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Derby, vergognosa aggressione di ultras laziali ad un pullman di tifosi disabili giallorossi

Vergognoso e infamante agguato ai danni di un pullman con disabili a bordo dopo il derby. L’agguato è avvenuto al termine del match da parte di un manipolo di tifosi biancocelesti che non solo hanno danneggiato il mezzo, ma hanno anche insultato i ragazzi presenti sulla vettura.

Il pullman appartiene alla flotta che ogni domenica, in occasione delle sfide giallorosse all’Olimpico, trasporta tifosi disabili allo stadio. Una delle tante iniziative solidali definite dalla Roma in questi ultimi anni.

La denuncia è arrivata direttamente dai responsabili di Arvalia su Facebook: “Ogni domenica portiamo alcuni tifosi romanisti invalidi in carrozzina allo stadio per dargli la possibilità di godere la loro squadra non da casa ma direttamente allo stadio Olimpico. Purtroppo in questa occasione – Roma/Lazio – qualche persona senza un minimo di cervello ne tanto meno di umanità, ha danneggiato uno dei mezzi che usiamo per donare questo servizio, arrecandoci un danno piuttosto importante.

Un danno che dovranno pagare i nostri soci autofinanziandosi.
Ma di una cosa siamo sicuri e certi ovvero che i tifosi violenti e stupidi sono veramente una piccola parte, ma che purtroppo fanno danni e notizia. Quanto successo non ci impedirà di continuare a offrire un servizio per coloro che hanno grosse difficoltà ad andare allo stadio perché in carrozzina. Noi continueremo ad aiutarli, perché solo insieme possiamo combattere l’ignoranza, la violenza, la stupidità e solo insieme riusciamo a regalare gioia e felicità. Viva lo sport solidale”.

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Raid degli ultrà laziali nel pub. Gravi due tifosi giallorossi

È stato un assalto pianificato quello in cui, nella notte dopo il derby Lazio-Roma, sono stati accoltellati due tifosi giallorossi, uno dei quali è ancora in gravi condizioni. Il gruppo di ultrà biancocelesti, almeno otto uomini, ha aspettato che il Clover Pub di viale Angelico, a due passi dall’Olimpico e noto punto di ritrovo dei romanisti, fosse prossimo alla chiusura, quindi ha compiuto il suo raid quando all’interno erano presenti 4-5 persone.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, armati di spranghe e a volto coperto, poco dopo la mezzanotte, i laziali hanno fatto irruzione nel locale distruggendo tutto quello che si trovavano davanti. Immediatamente i presenti hanno cercato di fermarli ed è scoppiata la rissa. Un cliente di 30 anni, P.L., è stato accoltellato più volte all’addome. Le sue condizioni sono apparse subito gravi e all’arrivo dell’ambulanza è stato portato al Santo Spirito in codice rosso e ricoverato in terapia intensiva. L’altro colpito è il titolare del pub, iC.M.: in un primo momento sembrava avesse riportato solo ferite lievi, tra cui una coltellata vicino al fegato suturata nella notte.

La situazione è però peggiorata con il passare delle ore e ieri mattina è stato ricoverato al San Camillo. Le sue condizioni sono stabili. Il raid sarebbe stata la risposta laziale a un tentato blitz dei romanisti immediatamente successivo alla fine del match. Due gruppi di circa 200 ultrà ciascuno hanno infatti cercato di raggiungere Ponte Milvio per guastare la festa dei rivali. I giallorossi sono stati fermati dalla forze dell’ordine, prese di mira con lanci di petardi, sassi, mazze e bottiglie che hanno reso necessarie delle cariche per disperderli all’altezza di via Consalvi e via del Pinturicchio. Tre romanisti, tra cui un minorenne, sono stati fermati.

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Tifosi

Roma-Feyenoord: ultrà olandesi con biglietti aerei e voli prenotati

Gli ultrà del Feyenoord sono pronti a venire a Roma. L’appuntamento è per il prossimo 20 aprile, per il match di ritorno dei quarti di finale di Europa League contro i giallorossi di Mourinho. Lo scrivono loro stessi sui social dedicati alla squadra di Rotterdam, dove si insultano e si minacciano con i romanisti, in vista anche di quello che succederà nell’incontro di andata, il 13 aprile.

