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Spalletti, nuova stilettata a Totti: “Felice di avergli dato l’opportunità di fare una fiction, ma non ha avuto successo…”

Luciano Spalletti è stato presentato oggi in conferenza stampa, dopo l’accordo col Napoli e il suo ritorno in panchina a distanza di due anni dall’ultima esperienza all’Inter. Ecco alcune sue dichiarazioni riguardanti la fiction trasmessa da Sky sull’ultimo anno e mezzo di Totti: “Innanzitutto sono felice di aver dato la possibilità di fare una fiction. Però posso assicurargli che aveva i contenuti anche per farla su di lui. Mi dispiace che non abbia avuto grande successo e che abbia ricevuto delle critiche, se me lo avessero detto prima io un po’ di scene per fargli fare il pieno e per far crescere l’audience le avevo (ride, ndr). A parte tutto, io non voglio sottrarmi a questa questione. Ci sarà spazio anche per le cose meno importanti. Ora ce n’è una molto più importante, allenare il Napoli, parlare del Napoli e dei calciatori del Napoli”

In precedenza Spalletti aveva parlato del suo approdo in azzurro: “Ho avuto la possibilità di stare un po’ a casa. Per quelli come me, a casa le cose sono facili da fare. Si sta con la famiglia, si guardano le partite e si vive in campagna. Vivere in campagna a volte fa bene perché si cammina a piedi, siccome c’è tanta strada da fare avere i piedi forti è importante. Io sono sempre emozionato perché questo lavoro mi piace e mi crea sempre dei battiti forti. Qui, come dicevo, sono stato contento dal primo momento perché il Napoli è una squadra forte, la città è forte e completo un po’ il mio tour dell’anima. Ho allenato a Roma, nella città del Papa e nella città eterna. A San Pietroburgo, la città degli Zar, e a Milano, che è la città della moda, dell’industria, dove c’è la Madonnina. Ora allenerà il Napoli. Sono orgoglioso di venire a Napoli anche perché siederò sulla panchina dove ha giocato Diego Armando Maradona. È il mio tour dell’anima perché qui ha giocato lui, Napoli è la città di San Gennaro e una città dove il calcio e i miracoli sono la stessa cosa”.

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Esclusiva Rete Sport -Moro (Ex osservatore Inter di Mourinho): “Grande acquisto per la Roma: lui e il suo staff maniacali nello studio degli avversari”

Adelio Moro, ex difensore dell’Inter negli anni 70 ed ex osservatore nerazzurro anche negli anni di Mourinho, è intervento nel pomeriggio ai microfoni di Rete Sport, per raccontare la sua esperienza a contatto di gomito con lo Special One: “Ho lavorato con lui e i suoi collaboratori, andavo in giro a vedere le partite delle squadre che l’Inter poi avrebbe affrontato di lì a poche settimane. Eravamo in tre, io, Bedin e Franco Fontana che operavamo con gli stretti collaboratori di Mou, allenatori di altissimo profilo, delle relazioni che permettevano a Mourinho di capire meglio come affrontare le squadre. Il lusitano è un allenatore che non lascia nulla al caso, penso sia un grande ritorno in Italia e un grande acquisto per la Roma”

“Sono convinto che stia studiando la Roma già da settimane, che abbia visto tutte le partite dei giallorossi di quest’anno e avrà già le sue idee precise in testa in vista della prossima stagione. Con Mourinho era un esame continuo – prosegue Moro – quando andavo il mercoledì ad Appiano, il suo staff mi teneva un’ora e mezza e mi chiedevano ogni particolare delle squadre avversarie, dalla fase difensiva, alla costruzione a centrocampo, fino allo sviluppo della fase offensiva, servivano pagine e pagine di relazione affinché Mourinho potesse cogliere ogni singolo aspetto delle squadre avversarie. E’ un maniaco della strategia e dello studio dei punti di forza e dei punti deboli degli avversari. 12-13 anni fa questo lavoro si faceva sul campo con maggiore solerzia, oggi con la tecnologia è possibile visionare le squadre a distanza”

“Mourinho è un rivoluzionario come lo è stato Sacchi in precedenza e lo stesso Guardiola in epoca recente. E’ un tecnico dotato di una fortissima personalità, di una grande conoscenza del calcio, la sua forza è quella di saper trasferire le sue idee al gruppo, di entrare nella testa dei calciatori” ha concluso Moro.

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Roma, altro ko nei big match: solo 4 punti su 33. Neanche una vittoria

Niente da fare, Paulo Fonseca ha perso un altro scontro diretto contro le big. Anche contro l’Inter la Roma non è riuscita a vincere e a conquistare qualche punto utile per blindare la Conference League. Da quando Fonseca siede sulla panchina del club capitolino sono davvero pochi gli scontri diretti e i big match vinti tra casa e trasferta: punti lasciati per strada e che alla fine hanno compromesso il cammino giallorosso.

