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Mourinho: “Veretout non parte. Finiremo la stagione con questa rosa. Ok Smalling ed El Sha”

CONFERENZA STAMPAJosè Mourinho ha parlato in sala stampa alla vigilia di Empoli-Roma:

“Un pensiero per Mister Di Marzio, siamo tutti con la sua famiglia”

“Tu ricordi benissimo i momenti in cui non siamo andati bene, per me più facile parlare dei momenti belli come i 70 minuti contro la Juve, il secondo tempo contro il Lecce ad esempio. La partita contro la Juve è già un po’ lontana, nel calcio due settimane sono già tanto tempo, ne abbiamo già parlato a sufficienza, noi non ci nascondiamo dietro le scuse, principalmente tra di noi abbiamo parlato abbastanza di quella partita. Contro il Lecce ho già detto che la responsabilità del primo tempo è la mia, ho cercato di spiegarlo, forse l’ho fatto male. Quando uno pensa alla partita successiva e non a quella che sta giocando, di solito non aiuta la sua squadra e io non li ho aiutati. Quando una squadra è abituata a giocare con due punte o con un 10 dietro un centravanti e invece in questo caso abbiamo giocato con tre centrocampisti con le stesse caratteristiche sulla stessa linea, la colpa è mia. Avevo la consapevolezza di questo fortunatamente anche prima della partita ma avevo giocatori in panchina per cambiare la dinamica del match”

A che punto è il recupero di Smalling? L’eventuale rientro di questo giocatore può suggerirle di tornare a tre o preferisce andare avanti a quattro dietro?
“Smalling sta bene, non benissimo magari, ma si è allenato con la squadra due giorni con noi, si è allenato a Trigoria senza la squadra ma l’ha fatto già giovedì, gli altri giorni è stato a casa con un allenamento minimo ovviamente. E’ disponibile per giocare, abbiamo 4 centrali a disposizione e stanno giocando bene, anche Marash Kumbulla che due-tre mesi fa, non era un giocatore che aveva la mia fiducia totale, ora l’ha conquistata, con umiltà, lavoro, con apertura totale alle critiche costruttive, sono molto contento. Non mi ricordo di aver avuto 4 centrali a disposizione. Sul cambio di modulo non voglio rispondere”

Abraham è entrato in 19 gol della Roma, sulla scia di gente importante al primo anno come Batistuta o Montella. Quanti margini ha di crescita?
“Dove possiamo arrivare noi con lui e dove può arrivare lui con noi. Non sta facendo male, hai ragione, nella sua prima stagione, con un cambio di cultura calcistica e di competizione, i numeri stanno lì, senza rigori, con tanti pali che si potevano trasformare in più gol, però onestamente mi aspetto di più, c’è spazio per migliorare non solo a livello numerico ma anche a livello qualitativo, in area di rigore dove ancora deve crescere tanto, adesso giocando sempre, con le esigenze che abbiamo e con il lavoro che sta facendo mi aspetto sempre di più. Torno all’inizio della risposta, siamo tutti insieme, speriamo che la crescita dell’individualità coincida con la crescita di squadra”

Se togliamo Inter e Juventus, quante squadre in Italia hanno una rosa migliore della Roma secondo lei?
“Penso che la classifica, che gara dopo gara, una vince una perde, una volta siamo quinti, poi sesti o settimi, Fiorentina prima settima, o sesta, così la Lazio, penso che siamo lì. Penso che la classifica esprima chiaramente le prime 4-5 di questo campionato, hanno un potenziale di rosa, di numeri, di esperienza che per qualche ragione stanno lì. Possiamo arrivare lì? Ovviamente sì. Possiamo principalmente nella prossima stagione trovare continuità ed evoluzione? Sì. Però per me non c’è dubbio, basta guardare anche il tempo di costruzione delle squadre e del loro lavoro”

E’ chiuso il mercato in entrata? Partirà qualcuno?
“Magari ho sbagliato quando ho detto che era chiuso, forse mi hanno interpretato male. Il mercato è aperto al 31 gennaio. Se la domanda è se mi aspetto qualcosa in più? Non mi aspetto. Ma il mercato è aperto. Sulle cessioni dipende da come pensate voi le cose, è un po’ strano perchè sembra che ogni volta che un calciatore va in panchina o vive un determinato momento, la soluzione immediata sia la cessione. Se è così, è complicato. Si parla sempre: Veretout è stato in panchina una partita, è già in vendita. Carles Perez gioca, esce al 45′ e deve esser ceduto. I giocatori che sono andati via, Villar, Mayoral, Reynolds e Calafiori erano parte di un progetto, di una strategia non dico di mercato, ma di struttura della nostra squadra, in questo momento con l’attuale rosa penso sia la stessa che rimarrà fino al termine del campionato. Infatti abbiamo sostituito 4 giocatori con pochissimi minuti giocati con 2 che giocano e giocheranno tanto e che in due partite hanno fatto tanti o più di questi 4 messi insieme. Questa è una strategia di strutturare la rosa. Sergio Oliveira ci da opzioni a centrocampo, Maitland una buona protezione a Karsdorp e Vina, questo ha migliorato la nostra rosa, per questo ho detto che ero contento perchè si poteva fare il 31 gennaio e lo abbiamo invece fatto il 10. Perez ha giocato come titolare 8-9 partite, abbiamo bisogno di una rosa, non di gente che va via”

Avrà tutti i terzini a disposizione, su Maitland-Niles: rivedendo il gol preso contro il Lecce, non si è capito se dovesse marcare Calabresi oppure no?
“Prima di tutto valore al Lecce che non ha avuto paura del 2 vs 2 a centrocampo e ci ha sorpreso a noi questa cosa perchè pensavamo ne lasciassero tre dietro contro i due nostri attaccanti. A volte si guarda chi sbaglia e non ci fa bene, loro hanno fatto molto bene. Maitland doveva stare a limite dell’area a controllo della zona, doveva seguire quello che entrava visto che fuori non è rimasto nessuno, ma loro sono stati bravi e coraggiosi”

