quartiere direzionale di Rfi, che a questo punto verrebbe ridimensionato nel numero degli edifici, nasce da alcune interlocuzioni informali tra rappresentanti di Fs e dirigenti dell’As Roma, senza coinvolgimento diretto del Comune. Si tratta di un tentativo appena accennato e non ufficiale su cui l’Ufficio stampa di Fs, raggiunto dalla Dire, ha così commentato: “Non siamo a conoscenza di progetti inerenti la realizzazione di uno stadio sulle aree di Pietralata. Su queste sono in corso interlocuzioni con il Comune per una variante urbanistica presentata da Fs Sistemi Urbani a fine 2020. Ovviamente c’è la nostra piena disponibilità a confrontarci su nuove esigenze che l’amministrazione dovesse manifestare, inserendole eventualmente nella variante in corso di definizione con il Comune”.

Lo stadio, secondo questa ipotesi, potrebbe essere realizzato non troppo lontano dalla futura torre del quartier generale di Fs, al posto di una piccola collinetta sul vertice nord dell’area, in corrispondenza, in linea d’aria, del futuro ponte pedonale che collegherà la zona con via Livorno, sull’altro lato dei binari. Un’area forse più piccola di quella dell’ex Sdo ma appena sufficiente per ospitare stadio e parcheggi.

Ad oggi, comunque, una due diligence ufficiale tra As Roma e Campidoglio non è stata ancora avviata e si tratta di ipotesi progettuali informali. L’apparente lentezza che traspare in questa vicenda dipende, a quanto pare, dalla volontà di studiare molto bene le carte per evitare un nuovo flop dopo quello che si è avuto per Tor Di Valle con l’arrivo dei 5 Stelle di Virginia Raggi. “Questa volta non ci dovrà messere alcun passo falso dal punto di vista legale” fa sapere chi segue da vicino la vicenda a livello istituzionale. Per questo, nella fase attuale, la carta Pietralata è sotto la lente di ingrandimento degli uffici legali. E i ragionamenti in corso restano legati anche alla procedura che la Roma potrebbe utilizzare.

Da un lato c’è la legge sugli stadi, con cui i Friedkin potrebbero proporre, loro stessi, un’area al Comune. E’ lo stesso percorso legislativo e autorizzativo intrapreso alcuni anni fa, ai tempi di Ignazio Marino e James Pallotta. L’altra strada è quella della procedura ordinaria, un po’ come successo a Torino per lo Juventus stadium. In pratica l’area resterebbe pubblica con un diritto di superficie a favore della Roma, che avrebbe a suo carico anche alcune opere a scomputo di interesse pubblico. In questo caso sarà il Comune che dovrà trovare il giusto equilibrio legale.

L’area di Pietralata, indicata in passato anche da alcune associazioni ambientaliste come Italia Nostra come alternativa a Tor Di Valle, si presta perfettamente allo scopo. Esistono due fermate della linea B a pochi metri, Quintiliani e Tiburtina, e la presenza della stessa stazione Tiburtina assicurerebbe anche l’arrivo dei tifosi sui treni delle linee regionali e su quelli ad alta velocità. Inoltre l’autostrada A24 non è troppo lontana, così come la tangenziale est, che scorre davvero a poche decine di metri. Pietralata, infine, è già al centro di programmi di sviluppo: oltre al già citato centro direzionale di Fs ad inizio 2023 si apriranno i cantieri della nuova sede Istat e anche il nuovo Politecnico di Roma potrebbe prendere casa nella stessa zona. Lo stadio potrebbe essere la ciliegina sulla torta per fare di Pietralata il quartiere più contemporaneao della città.

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Il Comune vuole lo stadio a Pietralata

Una mossa politica si legge su Il Tempo. Per adesso si tratta soltanto di questo. Ma nella telenovela infinita sul nuovo stadio della Roma il Comune guidato ora dal Pd scrive una nuova puntata. Nei giorni scorsi l’Avvocatura del Campidoglio ha ripreso in mano il dossier di Pietralata, sul quale pesa un problema legato agli espropri previsti sui terreni dove si è pensato, fra le varie ipotesi, di costruire il nuovo impianto giallorosso. E stando a quanto ricostruito dai legali, ci sarebbe una via per aggirare l’ostacolo rendendo l’area idonea al lancio del progetto. Le conclusioni degli avvocati sono state girate alla Roma, che dovrà rispondere nei prossimi giorni. Parola ai Friedkin, che preferirebbero la zona dei Mercati Generali/Gazometro sull’Ostiense ma anche lì i problemi non mancano. Se il club giallorosso dovesse invece decidersi ad avviare l’iter per l’area di Pietralata – stando a quanto filtra dal Comune – si potrebbe seguire il modello utilizzato dalla Juventus, con la cessione del diritto di superficie dei terreni alla Roma per 99 anni. Rispetto a Ostiense, la zona sembra inoltre presentare vantaggi dal punto di vista della viabilità: si sfrutterebbero l’A24, la Tiburtina e la Tangenziale per il trasporto su gomma, oltre alla stazione Tiburtina per i treni e la metropolitana linea B. Ma siamo ancora alle primissime battute, l’unico incontro tra le parti è stato quello informale tra il sindaco Gualtieri e il Ceo romanista Berardi, si attendono nuovi passi concreti. Intanto Mourinho prepara la trasferta di domenica in casa dello Spezia e recupera tre pedine: Zaniolo ed El Shaarawy si sono allenati in gruppo ieri alla ripresa, mentre Mancini rientra dalla squalifica. Resta da capire se torneranno a disposizione Mkhitaryan, Shomurodov e Carles Perez, mentre rimane fuori Ibañez oltre al lungodegente Spinazzola.

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Stadio Roma, spazio e infrastrutture pronte. I Friedkin puntano su Pietralata

In attesa che il Comune di Roma voti la delibera per l’annullamento del progetto di Tor di Valle, i Friedkin continuano a lavorare per la costruzione del nuovo stadio della Roma. I texani sembrano aver individuato l’area in cui poter costruire il nuovo impianto giallorosso. Questo sorgerebbe nella zona del vecchio Sdo (il Sistema Direzionale Orientale), che si trova all’interno del quadrilatero compreso fra via dei Monti Tiburtini, via dei Monti di Pietralata, via dei Durantini e via Amoretti, fino a Largo Sacerdote.

Come riporta la Gazzetta dello Sport I Friedkin avvrebbero a disposizione 120 ettari di terreno e, in aggiunta, la zona sarebbe perfettamente collegata con le strade dellla Capitale grazie alle metro B, la stazione Tiburtina, la Tangenziale, via Tiburtina e il collegamento con l’autostrada Roma-L’Aquila. Resta dunque solo da capire quali saranno i tempi, visto che a breve si aprirà la partita per l’elezione del nuovo sindaco.