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Pinto contro la Figc: “Scopre troppe carte”

 Il finale infuocato di Roma-Verona fa infuriare ancora Tiago Pinto. Il gm giallorosso – scrive il Tempo – non non ha gradito il clamore scaturito dal confronto avuto con l’arbitro Pairetto nel tunnel dell’Olimpico: “Ho saputo dalla stampa quello che abbiamo detto e non è giusto. Le cose vanno discusse nelle sedi opportune. I documenti ce li hanno gli avvocati e stiamo discutendo se fare i ricorsi”.

Il club dovrebbe prendere una decisione definitiva tra oggi e domani. Pellegrini invece puntualizza alcune dichiarazioni rilasciate sul tema arbitri: “Nell’intervista che ho fatto volevo dire che noi giocatori in campo potevamo avere un atteggiamento diverso, ma era solo il mio punto di vista”.

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Roma, il Var è giusto: Abraham su rigore, la liberazione al 99’

L’area dello Spezia sembrava un flipper, tra pali, traverse e palloni ribattuti sulla linea di porta. Almeno fino a quando l’amatissimo capitano di casa Maggiore ha colpito in faccia Zaniolo con una scarpata, sfuggita all’arbitro ma non al Var.

Abraham – scrive La Repubblica – ha trasformato il rigore al 99′ e ha chiuso una partita folle. Non è stata una gara sfortunata e non è stato solo merito di Provedel: i giallorossi hanno fatto di tutto per rovinarsi una serata fatta apposta per tornare a vincere dopo un mese, divorando un’occasione dopo l’altra nonostante lo Spezia in 10 dalla fine del primo tempo.

Nessuno riusciva a metterla dentro: due pali, due traverse, quattro grandi parate di Provedel, con il rigore finale che ha evitato una crisi di nervi. I giallorossi hanno raggiunto l’Atalanta in classifica e domenica aspetteranno Gasperini i suoi all’Olimpico.

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Spezia-Roma 0-1, le pagelle dei quotidiani

LA GAZZETTA DELLO SPORT
Rui Patricio 6; Mancini 6, Smalling 6, Kumbulla 5,5; Karsdorp 5,5, Cristante 7, Veretout 5,5, Zalewski 6; Mkhitaryan 6,5, Pellegrini 6; Abraham 6. Subentrati: Zaniolo 7, El Shaarawy 5,5, Shomurodov sv, Bove sv. Allenatore: Foti 6,5.

CORRIERE DELLO SPORT
Rui Patricio 6,5; Mancini 5,5, Smalling 6, Kumbulla 6; Karsdorp 6,5, Cristante 7, Veretout 5,5, Zalewski 6; Mkhitaryan 6, Pellegrini 6; Abraham 6,5. Subentrati: Zaniolo 7, El Shaarawy 6, Shomurodov sv, Bove sv. Allenatore: Mourinho 6,5.

IL MESSAGGERO
Rui Patricio 6,5; Mancini 5,5, Smalling 6, Kumbulla 6; Karsdorp 6, Cristante 6,5, Veretout 5,5, Zalewski 6; Mkhitaryan 6,5, Pellegrini 6,5; Abraham 6. Subentrati: Zaniolo 7, El Shaarawy 6, Shomurodov 5,5, Bove sv. Allenatore: Foti 6,5.

CORRIERE DELLA SERA
Rui Patricio 6,5; Mancini 6, Smalling 6, Kumbulla 5,5; Karsdorp 6,5, Cristante 7, Veretout 5,5, Zalewski 5; Mkhitaryan 6, Pellegrini 6; Abraham 6. Subentrati: Zaniol 7o, El Shaarawy 6, Shomurodov sv, Bove sv. Allenatore: Foti 7.

LA REPUBBLICA 
Rui Patricio 6; Mancini 5,5, Smalling 6, Kumbulla 6; Karsdorp 6, Cristante 6,5, Veretout 5,5, Zalewski 5; Mkhitaryan 6,5, Pellegrini 6,5; Abraham 5,5. Subentrati: Zaniolo 6, El Shaarawy 5,5, Shomurodov 5,5, Bov sve. Allenatore: Foti 6.