Che partita dovrete fare domani? El Shaarawy?
“El Shaarawy convocato, Spinazzola e Pellegrini sono gli unici assenti. Apparentemente come tu dici non esiste. Milan-Spezia 1-2, così Inter-Empoli in coppa 2-2 al 90′, per fortuna questo apparentemente in Serie A assomiglia sempre di più a quello di Premier. L’Empoli sta disputando una stagione fantastica, arriva dalla B e oltre ai numeri, i risultati, esprimono una qualità di gioco e un lavoro fantastico. Sono sicuro che non sarà facile. Per vincere dobbiamo giocare molto bene. L’Empoli ha la media di più di 2 gol a partita nelle ultime giocate, segnano quasi sempre, si difendono bene, hanno grande qualità e gioca con l’ambizione di vincere e finire il più alto possibile, ma anche con tranquillità perchè distanti dalla zona salvezza. Tolgo subito l’apparentemente, perchè sarà una gara molto difficile”

Empoli e Lecce si assomigliano? Ha pensato che con qualche gol in più sarebbe al pari dell’Atalanta?
“Non credo sarà simile al Lecce, ma giocano in due categorie diverse, c’è una distanza qualitativa con l’Empoli, giocano con sistema tattico diverso, l’Empoli varia con due punte o con una, partendo sempre da una linea a quattro, ma sono mutevoli. E’ una buona squadra e non sono preoccupati per la classifica, quindi giocano con serenità. Andiamo lì con l’intenzione di cercare di fare un ciclo di vittorie, vincere la terza di fila prima della sosta”

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Kumbulla: “Sto crescendo, raccolgo i frutti del duro lavoro”

Dopo il match vinto contro il Lecce ha parlato il difensore albanese Marash Kumbulla.

Kumbulla a Mediaset

Il tuo gol è stato importante.
“Abbiamo iniziato così così, poi abbiamo cercato di aumentare il ritmo. Per fortuna abbiamo fatto gol, ho segnato e sono contento. Abbiamo pareggiato e poi nel secondo tempo abbiamo alzato ancora di più il ritmo e abbiamo vinto”.

Stai scalando le gerarchie di Mourinho.
“Venivo da un periodo così così, ora sto cercando di raccogliere i frutti del lavoro fatto in questi mesi e per fortuna ci stiamo riuscendo”.

I quarti contro l’Inter.
“Dovremo iniziare sicuramente la partita in modo diverso, ora pensiamo alla prossima in campionato”.

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Mourinho: “Alla Roma sono felice, non me ne vado. Ho dato la mia parola, resto tre anni”

Nel post partita di Roma-Lecce ha parlato José Mourinho.

Mourinho a Mediaset

Meglio nel secondo tempo, alcuni giocatori sembrano troppo importanti.
“Purtroppo è vero, è quello che dico sempre. La nostra rosa ha alcuni limiti e noi li conosciamo. Maitland-Niles e Sergio hanno portato una trasformazione positiva e nuove opzioni e qualche miglioramento. Però è nel nostro profilo e il nostro progetto è poco a poco”.

Tre partite a un titolo, con l’Inter però servirà un’altra Roma.
“Manca ancora tanto, tante partite e in mezzo c’è anche la sosta. Per me non c’è nessun dubbio che l’Inter è la squadra più forte del campionato e della Coppa Italia. Ovviamente ci è toccata la partita più difficile. Andremo lì a cercare di fare la sorpresa, vediamo se è possibile”.

Un bilancio da quando sei arrivato?
“Dal punto di vista emozionale, della passione, della empatia, dell’essere felice di essere a lavorare per la Roma e per i romanisti, io dico 11, perché sono veramente molto felice di essere in un posto dove aiuto gli altri e dove vedo che la gente si fida di me. Non potrei essere più felice. Da un punto di vista calcistico, finire tra quarto e ottavo posto non è ovviamente quello che voglio. Però è un momento, è un progetto diverso. Sicuramente il prossimo anno staremo meglio di ora. Però non ti nego che nel primo tempo ho pensato alla frustazione che provavo. Dal punto di vista tecnico abbiamo fatto una partita orribile. Con tutti questi errori è difficile parlare di tattica. Però sono felice di essere qui, non cambierei questo progetto con nient’altro. Ho dato la mia parola. Per i prossimi tre anni resto qui, questo è anche il mio progetto”.

Quali sono i limiti della rosa? Tecnicamente vedo ottimi giocatori.
“Magari il tuo concetto di tecnica è diverso dal mio. Per me, la cosa base della tecnica è non sbagliare passaggi di 10 metri, fare un controllo orientato. Poi fare le scelte giuste. Per tanta gente la tecnica è altro. Abbiamo fatto una partita brutta tecnicamente. Se vedi le nostre partite facciamo tanti errori tecnici. Se vedi quando perdiamo palla, non è l’avversario che recupera palla, ma noi che la perdiamo”.

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Baroni carica il Lecce: “A Roma abbiamo una grande opportunità”

Marco Baroni, allenatore del Lecce, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Roma:

Con la Roma è un big match.
Questa gara è un premio per tutti, ma dobbiamo pensare a questa gara come una sfida per noi. Possiamo misurarci contro una squadra importante con giocatori di livello internazionale. Al di là di chi andrà in campo per noi questo può essere motivo di impegno. Ho chiesto alla squadra una gara di coraggio, non dobbiamo snaturare il nostro gioco. Non sarà una festa, sarà un’opportunità. Dobbiamo lanciare una sfida a noi stessi. Non si potrà sbagliare niente, nemmeno una rimessa naturale, dunque ben venga questa partita. Non potremo fare un calcio di timore, altrimenti ci asfaltano.

