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Roma-Sampdoria, Pellegrini stringe i denti, dubbio Abraham

Un giorno di allenamento personalizzato in palestra, 3 giorni di lavoro quasi normale. Lorenzo Pellegrini non è ancora al cento per cento ma sembra pronto a giocare. Come riporta il Corriere dello Sport, Mourinho lo sta osservando con attenzione, perché non vuole rischiare nulla all’inizio del ciclo di 7 partite in 28 giorni, ma ha ricevuto dal suo capitano ampia disponibilità. Come al solito. Rientrato in anticipo dalla Nazionale, a causa di un piccolo fastidio, Pellegrini intende dare il suo contributo nella rincorsa Champions già contro la Sampdoria.

All’andata decise la partita su rigore. Stavolta cercherà il primo gol su azione del suo campionato. E’ consapevole che finora il suo rendimento sia stato insoddisfacente, non è contento di sé e non cerca alibi. Ma è chiaro che gli infortuni – l’ultimo incidente contro la Real Sociedad gli ha lasciato una grande cicatrice sulla testa – lo hanno frenato perché gli hanno impedito di allenarsi con continuità e quindi di mantenere una buona condizione atletica. Pellegrini spera che gli eventi negativi si siano conclusi e che il mese di aprile gli riservi belle sorprese, scoprendo soprattutto un feeling tecnico con Dybala che può rendere la Roma molto più forte.

Domani sera, ancora con l’Olimpico pieno, non sono ammessi errori. Mourinho ha ricordato ai giocatori in questi giorni che sarebbe folle rivolgere il pensiero soltanto all’Europa League, in cui la Roma è arrivata “solo” ai quarti di finale. Nelle prossime 2 partite anzi, contro Sampdoria e Torino, sarebbe opportuno raccogliere il massimo dei punti per rientrare in zona Champions e poi dedicarsi al Feyenoord.

Certo la prima partita si annuncia complicata, a dispetto della differenza in classifica: con 4 squalificati e Karsdorp infortunato, Mourinho deve allestire una formazione emergenziale. Forse con Celik schierato sulla linea difensiva da braccetto di destra.

Il dubbio principale resta il centravanti. Nelle ultime due partite, derby compreso, il titolare è stato Belotti. Che peraltro non è mai stato pericoloso. Stavolta potrebbe toccare ad Abraham, che ha bisogno urgente di rilanciarsi. Come Pellegrini, ha peggiorato di molto il suo score rispetto allo scorso anno. Destinato al ruolo di uomo-mercato della prossima estate, deve ora dimostrare che la fase buia è passata.

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Divieto di trasferta per i tifosi del Feyenoord: preoccupa il gemellaggio con il Napoli

Chiusura del settore ospiti e divieto di vendita degli altri tagliandi dello stadio a tutti i residenti in Olanda. È la decisione presa ieri dal Ministero dell’Interno e dal Casms per la partita del 20 aprile Roma-Feyenoord, ritorno dei quarti di finale di Europa League.

Come riporta La Gazzetta dello Sport, dunque, niente trasferta per gli olandesi, vista la forte rivalità tra le tifoserie e gli incidenti del 2015 e dello scorso anno, a Tirana, prima della finale di Conference. A preoccupare le istituzioni non ci sono solo i tanti messaggi di minaccia sul web, ma anche il gemellaggio tra i tifosi del Feyenoord e quelli del Napoli.

Nella determinazione del Viminale, però, si parla di divieto di vendita a tutti gli olandesi, un po’ quello che successe con i tedeschi in occasione di Napoli-Eintracht. Lì l’avvocato Lorenzo Contucci vinse il primo grado al Tar campano, perdendo poi il secondo. Se il Feyenoord chiederà aiuto allo stesso pool di legali, è possibile che la storia si ripeta. Confermata la trasferta dei giallorossi a Rotterdam del 13 aprile, anche se gli olandesi potrebbero applicare delle restrizioni ulteriori rispetto ai 1.500 tagliandi previsti per gli ospiti.

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Wijnaldum, 2 mesi per conquistare il futuro a Roma

“Chi vuol esser lieto sia, del doman non c’è certezza”. Vale per tutti e quindi anche per un calciatore che è ancora alla ricerca del tempo perduto. Si chiama Georginio Wijnaldum e, a 32 anni compiuti, vorrebbe sapere che cosa gli riserverà l’avvenire. La storia è nota. Il centrocampista olandese è in prestito dal Psg e la Roma può riscattarlo a circa 8 milioni. Un affare? Dipende. Come riporta La Gazzetta dello Sport, al momento la bilancia penderebbe per il no.

La sfortuna, d’altronde, non gli è stata risparmiata in questa stagione. Dopo la frattura della tibia della gamba destra, infatti, il centrocampista olandese – che ha scelto di non operarsi e di seguire perciò una terapia conservativa – ha innanzitutto dovuto rinunciare al Mondiale e poi ha atteso circa 6 mesi prima di poter tornare in campo. Nessuna sorpresa su un rendimento modesto e una ripresa rugginosa, ma è altrettanto certo che la società giallorossa abbia il diritto-dovere di valutare tutti gli elementi, a partire da un contratto netto da circa 7 milioni a stagione. Ovvio che la situazione, al momento, non farebbe propendere per il riscatto; è altrettanto sicuro però che Wijnaldum abbia due mesi di tempo per provare a ribaltare la situazione.

