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Coppe ad agosto, tutto in 15 giorni

(TUTTOSPORT – S. SCACCHI) –  Il 21 aprile andrà in scena la seconda videoconferenza tra l’Uefa e i segretari generali delle 55 Federazioni europee, chiamata a fare il punto sui calendari dei campionati e delle coppe internazionali. Secondo la radio spagnola Cadena Ser,sarebbe stato trovato un accordo per la ripresa: giocare prima i campionati nazionali e poi riprendere Champions ed Europa League con quarti, semifinali e finale in campo neutro e partita secca, tutto in due settimane ad agosto. La stagione 2020-2021 riprenderebbe dopo appena dieci giorni di stop, per garantire lo svolgimento degli Europei 2021 a giugno. E’ possibile chiudere qualche giorno dopo agosto, se le circostanze lo richiederanno, ma i tornei nazionali hanno precedenza sulle coppe europee.

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Mercato, dalla Spagna: Roma e Napoli in pressing per Diego Costa

La Roma è in cerca di un vice-Dzeko e Diego Costa potrebbe essere un profilo che fa al caso di Petrachi. Come riporta Mundo Deportivo, sarebbe pronto l’assalto all’attaccante. Sul centravanti brasiliano però non ci sarebbe solo la Roma: si sta creando infatti un vero e proprio testa a testa con il Napoli che è interessato al calciatore. Fuori Italia invece Diego Costa piace molto in Cina.

Sia nel 2013 e che nel 2018 la Roma aveva provato a portare Diego Costa in giallorosso e, per quest’estate, il terzo assalto è pronto. Un affare complicato visto l'ingaggio pesante del giocatore, ma che potrebbe riservare qualche sorpresa nei prossimi mesi. 

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Zago: “Riparto in Giappone. Sogno la Roma”

(IL CORRIERE DELLO SPORT – G.D'UBALDO) – Antonio Carlos Zago, ex giocatore della Roma e attualmente tecnico in Giappone, ha rilasciato un'intervista al quotidiano il Corriere dello Sport. Questo un estratto delle sue dichiarazioni. 

Ora sei in Giappone, una nuova esperienza…

“Sono stato già qui come giocatore 25 anni fa, conosco bene la cultura giapponese, come vivono. E’ un popolo molto organizzato, cerco di adattarmi subito dove lavoro. Ho accettato con entusiasmo di tornare, avevamo fatto la preparazione in ritiro al sud, due allenamenti al giorno. Poi abbiamo continuato a lavorare a Kashima, prima di fermarci. Passo il tempo libero con la famiglia, ogni tanto vado a Tokyo, che dista un’ora da qui”.

A Roma ti ha voluto Zeman…

“Ho ricordi bellissimi, ho passato anni importantissimi della mia carriera. Dopo Zeman ho avuto Capello, da entrambi ho preso qualcosa. Zeman nella fase offensiva è stato tra i più grandi, Capello era un fenomeno nel gestire il gruppo e tatticamente era bravo. Poi ho avuto Lucescu, bravo anche lui. Con Zeman ci divertivamo, purtroppo non riuscivamo a vincere, cosa che poi abbiamo fatto con Capello, che ha avuto una squadra più forte”.

La Roma della proprietà americana non è riuscita a vincere e ogni anno deve cedere i migliori…

“Credo che per vincere devi comprare grandi campioni come fece la Roma nel 2000, oppure dare continuità a giocatori e allenatore come fa la Lazio”.

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Da Vertonghen a Pedro: futuro a parametro zero

(IL CORRIERE DELLO SPORT – J. ALIPRANDI) – Petrachi è al lavoro per rinforzare la rosa di Fonseca e cedere quei giocatori che non rientrano più nei piani giallorossi. Il primo nome sulla lista del diesse è sempre quello di Smalling. Come riportato però nell'edizione del Corriere dello Sport, la trattativa sembra complicata e dunque si studiano le alternative. Uno dei nomi più interessanti è quello di Jan Vertonghen.

Il belga dopo otto anni potrebbe lasciare il Tottenham a zero, ma su di lui ci sono anche Napoli e AjaxPetrachi segue il mercato degli svincolati anche per altri reparti. A centrocampo proseguono i contatti per Bonaventura, mentre in attacco l’obiettivo è Pedro. Su di lui però è forte anche l’interesse del Betis Siviglia e dell’Al Sadd di Xavi. Altri nomi sono quelli di Willian, che non convince per stipendio, e Gotze, reduce da un paio di stagioni deludenti al Borussia Dortmund.