IL TEMPO
Rui Patricio 6,5; Mancini 6, Smalling 6, Kumbulla 6; Karsdorp, Cristante 6,5, Veretout 5,5, Zalewski 6; Mkhitaryan 6, Pellegrini 6,5; Abraham 6. Subentrati: Zaniolo 6,5, El Shaarawy 5,5, Shomurodov 5,5, Bove sv. Allenatore: Mourinho 6,5.

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Spezia-Roma 0-1: le pagelle del Prof. Moroni

Tante occasioni da gol, 2 pali, portiere indemoniato, un’espulsione mancante…ma si fa troppa fatica a vincere un incontro. Comunque, tre punti d’oro che potrebbero segnare un nuovo inizio.

Rui Patricio 6,5: Firma la presenza e fa una bella parata nell’unica occasione spezzina.

Karsdorp 5,5: Gode di tanta libertà, ma, come al solito, ne approfitta poco, perché non sa crossare “alla Panucci”

Mancini 4,5: Potrebbe meritare la sufficienza, ma potrà averla solo quando smetterà di prendere ammonizioni cretine

Smalling 7: impeccabile, puntuale e corretto. Può impartire lezioni a compagno di reparto.

Kumbulla 5,5: Difende benino, ma, al momento, è meglio se non azzarda lanci lunghi

Zalewsky 6: Personalità e ardore, anche se in fase difensiva rischia di far danni; comunque: primo tempo benino, secondo tempo, giocando più avanti, molto meglio.

Cristante 7. Non è uno che strappa l’applauso, ma chi lo critica può darsi al curling: è maturo, è tattico, è votato al sacrificio e fa un tiro spettacolare

Veretout 5,5: Buona prestazione, sfiora il gol; tuttavia non è più quello degli anni passati, perché non sente la fiducia del mister che, infatti, lo cambia… non per demeriti ma per il fatto che è cambiata la partita

Mkhitaryan 6: Lui e Pellegrini nei primi 20′ mettono paura allo Spezia. Ha una grande intelligenza tattica: il posto e il ruolo se li trova da solo

Pellegrini 6: tenta soluzioni originali e di classe, è sfortunato nelle conclusioni, però non esce mai dalla partita.

Abraham 6: Aggravanti: ha giocato la sua peggiore partita da inizio campionato. Attenuanti: alla sua prima stagione ha segnato come pochi prima di lui e ha realizzato un rigore pesante- Voto: poteva essere un 4, diventa un 6.

Zaniolo 6: entra con modestia, si permette qualche leggerezza, poi cresce e si procura un penalty da 3 punti- 6. Mou: indovina modulo e formazione. Ma che effetto ha sugli esclusi (Vina, Mitland, Veretout…) la scelta dei giovani al posto loro?

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Zaniolo, il broncio e poi i sorrisi: “L’importante erano i tre punti”

 Quello che il destino toglie, prima o poi lo restituisce. Zaniolo ha dovuto attendere poco. All’urlo strozzato con tanto di corsa sotto la Curva Sud vanificata per il gol annullato al 90′ con il Genoa, ieri ha fatto posto lo sguardo incredulo verso chi dubitava, tra le fila dello Spezia, che il calcio in volto ricevuto da Maggiore non fosse rigore.

Scrive il Messaggero, un rivolo di sangue che gli colava in fronte e la rabbia per aver visto per l’ennesima volta quel maledetto pallone non voler entrare. Non una, ma due traverse nel giro di altrettanti secondi a negargli la rete che il Var, richiamando l’arbitro Fabbri al check, concederà poi per interposta persona a Abraham.

Sì proprio Tammy, il compagno di reparto, l’amico in campo e fuori che una ventina di giorni fa gli aveva tolto la gioia del gol-vittoria contro i rossoblù con un pestone a Vazquez. Il cerchio non ha impiegato molto a chiudersi e ha visto Nicolò confermarsi decisivo. Senza segnare. Senza dispensare assist. Senza giocare dal primo minuto.

Senza fare polemica per l’esclusione iniziale a La Spezia, la sua città adottiva nonostante l’anagrafe dica che è nato a Massa. E cancellando di colpo quei like sotto i post di alcuni giocatori della Juventus, apparsi sabato sera dopo il successo di Empoli, che poco erano piaciuti ai tifosi romanisti sui social.