Il futuro, perciò, comincia domani, ovvero con la partita contro la Sampdoria, in cui la squadra di José Mourinho si presenta in formazione pesantemente rimaneggiata. Contro i doriani, infatti, fuori mezza difesa e (Mancini, Ibanez, Karsdorp e Kumbulla), anche Cristante. Per l’olandese ci sarà ancora una chance per partire come titolare, provando a dimostrare che il tunnel è realmente terminato, a prescindere del minutaggio.

Con capitan Pellegrini probabilmente arretrato in mediana, Wijnaldum avrà il compito di cercare assist e gol contro i doriani, penultimi in classifica e con una situazione societaria da brividi. Ma non basta. Visto che da dopo Pasqua, il doppio impegno settimanale tornerà prepotentemente alla ribalta, lo Special One deve avere la certezza di poter contare su di lui, senza più le riserve date dalla precaria condizione fisica.

Insomma, in due mesi Wijnaldum si gioca il futuro in giallorosso, anche perché il Psg, a cui è legato con un contratto in scadenza nel 2024, di certo non lo rimetterà in rosa, ma proverà a cederlo, anche se l’ingaggio è senz’altro pesante per i parametri di Trigoria. Che la dirigenza, però, possa avere altri piani è ovviamente palese. Non è un mistero che l’operazione Frattesi in estate potrebbe prendere di nuovo quota, grazie al fatto che la Roma detiene virtualmente il trenta per cento del cartellino del centrocampista azzurro.

Certo, l’acquisto dell’ex giallorosso sarebbe senza dubbio più oneroso rispetto a quello dell’olandese, ma l’età (23 anni) giocherebbe naturalmente a favore dell’italiano. Morale: a cominciare dalla partita di domani contro la squadra di Stankovic toccherà a Wijnaldum far capire che l’infortunio è solo un brutto ricordo. Se l’ex stella di Feyenoord, Psv, Newcastle e Liverpool riuscisse a tornare ai propri livelli, il contributo che potrebbe dare alla causa giallorossa sarebbe entusiasmante. Ma i ricordi ora non servono più. C’è un futuro da conquistare. E bisogna fare in fretta perché il tempo stringe.

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L’indagine Spinazzola-Pellegrini non preoccupa la Roma

La procura di Torino ha trasmesso a quella di Roma le carte sull’inchiesta “Prisma”, l’indagine partita da alcuni controlli di Consob e Covisoc su alcune operazioni di mercato della Juventus poco chiare. Le carte in questione riguardano la società giallorossa, a piazzale Clodio sono alla ricerca di eventuali falsi in bilancio fatti dalla vecchia gestione capitanata da James Pallotta con i bianconeri. Come riporta Il Messaggero, tutto nasce dalle intercettazioni tra il direttore sportivo della Juventus Federico Cherubini e il suo ex direttore finanziario, in cui vengono descritte alcune operazioni che avrebbero permesso di mettere a bilancio delle plusvalenze fittizie.

Tra queste ci sarebbe la trattativa e lo scambio tra Roma e Juventus con Spinazzola (29,5 milioni) e Luca Pellegrini (22 milioni) protagonisti. L’operazione fu realizzata dall’allora ds della Juventus Paratici e quello della Roma Petrachi. Il fascicolo è sotto la lente d’ingrandimento dei pm romani guidati dal sostituto procuratore Maria Sabina Calabretta. Lo scambio risale a tre anni e mezzo fa, dopo che Pellegrini a soli 20 anni era riuscito a strappare un rinnovo di contratto a 1 milione a stagione per quattro anni. Aveva tutte le carte in regola per attestarsi nel calcio italiano e internazionale, in parte non ha rispettato le aspettative, ma se oggi la Lazio volesse riscattarlo dovrebbe pagare 12 milioni.

Spinazzola, invece, ha dimostrato di essere un leader nella Roma e della nazionale italiana trascinando gli azzurri nell’Europeo vinto nel 2021 fino a quando ha riportato la frattura del tendine d’Achille. A Trigoria tengono la situazione sotto controllo certi che l’operazione messa in piedi dalla precedente proprietà sia legale e trasparente e se necessario andranno le vie legali per eventuali tentativi di diffamazione. Inoltre, tutte le operazioni a bilancio e di mercato sono già passate al vaglio di Guardia di Finanza, Consob e Covisoc in occasione del delisting avvenuto tra luglio e giugno 2022. Un controllo necessario per procedere alla rimozione del titolo dal mercato e in cui non sono state segnalate irregolarità.

Infine, la compravendita non è stata mai oggetto d’indagine della Procura federale. Solo al termine della fase istruttoria la Figc leggerà gli atti e, se necessario, aprirà un fasciolo. I tempi comunque non saranno brevi e se dovesse arrivare un giudizio sarà nella prossima stagione.

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Ultimatum Smalling: la Roma offre un biennale, risposta entro aprile

Nessuna risposta. Da diverse settimane sul tavolo di Smalling c’è l’offerta della Roma per rinnovare il contratto in scadenza tra pochi mesi, ma il difensore inglese ancora non ha preso una decisione definitiva. Come riporta Il Tempo, la società giallorossa ha offerto un biennale da 3,8 milioni, bonus facili compresi, ovvero la stessa cifra percepita attualmente. Il club, quindi, ha compiuto uno sforzo economico, al netto della partecipazione in Champions e prova a blindare il suo leader difensivo cambiando strategia rispetto a quanto accaduto con Mkhitaryan.

Il tempo stringe e Pinto ora vuole una risposta da parte di Smalling. Entro qualche settimana, prima della fine di aprile, il numero sei giallorosso dovrà decidere se restare ancora due anni nella Capitale o rifiutare la proposta e prendere altre strade. Un invito, insomma, a decidere in tempi ragionevoli. Aprile sarà un mese decisivo anche per questo.