Come scrive il Corriere della Sera, nessun riferimento invece all’orientamento del ministero dell’Interno a vietare la loro trasferta romana, che appare probabile, ma che non è ufficiale. Il motivo è legato alla mancata nomina del prefetto della Capitale, che potrebbe essere scelto nel prossimo Consiglio dei ministri ordinario, martedì o giovedì della prossima settimana, l’unica autorità a poter firmare il divieto di acquisto dei biglietti per l’Olimpico ai residenti di Rotterdam e comunque ai cittadini olandesi, in modo da impedire loro di entrare allo stadio. In alternativa un simile provvedimento potrebbe essere deciso dallo stesso ministro Matteo Piantedosi, anche se appare difficile se non altro per una questione di rapporti e opportunità con il governo olandese.

I tifosi del Feyenoord stanno già prenotando i pacchetti con aerei, treni e hotel nella Capitale per la gara contro la Roma, ai quali aggiungere eventualmente i biglietti per la partita. Appare difficile che rinuncino alla trasferta, proprio come hanno fatto gli ultrà dell’Eintracht Francoforte che si sono poi scontrati con i napoletani nel centro della città.

Un problema non indifferente, con l’Uefa sempre contraria a qualsiasi divieto di trasferta per i tifosi in Europa. Posizione che non pregiudica la decisione della Prefettura di vietare che gli olandesi arrivino a Roma, negandogli i biglietti, ma senza poterli fermare se arrivano da turisti. E mentre si attendono provvedimenti analoghi da parte delle autorità di Rotterdam per i tifosi romanisti, la Questura sta già mettendo a punto una serie di piani di sicurezza per gestire l’arrivo degli olandesi per il 20 aprile. Fra le ipotesi al vaglio centro blindato e chiusura anticipata dei pub, già dalla sera precedente alla partita.

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Derby, mille agenti contro i violenti

Mille agenti in campo per blindare lo stadio Olimpico. Polizia, carabinieri, Guardia di Finanza e vigili impegnati già da questa mattina per la gestione dell’ordine pubblico e per garantire la sicurezza. Sale la tensione per il derby Lazio-Roma che si disputerà oggi alle 18 nella Capitale. Il messaggio che arriva da San Vitale è chiaro: bisogna evitare la guerriglia urbana.

Secondo le previsioni della Questura, l’Olimpico ospiterà circa 60mila spettatori che arriveranno nell’area ore prima del fischio di inizio. Ma tra i rischi segnalati c’è anche quello delle tifoserie gemellate dopo l’allerta diramata dal Viminale sul pericolo scontri. Per questo motivo, il dispositivo messo in campo prevede controlli nella zona già da questa mattina alle 8, quando saranno sgomberate le aree circostanti lo stadio per le attività di controllo e prevenzione. Durante l’arrivo dei tifosi allo stadio, inoltre, saranno potenziate le operazioni di filtraggio e, probabilmente, ci saranno verifiche anche sugli striscioni.

Come scrive il Tempo, le forze dell’ordine, però, già da giorni sono impegnate nel monitoraggio delle tifoserie. Sotto controllo i luoghi di aggregazione dei due gruppi e oggi i servizi di prevenzione riguarderanno anche caselli autostradali e stazioni ferroviarie. Le prime interdizioni stradali intorno all’Olimpico scatteranno già dalle ore 14.

L’obiettivo del dispositivo di sicurezza previsto dalla Questura è quello di evitare possibili contatti tra le tifoserie, a cominciare dal flusso in entrata. Ai tifosi laziali è riservata l’area di parcheggio in via Macchia della Farnesina. I romanisti, invece, dovranno utilizzare l’area tra il PalaTiziano e lo stadio Flaminio. Ma non solo.

All’interno dello stadio saranno presenti 750 steward, mentre all’esterno le forze dell’ordine saranno impegnate nella gestione di uno dei match considerati “caldi” anche a seguito degli scontri tra le tifoserie del Napoli e dell’Eintracht Francoforte. Il timore che la partita possa rappresentare un’occasione per i violenti per replicare quanto accaduto nei giorni scorsi, ha contribuito al rafforzamento del dispositivo di ordine pubblico.

