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Dai Friedkin altri 6,5 milioni nella Roma e occhi fissi su Cannes e Kortrijk

Da una parte l’occhio all’Europa, tra la Costa Azzurra e il Belgio. Dall’altra la Roma e i costi correnti: i Friedkin hanno immesso nel club altri 6,5 milioni per il mese di marzo, scrive La Gazzetta dello Sport. La proprietà giallorossa ha effettuato ulteriori versamenti in conto finanziamento soci per poter supportare le esigenze di working capital del club e l’investimento totale arriva, così, a 349 milioni di euro. Nel frattempo i Friedkin continuano a monitorare la Costa Azzurra e il Cannes, storico club francese fondato nel 1902 e oggi in National 3, equivalente dell’Eccellenza italiana. Dan e Ryan sarebbero ad un passo dall’acquisto e continuano a monitorare anche il Belgio: sarebbero infatti interessati all’acquisto del Courtrai, Kortrijk in fiammingo, dove gioca in prestito l’ex Reynolds.

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Frattesi, è operazione ritorno ma l’ostacolo si chiama Inter

La prima mossa della Roma per Davide Frattesi è arrivata. Dopo mesi di suggestioni e ipotesi su un suo ritorno in maglia giallorossa, la Roma ha iniziato a muoversi concretamente per il centrocampista del Sassuolo, scrive La RepubblicaNei giorni scorsi c’è stato un primo contatto per capire la fattibilità dell’operazione, delineando i parametri economici di una trattativa comunque complicata e molto onerosa. Il Sassuolo per Frattesi chiede circa 30 milioni di euro e, nello scacchiere delle pretendenti, la Roma sa di partire dalle retrovie. In questo momento il club in vantaggio è l’Inter. Più indietro ci sono Milan e Juventus che osservano gli sviluppi. Ma la Roma, almeno in questa prima fase, ha deciso di inserirsi tra le pretendenti, informandosi concretamente sull’attuale situazione del centrocampista. Mettendo da parte le recriminazioni passate, tra cessioni a cuor leggero e diritti di recompra non esercitati. Il futuro è adesso e da Trigoria vogliono capire lo spazio di manovra. Facendo leva su questioni di cuore mai nascoste dal giocatore: “Tornare alla Roma è sempre stato un tarlo. Volevo farlo a tutti i costi“. Tumulti emozionali che a Trigoria potrebbero sfruttare, insieme ad una clausola presente nel contratto con il Sassuolo. Il club giallorosso infatti vanta il 30% di futura rivendita sul cartellino di Frattesi, che in caso di acquisto equivale ad uno sconto secco sul prezzo finale.

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Comanda Pellegrini. L’ordine del capitano: tutto sull’Europa

La delusione c’è stata ed è stata anche grande, scrive La Gazzetta dello Sport. Dopo aver saltato l’Europeo per colpa di una ricaduta muscolare quando ormai il ritiro era praticamente terminato, Lorenzo Pellegrini dovrà saltare anche il Mondiale in Qatar, . Come l’Italia tutta, dopo l’eliminazione contro la Macedonia. Ma adesso, smaltito e assorbito il colpo,Pellegrini potrà pensare soltanto alla Roma. Alla sua Roma, di cui è capitano e leader.  In giallorosso potrà curare le ferite azzurre e chissà che quell’Europa che gli è sfuggita con la Nazionale non possa arrivargli con il club. E’ chiaro che la Conference League non è la competizione continentale più importante o appetibile, ma la Roma quella gioca e quella vuole provare a vincere. Chiudendo, intanto, il primo cerchio, visto che nei quarti ci sarà il Bodo e anche la possibilità di dimenticare quella che è stata una delle peggiori partite della storia recente della società. Prima, però, c’è il campionato e una trasferta che per Pellegrini ha sempre un sapore speciale. Era il 5 dicembre del 2015, Lorenzo aveva 19 anni e stava diventando grande, in tutti i sensi, con il Sassuolo. La Roma lo aveva venduto agli emiliani – con recompra che poi sfrutterà due anni dopo -, in panchina c’era Di Francesco, il tecnico avversario era quel Vincenzo Montella che, nei Giovanissimi, convinse Pellegrini ad arretrare il raggio d’azione. Da attaccante, alto ma un po’ troppo lento e macchinoso a centrocampista di qualità: il cambio fu talmente convincente che poi Pellegrini quella zona del cambio non l’abbandonerà mai. Quel 6 dicembre del 2015 Montella era in enorme difficoltà con la Samp e il Sassuolo invece volava: Pellegrini si inserì in area, trovando un gol non banale. Tiro parato con il sinistro, ribattuta vincente con il destro: a 19 anni la prima e indimenticabile rete in Serie A, come il suo idolo, compagno e ora collaboratore di Nazionale, Daniele De Rossi. Un altro che, come lui, da attaccante è diventato centrocampista. Ma questa è un’altra storia: quella di Pellegrini dice che, tra Sassuolo e Roma, dalla Samp alla Samp, i gol sono diventati 43, di cui 31 in campionato. Chissà se quel giorno Lorenzo immaginava che sarebbe tornato al Ferraris da capitano della Roma: magari ci sperava, ma non aveva idea di quello che sarebbe stato, anche perché la cessione al Sassuolo, all’inizio, non gli era andata giù. Adesso però Pellegrini ha idea di quello che potrà essere: un’Europa da conquistare. In tutti i sensi: quella del futuro, con la Roma che aritmeticamente può credere ancora nel quarto posto o, comunque, può arrivare subito a ridosso, perché come dice Mourinho: «C’è differenza tra essere quinti o ottavi». E quella del presente, con una Conference da giocarsi fino a Tirana.