Turnover?
Ci sono un po’ di ragazzi che avranno l’opportunità di andare in campo. Tutti vorrebbero giocare, tuttavia abbiamo tanti incontri ravvicinati. Faremo il possibile comunque per onorare questa gara, per noi e per chi ci segue. Non voglio chiamare avvicendamenti, anche perché in questa gara avremo davvero bisogno di tutti. Abbiamo una squadra nostra per essere pronti in questi impegni ravvicinati, poi il minutaggio può fare anche molto bene.

Dubbi di formazione?
Devo valutare ancora Bleve perché è stato molto fermo. Da parte mia ci sarebbe la volontà di farlo scendere in campo ma dobbiamo valutare bene perché non si è allenato per tanto. Ci saranno alternanze perché ci sono energie da risparmiare. A ora ho tanti dubbi ma per una serie di fattori. Tipo Gallo ha avuto un problema intestinale e poi si è allenato bene, devo considerare anche questo ma anche altre cose. Calabresi giocherà titolare ma da centrale, mentre Gendrey come terzino destro.

I nuovi arrivati?
Simic ha bisogno di tempo, non so se di due o tre settimane. C’è bisogno di tempo, non gioca dal 12 dicembre e poi ha avuto la quarantena. C’è da lavorare. Faragò è chiaramente molto più avanti.

La Roma?
Leggo quanto la Roma ci tenga a questa competizione, ne ha vinte nove e non fa bene da tempo in Coppa Italia. Siamo consapevoli che troveremo un avversario che vuole vincere a tutti i costi. Io però non voglio che la squadra vada lì a fare una partita diversa da quelle che facciamo in campionato. Poi gli episodi potranno anche dirci il contrario, come a Pordenone in cui il risultato rischiava di essere diverso dopo una grande gara, io tuttavia chiedo la prestazione, sempre e comunque.

Gli acquisti?
Il mercato di gennaio è sempre una sessione molto complicata. Sono stati fatti degli innesti, io però alla società non ho chiesto niente semplicemente perché io sono sempre e solo concentrato su quello che ho. Poi so che si dovrà lavorare per ottenere il massimo.

Faragò?
Lo abbiamo preso da interno e, anche se ha fatto per esigenze ruoli da terzino, ha la maturità per fare l’interno. A centrocampo ho sette elementi per tre ruoli che ci consentono di gestire bene questo reparto con grandi qualità.

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Mourinho: “Non credevo arrivasse Oliveira, ci siamo migliorati ma ora non mi aspetto altri acquisti…”

CONFERENZA STAMPA – Le parole di Mourinho alla vigilia del match contro il Cagliari:

Domani partita difficile?
“La penso come te. La classifica è un momento, non credo che loro saranno lì a fine stagione, Mazzarri ha esperienza e allena giocatori con esperienza, hanno trovato la strada per fare punti, ne hanno conquistati 6 nelle ultime due, vengono a Roma per cercare di fare punti, hanno vinto all’Olimpico contro la Lazio, è una squadra capace di giocare anche contro squadre più forti. Per noi è una gara molto importante. Abbiamo perso le ultime due, abbiamo fatto 1 punto nelle ultime 3 e come minimo dobbiamo fare 4 punti nelle ultime 4 partite, sarebbe non sufficiente, ma è il massimo che possiamo conquistare adesso. Dimentichiamo le ultime tre, pensiamo a domani. Abbiamo lavorato con tanti problemi, sul piano tecnico ma anche psicologico, rimotivare la squadra dopo la sconfitta con la Juventus, non è mai facile farlo quando perdi in quel modo. Non ci sarà praticamente pubblico, solo 5 mila spettatori in uno stadio come l’Olimpico praticamente è vuoto, mi dispiace per noi squadra, ma molto di più per la gente che viene sempre e che questa volta deve rimanere a casa. Cerchiamo di trasformare questo in una motivazione extra, come minimo dare qualcosa alla gente innamorata della Roma e non potrà venire”

Oliveira può giocare anche come costruttore di gioco, come perno basso in un centrocampo a tre, oltre che come mezzala? I rigori?
“Non ho ancora pensato alla lista dei rigoristi, non lo so, ne parleremo e decideremo, però in questo momento non posso dirti perchè abbiamo lavorato su tantissime cose questa settimana, sui rigori no onestamente questa settimana. Abbiamo cercato di dare a Sergio e Maitland un po’ più di conoscenza tattica della squadra e non solo per loro, anche per chi sta qui da sei mesi e non è vicino ad essere perfetto dal punto di vista tattico. Non ho mai pensato che sarebbe stato possibile prendere Sergio in prestito, non è un nome che ho messo sul tavolo perchè conoscendo le nostre possibilità su questo mercato e la sua importanza, oltre che il peso del Porto a livello europeo, non ho mai pensato che fosse possibile prenderlo. Quando mi è arrivata la possibilità dal direttore Tiago, come una vera possibilità, ovviamente ho detto subito sì ma non perchè lui è un regista, non perchè lui è un centrocampista centrale, che può migliorare tanto la squadra dal punto di vista dell’organizzazione. Sergio è un giocatore diverso, con un carattere di cui abbiamo bisogno, con personalità, esperienza di cui abbiamo bisogno. E’ formato e cresciuto in un club con una mentalità che conosco molto bene, ho pensato subito che il suo modo di essere e comportarsi in campo, fosse importante per noi. E’ multifunzionale, sa giocare, può arrivare, tira da fuori area, ha esperienza, penso che migliori la nostra squadra. Si tratta di migliorare la rosa e le opzioni, questa finestra di mercato per noi è stata positiva, abbiamo preso due giocatori prima di tutto presto e questo è merito del direttore e che migliorano tanto le nostre opzioni. Fino adesso abbiamo fatto 7 mesi con un solo terzino destro, ogni volta che Karsdorp aveva un problema era drammatico per noi, abbiamo giocato contro l’Inter in maniera del tutto sbilanciata, adesso con Maitland, Karsdorp non ha giocato con la Juve e non è stato un problema, può giocare terzino sinistro e giocando a tre ci darà una mano in varie posizioni. Sergio a centrocampo può fare tutto, certo non è un regista classico, che gioca davanti alla difesa, ma a parte questo Sergio è tutto il resto. Ora abbiamo più equilibrio, con sei mesi di competizioni, con tante partite da giocare anche nelle coppe. Cambiare tre che hanno giocato pochissimo con due che vanno a giocare tanto per noi è importante”