Ieri ha utilizzato Instagram soltanto per un selfie che lo ha raffigurato con la palpebra destra gonfia e l’escoriazione visibilissima sopra il naso. Poche parole che però hanno trovato l’adesione, tra gli altri, di Daniele De Rossi: “L’importante erano i tre punti.

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Dominio giallorosso, poi Abraham di rigore abbatte lo Spezia tra le polemiche

Nel calcio di solito c’è poco spazio per la giustizia. La storia del pallone è piena di partite stregate, pali, traverse, miracoli del portiere, pallone che non vuole entrare. La Roma stava per farci i conti, poi Tammy Abraham ha trasformato il rigore per il gol più tardivo della storia giallorossa in Serie A proprio dopo l’azione più emblematica della partita – traversa di Zaniolo, e poi altra traversa di Zaniolo da terra – e lunghissima revisione al Var per un calcio di Maggiore allo stesso Nicolò, che da queste parti è di casa quanto il capitano dello Spezia.

Fino a quel momento, scrive La Gazzetta dello Sport, non si era scongelato lo 0-0 per motivi misteriosi: per chi ha familiarità con gli Expected Goals, il computo giallorosso a fine partita calcola 4,36, un prodotto altissimo, contro lo 0,37 dello Spezia. Roma in completo dominio, occasioni a raffica, il portiere Provedel protagonista, qualche errore di troppo sotto porta con la squadra di Thiago Motta in dieci per il rosso ad Amian a fine primo tempo (prima una manata a Zalewski, poi una trattenuta su Pellegrini, tutto in poco più di cinque minuti).

Persino troppo facile ripensare a quel Barcellona-Inter del 2010, Mourinho sulla panchina nerazzurra e Thiago Motta espulso per una manata a Busquets e protestante a fine partita proprio in riferimento a quella notte di gloria al Camp Nou. Il tecnico spezzino ha provato a fare il Mou: resistere resistere resistere la tripla parola d’ordine. Gli stava andando bene, e invece per la terza volta di fila viene sconfitto nel finale, stavolta ancora più finale di quelli contro Fiorentina e Bologna.

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Senza Mou, ma questa Roma è la sua

L’ha cercata, voluta, l’ha sudata fino al minuto 54 del secondo tempo di una partita che non voleva finire finché il pallone non fosse entrato e, fiera, l’ha portata a casa. Arriva un successo che dà ossigeno e punti luccicanti per restare agganciati al treno dell’Europa, salendo al sesto posto davanti alla Lazio, in attesa che la Fiorentina recuperi la sua partita e della prossima sfida in casa contro l’Atalanta.

Arriva la vittoria – scrive Il Messaggero, forse dopo una delle migliori prestazioni giocate almeno in questo scorcio di 2022, per intensità, lucidità, occasioni da gol e carattere. Una Roma mourinhana senza lo Special in panchina e nemmeno in tribuna (a proposito: ancora assenti in trasferta i Friedkin): José era sul pullman. Certo, non la migliore per precisione, ma stavolta ci si può passare sopra, visto il finale vibrante di emozioni. 

Bentornata Roma, verrebbe da dire, dopo i tre pareggi malinconici contro Genoa, Sassuolo e Verona, che hanno tenuto su la squadra, facendola galleggiare nella mediocrità, nell’essere e nel non essere, nel piattume. Ora, a sentire i protagonisti, si riparla addirittura di piazzamento in zona Champions.Magari non sarà così – la distanza è ancora lunga ma non si sa mai – ma ora serve solo poterci credere, per il morale, per non sentirsi in mezzo al nulla, all’anonimato: e va bene così.

Zaniolo negli spogliatoi mostra su Instagram i punti in fronte e il calcio preso da Maggiore proprio allo scadere. L’arbitro Fabbri inizialmente non lo vede, avrà bisogno del Var per confermare il fallo e concedere alla Roma un rigore all’ultimo respiro, che le consente di vincere meritatamente una partita e far festa dopo trentuno tiri verso la porta non andati a buon fine, quattro legni (CristantePellegrinie due Zaniolo), con Provedel che stava per diventare l’eroe della serata. Si stava concretizzando, insomma, una maledizione, che Tammy ha annullato dal dischetto, calciando una palla pesante per il gol giallorosso più tardivo in serie A (98′ e 3 secondi).

