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Conte: “Ecco perché ho scelto l’Inter. Mi ha colpito la chiarezza della società”

L’annuncio, le interviste, i contenuti social, i duetti con Steven Zhang nei primi video girati in uno studio televisivo, il feeling con Beppe Marotta, il viaggio di oggi a Madrid per assistere alla finale di Champions League di domani sera al Wanda Metropolitano: Antonio Conte s’è già preso l’Inter, senza averla allenata neppure per un minuto, come scrive La Gazzetta dello Sport. L’ex c.t. adesso, di nerazzurro vestito anche in maniera ufficiale, confessa: «Inizia un nuovo capitolo della mia vita, sono entusiasta. Cercherò con il lavoro di ricambiare tutta la fiducia che il presidente e i dirigenti hanno riposto in me. Ho scelto l’Inter per la società, per la serietà e l’ambizione del progetto. Per la sua storia. Mi ha colpito la chiarezza del club e la voglia di riportare l’Inter dove merita».

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Totti a De Rossi: “Un gioco sporco”

IL MESSAGGERO (U.Trani) – Il frastuono dell'esplosione è paragonabile a quello della scossa di terremoto. Si sente fortissimo all'Eur, nella sede di via Tolstoj, e subito si estende alla città. Ma dalla Capitale arriva ovviamente fino a Boston. La Roma è saltata in aria all'alba, con la miccia accesa proprio dentro Trigoria. L'inchiesta del quotidiano La Repubblica mette in piazza la lotta intestina che, dall'inizio della stagione, avrebbe disintegrato lo spogliatoio. E soprattutto il duello fratricida tra De Rossi e Totti, con il capitano messo alla porta senza preavviso lo scorso 14 maggio. Nessuna sorpresa, però, per Pallotta, presidente informato sui fatti fin da metà dicembre. A relazionarlo dettagliatamente il suo fisioterapista personale Ed Lippie, l'ex preparatore giallorosso che si era poi accontentato del ruolo di consulente esterno, con blitz sporadici nel centro sportivo (dopo l'addio di Di Francesco e del suo staff è di nuovo tornato ad essere il responsabile).

CHIARIMENTO LAMPO – «Hanno fatto un gioco sporco». Totti, al telefono, si sfoga con l'amico De Rossi che è in vacanza in Giappone. Spesso hanno discusso, pure da compagni. Ma sono sempre stati leali tra loro. Questa storia finisce per ricompattarli se ce ne fosse stata veramente la necessità. La fronda, raccontata dettagliatamente dal preparatore americano, non è insomma in campo. Nè chiama in causa Francesco e Daniele. Bisogna, duinque, spostarsi in società. Dove la guerra di potere nasce sottotraccia e viene a galla nella forma peggiore. Le ultime nomine, dopo le dimissioni di Gandini che si è arreso in meno di un anno, hanno creato malumori, risentimenti e invidie. Rivoluzionato il vertice del club: Fienga è diventato il nuovo Ceo, con la delega da amministratore delegato, e Baldissoni promosso vicepresidente esecutivo e spostato esclusivamente sulla questione stadio. E Baldini, da esterno, divide et impera. Il management (nessuno escluso e Monchi compreso), per la cronaca, ha avuto la copia dell'email, a quanto pare, direttamente da Pallotta. Pure diversi giocatori furono messi al corrente, a cominciare dal capitano fatto passare per il capo della rivolta. Per litigare ancora un po'.

