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Roma, ecco i soldi: garantisce Pallotta

(Corriere dello Sport – G. D’Ubaldo) – Qualcosa si muove. Circolano tante voci su possibili acquirenti per la Roma, ma l’unica trattativa vera riguarda Friedkin. Nel frattempo Pallotta cerca di provvedere al pesante passivo di bilancio. I 20 milioni per un’altra tranche dell’aumento di capitale di ha assicurati, li metterà lui attraverso un pool di banche statunitensi, alle quali è in grado di dare ampie garanzie. Anche la questione dei soci di Pallotta è diventata molto fluida nell’ultima settimana. La possibilità che si riapra la partita dello stadio porterà alcuni azionisti a rivedere la loro posizione. La grande catena alberghiera Starwood era interessata alla realizzazione dell’hotel legato allo stadio di Tor di Valle.

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Roma, è il mercato secondo Raiola: Under all’Everton porta soldi e Kean

(Corriere dello Sport – R. Maida) – Under definitivo all’Everton, Kean alla Roma in prestito con obbligo di riscatto determinato dalle presenze. È l’ipotesi di lavoro su cui Mino Raiola si sta muovendo, per rilanciare un attaccante che rischia di perdersi in Inghilterra e nello stesso tempo per accontentare la Roma che vuole guadagnare almeno 30 milioni, compresa la quota del 20% da girare all’Istanbul Basaksehir, dalla cessione di Under. Nel frattempo in Inghilterra Baldini lavora all’affare Vertonghen. Il belga è davanti a Lovrenper la corsa alla sostituzione di Smalling. Sempre a Londra lavora a un’altra trattativa lo stesso Raiola: la Roma spera ancora di trattenere Mkhitaryan e questa operazione potrebbe essere facilitata dalla cessione di Kluivert, di cui il potente procuratore detiene il 20% del cartellino, all’Arsenal. L’olandese è valutato 25 milioni. L’agente ha le mani anche su un altro affare legato al mercato giallorosso: cura gli interessi di Bonaventura, che si sta avvicinando alla Roma da svincolato. Si lavora su un contratto di due anni con opzione per il terzo a 2 milioni a stagione.

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Fonseca, prove di difesa a tre

(Il Messaggero – S. Carina) – L’input è chiaro: non perdere tempo. E così, nel primo giorno di ripresa effettiva – con gli allenamenti finalmente divenuti collettivi – Fonseca ha iniziato a dare seguito ad un’idea manifestata a più riprese nelle interviste rilasciate durante il lockdown: la difesa a tre.

Prove accennate sia nel focus tattico che nelle mini-partitelle sul “nuovo” sistema di gioco che la Roma ha utilizzato in stagione in corsa contro l’Atalanta (0-2 all’Olimpico) e dall’inizio a Parma in Coppa Italia (2-0) dove addirittura Cristante scalò tra Smalling e Mancini dando vita ad un 3-3-3-1 (Florenzi-Diawara-Kolarov in mediana e in avanti il trio Under-Pellegrini-Perotti dietro Kalinic).

Prove tattiche dettate anche dall’inedita abbondanza nella rosa di centrali difensivi (Smalling, Mancini, Fazio, Jesus, Ibanez e Cetin) e ora, con il recupero degli infortunati, anche di diverse opzioni sulle fasce (Spinazzola, Kolarov, Santon, Zappacosta e Bruno Peres). Se è presto per parlare di svolta, certamente sono opzioni di gioco che potrebbero permettere a Mkhitaryan di giocare più vicino a Dzeko e schierare contemporaneamente diversi calciatori di qualità. Oggi si replica, con una doppia seduta.

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Cristante il goleador si scopre anche trasformista. E Fonseca lo blinda

(La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini) – 

Quando De Rossi nella sua conferenza d’addio spiegò che Bryan Cristante“anche se non è nato a Roma” potrebbe esserne il capitano, lasciò capire che quel ragazzo di San Vito al Tagliamento poteva davvero andare lontano, anche dal punto di vista della leadership.

Fonseca in stagione gli ha fatto cambiare ruolo di frequente, scoprendone assoluta duttilità. Non è un caso che nel primo giorno di allenamento in gruppo, l’allenatore portoghese abbia provato anche la difesa a tre, ruolo in cui ha sperimentato Cristante già alcune volte, sia in Italia che in Europa.

Allegri lo impiegava come mezzala in un centrocampo a tre, Jorge Jesus al Benfica ha tentato di farlo diventare regista. A Palermo, nell’unica partita da titolare, è stato schierato da regista in un centrocampo a tre, mentre a Pescara è tornato a muoversi da mezzala. Con Gasperini ha capito che i centrocampisti sono invitati a inserirsi occupando gli spazi aperti dal centravanti. Cosa che Cristante in nerazzurro ha fatto così bene da segnare 15 gol in 59 partite.

