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Focus Arbitri, Filippo Roma (Le Iene) a RS: “Campionati falsati dalla lotta intestina nell’AIA. Omertà totale del mondo del calcio sul tema”

Primo capitolo dell’inchiesta di Retesport sul mondo arbitrale e le dinamiche che stanno emergendo tra errori, carriere e potenziali campionati falsati. Sui 104.2 FM è intervenuto – nello spazio de La Sveglia Giallorossa – Filippo Roma, giornalista de Le Iene che sta conducendo in prima persona un’inchiesta sugli arbitri, nata da una denuncia di un importante fischietto rimasto anonimo:

Come nasce l’inchiesta sul mondo arbitrale?
“Alcuni anni fa mi ero occupato del famosissimo caso dell’audio del Var scomparso di Inter-Juventus, avevo già fatto una serie di pezzi su questo. Sono stato contattato dall’arbitro in questione che ci ha cercato e si è fidato di noi per iniziare a parlare di questa vicenda. E’ venuto nella nostra redazione e ci ha spiegato tante dinamiche che non conoscevamo. Tanti arbitri all’interno dell’AIA a tutti i livelli e categorie ci hanno poi contattati per aggiungere particolari, in parecchi pensano che per motivi di carriera si stiano falsando i tornei”

Che type=’text/javascript’ idea ti sei fatto della presunta guerra politica interna all’AIA?
“Mi sono fatto l’idea inquietante che l’AIA sia una casta, che ci sia una guerra tra fazioni a livello politico che rischia di falsare i campionati e questo è il vero problema che fa da sfondo. In questa fase storica gli arbitri non pensano a favorire una squadra piuttosto che un’altra, ma magari alcuni componenti della loro fazione, a danno di altri, per cui poi ci sono dismissioni non di natura tecnica ma per motivi di rapporti”.

Sono due le fazioni che si contendono il potere politico nel mondo arbitrale italiano o ci sono ulteriori sfumature?
“Sembrerebbe esserci un bipolarismo, due grandi gruppi che si contendono il potere nell’AIA, con le elezioni alle porte in un clima incandescente. Errori che hanno colpito tutti, in maniera indiscriminata e non a caso si sono lamentati tutti, dai presidenti agli allenatori, ai dirigenti. Il calcio rischia di esplodere, i campionati rischiano di essere falsati.”

Cambierà il modo di valutare gli arbitri soprattutto sul tema VAR?
“E’ vero che se un arbitro viene richiamato al monitor è perchè ha sbagliato, ma si spera per errori e valutazioni oggettivi e non con chiamate discrezionali e soggettivi che possono generare ulteriori errori. Alcuni arbitri sono stati dismessi a favore di altri per rapporti, altri per motivi politici”

Abodi?
“E’ stato disponibile a parlare con noi a valutare determinate situazioni, chiaramente ha un ruolo istituzionale e mi auguro possa fare luce su diverse dinamiche in quanto ministro dello sport italiano, per il bene di tutti in primis dei tifosi”

Hai intercettato un certo timore del mondo del calcio su questo tema? Della Federazione e di esponenti della Lega di Serie A?
“No abbiamo provato ad intervistare De Laurentiis ma non ce l’ha concessa. Alla fine la mia sensazione è che rimanga un sistema fondato sull’omertà sia dal punto di vista arbitrale sia dal punto di vista della Lega”

Il prossimo servizio?
“Parleremo dei rimborsi farlocchi di alcuni arbitri, che ricordo sono pagati in parte con soldi pubblici”

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Focus Superlega, Bellinazzo a RS: “Il monopolio di UEFA e FIFA non esiste più. Superlega unica via”

La sentenza di questa mattina rischia di essere un punto epocale per il mondo del calcio, le cui conseguenze le scopriremo nei prossimi mesi, ma la governance e il monopolio di UEFA e FIFA di fatto non esistono più”, così Marco Bellinazzo, giornalista del Sole 24 Ore, ai microfoni di Retesport, dopo il clamoroso verdetto della Corte europea sul caso Superlega e sulla posizione dominante di UEFA e FIFA.

