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Mercato, corsa a due tra Fulham e Nizza per Kluivert: i francesi vogliono chiudere a 10 milioni

Rientrato per ripartire. Con la stessa destinazione. Fatto il volo di solo ritorno per Roma dopo il prestito stagionale al Nizza, Justin Kluivert potrebbe ora prenotare quello di andata, per la seconda volta, direzione Costa Azzurra. Dopo non aver esercitato la possibilità di riscatto a 14 milioni, il club francese sta provando di nuovo a portarlo in rossonero. La Palestra vorrebbe chiudere l’operazione a 10 milioni, offerti e su cui la Roma sta riflettendo. Lo scrive Il Messaggero.

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Wijnaldum ha già detto sì. E può rinunciare ai bonus

Il tifoso della Roma, ormai, vive in quello stato di perenne fibrillazione di chi sa come ogni giornata – da Georginio Wijnaldum ad Andrea Belotti – possa portare buone notizie, anche perché entrambi hanno già un accordo di massima con la Roma.

Come scrive La Gazzetta dello Sport, la trattativa più vicina alla conclusione è quella per il centrocampista olandese. Una volta che il Psg ha aperto alla formula del prestito con diritto di riscatto, che può trasformarsi in obbligo al verificarsi di determinate condizioni (il numero delle presenze e la qualificazione in Champions), il lavoro di lima delle ultime ore è sulla percentuale d’ingaggio che il club giallorosso pagherà rispetto ai 7 milioni più bonus che Wijnaldum percepisce.

La dirigenza non vorrebbe andare oltre i 4,5-5 milioni, invitando la società parigina ad accollarsi il resto per quest’anno, visto che in caso di acquisto nel 2023 potrà sfruttare il Decreto Crescita per avere un tassazione agevolata. Da ciò che filtra il gap ormai è minimo, e la sensazione è che tocchi all’olandese fare un ultimo sforzo rinunciando a qualche bonus.

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Roma, 4 mosse per lo scudetto

 José Mourinho ha convinto la squadra che il Quadrato Magico è uno spazio tecnico-tattico in cui trovare il futuro, e nello stesso tempo i calciatori hanno capito che la formula dei 4 assi, così affascinante, si può sostenere.

La vittoria col Tottenham, scrive La Gazzetta dello Sport, è sembrata la chiave di volta di questa costruzione. Posti tutti i limiti che occorrono a una amichevole avere la meglio su una delle attuali grandi d’Inghilterra ha fornito una queste certezze: 1) la conferma che schierando insieme quattro giocatori dal potenziale offensivo come quello fornito da PellegriniZanioloDybala Abraham i rischi per gli avversari sono costanti; 2) la presa di coscienza che, quando il sacrificio di squadra è condiviso, anche la fase difensiva può essere eccellente, e lo ha dimostrato il fatto che la squadra di Conte non ha fatto neppure un tiro nello specchio della porta giallorossa.

In questo senso pare essere rimasti al 25 maggio: una Roma capace di fare gol nel primo tempo e poi di reggere l’urto del ritorno avversario. Davanti a una garanzia come Rui Patricio, d’altronde, ci sono quei tre.

Se Mancini Ibanez – quest’ultimo anche in veste di match winner sfruttando un assist proprio dell’ultimo arrivato Dybala – continuano il loro processo di crescita, Smalling sta diventando una sorta di miracolo di longevità agonistica. L’impressione è che Mourinho, a dispetto del progetto iniziale dei Friedkin di due anni fa, abbia avuto progressivamente il via libera per la costruzione di un “instant team”.

Un altro motivo di ottimismo è dovuto alla rosa. Segnalato come nella scorsa stagione il numero degli infortuni muscolari si sia ridotto di circa il trenta per cento, Mourinho ha davvero due giocatori per ruolo o quasi. E tutto questo, in attesa di poter inserire anche Wijnaldum Belotti.