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Nove anni fa il viaggio a Boston. E ora Friedkin aspetta

(LA GAZZETTA DELLO SPORT – C. ZUCCHELLI) – Sono trascorsi nove anni da quando la maggior parte della spedizione partì, scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport. Avvocati, addetti ai lavori, responsabili della comunicazione, due maglie (una bianca e una rossa) e giornalisti al seguito. Il viaggio era quello da Fiumicino a Boston, l’obiettivo uno: vivere lo storico passaggio dalla famiglia Sensi (con Unicredit) alla Roma americana. Il closing iniziò il 15 aprile 2011 e si concluse 48 ore più tardi. Ci vollero poi altri 4 mesi per il passaggio ufficiale, ma è da quel 15 aprile 2011 che la Roma può considerarsi americana. I manager Usa (con DiBenedetto anche Pallotta, Ruane e D’Amore) avevano le idee chiare: lo stadio, una media company strutturata, una squadra forte a livello economico e sportivo. Nove anni, due presidenti, quattro direttori sportivi e otto allenatori dopo, l’impresa è riuscita a metà.

E’ uno dei motivi che aveva convinto il presidente Pallotta, assente ormai da Roma da un paio d’anni, a passare la mano. La trattativa con il connazionale Dan Friedkin sembrava ad un passo dalla conclusione, ma la realtà è che non era terminata prima del Coronavirus e non è saltata adesso. Fino al 30 aprile, quando ci sarà la semestrale, tutto resterà fermo, poi si vedrà.

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Zaniolo rinnova. Roma, il gioiello brillerà ancora e il futuro sarà sempre più bello

(GAZZETTA DELLO SPORT – A.PUGLIESE) – Otto mesi esatti, tanto è passato dalla firma del suo secondo contratto con la Roma, quello arrivato con l’atteso rinnovo della scorsa estate, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport.

Sembra anche paradossale pensare che ora possa arrivare un terzo contratto nello spazio di appena tre estati, ma alla fine sarà proprio così. Perché quella crescita lì non si è mai fermata. Anzi, per alcuni versi è andata ancora oltre le aspettative, con Nicolò che ha spinto sull’acceleratore, diventando decisivo non solo in campo, ma anche fuori, come uomo-immagine. E siccome il rinnovo del 2019 era già arrivato a condizioni al «ribasso» rispetto alle opportunità (e di conseguenza alle offerte) che si stavano materializzando altrove, ecco che la prossima estate Nicolò e la Roma quasi sicuramente si rimetteranno seduti a tavolino per sistemare ogni cosa.

Si riconoscerà a Zaniolo il ruolo che simboleggia anche nell’universo giallorosso, con il giocatore che partirà da una base di almeno 2,5 per arrivare con i bonus a 3. O anche superarli. La sua maglia, del resto, è la più venduta in assoluto insieme a quella di Edin Dzeko.

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Roma, cessione in quarantena

IL MESSAGGERO (R. Dimito) – Come tutte le attività economiche e soprattutto le trattative finalizzate alle acquisizioni ai tempi del Covid-19, anche la vendita della Roma si è fermata. E a questo punto non è chiaro se e quando potrà ripartire.

Ormai da qualche settimana, in coincidenza con il lockdown che ha paralizzato tutte le attività non essenziali, la due diligence in corso da parte di JpMorgan e il negoziato fra James Pallotta e Daniel Friedkin hanno spento i motori, sono in quarantena.

Il valore del parco calciatori si è abbassato, l’approvazione del bilancio preliminare della Roma calcio, chiuso con una perdita di 84 milioni è stata rinviata. Il nuovo rendiconto dovrà recepire le ulteriori passività che a causa del coronavirus emergeranno facendo salire quindi il risultato negativo. E quasi certamente il rosso, andando ad intaccare il patrimonio, renderà necessaria una nuova operazione di rafforzamento patrimoniale, oltre quella in corso di 150 milioni. Chi metterà i soldi perché pur con il rinvio dei termine per dire sì ai conti, il codice civile non ammette troppe proroghe in presenza di perdite che dovessero mangiare il capitale oltre un terzo. Sarà obbligatorio mettere altri soldi per tenere in vita il patrimonio sociale ma anche dare un futuro al club che è molto nebuloso come quello di tante altre società calcistiche.

Oggi il patron che ha l’83% è Pallotta di una società quotata in borsa. Ma a fermare le macchine della trattativa contribuisce lo stop alla cessione del nuovo stadio dal gruppo Parnasi al gruppo ceco Vitek con la mediazione di Unicredit.