Non stupisce che la Juventus lo segua, avendo da tempo sussurrato alla Roma l’ipotesi di uno scambio con Mandragora. Se dipenderà da Fonseca, la risposta sarà negativa. Ma le vie del mercato sono infinite, proprio come le esigenze del bilancio

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Dramma nel calcio: muore l’ex Roma Joseph Perfection per un arresto cardiaco

Dramma nel mondo del calcio, si è spento a soli ventuno anni Joseph Perfection Bouasse Ombiogno per un arresto cardiaco. Camerunense classe ’98, Joseph sbarcò in Italia nel 2014 anni, con tante speranze e poco altro. Appena arrivato venne agganciato da un personaggio che gli promise una carriera da calciatore professionista, ma quando arrivarono a Roma, davanti alla stazione Termini, Joseph venne abbandonato a sé stesso. 

Entrò nei circuiti d’accoglienza perché non aveva un posto dove andare, e lì gli consigliarono di entrare nella ‘Liberi Nantes’, un’associazione sportiva dilettantistica fondata il 26 ottobre 2007, nata su iniziativa spontanea di nove appassionati di calcio che frequentavano i “Mondiali antirazzisti” a Bologna. 

La Roma lo portò dentro Trigoria per farlo giocare nelle giovanili. Dopo un anno e mezzo senza giocare partite ufficiali per problemi burocratici, Joseph Bouasse nel 2016 diventò ufficialmente un giocatore giallorosso. Primavera della Roma nel 2016, poi Vincenza e da gennaio al Gaz Metan Media, società del campionato romeno. Ieri la morte, riporta il Corriere dello Sport, per arresto cardiaco.

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Villar: “Non esco con gli amici, lo devo alla Roma”

ROMA – Gonzalo Villar è pazzo della Roma, squadra che lo acquistato a gennaio per cinque milioni di euro dall'Elche. Un passo importante per il centrocampista che dalla serie B spagnola è stato catapultato tra i professionisti della Serie A. Villar non teme la pressione e ai microfoni di Onda Cero ha raccontato come ha vissuto l'isolamento per l'emergenza Coronavirus e i suoi primi mesi a Roma. 

Sta studiando economia aziendale, pensa di fare il dirigente o diventare presidente di un club un giorno?
"Ho fatto un esame recentemente ed è andato bene. Non penso a quello, è più una sfida. Ora davanti ho una carriera da calciatore, poi nel futuro non si può mai sapere cosa succederà e per questo è meglio avere una laurea".

Ha scoperto qualcosa di lei che non sapeva durante questi mesi chiuso in casa?
"Ho capito di essere in grado di fare determinate cose. Prima avevo una signora che veniva a pulire casa, ma durante il lockdown ovviamente non potevamo avere contatti con nessuno, quindi ho dovuto pensarci io".

Ha l’opportunità di visitare Roma…
"La verità è che non esco. Inoltre sento una certa responsabilità nei confronti del club. A Trigoria è tutto super pulito, cerchiamo di limitare al minimo possibile i contatti. Uscire con gli amici a cenare mi esporrebbe molto, invece credo di dover stare attento perché se tutti i giocatori facessero lo stesso in un mese saremmo pieni di contagi e non potrebbe ripartire il campionato".

Parla spesso Carles Perez, dal momento che non conosci ancora bene l’italiano?
"Sì, però per fortuna parlo inglese. Poi con l’italiano cominciamo a capire praticamente tutto".

Si diverte a giocare con i videogiochi.
"Devo dire che durante il lockdown mi hanno salvato la vita. Mi connettevo con gli amici e passavo il tempo a giocare. Mi ha aiutato molto".

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FOTO – Roma, tutti i giocatori a Trigoria per il primo allenamento di squadra

Tutti i giocatori sono arrivati a Trigoria, questa volta non divisi per fasce orarie ma pronti a scendere in campo insieme alle 10.30. Dopo due giorni di incertezza dovuti ad alcuni aspetti poco chiari del protocollo ratificato venerdì scorso e inviato ai medici dei club, finalmente oggi la Roma è pronta a tornare alla semi normalità. Da questa mattina infatti riprenderanno gli allenamenti di squadra. 