TESTO MIRATO – Ed Lippie spinge il tasto invio subito dopo il ko di Plzen e arriva prima della gara interna con il Genoa del 16 dicembre. La sintesi è questa: «I quattro senatori De Rossi, Kolarov, Dzeko e Manolas ritengono il gioco di Di Francesco dissennato, dispendioso sul piano della corsa e misero su quello della tattica. Lamentano l'indebolimento della rosa. Il tecnico è in preda alla nevrosi dovuta al rammarico di aver accettato da Monchi un mercato inadatto al suo 4-3-3. Circondato da uno staff non all'altezza, vittima della sua stessa presunzione di riuscire ad adattare calciatori non compatibili col suo gioco». Monchi non lo sopporta nessuno: «È il narcisista che ha riempito la squadra di giocatori per i quali vincere o perdere è la stessa cosa. Gli rimproverano doppiezza nei rapporti, insofferenza nei confronti dei giocatori di seconda fascia, capacità manipolatorie nelle informazioni in uscita da Trigoria e un mercato che non è passato attraverso una corretta due diligence». Sgradito anche Totti: «La squadra soffre la sua presenza nel suo nuovo ruolo di dirigente. Le percezioni negative che trasmette al gruppo. È mal tollerato da coloro a cui ha consegnato il testimone. La richiesta dei giocatori: allontanarlo subito e con lui Di Francesco al quale è legatissimo». A Pallotta vengono svelate le fonti: il medico Del Vescovo e il fisioterapista Stefanini (non citato nell'email).

RACCONTO INCOMPLETO – Non mancano le incongruenze per chi ha vissuto questa stagione travagliata della Roma: se De Rossi, pur scontento per l'acquisto di Nzonzi, guida l'opposizione a Di Francesco e fa frenare i giallorossi in classifica, come mai va in panchina da infortunato contro il Genoa per supportare il tecnico (che lo ringrazia a fine gara), calcia il rigore decisivo a Oporto, tiene in corsa per la Champions la squadra con la rete di Marassi contro la Sampdoria e riceve la proposta del club di diventare vice Ceo? E se Totti, ancora in attesa della carica di responsabile dell'area tecnico, non ha alcun potere, come dice in pubblico De Rossi, perché può poi decidere di far cacciare Del Vescovo e Stefanini?

RETROSCENA TECNICO – Da non dimenticare: giovedì 7 marzo, dopo l'eliminazione dalla Champions, Di Francesco è stato esonerato solo a fine pomeriggio perché in una conference call con Pallotta, De Rossi ha provato, parlando in inglese anche per conto dei compagni, a far cambiare idea al presidente. Senza, però, riuscirci. Poi all'allenatore chiese: «Potrò venirti a trovare per studiare il tuo metodo?». Kolarov, invece, giocò il derby (e segnò) con il dito del piede fratturato. Dzeko, quando andò vià Eusebio, si limitò all'sms. Il più bello ricevuto dal tecnico. Che, agli amici, ricorda: «I quattro sono gli stessi che mi portarono in semifinale di Champions». I contrasti ci sono stati, come le lamentele. Sui carichi di lavoro e i sistemi di gioco. Accade ovunque e non solo qui.

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Retesport 24

I pensieri di giornata dei conduttori e degli opinionisti di Retesport: 

 

FERRAZZA: “L’articolo su Repubblica conferma come viene gestita la Roma da Pallotta: a distanza e con cose riportate. Fa riflettere, quantomeno”

ZUCCHELLI: “Non ho più parole. È un abisso senza fine”

CENTO: "L'inchiesta de La Repubblica? Al netto dei contenuti, si evidenziano mancanze enormi alla guida della Roma"

MAGNI: “Qualunque sia la fonte o l’intenzione dietro questa ennesima figuraccia, la Roma ne esce completamente devastata. Chi si prenderà la responsabilità di questa vergogna?”

CRISTOFORI: “De Rossi avrebbe tentato di sabotare la stagione. Però la società lo vedeva pronto per fare il dirigente”

TRANI: "Il caos alla Roma? Bisognerebbe chiedersi chi ha fornito la mail in questione"

ANGELONI: "Il caos nella Roma? Ho la sensazione che questa sia una reazione difensiva della società"

FRANCI: “Se dovessi scardinare la figura di De Rossi utilizzerei proprio l’unica icona più potente: Totti”

MAIDA: "L'articolo de La Repubblica non parte da Pallotta"

VALDISERRI: “Attenzione perché possiamo diventare il grilletto di un arma messa in mano a qualcun altro”