Come sta El Shaarawy? 
“Adesso non posso dirti qualcosa che potrei dirti alle 7. Non si è allenato mai con noi, se lo può fare oggi sarà in panchina. Non abbiamo tante opzioni, non avremo i soliti 12 giocatori in panchina, ma 4-5 primavera in panchina. Per questa ragione se uno che non si è allenato come Stephan, se oggi si allena sarà con noi altrimenti no, vedremo”

Chi sono gli indisponibili?
“Non posso dirtelo, ti posso dire quelli che non si sono allenati con noi, per questo ci alleniamo alle 17 per dare più tempo al dipartimento medico. Sapete già gli squalificati e dopo Stephan, Smalling, Karsdorp non si sono allenati con la squadra, vediamo oggi”

Veretout? Che momento sta attraversando? E’ un pilastro ancora per lei?
“Se tu guardi la nostra rosa, il numero di partite e i minuti giocati, può essere una rosa grande numericamente, ma nella pratica hanno giocato solo 14-15 giocatori sempre. Questi giocatori sono super importanti per noi, in condizioni normali nessun giocatore deve essere così importante. Karsdorp era indispensabilissimo fino alla scorsa settimana, adesso non più, quante opzioni hai, tanto i giocatori non sono più imprescindibili. Con Cristante, Sergio, Veretout, Pellegrini, Bove che piano piano arriva, con Mkhitaryan che abbiamo spostato a centrocampo, lì siamo equilibrati, possiamo dare ai giocatori un po’ di riposo. Veretout sarà sempre importante per noi, perchè è un giocatore di qualità ma nelle ultime partite non è andato benissimo rispetto al suo potenziale, ma resta importante”

Ha detto che è soddisfatto del mercato finora, con questi due innesti la rosa è completa? Manca ancora qualcosa? Il mercato in entrata è concluso?
“Io sono contento perchè conosco il profilo di mercato che noi possiamo fare in questa fase, riconosco e ringrazio lo sforzo della società e il lavoro forte che il direttore ha fatto per migliorare la rosa e poichè sono una persona intelligente, controllata emozionalmente ed equilibrata, penso che abbiamo fatto un buon mercato in funzione di quello che siamo noi come squadra in questo mercato. Un mercato sempre complicato in questa fase, anche per chi ha tanti soldi da spendere, immagina per noi. Abbiamo preso due giocatori in prestito, a gennaio, giocatori pronti, due opzioni che migliorano come spiegato il profilo della rosa. Sergio può giocare in tre posizioni, Maitland in 4-5 posizioni, con due giocatori ci siamo migliorati. Se pensiamo a Calafiori, Borja e Gonzalo, quello che hanno giocato in questa metà di stagione, cambiare i loro minuti con quelli che pensiamo che Sergio e Maitland giocheranno, è un miglioramento. Non mi aspetto un terzo giocatore, abbiamo fatto quello che era possibile fare, lo abbiamo fatto presto, in questo senso sono contento”

Spinazzola? 
“Mi piacerebbe sapere chi era il fenomeno che ad agosto ha deciso che a Novembre sarebbe tornato in squadra, un pazzo che ha scritto questa cosa o un pazzo che ha detto di scrivere. Se lo ha dichiarato lui anche lui un pazzo, ultra ottimista, informato da qualcuno che lo ha voluto motivare, era impossibile recuperare subito da una lesione come quella. Ora sempre che ogni settimana che passa dopo quella data di novembre, sembra sia una settimana in più. Ci vuole tranquillità, dall’inizio ho pensato che Spinazzola non lo avrei avuto per tutta la stagione, ogni partita che recupera prima e giocherà sarà un guadagno per noi, visto che finiamo a maggio. Il recupero da quella lesione è lungo e complicato, per questa ragione sono tranquillo, dico a lui che è quello che soffre di più: “manca un giorno di meno”. Tranquillo, capisco la domanda perchè c’è curiosità, ma qui dentro lavoriamo con tranquillità e serenità, passando il messaggio corretto”

In fase di non possesso, tornando alla difesa a 4, i due davanti alla difesa si fanno spesso attirare molto dal pallone come accaduto sul gol di Dybala, è un difetto che si nota soprattutto in Cristante. E’ una sua richiesta?
“Io chiedo esattamente il contrario di quello che hanno fatto, quando giochiamo con 2 davanti, chiedo pressione a lato della palla e copertura in diagonale dell’altro, anche quando abbiamo pressato alto, una cosa è pressare alto e una cosa è un blocco che si abbassa. Il gol di Dybala è stata la seconda volta che è successo in quella partita lì, perchè la Juve ha tirato in porta una sola volta nel primo tempo e ha fatto gol e l’altra opportunità è stata una fotocopia del gol, poco prima, dove uno dei due centrocampisti pressava a lato della palla e l’altro era attratto dal pallone. Quello che è stato fatto era il contrario di quello su cui avevamo lavorato, può succedere che i giocatori sbaglino”