Il bilancio contro le big

Adesso il conto degli scontri diretti non andati positivamente inizia a pesare: solo tre vittorie, poi otto pareggi e dodici sconfitte in 23 gare di campionato contro le big. diciassette punti guadagnati negli scontri diretti su sessantanove a disposizione: troppo poco per ambire a risultati e posizioni importanti in campionato. In questa Serie A la Roma ha strappato solo quattro punti su trentatré a disposizione contro Juve, Milan, Napoli e Atalanta, Inter e Lazio (manca la gara di ritorno)

STAGIONE 2019/2020

Lazio-Roma 1-1
Roma-Atalanta 0-2
Roma-Milan 2-1
Roma-Napoli 2-1
Inter-Roma 0-0
Roma-Juventus 1-2
Roma-Lazio 1-1
Atalanta-Roma 2-1
Milan-Roma 2-0
Napoli-Roma 2-1
Roma-Inter 2-2
Juventus-Roma 1-3

STAGIONE 2020/2021

Roma-Juventus 2-2
Milan-Roma 3-3
Napoli-Roma 4-0
Atalanta-Roma 4-1
Roma-Inter 2-2
Lazio-Roma 3-0
Juventus-Roma 2-0
Roma-Milan 1-2
Roma-Napoli 0-2
Roma-Atalanta 1-1
Inter-Roma 3-1

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Fonseca: “La Roma ha mostrato carattere. Vogliamo vincere il derby”

La Roma perde ancora un big match. L’Inter batte i giallorossi 3-1. Al termine della partita Paulo Fonsecaha raccontato le sue impressioni.

“Abbiamo lasciato nel primo tempo l’Inter uscire in contropiede, la prima volta hanno fatto gol. La squadra ha reagito bene e nel secondo tempo abbiamo creato 4 occasioni per fare il 2-2. E’ un risultato pesante per quello che abbiamo fatto oggi”, ha dichiarato a Roma Tv.

Facendo un bilancio, la squadra ha risposto bene, voleva una squadra concentrata? 
“La squadra ha dimostrato carattere, abbiamo creato tante occasioni e non è facile farlo contro l’Inter, la migliore difesa del campionato. Abbiamo creato 4 occasioni da gol, la squadra voleva cambiare il risultato. Vogliamo questo coraggio in tutte le partite”.

Tatticamente era la partita che si aspettava? 
“Sì mi aspettavo un Inter che giocava in contropiede, è quello che è successo. Il secondo tempo ha dimostrato quello che la squadra può fare”.

Quanta voglia c’è di fare un regalo ai tifosi nel derby? 
“Molta voglia, dobbiamo recuperare i giocatori, non abbiamo molto tempo. La squadra vuole vincere questa partita”.

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Roma, Fonseca: “A fine stagione il bilancio dei miei due anni”

Il tecnico Paulo Fonseca questo pomeriggio è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match di domani contro l’Inter. 

Darboe e Zalewski danno segnali interessanti. Sono già pronti per la rosa della Roma?
“Sono pronti per stare qui con noi e giocare in questo momento. Sono due ragazzi con qualità, il futuro non lo so. Sono molto soddisfatto di loro”. 

Borja Mayoral è esploso con lei. Bisogna investire su di lui?
“Borja è un giovane, non è facile arrivare qui e fare diciassette gol e tanti assist. Sta facendo una buona stagione, per il futuro deciderà il nuovo allenatore”. 

Quando è arrivato a Roma era convinto di poter vinvere, ma così non è stato. Solo colpa degli infortuni?
“Faremo il bilancio alla fine della stagione. Siamo arrivati in semifinale di Europa League, abbiamo avuto infortuni e dei due anni ne parleremo alla fine della stagione”. 

Difesa a quattro nelle ultime partite, perché ha aspettato tanto per tornare al 4-2-3-1?
“Mi piace questo modulo, non abbiamo cambiato perché fino a marzo la squadra stava bene. Poi sono arrivati gli inforutni e non avevamo possibilità di cambiare modulo”. 

La posizione di Mancini a centrocampo può rappresentare una soluzione?
“Sì. Voglio continuare con un centrocampo a tre, domani Mancini giocherà come difensore centrale”. 

Pellegrini ha detto che la Roma inconsciamente ha staccato la spina in campionato.
“Non è stato volontario. Arrivare in semifinale è stato importante e forse i ragazzi inconsciamente hanno pensato più all’Europa League”. 

Lo stile e l’eleganza nel calcio porta frutti?
“Io sono così. L’immagine è importante”.