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Pallotta, Friedkin e York: tendenza Nba

(La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini) –  C’è la palla a spicchi della Nba da sfondo nel presente-futuro della Roma. James Pallotta è tra gli azionisti del Boston Celtics, Dan Friedkin, che vorrebbe rilevare la Roma, è stato ad un passo dall’acquistare gli Houston Rockets, e infine il fondo statunitense York, che sarà aprtner del magnate ceco Vitek nel rilevare le società di Parnasi fra cui quella dei terreni di Tor di Valle dove nascerà il nuovo stadio della Roma, è azionista di minoranza dei Milwaukee Bucks.

Una sovrapposizione che, in prospettiva, potrebbe diventare interessante, visto che la Roma avrà sempre più bisogno di incrementare la redditività delle proprie iniziative.

Da questo punto di vista, infatti, la Nba è all’avanguardia nel mondo, ed è per questo che una eventuale, temporanea, coabitazione tra Pallotta e Friedkin supportata dall’esterno, per la questione stadio, dal tandem Vitek-fondo York potrebbe fornire idee utili per sviluppi in questo senso.

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Svolta Petrachi, il futuro è meno sudamericano

(Il Messaggero – S. Carina) –  La colonia sudamericana presente ora a Trigoria difficilmente sarà confermata, perché nei piani per la nuova stagione, Perotti, Pastore, Fazio, Jesus, Peres e Fuzato non sono contemplati.

Bisognerà comunque trovare con loro un’intesa. Non facile visti alcuni ingaggi, i costi al bilancio che rappresentano e la volontà dei diretti interessati. Si salva, per ora, Ibanez ma soltanto perché acquistato a gennaio.

Chi girato magari in prestito (Fuzato), altri invece ceduti perché non rientrano piùnei pianidi Fonseca. Per problemi fisici (Perotti e Pastore) o per questioni tecnico-tattiche (Jesus, Peres e Fazio). A suo modo, sarebbe l’ennesima rivoluzione. Perché anche nell’era Usa, brasiliani e argentini hanno sempre caratterizzato le rose giallorosse.

Ora Fonseca ne ha la metà che ‘pesano’ però sul monte-ingaggi addirittura di più. Una zavorra della quale a Trigoria intendono liberarsi.  Ingaggi che spesso e volentieri hanno ostacolato i trasferimenti verso altre squadre. Il rischio, dopo la pandemia, che il problema possa ripresentarsi è dietro l’angolo.

Il caso emblematico è Pastore. Oltre allo stipendio fuoribudget, l’argentino grava ancora per 15,4 milioni sul bilancio. E di far le valigie, nonostante le lusinghe del Miami, non ci pensa minimamente: “Vorrei terminare i tre anni che mi restano alla Roma nel modo migliore possibile e poi tornare in Argentina“. Anche Jesus la pensa in modo simile.  Se punta i piedi, come ha fatto finora, sino a giugno del 2021 non lo smuove nessuno.

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La Roma punta quota 120 per fare la rivoluzione

(La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini) –  Mai come stavolta il mercato sarà importante per la Roma. Diciamo che, a spanne, da una rosa di 28 giocatori più o meno stabilmente in prima squadra, l’obiettivo è scendere a 23, con un taglio del monte ingaggi (prestiti compresi), pari a circa 160 lordi, del 15%. In ogni caso, vendere sarà prioritario, per poi piazzare qualche buon colpo – in stile Smalling o Mkhitaryan – fra prestiti e parametri zero.

Per questo motivo non è un mistero che Under, Kluivert e Schick abbiano virtualmente la valigia in mano. Il cartellino del prezzo dice: 30 milioni per il turco, 40 per l’olandese e 29 (già fissato) per Schick.  Il problema è che non è affatto facile ottenere quelle cifre, neppure per l’attaccante ceco, per il quale arriverà certamente uno sconto, sopratutto se il club tedesco non andrà in Champions. Inutile dire che – oltre ai rientranti Gonalons, Olsen, Coric, Florenzi e Karsdorp – sarebbero sul mercato anche i vari Perotti, Fazio, Pastore e quasi tutti (eccetto Zaniolo e Pellegrini) possano aiutare a fare cassa.

Una cosa è certa: i 120 milioni che servono prescindono dai circa 60 della ricapitalizzazione e sono un mix fra plusvalenze (la maggior parte) e necessità di liquidità. Ma non si dovrà perdere di vista la competitività della squadra.

E visto che Pallotta smentisce nuove offerti di Friedkin (“fake news, io ascolto tutti“)Per questo si cerca di portare a casa quei parametri zero che sono nel mirino della società.

Detto che il primo obiettivo sarebbe la conferma di Smalling, si prova a convincere Vertonghen – che non trova l’accordo per il rinnovo col Tottenham – ad accettare la Roma, mentre è più agevole Bonaventura. Infine, l’arrivo diPedro dipenderà da Mkhitaryan (sì o no?) .