Ha parlato di personalità e mentalità dopo Roma-Juve. Come ha preso la squadra le sue parole e come si migliora questa attitudine ad uscire dalla partita, soprattutto in vista delle partite di coppa?
“Io penso che loro lo hanno preso bene, non facile da sentire o leggere, ma sono ragazzi per bene, che vogliono migliorare, che si fidano della mia esperienza, del processo in cui siamo immersi, aperti e positivi quando parliamo, li vedo sempre così. Le cose che dico alla stampa sono identiche a quelle che dico a loro, anzi, con loro vado ancora più sul profondo, all’individualità. Lo abbiamo fatto e ho sentito che è gente che vuole migliorare, non è gente permalosa, che si abbatte. Mi fa piacere lavorare con questa squadra, anche nelle situazioni difficili, ho parlato con loro di situazioni tattiche e psicologiche. E’ evidente che ci sia stato un collasso psicologico. Nei 7 minuti dove abbiamo subito tre gol, abbiamo fatto un solo fallo, se fossi stato in campo ne avrei fatti 4. Siamo un po’ leggeri su questo, Sergio sapeva tanto di noi, ma qualche cosa non stando dentro deve conoscerla, ha visto che qui ci sono tanti giovani, anche giocatori del profilo più alto come Pellegrini, Mancini non hanno 30 anni, neanche a 27-28, ci vuole pazienza”

Quale è stato il focus principale del lavoro in settimana? Oliveira le ricorda qualcuno che ha allenato in precedenza?
“Il risultato offusca i 70 minuti, ma fuori, non dentro, per voi e per i tifosi, ma per noi che lavoriamo dentro, che abbiamo lavorato tanto su quella partita lì, non possiamo dimenticare quei 70 minuti. Dobbiamo anche prendere ciò che di buono abbiamo fatto, infatti la riunione che abbiamo tenuto per analizzare la gara contro la Juve, circa 45 minuti di meeting, con 35 minuti svolti sulla prima parte fantastica di gara, gli altri sul disastro. Abbiamo fatto tante cose bene, che non possiamo dimenticarli, voi sì, i tifosi sì, la gestione della palla, il pressare, l’atteggiamento, il ritorno in campo nella ripresa dopo l’1-1, dopo il 2-1, la costruzione, tante cose buone. Ogni volta che la squadra sbagliava, abbiamo analizzato, nel primo quello che diceva prima lui: una cosa molto basica, i giocatori con testa non sono attratti da uomo e palla, ma giocano bassi nella zona. Poi abbiamo analizzato i 7 minuti sia sul piano psicologico che tecnico, con tanti errori individuali oltre che mentali, tre gol presi con tanti errori. Sul terzo gol dove ho parlato della mancata chiusura di Eldor, ci sono stati anche tanti altri errori. Abbiamo lavorato bene. Conosco bene Mazzarri come lui conosce me, sappiamo che il Cagliari è competitivo, che viene per un punto, però quando vieni per uno puoi prenderne tre, sappiamo che non sarà facile. Abbiamo preparato la nostra squadra che ci aspettiamo giochi in questo modo. Noi abbiamo bisogno di punti, con o senza pubblico, 3-0, 2-0, 1-0 ultimo minuto, siamo preparati per prendere i tre punti”

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Oliveira: “Voglio restare a Roma a lungo. Mourinho ha ragione: per vincere servono calciatori di personalità”

CONFERENZA STAMPA – Le prime parole ufficiali del centrocampista portoghese, giunto dal Porto in prestito con diritto di riscatto. Tiago Pinto presenta così Oliveira: “La vita è così, ci sono tanti cambiamenti nella vita, due anni fa nessuno dei due poteva immaginare che saremmo stati entrambi qui, abbiamo lottato spesso uno contro l’altro, ma ora siamo felici di essere qui. Sergio non ha bisogno di presentazione, ha una statura internazionale che tutti voi conoscete, sono felice di aver portato un centrocampista così, che aveva tanta voglia di venire qui a Roma”

Le domande a Oliveira:

La Roma e Mourinho si aspettano di aumentare il grado di personalità. Ti senti pronto a 29 anni di aiutare questa squadra e portare una mentalità vincente?
“Ho 29 anni, ho già dimostrato il mio valore nel calcio, ma ho un’età matura in cui sento la responsabilità di aiutare la Roma, in campo e fuori. Sulla personalità, ha ragione Mourinho, è abituato a vincere e a lavorare con dei grandi calciatori. La Roma ha grandi calciatori, dotati di personalità, io sono uno in più e sono pronto ad aiutare la squadra”

Hai segnato 16 rigori su 18 in carriera. Nella Roma quest’anno tre sbagliati su quattro. Ti aspetti di diventare il rigorista della Roma?
“E’ vero, li calcio molto spesso ma questa è una decisione che spetterà al mister. Ha giocatori di grande qualità a partire da Pellegrini e Veretout che sanno calciare, vedremo cosa deciderà il mister”

Cosa ti ha spinto a venire qui a Roma? Vuoi restare a lungo qui?
“Mi piacciono le sfide, sono molto grato al Porto e al suo allenatore per avermi portato a questi livelli, venivamo da un periodo di cinque anni insieme, al termine della scorsa stagione credo sia stata la mia migliore, avevo voglia di una nuova esperienza, non ho paura di venire qui a Roma in prestito perchè sono qui per dimostrare ogni giorno il mio valore e per restare qui a lungo”

C’è anche l’idea di tornare in Nazionale? Un parere sul Portogallo in vista degli spareggi mondiali?
“Chiaramente uno dei miei obiettivi è tornare a giocare in Nazionale, il Ct lo sa. Sugli spareggi, bisogna prima pensare a passare il primo turno eliminatorio”

La Roma sta giocando con vari sistemi di gioco, qual è il tuo ruolo migliore?
“La mia posizione preferita è nel ruolo di numero 8, in un centrocampo a due un po’ più arretrato, ma posso giocare dove il mister preferisce per mettere a disposizione della squadra le mie qualità”