Infatti, servizi preventivi capillari sono già scattati nel pomeriggio di ieri in tutti i luoghi di aggregazione delle due tifoserie. Sotto controllo anche il centro storico della città, dove proprio le tifoserie gemellate potrebbero ritrovarsi per dar vita ad episodi di violenze e scontri con le forze dell’ordine. Anche qui, la presenza delle forze dell’ordine è stata potenziata.

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Tifosi

Scontri Ultras, divieto di trasferta per 2 mesi per i tifosi di Roma e Napoli

Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha annunciato, in una conferenza stampa in Prefettura a Trieste, lo stop di due mesi alle trasferte per i tifosi di Napoli e Roma dopo gli scontri sull’A1: “Secondo l’analisi che mi è pervenuta non potrò fare a meno di considerare provvedimenti di carattere generale per le due tifoserie. Oggi pomeriggio probabilmente firmerò un provvedimento di prevenzione sulle trasferte dei tifosi di Roma e Napoli per i prossimi due mesi. Non è un provvedimento alternativo alle misure individuali dirette ai singoli autori, sia a fini di attribuzione della responsabilità giudiziaria sia al fine di assoggettare singoli partecipanti agli scontri a misure amministrative come il cosiddetto Daspo”.

Dopo le parole del Ministro, arriva anche l’ufficialità. Trasferte vietate per le tifoserie di Napoli e Roma per i prossimi due mesi. Piantedosi ha firmato il provvedimento, che diventa operativo fin da subito. Il settore ospiti della Roma sarà dunque chiuso per le trasferte di Spezia, Lecce e Cremona.

(ansa)

Arriva anche la nota ufficiale del Viminale ad annunciare la chiusura per due mesi dei settori ospiti per i tifosi di Napoli e Roma per i prossimi incontri in trasferta delle due squadre: «Il ministro dell’Interno Piantedosi, in considerazione della gravità degli episodi di violenza avvenuti l’8 gennaio scorso lungo l’A1, all’altezza di Arezzo, e del concreto pericolo che tali comportamenti possano ripetersi, con conseguenti rischi di grave pregiudizio per l’ordine e la sicurezza pubblica, dopo aver preso atto delle valutazioni del Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, ha disposto la chiusura, per due mesi da oggi, dei settori ospiti degli stadi dove le società sportive Napoli e Roma disputano gli incontri in trasferta. Per due mesi è stata anche vietata la vendita di biglietti per l’accesso ai medesimi impianti sportivi e per gli stessi incontri nei confronti delle persone residenti nelle province di Napoli e Roma».

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L’idea del Viminale: 1-2 mesi di stop per gli ultras di Roma e Napoli

Gli scontri di domenica scorsa a Badia al Pino rischiano di costare carissimi ai tifosi di Napoli e Roma. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi vuole dare infatti un segnale forte per evitare che episodi del genere possano ripetersi in futuro. L’idea è quella di fermare, attraverso un decreto ministeriale, i sostenitori di Napoli e Roma vietando loro le trasferte per un periodo che si prevede ben più lungo di una giornata di campionato: le prime indicazioni parlano di uno o due mesi di stop. È un provvedimento che vanta finora un solo precedente: nel 2014 i tifosi dell’Atalanta furono fermati per tre mesi su indicazione dell’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, la decisione, attesa nei prossimi giorni, dovrebbe arrivare in virtù delle valutazioni del Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive (Casms) che si è riunito ieri: sebbene non abbia nella sua relazione parlato esplicitamente degli ultras di Napoli e Roma, ha fatto un quadro di rischio piuttosto severo a proposito di questo ritorno alla violenza nel calcio lontano dagli stadi. Indicazioni che Piantedosi ovviamente terrà seriamente in considerazione anche se sta valutando con la massima attenzione tutte le possibilità.

Le strade per fermare gli ultras sono due: oltre a quella del decreto ministeriale per sospendere le trasferte di una particolare tifoseria per un determinato periodo di tempo, c’è anche quella legata al lavoro dei prefetti, chiamati a scegliere quali sostenitori bloccare giornata per giornata, in base alle partite in programma.

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Stretta sugli ultrà di Roma e Napoli: basta trasferte

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha raccomandato la «massima severità». Da ex prefetto di Roma sa bene che scontri come quelli di domenica sulla Al tra gli ultrà di Roma e Napoli non possono essere presi sottogamba né rimanere impuniti. E dunque già oggi (tutti liberi i quattro ultrà fermati dalla polizia ma poi liberati dai giudici) potrebbe arrivare la sanzione dello stop alle trasferte, non per tutto il campionato, ma per un periodo ancora da definire.

