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Tor di valle, anche oggi nulla di fatto: domani nuova convocazione per la revoca di pubblico interesse

Era il giorno tanto atteso per la svolta sul progetto stadio della Roma, ma il pomeriggio si è concluso con un nuovo nulla di fatto. La giunta capitolina infatti, per assenza di un numero legale di consiglieri, non ha potuto votare a favore della revoca della delibera di pubblica utilità sul progetto dell’impianto a Tor di Valle. Domani in seconda convocazione alle 14:00 è previsto un altro round con la speranza che questa volta la Roma riesca ad ottenere la rinuncia formale al vecchio progetto, al fine di aprire un nuovo iter amministrativo verso un’altra area.

Da segnalare che l’ultimo appello prima di sospendere e rinviare a domani la seduta contava la presenza solo di 6 consiglieri su 42

Ore 17.24 – Terminata l’illustrazione del provvedimento da parte dell’assessore all’Urbanistica, Luca Montuori: “Questa delibera è stata discussa in moltissime commissioni e illustrata in più occasioni. L’area di Tor di valle è stata sotto i riflettori non solo negli ultimi quattro anni, ricordo che i primi progetti di Parnasi datano 2011 quando si doveva realizzare la ‘Città dell’acqua’ e tra le le opere pubbliche, guarda caso, c’era il ponte di Traiano e altre poi trasportate nel progetto stadio. Dopo oltre 50 incontri si è arrivati alla stesura finale della convenzione, consegnata brevi manu ai proponenti che sono stati più volte invitati alla sottoscrizione della stessa, a fornire gli atti propedeutici e la dimostrazione delle caratteristiche oggettive e soggettive necessarie alla sottoscrizione degli atti e la presentazione degli atti d’obbligo. Cosa che non è mai avvenuta, tanto che a un certo punto l’amministrazione ha scritto avviando un procedimento di revoca dell’interesse non presentandosi le necessarie garanzie e gli atti richiesti. Si era dato un tempo limite, anche prorogato in più occasioni, fino a quando il 9 aprile 2021 è pervenuta la nota a questa amministrazione con cui l’AS Roma rinunciava all’opera sostenendo che non era più interessata. Ai sensi degli articoli 304 e 305 della legge 147/2013 (la cosiddetta legge sugli stadi, ndr), di fatto a oggi vengono meno i presupposti stessi che avevano portato alla stesura del complesso atto di variante che ancora oggi giace all’interno delle procedure dipartimento Urbanistica e ha comunque bisogno di un esito, non può rimanere appeso. Venendo meno quello che è uno dei presupposti di legittimità e di presentazione dello studio di fattibilità e quindi della possibilità di presentare il progetto, la delibera che oggi sottoponiamo all’Assemblea capitolina recepisce quest’impossibilità di proseguire nel percorso e attraverso l’istituto dell’autotutela definisce tutti gli effetti successivi che poi dovranno essere trasmessi alla Regione Lazio, prende atto di tutto ciò e propone di riportare lo stato urbanistico dell’area a quello precedente a tutta questa vicenda, dopo 10 anni e diversi tentativi di trasformazione. Con questa delibera si propone di tornare sul tema della pubblica utilità per revocarne gli effetti attraverso l’autotutela e in caso permettere nuove progettualità sull’area ma che non possono essere connesse al sistema delle norme e degli atti che oggi sottendono lo stesso procedimento“. Inizia la discussione generale. Parleranno in ordine Grancio De Priamo, Pelonzi, Fassina.




17:00 NOVA – Ha aperto ma è stata subito sospesa la seduta dell’Assemblea capitolina che dovrebbe licenziare la delibera che revoca l’interesse pubblico sull’area di Tor di Valle, dove avrebbe dovuto esser realizzato lo Stadio dell’As Roma. Stamattina la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha riferito che oggi l’atto dovrebbe essere approvato e ha precisato che «finora i consiglieri sono stati poco convinti ma oggi la delibera dovrebbe arrivare in Aula ed essere approvata», e per questo ha ringraziato «i consiglieri tutti, di maggioranza e di opposizione» perchè la revoca «significa aprire una nuova strada, portare nuovi progetti e investimenti a Roma».

In Aula Giulio Cesare, dopo le ultime defezioni, il M5s conta 19 consiglieri più la sindaca, contro i 29 d’opposizione. Per licenziare l’atto la maggioranza ha quindi due strade percorribili: la prima è trovare un accordo con le opposizioni, tramite un emendamento, e quindi ottenere un voto favorevole di uno o più gruppi di minoranza; l’altra è quella di andare in seconda convocazione, quindi con un numero legale più basso per il via libera agli atti.

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Vertice finale su Tor di Valle: “L’atto di revoca va riscritto”

Virginia Raggi chiama a raccolta i tecnici del Comune. La direzione generale, l’avvocatura capitolina, il dipartimento Urbanistica: per tutti l’appuntamento è martedì in Campidoglio. Con l’obiettivo, così spera la sindaca grillina, di sciogliere gli ultimi nodi sull’addio al vecchio progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle.