Hai faticato un po’ ad emergere, sei andato spesso in prestito, come ti spieghi questa esplosione tardiva?
“E’ normale, non tutti sono Mbappè che a 20 anni è campione del Mondo.  La mia è stata una crescita graduale, è vero con qualche difficoltà, ma credo di aver imparato tantissimo dentro e fuori del campo, mi sento oggi un calciatore e una persona completa”

La Roma a che traguardi può ambire?
“Ci siamo incontrati in amichevole la scorsa estate, ci sono stati dei duelli fisici, volevamo vincere entrambi, ma è normale che accada. Ho continuato a seguire la Roma, anche per la presenza di Mourinho e Pinto, da quel momento ho stretto un rapporto diretto con Lorenzo Pellegrini, penso che la Roma possa raggiungere grandi obiettivi, dobbiamo però pensare alla prossima partita, vincere, non subire le pressioni che provengono dall’esterno, rispettare il lavoro dei giornalisti ma avere anche la capacità di metterle da parte e proseguire per la nostra strada”

Il numero 27?
“E’ da sempre il mio numero, da molto tempo e mi sento a mio agio per questo”

Sei arrivato mercoledì, sono due giorni di lavoro con i tuoi compagni. Qual è la cosa che ti ha colpito di più qui a Trigoria?
“La qualità della squadra, abbiamo molta qualità. E’ un posto dove si lavora molto bene, le infrastrutture sono eccellenti, ringrazio per la grande accoglienza ricevuta. Seguivo la Roma come ho detto e anche seguendola da fuori si capiscono quali movimenti fare in campo e stiamo lavorando su questo. Col passare del tempo sono sicuro che mi troverò sempre più a mio agio e le cose seguiranno il proprio corso”.

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Maitland-Niles: “Penso solo al presente e ad aiutare la Roma a raggiungere i suoi risultati”

CONFERENZA STAMPA – La presentazione di Maitland-Niles, a Trigoria, è affidata come sempre al GM Tiago Pinto: “È un calciatore pronto per aiutare la squadra subito, sapete che il mercato di gennaio è così. È giovane, che può giocare in più ruoli e viene da un campionato impegnativo come la Premier League. Mi fa piacere dire che mi ha aiutato tanto per far sì che questa trattativa sia stata possibile”.

Inizia la conferenza con il calciatore:

Ti senti di passaggio in Serie A nella Roma o pensi in questa fase della tua carriera di poter rimanere per qualche anno?
“Sono concentrato in questo momento sul presente piuttosto che sul contratto. Sono concentrato nel raggiungere gli obiettivi che la Roma persegue in questo momento che è un piazzamento tra le prime quattro”.

Che idea ti sei fatto dei 7′ con la Juve e delle contraddizioni in Serie A e nella Roma?
“Gli alti e bassi fanno parte del calcio, ci sono costati cari e la vittoria. C’è stato un calo di concentrazione. Dobbiamo lavorare per cambiare la nostra mentalità e avere la regolarità per 90′ e per gli eventuali minuti di recupero. L’obiettivo si raggiunge lavorando tutti insieme”.

Che impressione hai della Serie A?
“La Serie A è un campionato importante, molto diverso dalla Premier, più tattico e mi è sembrato molto tecnico. Bisogna mantenere la concentrazione altissima dal primo all’ultimo minuto”.

Tu e Sergio Oliveira potete aiutare per la mentalità vincente?
“Sì, certamente. Sono convinto che abbiamo la capacità di trasmettere questa volontà per aiutare la squadra e tutti insieme a vincere le partite. Il calcio chiede questo, se non vinciamo non siamo contenti motivo per il quale dobbiamo tornare a farlo il prima possibile per tornare a sorridere”.

Sei il terzo giocatore inglese, conoscevi Abraham e Smalling? In campo e in allenamento parlate inglese o ti fai aiutare dal traduttore?
“Conoscevo Tammy (Abraham, ndr) prima di arrivare qui, non conoscevo così bene Chris (Smalling, ndr) e ho avuto il piacere di conoscerlo qui. Capisco la lingua del calcio, anche se il mister parla in italiano riesco a seguire le sue istruzioni perché riesco a contestualizzarle. Per le sfumature mi dà una mano Claudio (il traduttore, ndr)”.

La tua più grande caratteristica? Dove devi migliorare di più?
“Ritengo di essere polivalente, di buona corsa e molta energia in campo. Sono rapido, forte, abile tecnicamente e con una buona lettura del gioco. Adesso devo metterle in pratica affinché le mie prestazione siano sempre di un livello elevato. Posso migliorare la regolarità del rendimento che mi permetta di non accontentarmi di prestazoni sufficienti e far sì che ogni azione possa essere incisiva”.

Come sono stati questi primi allenamenti in campo? Mourinho?
“Il primo giorno è stato frenetico, c’erano tante cose da fare e da sistemare. Ho avuto un solo allenamento prima di giocare la prima partita, che volevo giocare perché sono qui per questo. Il rapporto con compagni e con il mister si è rafforzato, ci conosciamo sempre meglio e anche il mister mi ha potuto vedere all’opera”.

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Maitland-Niles: “Abraham mi ha spinto a scegliere la Roma. Mou uno dei più grandi al mondo”

Ecco le prime parole di Maitland-Niles:

“Ho deciso di venire qui per me, per la mia carriera e per il mio futuro, oltre alla volontà di aiutare la squadra. Sono qui e pronto per lavorare. Sono contento di essere qui, tutti mi hanno accolto benissimo. Sì conosco bene Tammy, è un ragazzo fantastico, non conosco bene Smalling ma lo conoscerà presto, Tammy mi ha parlato della Roma, mi ha detto che è un grande club e ho deciso di venire qui. Mourinho è un grande allenatore se non il più grande al mondo. Ha vinto tutto, è una persona sincera, che ti dice le cose in faccia, una persona positiva che vuole sempre vincere”


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Mourinho: “Rui Patricio giocherà. Caso No Vax? Non avremo problemi. Sul mercato…”