Come scrive la Repubblica, l’ipotesi della sanzione, messa sul tavolo ieri mattina nell’incontro al Viminale tra il ministro dell’Interno Piantedosi, quello dello Sport Andrea Abodi, il presidente della Figc Gabriele Gravina, quello della Lega Serie A Lorenzo Casini, il capo della Polizia Lamberto Giannini, è passata nel pomeriggio su quello dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive al Dipartimento di Pubblica sicurezza chiamato ad esprimere il parere sugli incontri considerati a rischio.

Ma la decisione definitiva verrà presa tra oggi e domani. E tutti i prefetti delle città interessate dal campionato sono stati invitati a valutarne l’adozione. Napoli-Juventus, in calendario domani, sebbene ritenuta «ad elevati profili di rischio», si giocherà con i tifosi juventini presenti ma con maggiori misure di sicurezza. Esclusa l’opportunità di adottare nuove misure restrittive dopo gli scontri di domenica, la scelta è quel-la di puntare tutto sulla prevenzione e su un’analisi tempestiva degli incontri a rischio con un confronto periodico degli organismi interessati.

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Scontri Ultras, la linea del governo è ‘massima severità’. Grignetti (La Stampa) a RS: “Probabile stop alle trasferte”

“Negli ultimi 4 anni i dati sugli incidenti legati alle manifestazioni sportive “sono positivi, non si sono verificati fatti gravi negli stadi”. Alla luce di quanto accaduto domenica scorsa sull’A1, a quanto si apprende, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, nella riunione oggi al Viminale con il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, i vertici di Figc e Lega calcio, ha raccomandato la “massima severità” nelle sanzioni in fase preventiva contro le tifoserie violente.

Come riferisce l’ANSA, al tavolo, tutti hanno sottolineato l’importanza delle nuove tecnologie per individuare i responsabili delle condotte violente, anche se si dovrà tenere della privacy. Quello di oggi è stato un primo incontro, ne seguiranno altri ed il confronto con il mondo sportivo sarà costante. Allo stato, ha ribadito Piantedosi, non si pensa a nuove norme.

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Ai microfoni di Retesport è intervenuto Francesco Grignetti, giornalista de la Stampa che ha fatto un punto della situazione sui provvedimenti che saranno presi dopo gli episodi di domenica sull’A1, confermando che non saranno emanati sul tema nuovi decreti legge ma che si va verso la riproposizione del divieto di trasferte che potrebbe colpire anche i tifosi giallorossi: “Negli ultimi anni la situazione era migliorata sensibilmente, grazie ad alcuni provvedimenti adottati. Gli episodi violenti sono sensibilmente diminuiti. Alcuni sono avvenuti lontano dagli stadi”.

“Il governo vuole mandare un segnale di severità – ha proseguito Grignetti ai nostri microfoni – saranno vietate le trasferte potenzialmente pericolose con riferimento soprattutto ad alcune tifoserie, sicuramente quelle di Roma e Napoli”

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Ultrà romanisti subito liberi: scatteranno decine di Daspo

Filippo Lombardi, Emiliano Bigi e Martino Di Tosto, gli ultrà romanisti arrestati dalla polizia per gli scontri di domenica con i rivali napoletani nell’area di servizio Badia al Pino (Arezzo) sono stati scarcerati. Per i primi due il fermo non è stato nemmeno convalidato, per Di Tosto sì, ma il giudice aretino ha disposto per lui, unico ferito ufficiale della guerriglia, l’obbligo di dimora nella Capitale e di firma quotidiana anziché i domiciliari chiesti dal pm. Rinviata invece a oggi l’udienza per Antonio Marigliano, ultrà del Napoli.

Altri provvedimenti potrebbero essere presi nelle prossime ore. Molti partecipanti agli scontri sono già identificati con le telecamere dell’autogrill e dalle targhe dei veicoli filmate dalla polizia scientifica. «Ci saranno decine di Daspo, quanto accaduto è vergognoso, stiamo preparando una controffensiva», annuncia il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che oggi al Viminale incontrerà i presidenti della Federcalcio, Gabriele Gravina, e della Lega calcio serie A, Lorenzo Casini. Nel pomeriggio la riunione dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive: sul tavolo subito le misure da prendere per Napoli-Juventus di venerdì sera. «Darò indicazioni perché ci sia un’impostazione di massima precauzione», ribadisce Piantedosi.