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La Gazzetta dello Sport: Zaniolo mette un like ai post di tre bianconeri ed è già mercato…

“Il segno rosso del coraggio” (libro, letteratura americana). Il segno rosso c’è, basta scegliere il preferito. È più significativo il taglio sulla fronte che Nicolò Zaniolo si è procurato a La Spezia, decisivo per il rigore con cui la Roma ha vinto la partita, oppure l’altro segno rosso, il cuore messo ai post di Leonardo Bonucci, Dusan Vlahovic e Manuel Locatelli?

Come scrive La Gazzetta dello Sport, quei tre like, in un certo senso, dimostrano coraggio. Probabilmente sono istintivi, magari poco saggi, comunque coraggiosi: Nicolò Zaniolo, secondo il linguaggio non scritto di questi tempi, ha fatto un passo verso la Juventus… e verso la sua infanzia.

Zaniolo da bambino e da ragazzino era juventino, questo non è un mistero. Qui però c’è altro, qui c’è il mercato estivo che anticipa le stagioni e si fa largo a fine febbraio. Zaniolo è il primo obiettivo della Juventus per l’estate e sa che presto o tardi dovrà prendere una decisione: il suo contratto è in scadenza nel giugno 2024 e al momento non ci sono le condizioni per il rinnovo. Prima di parlare dello scenario estivo, una particolarità: i tempi del triplo like.

Zaniolo ha cliccato sul cuore ai post su Instagram di Bonucci, Vlahovic e Locatelli a meno di 24 ore da Spezia-Roma. Che cosa avevano scritto i tre juventini? Semplicemente, celebravano la vittoria di Empoli, come si fa quasi sempre dopo le partite. E allora, molti hanno pensato che quei “mi piace” siano stati una reazione alla formazione di José Mourinho.

Mou ieri pomeriggio ha schierato un’altra Z, Zalewski, e ha mandato Nicolò in panchina in una partita molto particolare, a La Spezia, la città in cui Zaniolo è cresciuto, dove tanti amici e parenti erano pronti a correre allo stadio per vederlo. Nicolò è entrato nel secondo tempo ed è stato ugualmente decisivo ma il caso nel frattempo era scoppiato.

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Roma, 31 tiri, 4 legni e 4.36 xG contro lo Spezia. I giallorossi non segnano però su azione da 413 minuti

La Roma non sbaglia l’approccio, gioca, lotta, domina in lungo e in largo lo Spezia, ma al 92′, quando Pellegrini va a battere forse l’ultimo, disperato, calcio d’angolo, il risultato è ancora inchiodato sullo 0-0.

La squadra giallorossa ha occupato militarmente la metà campo dei liguri, ancor più ad inizio ripresa, dopo l’espulsione di Amien. Ma come accaduto soprattutto nella prima parte di questa stagione, riesce a divorarsi l’impensabile. A parte i 4 legni colpiti, i giallorossi sbagliano almeno 5 palle gol nitide, con una produzione offensiva forse record in stagione: 31 tiri complessivi, di cui 10 nello specchio e 4.36 gol attesi.

E’ del 65% il possesso palla al termine della sfide, con 7 occasioni da gol nitide sprecate. C’è però un dato inquietante: la Roma non segna su azione dal gol di Zaniolo ad Empoli, dunque da 413 minuti. Poi due reti su rigore e tre sugli sviluppi di corner. Una scarsa cattiveria sotto porta, come detto già intravista nel corso della stagione, su cui Mou dovrà riflettere in vista del finale di stagione e non solo.

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SOCIAL ROMA

Prima la gara sul pullman poi i festeggiamenti: ecco dov’erano Mou e gli altri squalificati (FOTO)

Vittoria in extremis e sicuramente sofferta per Mourinho e gli altri componenti dello staff che hanno deciso di seguire il match non sugli spalti del Picco ma dall’interno del pullman giallorosso, come testimoniato sui social nel dopo gara da Nuno Santos: “In carcere c’è l’ipad tv”, sarcastico il commento del preparatore dei portieri giallorosso, che al pari del lusitano ha preso due giornate di stop.

Mourinho in silenzio prima e dopo il match

Grandi sorrisi per Mou, Pinto e gli altri squalificati al termine del match, che si sono fatti immortalare in uno scatto davanti al pullman giallorosso.