Josè Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Roma:

Come sta la squadra? Rui Patricio?
“Rui giocherà. Non si è allenato ieri e l’altro ieri per un problema alla schiena, oggi si è allenato ma domani giocherà. Fuzato non ci sarà, portiamo Boer e Mastrantonio come seconda e terza opzione. Rui è in perfette condizioni per giocare. Abbiamo lavorato bene, sono 15 giorni senza competizione ed è naturale che si perda qualcosa a livello di intensità e ritmo di gioco. Ma stiamo bene, l’unico giocatore che veramente che sta continuando nel suo recupero è Spinzzola, dopo qualche problema da voi conosciuto con qualche situazione di Covid. Ma siamo preparati, magari dopo 15 giorni senza calcio è meglio rientrare con una partita di questo livello perché non serve trovare motivazione. La concentrazione e motivazione i giocatori la trovano facilmente”.

C’è una storia prima e dopo di lei nella Roma. Quali club non potrà allenare? Risolto il problema con i giocatori non vaccinati?
“Sei troppo simpatico a dire che c’è una Roma prima e dopo di me. Non penso sia così, per fare storia servono i trofei. Si può fare un grande lavoro senza coppe. Ci sono allenatori che fanno lavori fantastici senza coppe, è possibile e in questo senso dico che sento che sto facendo un grande lavoro qui. Ma per fare la storia e lasciare il tuo nome nella vera storia servono trofei che in questo momento non abbiamo. Sono solo 6 mesi, ma siamo lontano da questo. Altri club? Siamo professionisti e dire che non si può allenare altri club è un rischio. Ci sono club a cui puoi dire ‘no’, non lo dici per mancanza di rispetto per gli altri club ma rifiuti per il tipo di storia tra il club che hai allenato prima e quello che arriva. Dopo il 2010 il primo club italiano che mi ha parlato non è stata la Roma, per dire. La Roma si poteva accettare, l’altro no. Non è mancanza di rispetto, ma non potrò mai allenare la Lazio. E sicuramente loro pensano lo stesso di me. Ma c’è sempre rispetto professionale. Per esempio non penso di aver mai avuto problemi con il Milan, forse qualche battuta. Magari ci sono club che non puoi allenare. Sui non vaccinati sono cose private e i giocatori hanno diritto di tutelare la loro privacy. Anche qualche giocatore ha avuto Covid la settimana scorso e abbiamo rispettato la sua privacy. Le regole sono regole, nel momento in cui il governo italiano deciderà la decisione dovrà essere rispettata. E un giocatore che finora non è vaccinato, ovviamente vogliano che rispetti la legge e possa fare il suo mestiere e giocare. Ma non penso avremo problemi internamente”.

Maitland-Niles? Si aspetta altro?
“Non mi sento a mio agio a parlarne perché nessuno mi ha detto che è ufficialmente un nostro giocatore. In questo momento non è un nostro giocatore. È cresciuto nell’Arsenal quando ero al Chelsea e al Tottenham, lo conosco bene. Il profilo del nostro mercato è noto, non sarà simile a quello dell’Atalanta o della Fiorentina. Dobbiamo cercare con uno o due giocatori in prestito migliorare l’equilibrio della rosa. Per esempio Karsdorp ha giocato sempre e quando era squalificato con l’Inter, noi non eravamo una squadra e eravamo persi. Il direttore e la società stanno lavorando a questo livello per cercare un profilo di giocatore per il prestito e che il club di provenienza pensi che sia utile venire in prestito. Quando guardi la rosa dell’Arsenal hanno Tomiyasu, hanno poi 3-4 opzioni e noi abbiamo trovato questa opzione. Abbiamo cercato di farlo, vediamo. Se arriva un giocatore, si respira meglio. Poi vediamo, il mercato è aperto per praticamente un mese. Se riusciamo a fare questo nella prima settimana di gennaio, c’è sempre la speranza di fare altro”.

Pellegrini è pronto per giocare?
“Ha recuperato bene, grazie a lui, a Carlos Lalin e qualche altro fisioterapista ha avuto qualche giorno di vacanza in meno. Dal 30 che siamo arrivati tutti sta lavorando normalmente. Può giocare, ma non può giocare 90 minuti. Penso che non sia un problema iniziare la partita. Non ho mai problemi con la coesistenza con i giocatori, questo è un problema che mi piace. Abbiamo questi giocatori in mezzo al campo più Villar e Bove che possono giocare, questo è un buon problema per noi”.

Abraham-Ibrahimovic?
“Non mi piace paragonare i giocatori, soprattutto se si paragonano un giocatore con una storia tremenda e un altro che cerca di costruire la sua storia. Lasciamo Tammy tranquillo, non facciamo paragoni con Ibra. Risultayi falsati? Non mi piace questo modo, quando una squadra ha 3-4 infortuni di giocatori importante, e succede tante volte, il risultato non è falsato. È la Roma che gioca contro la Lazio, Napoli e Spezia. Se non gioca Pellegrini, Smalling, Abraham, Zaniolo con 5 gialli il risultato non è falsato. Ci sono delle regole. Sarebbe un’ingiustizia far giocare una squadra senza portiere, in questo senso sì. Ma se ci sono un minimo di giocatori disponibili, ok. Non siamo una squadra con ricchissime opzioni, per noi è un problema ogni volta che manca un giocatore. Ma se c’è un numero sufficiente per giocare, si deve giocare. Mi dispiace solo per i tifosi per la riduzione dal 75% al 50%”.