Come scrive il Corriere della Sera, sugli scontri si fa largo l’ipotesi di un confronto pianificato da napoletani e romanisti per questioni di equilibri nel mondo ultrà. Erano 400 tifosi, c’è stato un solo ferito e nessuna aggressione agli agenti. I due romanisti arrestati lunedì evitano il carcere grazie al precedente di un tifoso laziale, per il quale la Cassazione ha disposto nel 2015 la nullità dell’arresto in flagranza differita in mancanza dei requisiti di urgenza e di impossibilità di arresto sul posto. Bigi, 40 anni, e Lombardi, 26, sono indagati dal pm Antonino Di Maio per «rissa, detenzione e lancio di petardi, fumogeni e bottiglie in modo da creare pericolo alle persone». Bigi aveva, al momento del fermo, anche un coltello a serramanico da 20 centimetri: «Lo uso per il mio lavoro da idraulico», ha detto al giudice. Lombardi, che dal 2019 e fino al 2025 ha l’obbligo di firma durante le partite della Roma in conseguenza della condanna a tre anni ricevuta in Inghilterra per la rissa in cui un tifoso del Liverpool rimase in coma, è stato riconosciuto mentre colpiva i napoletani con un’asta.

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Resa dei conti tra napoletani e romanisti: tifoso accoltellato

I demoni del tifo becero sono riapparsi ieri intorno all’ora di pranzo sull’Autostrada del Sole nei pressi di Arezzo, all’altezza di Monte San Savino, dove nello stesso autogrill Badia al Pino in cui nel 2007 fu ucciso il tifoso laziale Gabriele Sandri è andato in scena un scontro tra i sostenitori del Napoli, in viaggio verso Genova, e quelli della Roma, diretti a Milano. Un duello che non sembra essere stato affatto casuale, perché l’appuntamento nella stazione “maledetta”, secondo chi indaga, gli ultras rivali se lo sarebbero dati per una sorta di resa dei conti a lungo rinviata. Dal lancio di oggetti contundenti da parte dei napoletani sulle corsie in direzione Nord, su cui stavano passando decine di veicoli, non solo dei romanisti, è poi scaturita una maxi-rissa all’interno della stazione di servizio, al culmine della quale un tifoso della Roma è stato accoltellato, ricoverato in codice giallo ad Arezzo (non è grave) e piantonato in stato di arresto per rissa aggravata.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, solo l’intervento degli agenti ha evitato conseguenze peggiori lungo il tratto autostradale, bloccato per 50′ per scongiurare altri rischi per gli automobilisti. Proprio il timore di nuovi incidenti tra napoletani e romanisti aveva indotto la questura a rafforzare il servizio d’ordine nelle stazioni di Badia al Pino e Arno. E quel che si temeva potesse succedere è accaduto davvero, per quell’odio tra le due tifoserie che risale alla morte nel 2014 del supporter azzurro Ciro Esposito a Roma per mano dell’ultras giallorosso Daniele De Santis. 350 tifosi campani, presidiata la stazione, hanno teso un “agguato” ai rivali, iniziando a lanciare oggetti verso le auto sulla carreggiata. I rivali romanisti in transito, probabilmente avvisati della presenza dei napoletani, hanno così rallentato la marcia fino a fermarsi all’altezza dell’area di sosta, confluendo all’interno: lì gli ultras si sono affrontati col volto coperto – diversi i contusi -, lanciandosi pure petardi e fumogeni vicino alle pompe di benzina. Dopo 15′ i romanisti sono ripartiti, mentre i napoletani sono rimasti nell’area e in seguito scortati fino a Genova, dove gli agenti ne hanno identificato un’ottantina: oggi i primi arresti differiti.

Il governo ha reagito con sdegno. «Questi non sono tifosi. Paghino tutti idanni di tasca loro, e mai più allo stadio», ha commentato il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Duro il ministro dello Sport, Andrea Abodi: «Nel 2023, paga chi sbaglia e mi auguro succeda anche per i teppisti che si sono scontrati sull’A1». E il titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, ha confermato la linea della severità contro il tifo violento.