Come scrive Lorenzo D’Albergo su la Repubblica, sarà il vertice finale su un dossier che ha portato via tempo e serenità all’intero gruppo grillino. A palazzo Senatorio, dove il pressing della Roma per la revoca si scontra con le lettere inviate da Eurnova e dalla Cpi di Radovan Vitek, la tensione è alta. A ciò che rimane della maggioranza pentastellata mancano i numeri e, a quanto pare, anche una delibera blindata. A prova di ricorso. Così, per salutare definitivamente l’operazione Tor di Valle, ci sarà bisogno di un intervento sull’atto già approvato dalla giunta Raggi.

Le ultime note della Eurnova, quelle in cui le società di Luca Parnasi avverte il Comune di aver venduto i terreni a ridosso del Grande raccordo anulare a Vitek, sono già state studiate a fondo. E, per paradosso, potrebbero diventare un’arma a favore del Campidoglio. Gli uffici sono pronti a ribadirle contro chi le firma, facendole diventare la prova che il proponente non è più in possesso delle aree su cui avrebbe dovuto trovare spazio lo stadio dei giallorosso e il suo business park.

Caso risolto? No, perché a quel punto la delibera, modificata, dovrebbe riottenere tutti i via libera necessari. Prima quello della Ragioneria, poi del segretario generale e infine di tutte le commissioni. Passaggi che richiedono settimane.

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Stadio della Roma, Cpi Property Group chiede un incontro urgente al Comune di Roma

Un incontro urgente per chiarimenti è stato chiesto da Cpi Property Group al comune di Roma, in merito all’area di Tor di Valle, divenuta proprietaria dei terreni dell’ex ippodromo da tempo indicati come l’area per il nuovo stadio della Roma.

La richiesta e’ stata fatta da Giuseppe Colombo, Presidente di Cpi Property Group Italia. “Si tratta di un invito a fare chiarezza in una vicenda che si sta protraendo da tanto tempo – ha spiegato – dal momento che siamo proprietari dell’area con una convenzione in attesa di firma. Da parte nostra c’è la piena disponibilità a intavolare un dialogo costruttivo con tutte le parti coinvolte, al fine di non disperdere il lungo lavoro fatto fino a oggi ed anche per verificare i presupposti per poter portare avanti un importante progetto per Roma.”

I vertici di Cpi Property Group sottolineano l’importanza dell’incontro perché: “l’area acquistata è un’area urbana che attende di essere rigenerata da diversi anni, con una variante urbanistica già adottata e una convenzione pronta per essere firmata. La richiesta di avvio di un confronto operativo, oltre che rappresentare una legittima istanza del nuovo proprietario, è un concreto passo nella direzione di voler salvaguardare, in primis, gli interessi della Città anche nell’ottica di rimanere attrattiva per gli investimenti privati, anche d’interesse internazionale“.

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Stadio della Roma, idea acquisizione dell’Olimpico

C’è insoddisfazione in casa Roma sul fronte nuovo stadio. Come scrive la Gazzetta dello Sport, accantonare l’ingombrante eredità di Tor di Valle è già di per sé faticoso, ma l’individuazione e il finanziamento di un impianto in una nuova area non sembra semplice.

Così, nella testa dei Friedkin, incomincia a prendere quota l’idea di una “acquisizione” dell’Olimpico per poi ristrutturarlo profondamente. Inutile dire che sarebbe una situazione meno dispendiosa e che avrebbe parzialmente quei requisiti che la nuova Roma richiederebbe, a partire dall’inserimento nel tessuto urbano.

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APPROFONDIMENTI

FOCUS RS – Roma, uno stadio in città “vicino ai tifosi” (AUDIO)

“I Friedkin vogliono costruire uno stadio, ma solo l’impianto, che sia il più possibile vicino ai tifosi, aderente al tessuto storico della città e della tifoseria”. Il CEO giallorosso Guido Fienga – intervenuto qualche giorno fa in esclusiva a Rete Sport in occasione della festa per i 20 anni dell’emittente – ha chiarito ancora una volta alcuni parametri del nuovo stadio giallorosso. La proprietà texana come noto ha abbandonato il progetto Tor di Valle, perchè ritenuto non più in linea con le necessità del club in funzione della pandemia e probabilmente impossibile (o quasi) da realizzare viste le annose difficoltà politiche.

VAI AL VIDEO DI FIENGA https://www.facebook.com/watch/?v=579017706413034

La Roma vuole realizzare un impianto da 45 mila posti circa, che preferibilmente insista su aree pubbliche. Gazometro, Mercati generali, Pietralata e Eur le zone individuate, ma prima bisognerà concludere l’iter in Comune per la definitiva chiusura del fascicolo TdV.

Rete Sport ha intervistato Lorenzo D’Albergo, giornalista di La Repubblica, che segue da anni la vicenda stadio e in generale la cronaca cittadina, per capire quali saranno le tempistiche e i prossimi passi ufficiali.