Milan?
“A me piace la sua domanda perché è una domanda di una persona che ha letto le partite e capisce. Ma penso che a Pioli piacerebbe sentire quello che dico…È vero che hanno fatto un gioco ‘passivo’ nel gestire la palla e cercare profondità, ma dire quello di cui abbiamo lavorato…La domanda è bella, ma la risposta è brutta. Abbiamo analizzato tutte le partite, cerchiamo ovviamente di giocare meglio e fare un risultato diverso dall’andata”

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Milan, Pioli: “La Roma è cambiata, grande lavoro di Mou. Ibra disponibile”

Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Roma. Queste le parole del tecnico rossonero:

Stretti i denti fino a Natale, il Milan torna ad avere una rosa più ampia numericamente. Da qui ad avanti, qual è il progetto?
“Il nostro progetto è avere tutti i giocatori a disposizione. Avevamo bisogno di riposare e poi di lavoro bene, abbiamo fatto bene entrambe le cose. Abbiamo recuperato tanti giocatori che non possono essere già al 100%, ma presto arriveranno a quel livello di condizione”.

Come si fa ad allenare sapendo che un giorno alleni una squadra, un altro giorno con alcuni assenti?
“Non è una situazione normale per nessuno. Tutti stiamo vivendo un momento particolare e il primo obiettivo è preservare la salute di tutti: stiamo molto attenti a fare la vita adeguata in questo momento. Dobbiamo alzare tutti di molto l’attenzione nel lavoro perché può succedere che qualcuno non abbia la possibilità di giocare”.

Parte da domani la rincorsa all’Inter?
“Parte da domani l’obiettivo di vincere più partite possibili per fare tanti punti e più punti del campionato scorso. Dobbiamo andare a grossa velocità: sarebbe già molto importante cominciare già da domani”.

Come stanno Rebic e Leao?
“Nessuno di quelli che rientrerà domani ha i 90 minuti nella gambe. Sono giocatori che stanno ritrovando il ritmo e avranno bisogno di giocare dei minuti per cercare di migliorare la loro condizione”.

Ti aspetti una risposta immediata alle voci che parlano di un possibile nuovo calo del Milan?
“Mi interessa poco ciò che si dice fuori Milanello, io vedo grande convinzione e determinazione. Vincere sarebbe una impresa straordinaria, ma ci dobbiamo credere mantenendo il nostro equilibrio; abbiamo voluto queste pressioni, vogliamo essere ambiziosi e cercare di far più punti del girone d’andata”.

Al Milan servirebbe qualcosa oltre al difensore?
“Le idee sono chiare e condivise. L’infortunio di Kjaer ci costringe ad avere un occhio di riguardo in difesa. Non ho fatto altre richieste, credo che la squadra sia completa così”.

Bakayoko è pronto?
“Siamo rimasti con tre centrocampisti, anche se Florenzi, Calabria e Saelemaekers potrebbero adattarsi nel ruolo. Bakayoko è un giocatore forte, mi aspetto che faccia bene”.

Da chi si aspetta qualcosa in più nel ritorno?
“Mi aspetto tantissimo da tutti, sia negli atteggiamenti che nell’attenzione massimale”.

Da cosa dipenderà la scelta tra Ibrahimovic e Giroud?
“Le mie scelte dipenderanno dalle condizioni fisiche e poi dall’adattamento alla singola partita. Entrambi hanno avuto qualche problema. Olivier era partito molto bene, da lui mi aspetto. molto:è intelligente, può fare anche di più anche se sta già facendo bene. Due punte? È una soluzione che abbiamo già adottato, vedremo di partita in partita”.

C’è la necessita di cambiare qualcosa rispetto al passato?
“Molti si soffermano sulle nostre posizioni statiche iniziali, ma abbiamo un sistema non prevedibile per gli avversari. Spesso cambiamo le posizioni. Trovo nella squadre grande partecipazioni: continueremo così. Siamo pronti anche per cambiare qualcosa”.

Cosa ti aspetti da Brahim Diaz?
“Gli è mancata un po’ di brillantezza dal punto di vista fisico. La sosta gli ha fatto molto bene, l’ho visto pimpante e brillante e penso che possa tornare ad essere il giocatore di inizio campionato”.

Che tipo di difensore state cercando?
“Stiamo cercando un difensore completo, cioè che possa essere in grado di accettare gli 1 vs 1 difensivi con grande tempismo e buona disposizione al coraggio nella fase difensiva. Poi i difensori sono diventate i veri registi di inizio azione,, che abbia la capacità di fare la scelta giusta. anche in possesso di palla. Non sarà un mercato scoppiettante, ma è chiaro che troveremo il giocatore giusto per noi”.

Che Roma si aspetta domani?
“A Roma abbiamo giocato un ottimo calcio e in parità numerica eravamo stati nettamente superiori. La Roma è cambiata, Mourinho ha fatto un grande lavoro; è una Roma forte che deve ambire a giocare in Champions League. Tutte le partite pesano tanto, il match di domani vale tre punti pesanti”.

Ibrahimovic è pronto per replicare la sfida di andata?
“Era stata una delle migliori, attaccando benissimo la profondità. Zlatan è pronto per giocare, come anche Giroud: vedremo che scelte fare dall’inizio”.

Cosa ne pensa dell’attuale situazione covid legata al calcio?
“Tutte le squadre in Serie A sono molto attenti a rispettare i protocolli, poi noi facciamo ciò che le regole impongono. Dobbiamo stare molto attenti, proteggere anche gli altri. Dispiace che allo stadio verranno meno tifosi, ma affinché aumenti il numero bisogna stare tutti attenti”.

Che squadra vuole vedere nel 2022?
“Voglio vedere una squadra con energia, che porti questa energia per tutta la partita senza timori. Le squadre forti tengono il loro gioco per 90 minuti, vanno oltre anche agli errori gravi”.

Che squadra ha trovato nel nuovo anno?
“Ho visto partecipazione e disponibilità, con l’entusiasmo e l’attenzione adatti”.

Cosa potranno dare i rientri di Leao e Rebic?
“Se sei statico le difese avversarie non le apri. Dobbiamo avere la possibilità di attaccare la profondità e Leao e Rebic hanno queste caratteristiche”.