Una decisione, quella della corte di Giustizia dell’UE molto coraggiosa – prosegue Bellinazzo – che è andata contro anche il parere dell’Avvocatura. Lo scenario rispetto alle origini della prima Superlega è completamente cambiato, è cambiato l’assetto di potere del calcio europeo, con l’avvento anche di un nuovo player come l’Arabia Saudita. Mi sembra che si vada verso la creazione di una sorta di campionato europeo, non più elitario, ma allargato a diverse realtà”

Le reazioni dei club? Nessun club tra quelli che originariamente avevano aderito non credo avessero mai fatto realmente un passo indietro, almeno dal punto di vista degli intendimenti. Fino al 2027 l’UEFA e la FIFA hanno ridefinito un percorso di competizioni nuove tra Super Champions, le altre coppe europee e il nuovo Mondiale per club. Ora ci sarà da riflettere su come i top club europei vorranno organizzarsi. L’UEFA deve trarre una lezione da questa decisione: deve svolgere un ruolo diverso, da organismo di vigilanza e a fronte di un format che sicuramente porterà ad incassi maggiori, incentivare una maggior distribuzione di risorse per eliminare l’oligopolio di quei pochi club ricchissimi che stanno dominando lo scenario internazionale da anni”

“La direzione era già tracciata da tempo, la Superlega è la competizione del futuro, ovviamente non l’obbrobrio comunicato nel 2021, ma una versione aperta a più club, con una struttura e un’organizzazione diverse. La Super Champions che è stata varata dall’UEFA è una competizione iniqua, che ingolferà maggiormente i calendari e rischia di creare solo più danni che produrre benefici”, ha concluso Bellinazzo.

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Ricci (inviato GdS in Spagna) a Retesport: “Le migliori qualità della Real Sociedad da centrocampo in su. Sarà una sfida che si deciderà nei 180 minuti”

Filippo Maria Ricci, corrispondente della Gazzetta dello Sport in Spagna, è intervenuto ai microfoni di Retesport per analizzare il momento della Real Sociedad alla vigilia della gara d’andata degli ottavi di finale: “Sono stato in queste ore a San Sebastian, è un momento particolare per la Real Sociedad: hanno vinto una sola partita nelle ultime 7, sono quarti in classifica e domani sperano di rialzarsi”

“Oyarzabal e Silva non sono al meglio ma domani ci saranno. Hanno trovato questo Sorloth che ha iniziato bene la stagione ma ora si è un po’ perso. Alguacil è allenatore di ottimo livello, nato e cresciuto non solo calcisticamente a San Sebastian, ha giocato con la Real Sociedad ed è stato inserito gradualmente come allenatore della prima squadra, dopo un percorso nel settore giovanile”.

“Il motore propulsore di questo club negli ultimi anni è stata indubbiamente la cantera: è una società che punta molto sul vivaio, che ha in rosa 15 canterani, hanno investito tantissimo sui giovani in questi anni.”

Poi sulla doppia sfida, Ricci ha aggiunto: “Credo che si deciderà nei 180 minuti. La Roma farà grande attenzione, come sempre, alla fase difensiva ed è inevitabile che anche per natura degli spagnoli, il possesso sarà più della Real Sociedad. Mi aspetto una doppia sfida molto intensa”.

Sui singoli:Difendono bene, ma le qualità migliori le hanno da centrocampo in su, con tre ottimi calciatori, classici prototipi del calcio spagnolo: Merino, Mendez e Zubimendi”

Oyarzabal senza dubbio è il giocatore più forte della Real Sociedad, non ancora al 100% perchè è rientrato a dicembre per un infortunio al crociato, è il calciatore che più di tutti inserirei nella rosa giallorossa per migliorarla” chiosa Ricci.