MADEDDU: “L’inchiesta di Repubblica è scritta in italiano, ma è pensata in inglese, con inflessione toscana”

INFASCELLI: “Non so quali siano le fonti dell’inchiesta di Repubblica, ma se ci fosse anche soltanto l’1% di possibilità di aver forzato la mano per screditare De Rossi agli occhi dei tifosi la cosa sarebbe peggiore dell’addio forzato al calciatore”

CERVONE: "Da calciatore avrei preso a cazzotti Ed Lippie"

ZAMPA: "Ci manca solo Mihajlovic, ma non riusciranno comunque a distruggere la nostra passione"

DELVECCHIO: "Conosco Totti e De Rossi e non credo a nulla di ciò che è emerso"

ASPRI: "L'inchiesta? Salteranno fuori altri elementi. Aspettiamo"

DE ANGELIS: “Non so se la società sia più debole o più incompetente”

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APPROFONDIMENTI

La mail avvelenata

“Ed Lippie in qualche modo è sempre stato vicino alla Roma”. La rivelazione arriva direttamente da Trigoria, ed è vecchia di qualche mese. Nulla di straordinario apparentemente, ma oggi assume i crismi della notizia importante. Perché? Perché il preparatore atletico personale di James Pallotta, spedito a Trigoria la prima volta nel 2015 insieme a Darcy Norman per avviare una nuova era dopo la disastrata esperienza di Paolo Rongoni (voluto fortemente da Rudi Garcia) fu da subito usato più come forma di potere che come esperto muscolare. Il preparatore atletico americano (scelto come capo dei fisioterapisti) fu il primo elemento utile al depotenziamento del tecnico francese, che di lì a breve fu costretto a togliersi la divisa sociale. Era il gennaio del 2016 e la Roma decise di riportare a Trigoria Spalletti. Il tecnico toscano, però, non ci mise molto a chiarire i ruoli: “Norman e Lippie sono bravi, ma sulla preparazione e sui sistemi di allenamento decido io”. 

IL TOPOLINO – 

Poco dopo, il tecnico di Certaldo parlò di una talpa, più precisamente di un topolino: “C’è qualcuno che si diverte a raccontare le cose, ma credo di aver individuato il topolino”. Spalletti non rivelò mai di chi si trattasse, ma fece arrivare a Trigoria Marcello Iaia, esautorando di fatto lo staff americano. La fine della stagione generò un vento di totale rinnovamento. L’estate del 2017 fu quella di Eusebio Di Francesco che, nella lunga trattativa per liberarsi dal Sassuolo, riuscì ad imporre la presenza nello staff del fidato Maurizio Fanchini e Nicandro Vizoco

Il 22 marzo di quest’anno, a fronte dell’ennesima emergenza infortuni, Pallotta ‘richiama alle armi’ il fedele Ed Lippi. Ed è proprio lui, stando all’inchiesta di Repubblica, ad inviare la mail al presidente e a relazionarlo su quanto accade a Trigoria. Un punto di raccordo con Boston, tanto che da Trigoria, fonti più che accreditate, già qualche mese fa testimoniavano la cosa senza mezzi termini. Era il 29 marzo quando, a domanda specifica sul ritorno del preparatore atletico, veniva chiarito come “ogni volta che si trova in Europa, Lippie fa un passaggio a Trigoria”. Non per operare direttamente sui muscoli dei calciatori, ovviamente, ma per guardare, capire, confrontarsi, dedurre e riferire, evidentemente. Più di una volta, ad esempio, si è confrontato sul campo d’allenamento con Mauro Baldissoni, e non soltanto con l’allenatore di turno. 

Tutto apparentemente normale, ma perché affidarsi ad un fisioterapista per la gestione dei rapporti interni? 