Davanti, poi, questa Roma è da effetti speciali. Pellegrini è il paradigma della duttilità, Zaniolo sembra essersi definitivamente messo alle spalle il doppio infortunio ed è in grado di esprimere quella potenza in campo aperto che lo fa diventare devastante. Dybala non ha bisogno di presentazioni: è genio e classe, in grado di segnare o far segnare con la stessa facilità. Infine c’è Abraham, l’uomo dai 27 gol alla sua prima stagione italiana, che sembra essere cresciuto nella consapevolezza del proprio valore. Se tutti e quattro dimostreranno quello spirito di sacrificio messo in mostra contro il Tottenham, il Quadrato Magico sarà una costante.

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Aumentano i “favolosi”: ecco Wijnaldum

 Gli ultimi sforzi, per una Roma da vertice. Mourinho aspetta che Tiago Pinto completi il lavoro, dopo aver convinto i Friedkin a prendergli prima Matic e poi Dybala e soprattutto a costruire una squadra pronta a vincere subito. Come scrive Il Corriere dello Sport, Gini Wijnaldum e Andrea Belotti, più un difensore centrale, sono i petali che mancano alla rosa per renderla completa, oltre che competitiva.

Per il centrocampista la Roma sta limando gli ultimi dettagli con il PsgWijnaldum, da un paio settimane unico obiettivo credibile rimasto, ha rinunciato a una parte di quanto gli avrebbero dovuto corrispondere i francesi pur di facilitare la trattativa. Bonus e pendenze varie. Tiago Pinto intanto ha alzato la percentuale di stipendio da versare, mentre l’altro portoghese Luis Campos ha accettato di contribuire per circa il 40 per cento.

E così nelle prossime ore Wijnaldum sarà in Italia per le visite mediche e la firma del contratto, che diventerà facilmente definitivo fino al 2025: se raggiungerà il 50 per cento delle presenze stagionali e la squadra entrerà in Champions, la Roma dovrà riscattarlo obbligatoriamente. Resta da fissare la cifra dell’acquisto che si aggirerà sui 10 milioni.

Per l’ingaggio dei successivi due anni è il decreto crescita, con gli sgravi fiscali che spettano a chi entra in Italia come lavoratore da un altro Paese, ad aiutare i FriedkinWijnaldum guadagnerebbe al netto il denaro che spetta ai tre giocatori più remunerati del gruppo, cioè AbrahamPellegrini Dybala. È una mossa che testimonia la fiducia dei Friedkin in un risultato immediato

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Belotti e la Roma hanno l’accordo: ecco le cifre

Contratto da tre milioni netti a stagione moltiplicati per quattro anni. La Roma – scrive Il Corriere dello Sport – ha già un accordo con Andrea Belotti, al quale ha chiesto di aspettare qualche giorno prima di impegnarsi con altre squadre. Da un mese, da quando cioè si è svincolato dal Torino, l’attaccante della Nazionale ha tenuto in sospeso ogni trattativa proprio perché sa che Mourinho lo vuole nella sua squadra. Il Monaco prima, il Valencia poi. Presto spera che la strategia di attesa paghi. Però occorre far presto, a due settimane dall’inizio del campionato non c’è più tempo da perdere.

Il problema però stavolta è ineludibile: i numeri di una rosa piena di spine. Tiago Pinto si muoverà per chiudere l’affare solo dopo aver perfezionato la cessione di Shomurodov, che piace al Bologna e non solo. Il general manager avrebbe voluto rilanciare il suo investimento, trattenendolo a Trigoria, ma ha realizzato che sarebbe controproducente insistere: Mourinho lo ha escluso dalla trasferta israeliana appena conclusa e non lo vede proprio.

Chiede un centravanti e ha indicato Belotti, senza se e senza ma. Resta da trovare una soluzione per Shomurodov, che la Roma non vuole dare in prestito secco. Lo lascia partire solo se il club ospitante accetta un diritto di riscatto a condizioni ragionevoli, sul modello Wijnaldum al contrario.