A fine dicembre 2019, in occasione del contratto di esclusiva dato da Pallotta, assistito da Goldman Sachs, a Friedkin, quindi prima che scoppiasse la pandemia di coronavirus, il prezzo di cessione della società era di 704 milioni, al lordo del bond di 275 milioni emesso da una controllata della Roma, degli oneri per 60 milioni circa versati dall’attuale patron nell’ambito del progetto Stadio e delle tranche della ricapitalizzazione versate da Pallotta.

Ora il valore della Roma sarà molto ma molto più basso e sotto i 600 milioni il venditore non potrebbe scendere. Ma se la trattativa dovesse rinascere, chissà quando, è sicuro che la società non potrà valere come prima perché troppe cose sono cambiate.

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Toni: “Cara serie A hai esagerato, così ora non puoi ripartire”

LEGGO (F. Balzani) – Campione del mondo (con lode) e due volte capocannoniere della serie A. Luca Toni è una icona del nostro calcio che sta vivendo (così come tutto il Paese) un momento drammatico. Ma il gigante ex idolo di Fiorentina, Bayern Monaco, Juventus, Roma e Verona è pure un cittadino emiliano, per la precisione della provincia di Modena. La più colpita dal coronavirus dell'intera Emilia Romagna, con 180 morti e oltre 2200 contagi in tre settimane.

Come sta reagendo la sua Modena al coronavirus?
«Il clima è surreale. Stiamo tutti dentro casa sperando finisca il prima possibile. E' un momento durissimo per tutta l'Italia e in pochi ci stanno capendo davvero qualcosa. Ora gira tutto male, qui nevica pure il che non è proprio un bene. Io passo il tempo coi miei figli, i miei cani e i miei gatti che sono circa 20».

Il campionato riprende o no?
«La stagione no, non vedo come potrebbe. Sarebbe pure brutto giocarla a porte chiuse. Ma poi come si possono giocare 3 partite a settimana in estate, che spettacolo verrebbe fuori? Va annullato tutto magari dando qualche punto di vantaggio per la prossima a quei club come il Benevento in B che stavano dominando. Scudetto in Italia? Conta poco ora, ma secondo me lo avrebbe vinto la Juve».

Il campionato poteva essere fermato prima?
«Certo che poteva, ma il mondo del calcio è governato da chi pensa solo a fare soldi. Molti calciatori avrebbero preferito non giocare certe partite a rischio».

Giusto il taglio degli stipendi ai calciatori?
«Sì, soprattutto per la serie A. Ma non può essere l'unica misura anti -crisi. Penso che nessun giocatore si opporrà alla decisione, forse però è il caso di rivedere pure alcuni costi dei club».

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La Roma è già nel futuro con Zaniolo superstar. E lo contatta anche la Disney

LA GAZZETTA DELLO SPORT (M. Cecchini e C. Zucchelli) – Dalla convocazione in Nazionale ancora prima dell’esordio, al “vernissage” dia carriera in Champions – addirittura al Bernabeu contro il Real Madrid – prima ancora che in campionato, Nicolò Zaniolo di sogni ne ha realizzati tanti. Ma sbaglierebbe (e non lo ha fatto) a sottovalutare quell’immagine di due giorni fa – il bambino che gioca in una Milano deserta indossando la sua maglia – divenuta in qualche modo il simbolo della voglia di normalità che ha l’Italia. Di sicuro Zaniolo è diventato un po’ il miglior simbolo da esportazione della Roma. In fondo, è la stessa foto scattata a Milano a raccontarlo.

Di questa popolarità, chi se ne stupisce di meno è proprio la Roma. I dati del merchandising, infatti, raccontano come quella di Zaniolo sia la maglia giallorossa più venduta insieme a quella di Dzeko, ma l’azzurro distanzia il bosniaco nell’«appeal» tra gli Under 18.Con queste premesse, il richiamo che il ventenne ha sugli sponsor è enorme. Tombolini lo ha scelto come testimonial, ma le richieste aumentano, anche da parte di alcune multinazionali come la Disney.

D’altronde, un personaggio che nel giro di un anno e mezzo è passato, su Instagram, dall’avere 15mila a 918mila follower, è da marcare con attenzione. Neppure a dirlo, è lui l’italiano che ha più seguito sui social della Roma, preceduto solo da Mkhitaryan (2,8 milioni), Smalling (2,4), Dzeko (1,4), Pastore (995mila) e Under (984mila). L’impressione, comunque, è che i numeri di Nicolò siano destinati ad aumentare in fretta. Anche perché, in giorni in cui il web la fa da padrone, i suoi allenamenti casalinghi con a fianco mamma Francesca e la fidanzata Sara, paiono spopolare.