 

Marco Madeddu

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Roma, ieri i dirigenti hanno incontrato Mihajlovic. Il serbo è pronto ad accettare l’offerta

Secondo Sky Sport, nelle ultime ore la Roma starebbe pensando di affidare la panchina a Sinisa Mihajlovic, dopo l'ottimo semestre alla guida del Bologna. Il rapporto dell'allenatore serbo con Gianluca Petrachi sarebbe ottimo, consolidato nei due anni passati insieme al Torino.

Il tecnico sarebbe disposto ad accettare l’offerta della Roma e secondo quqnto riporta l'agenzia  di stampa Adnkronos, ieri le parti si sarebbero incontrate.

 

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Caos Roma, Mensurati: “Spero che De Rossi mi quereli, sarà il processo del secolo. Le cazzate le dice Pallotta”

Uno degli estensori dell'articolo-inchiesta sulla Roma, Marco Mensurati, ha parlato a Sportitalia della situazione legata alla possibile querela di De Rossi: "L’articolo si basa su documenti e testimonianze dirette.

Per quanto riguarda la minaccia di querela di De Rossi aspetto serenamente la notifica della querela e vi invito tutti a quello che si preannuncia come il processo del secolo: nel senso che a quel punto avremo modo di esibire documenti che ovviamente abbiamo in tribunale e di chiamare i testimoni che non potranno mentire.

Sarà molto divertente, aspetto con estrema serenità e tranquillità : temo che non arriverà sinceramente, però se dovesse accadere sarà piuttosto divertente. Per quanto riguarda Pallotta che bolla le nostre parole come cazzate, è un problema di Pallotta che identifica le cose vere e le cose false sempre come cazzate. 

Viene da pensare che alla fine le cazzate sono le cose che dice Pallotta".

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Caos Roma, Monchi: “Non capisco la genesi di questa storia”

"Non voglio fare commenti, adesso lavoro al Siviglia e ho già tanti 'casini'. Però non capisco la genesi di questa storia, perché io questi giornalisti non so chi siano e non li ho mai incontrati". Così Monchi, ex d.s. della Roma, al telefono con l'ANSA da Siviglia, città da cui firmano l'inchiesta i due inviati di 'La Repubblica'. "Non so proprio – dice ancora Monchi – e non posso parlare: sarebbe una mancanza di rispetto verso la Roma, e anche il Siviglia".

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Caos Roma, il comunicato del club: “Quadro distorto e distante dalla realtà”

"AS Roma desidera prendere le distanze dalla ricostruzione apparsa sulle pagine sportive della Repubblica in data odierna". Questo il comunicato apparso sul sito ufficiale del club giallorosso: "Contrariamente all’abitudine del Club, che non è solito commentare le indiscrezioni di stampa, a tutela delle persone menzionate nel servizio, l'AS Roma ritiene che non sia attendibile trasformare in fatti eventuali opinioni espresse da terzi, e riportate a terzi, delineando in questo modo un quadro distorto e totalmente distante dalla realtà".

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Caos Roma, Del Vescovo: “Io contro Totti? No comment, ma sono sempre stato fedele al club”

"Non voglio fare commenti, e non ho mai parlato in vita mia con i giornalisti. Non commento in generale, e mantengo una linea legata alla mia professione e professionalità. Io sono sempre a favore della società e delle sue direttive". Così, al telefono con l'ANSA, l'ex medico sociale della Roma Riccardo Del Vescovo a proposito dell'inchiesta del quotidiano La Repubblica sul caos tra i giallorossi. Quindi non è vero che Del Vescovo fosse uno dei fautori della teoria che bisogna "detottizzare" la Roma? "Ripeto, non voglio fare commenti – risponde -, ma sono molto rispettoso di tutto ciò che gira intorno alla società As Roma". 

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Caos Roma, Pallotta: “Sono tutte cazzate”

"Sono tutte cazzate, qualcuno sta provando a danneggiare la Roma con continue bugie", sono queste le parole del presidente della Roma James Pallotta pronunciate al Messaggero. L’imprenditore di Boston ha commentato l’articolo pubblicato su La Repubblica a firma di Bonini-Mensurati pubblicato questa mattina sull'edizione cartacea del quotidiano.