L’Inter?
“È una grandissima squadra, faccio i complimenti per lo scudetto. È una squadra adesso senza pressioni, è pericolosa. In tutti i momenti abbiamo visto un’Inter molto forte, mi aspetto una partita difficile”. 

Quanti giocatori recupera?
“Domani avremo El Shaarawy, Carles Perez e Villar”. 

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Esclusiva Rete Sport – Marco Branca: “Mou si nutre di passione e a Roma troverà l’ambiente giusto. Segnale straordinario dei Friedkin”

Marco Branca ex responsabile dell’area tecnica dell’Inter, è intervenuto ai microfoni di Rete Sport per analizzare i riflessi dell’avvento nella capitale di Josè Mourinho: “Credo che Josè sia l’uomo giusto al posto giusto, perchè Roma è una città affamata di calcio e di vittorie, che vive e parla di calcio h24. Penso sia l’allenatore giusto, perché trasmette ambizione e si nutre di passione degli altri. E’ uno dei più grandi allenatori della storia del calcio negli ultimi anni, credo che stia già studiando delle strategie di mercato con i dirigenti della Roma. Un’accelerazione di entusiasmo e di ambizione non poteva arrivare se non con Mourinho. Sul mercato Josè è un allenatore che concerta, è un uomo che sa dare degli indirizzi, dei riferimenti e poi in base alle possibilità di mercato si cerca di accontentarlo. E’ un tecnico che sa capire bene tutte le situazioni di mercato, chiaramente ha delle preferenze, ma quando è stato con noi si è sempre comportato in questa maniera. Nel rapporto con lo spogliatoio è un uomo che si impone, ma non con le maniere forti, bensì con l’intelligenza. Pretende l’abnegazione e il rispetto del lavoro, sa stimolare tutti, è attento alle esigenze di tutti e soprattutto per coloro che giocano meno. Se trova il supporto giusto, può essere un’arma determinante

“Mourinho è un grande personaggio – prosegue l’ex ds nerazzurro – ma soprattutto un grande professionista, quello che traspare è che la volontà della nuova proprietà della Roma è quella di fare le cose per bene, sin da subito. Faranno un programma pluriennale, ma è un segnale chiarissimo di costruire per vincere. La sfida di Roma? Sono convinto che si sia ricaricato e appena percepirà l’ambiente di Roma avrà modo di mostrare le sue straordinarie qualità, non ho dubbi sul fatto che sia ancora al top”

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La Super Lega si sfalda: out le inglesi e l’Inter ma Agnelli rilancia: “Andiamo avanti”

Mentre Repubblica e Corriere dello Sport pubblicavano suoi propri giornali un’intervista ad Andrea Agnelli, nella quale il presidente della Juventus tentava di spiegare quanto di buono c’è nel progetto della SuperLega, alcuni club fondatori hanno deciso di staccare la spina dopo neanche 48 ore.

Dopo la riunione d’urgenza dei 12 club separatisti, intorno alle 23:00 di ieri sera le sei società inglesi hanno postato sui propri social dei comunicati con i quali hanno annunciato l’uscita di scena dalla grottesca operazione ‘Super Lega’.

Anche l’Inter in tarda serata ha deciso di sfilarsi dall’operazione: “Il progetto allo stato attuale non è più ritenuto interessante”. Questo il pensiero del club nerazzurro appreso dall’ANSA. Sono rimasti dunque cinque club: Atletico Madrid, Barcellona e Real per la Spagna, Milan e Juventus in Italia.

“Fra i nostri club c’è un patto di sangue, il progetto della Superleague ha il 100% di possibilità di successo, andiamo avanti”. Andrea Agnelli non si arrende e dopo le defezioni dei club inglesi e dell’Inter in un’intervista a Repubblica apre al dialogo con le istituzioni del calcio: “Se ci fanno una proposta, valuteremo”.

Il presidente della Juve e vicepresidente del nuovo progetto ha sottolineato che si continuerà con l’obiettivo di “creare la competizione più bella al mondo capace di portare benefici all’intera piramide del calcio, aumentando la distribuzione delle risorse agli altri club e rimanendo aperta con cinque posti disponibili ogni anno per gli altri da definire attraverso il dialogo con le istituzioni del calcio”.

Secondo Agnelli la Superlega non mette a rischio i campionati nazionali. “C’è piena volontà di continuare a partecipare a campionato e coppe nazionali”. E poi entra nei particolari: “Noi rimaniamo nelle competizioni domestiche, andremo a giocare in ogni stadio d’Italia, di Spagna e d’Inghilterra. Il nostro lavoro resterà intrinsecamente legato alle competizioni domestiche”.