Tensione e accenni di rissa nel finale del derby, con strascichi anche dopo il triplice fischio di Orsato. Nella Roma il conto dei rossi è amaro: espulsi Azmoun e Mancini per rosso diretto, prima di loro Nuno Santos per proteste. Per la Lazio rosso anche a Pedro.
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MOURINHO OFFERTA ARABA – Centoventi milioni di euro in due anni farebbero vacillare chiunque, compreso naturalmente José Mourinho che sta ancora aspettando il famoso incontro con i Friedkin per capire le strategie future della Roma, e come sarà gestito il suo ultimo anno di contratto. Centoventi milioni di euro fanno vacillare il tecnico, ma chiaramente anche il suo staff che vede in questa proposta l’occasione (economica) della vita. E come dargli torto.
Ecco perché quando pochi giorni fa Mourinho ha ricevuto l’offerta dai vertici dell’Arabia Saudita ha immediatamente radunato i suoi collaboratori per valutare con loro il futuro. Facendo una premessa: la sua idea è quella di restare nel grande calcio e continuare – se possibile – con la Roma. Lo Special One ha voluto sentire le voci di chi da anni lo segue in panchina, di chi fa parte della sua squadra e contribuisce ai suoi successi. C’è chi dopo il discorso del tecnico è stato immediatamente d’accordo con lui, e chi invece preferirebbe considerare meglio la proposta, allettato da uno stipendio senza precedenti.
Come scrive il Corriere dello Sport, sul piatto saudita tre scelte: guidare la nazionale reduce dalla partecipazione in Qatar (con tanto di vittoria all’esordio contro l’Argentina), oppure allenare un club a sua scelta tra l’Al-Nassr (Rudi Garcia è pronto a tornare in Europa) e Al-Ahli. Oltre naturalmente a essere testimonial, o meglio, vero e proprio ambasciatore dell’Arabia Saudita che punta ad aumentare sempre di più la spropria visibilità nel panorama calcistico internazionale. Non solo investendo sui club europei, ma crescendo anche come federazione. (…)
Mourinho non ha quindi chiuso la porta all’offerta, anche prendendo in considerazione il parere del suo staff. I sauditi non non gli hanno imposto un ultimatum nel breve periodo e stanno lasciando tempo al tecnico di riflettere sulla proposta e valutarla attentamente anche in virtù dell’evoluzione della situazione con la Roma. I Friedkin negli ultimi giorni sono stati a Trigoria, hanno visionato gli allenamenti, ma non hanno avuto contatti con il portoghese.
Al termine dell’indagine disciplinare disposta dall’UEFA sui fatti di Bodo, arriva la sentenza definitiva: tre turni di squalifica sono stati inflitti a Nuno Santos e al tecnico dei norvegesi Knutsen (uno già scontato nel match dell’Olimpico), dopo la rissa nel tunnel degli spogliatoi avvenuta in Norvegia meno di un mese fa. Lo riferisce la Gazzetta dello Sport.
Il preparatore dei portieri della Roma, Nuno Santos, e l’allenatore del Bodo Glimt, Kjetil Knutsen, sono stati squalificati in via provvisoria dalla Uefa per la partita di ritorno dei quarti di Conference League, in programma giovedì prossimo allo Stadio Olimpico. Lo ha annunciato l’organo di controllo, etica e disciplina UEFA (CEDB).
Un provvedimento, fa sapere l’organo di governo del calcio europeo, in attesa della decisione definitiva sul concitato dopo gara giovedì scorso in Norvegia.
Bodo-Roma si è chiusa con particolare astio tra le parti, tanto che a ridosso negli spogliatoi è scoppiato un parapiglia che ha visto protagonisti Knutsen e Nuno Santos. Il portale norvegese aftenposten.no, ha riportato la versione del Bodo della vicenda: la versione di casa parla di uno schiaffo da parte di Nuno Santos che avrebbe poi “tentato di strangolare” (traduzione testuale) il tecnico del Bodo, Kjetil Knutsen, che a quel punto, si scrive, “ha dovuto difendersi”.
La Roma è ripartita questa mattina da Bodo con un charter direzione Fiumicino ancora scossa per quanto successo ieri sera in Norvegia. Da una parte, scrive La Gazzetta dello Sport, c’è l’ansia per l’infortunio di Gianluca Mancini al ginocchio (esami appena sbarcherà in Italia), dall’altra c’è l’aggressione dell’allenatore del Bodo a Nuno Santos. Stamattina il preparatore dei portieri, una delle persone più vicine a Mourinho, anche a livello personale, era ancora scosso: il portoghese non ha un carattere semplice, è uno che vive molto le partite e a volte alle panchine avversarie risulta indigesto (è stato squalificato per due giornate dopo la partita contro il Verona), ma niente autorizza quello che è successo negli spogliatoi di Bodo.
Nuno Santos, infatti, è stato colpito con un pugno dall’allenatore del Bodo, Knutsen, e stamattina aveva dei segni visibili sul volto. Il tecnico non si è scusato, né pubblicamente né privatamente, e lo stesso ha fatto la società norvegese, cogliendo di sorpresa quella romanista visti i buoni rapporti, almeno a livello di club. Perché un conto sono gli scontri verbali – e in campo ce ne erano stati – un conto un’aggressione fisica inaspettata. Subito dopo il pugno di Knutsen è intervenuta la polizia, alla quale i presenti hanno spiegato che cosa è accaduto e lo stesso è stato fatto con il delegato Uefa. La Roma, che ha parlato pubblicamente tramite il capitano, Lorenzo Pellegrini, ovviamente ritiene molto grave quello è che accaduto e lo ha ribadito con chiarezza alle autorità e all’Uefa. La polizia norvegese ha chiuso le indagini nella notte, ha “derubricato” quanto accaduto ad atto rissoso ma non violento e ha lasciato la palla agli organi del calcio europeo.
A Trigoria, adesso, si aspettano provvedimenti importanti, visto che la Uefa è molto attenta e severa quando si tratta di FairPlay e la sensazione è che Knutsen dovrebbe essere squalificato per una giornata, almeno, con una sanzione economica. Il Bodo, dal canto suo, non conferma né smentisce i fatti né fornisce un’altra versione. Stanotte si limitava a dire: “Parlate con la polizia”. Oggi invece, tutto tace.
Vittoria in extremis e sicuramente sofferta per Mourinho e gli altri componenti dello staff che hanno deciso di seguire il match non sugli spalti del Picco ma dall’interno del pullman giallorosso, come testimoniato sui social nel dopo gara da Nuno Santos: “In carcere c’è l’ipad tv”, sarcastico il commento del preparatore dei portieri giallorosso, che al pari del lusitano ha preso due giornate di stop.
Mourinho in silenzio prima e dopo il match
Grandi sorrisi per Mou, Pinto e gli altri squalificati al termine del match, che si sono fatti immortalare in uno scatto davanti al pullman giallorosso.