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Qui Inter, Paventi: “Lukaku out. Giocheranno Dzeko e Mkhitaryan”

Lukaku non recupererà per sabato, il belga non è ancora al 100%. Out anche Brozovic”. Così Andrea Paventi, inviato di Sky Sport da Appiano Gentile, ai microfoni di Retesport, in vista del big match di sabato pomeriggio tra Roma e Inter. “In questo inizio di stagione la squadra di Inzaghi ha offerto un rendimento nettamente inferiore agli standard visti nelle precedenti due-tre stagioni. Il momento dei nerazzurri è particolare, ma il clima nell’ultimo allenamento era ottimo. C’è tanta voglia di riscatto, dopo le tre sconfitte stagionali patite in questo inizio di campionato”.

Sulla formazione, Paventi aggiunge: “Credo che giocheranno dall’inizio Mkhitaryan e Dzeko. In questo momento Inzaghi vuole affidarsi agli uomini più esperti”.

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Esclusiva Retesport – Infortuni Smalling, Dott. Avaldi (nutrizionista): “Il vegano se seguito correttamente può supportare l’attività agonistica senza problemi”

Il Dottor Francesco Avaldi, nutrizionista ed ex collaboratore di società del calibro di Milan, Real Madrid, PSG e Atalanta è intervenuto ai microfoni di Retesport 104.2 per analizzare alcuni aspetti della dieta alimentare dei calciatori oltre ad un focus specifico sulla situazione di Smalling:

Ha avuto esperienze importanti al Psg, al Milan, ma anche all’Atalanta, qual è l’equilibrio tra l’alimentazione e l’attività calcistica?
“Non ci sono grosse differenze tra gli sportivi e coloro che non fanno attività sportiva a livello agonistico. Sono stato tra i primi a lavorare sulla nutrizione nel calcio ai tempi di Ancelotti al Milan. Verificammo che c’era una monotonia nella dieta del calciatore, non ci spostava da alcuni alimenti fissi, quando invece ci sono altri prodotti come le verdure di stagione e alcuni cereali arricchiti che spesso vengono dimenticati. L’atleta oberato da impegni atletici e tecnico-tattici, oltre agli impegni extra calcistici, deve essere indirizzato affinché migliori la sua alimentazione. Considerando gli sforzi, i viaggi e i tanti impegni anche infrasettimanali, un aspetto importantissimo è l’iradratazione. Bere poco aumenta il rischio di infortuni”

Smalling è un calciatore vegano e da un anno ha avuto una serie di infortuni muscolari, questa tipologia di dieta può incidere sulle prestazioni dei calciatori?
“La letteratura scientifica dice che il carburante principale per uno sport come il calcio è il carboidrato. Un atleta vegano se ben condotto può sicuramente far fronte ad un impegno agonistico senza andare in deficit. Ho letto che Smalling ha avuto diversi problemi: sicuramente il vegano ha bisogno di un’integrazione come la creatina, che non è assolutamente doping e che sviluppa l’ipertrofia del muscolo, piuttosto che le vitamine B e B12, quest’ultima assimilabile solo con proteine animali. Nella Roma conosco Mancini e Spinazzola che sono due atletici che ho seguito all’Atalanta. Penso che un vegano possa affrontare tranquillamente l’attività agonistica, certamente serve una particolare attenzione sulla combinazione degli alimenti per i vegani e i vegetariani”

Ronaldo?
“E’ un professionista a tutto tondo, si cura in maniera maniacale, cura ogni aspetto del suo fisico. A Madrid era il primo che arrivava e l’ultimo che lasciava la struttura sportiva. Lo si vede anche a occhio nudo. L’aspetto importante è capire l’attenzione che Ronaldo ha durante la partita, è sempre sul pezzo, il livello di concentrazione – a parte l’aspetto genetico – è migliorato attraverso l’alimentazione e la cura delle ore del sonno. Con lui c’era poco da fare, avevamo a che fare con una macchina di Formula1 i cui margini di modifica eran veramente pochi. Ricordo che tutte le volte che c’era l’integrazione mirata al singolo giocatore, lui faceva sempre l’integrazione, si affidava con professionalità perchè voleva raggiungere determinati obiettivi”

A chi è rimasto legato nel mondo del calcio?
“A Rino Gattuso, grande personaggio, grande uomo e grande atleta”