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De Rossi si coccola Smalling: “E’ eccezionale”. Ora Chris deve riconquistare la fiducia di tutti

Sembra passato un secolo quando in città, per settimane intere, si è temuto che Smalling come avvenuto precedentemente per Mkhitaryan, lasciasse la Roma per finire magari proprio in nerazzurro. Il centrale inglese ha sempre espresso la sua priorità ai colori giallorossi e quando arrivò l’annuncio del rinnovo biennale, tutta la capitale, sponda romanista, esultò.

Poi da agosto in poi è iniziato il calvario dell’ex United: 217 giorni dalla terza giornata alla 26°, in cui Smalling è tornato a giocare da titolare. Un’eternità trascorsa a margine del terreno di gioco, tra dolori, veleni e dicerie, rafforzate dall’unica voce ufficiale della Roma, quella di Mourinho, che in più di un’occasione ha espresso il suo rammarico per il presunto scarso impegno del calciatore nell’accelerare il recupero. Su questa vicenda è mancata colpevolmente una voce ufficiale del club che smorzasse i toni e silenziasse in parte quanto l’ex tecnico ad un certo punto della stagione ha ripetuto praticamente in ogni conferenza stampa.

Smalling ieri è tornato a giocare 78 minuti e lo ha fatto (in parte) da Smalling: certo non può essere al top, ma già rivederlo saltare, contrastare e provare a mettere maggior vigoria fisica, soprattutto nel secondo tempo, sono segnali di una ripartenza. De Rossi al termine del match lo ha coccolato, definendolo un professionista eccezionale e quando ha spiegato con calma la scelta della difesa a tre, ha sottolineato più volte ‘la necessità estrema’ di riavere Smalling al 100% coinvolto.

Ieri il calciatore al momento del cambio è stato salutato da timidi applausi e qualche fischio. Ora l’obiettivo di Chris è quello di riconquistare tutti, a suon di prestazioni.

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