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La mail avvelenata

“Ed Lippie in qualche modo è sempre stato vicino alla Roma”. La rivelazione arriva direttamente da Trigoria, ed è vecchia di qualche mese. Nulla di straordinario apparentemente, ma oggi assume i crismi della notizia importante. Perché? Perché il preparatore atletico personale di James Pallotta, spedito a Trigoria la prima volta nel 2015 insieme a Darcy Norman per avviare una nuova era dopo la disastrata esperienza di Paolo Rongoni (voluto fortemente da Rudi Garcia) fu da subito usato più come forma di potere che come esperto muscolare. Il preparatore atletico americano (scelto come capo dei fisioterapisti) fu il primo elemento utile al depotenziamento del tecnico francese, che di lì a breve fu costretto a togliersi la divisa sociale. Era il gennaio del 2016 e la Roma decise di riportare a Trigoria Spalletti. Il tecnico toscano, però, non ci mise molto a chiarire i ruoli: “Norman e Lippie sono bravi, ma sulla preparazione e sui sistemi di allenamento decido io”. 

IL TOPOLINO – 

Poco dopo, il tecnico di Certaldo parlò di una talpa, più precisamente di un topolino: “C’è qualcuno che si diverte a raccontare le cose, ma credo di aver individuato il topolino”. Spalletti non rivelò mai di chi si trattasse, ma fece arrivare a Trigoria Marcello Iaia, esautorando di fatto lo staff americano. La fine della stagione generò un vento di totale rinnovamento. L’estate del 2017 fu quella di Eusebio Di Francesco che, nella lunga trattativa per liberarsi dal Sassuolo, riuscì ad imporre la presenza nello staff del fidato Maurizio Fanchini e Nicandro Vizoco

Il 22 marzo di quest’anno, a fronte dell’ennesima emergenza infortuni, Pallotta ‘richiama alle armi’ il fedele Ed Lippi. Ed è proprio lui, stando all’inchiesta di Repubblica, ad inviare la mail al presidente e a relazionarlo su quanto accade a Trigoria. Un punto di raccordo con Boston, tanto che da Trigoria, fonti più che accreditate, già qualche mese fa testimoniavano la cosa senza mezzi termini. Era il 29 marzo quando, a domanda specifica sul ritorno del preparatore atletico, veniva chiarito come “ogni volta che si trova in Europa, Lippie fa un passaggio a Trigoria”. Non per operare direttamente sui muscoli dei calciatori, ovviamente, ma per guardare, capire, confrontarsi, dedurre e riferire, evidentemente. Più di una volta, ad esempio, si è confrontato sul campo d’allenamento con Mauro Baldissoni, e non soltanto con l’allenatore di turno. 

Tutto apparentemente normale, ma perché affidarsi ad un fisioterapista per la gestione dei rapporti interni? 

 

Marco Madeddu