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Roma-Lazio 3-1, le pagelle del match. Rinascimento Pellegrini, malcontento Dzeko

Vince la Roma nel derby con la Lazio, che allontana mugugni e crisi. Tre punti meritati, che rilanciano la classifica del gruppo di Di Francesco. Ecco le pagelle del match:

Olsen 6,5: Vigile e attento, a mano a mano si prende la Roma. Va di pari passo con il suo italiano. Professore. 

Santon 6,5: Zitto zitto, quatto quatto, questo ragazzo accolto solo dai cronisti all’aeroporto in estate sta trovando di nuovo se stesso. La Roma ringrazia la sua solidità e concentrazione. Abile arruolato. 

Manolas 6,5: Il solito gigante, non sbaglia nulla e dà sicurezza al reparto. Imprescindibile. 

Fazio 6: In un derby delicato compie un errore gravissimo, da dilettante. Inqualificabile. Poi, però, sigla il 3-1 e il giudizio non può che cambiare. Reset.

Kolarov 7: A volte ancora impacciato in qualche disimpegno, ma quando il momento migliore della Roma diventa quello peggiore a causa di “calamity” Fazio, ci pensa lui con una sassata clamorosa che lascia impietrito Strakosha. “La cosa”.

De Rossi 6,5: Lotta da Capitano, dando serenità e ordine ai suoi. Poi, al 74’ è costretto ad uscire per un fastidio muscolare. Cuore impavido. (Dal 74’ Cristante 6: partecipa svolgendo i compiti a casa. Scolaro diligente).

Nzonzi 6: Non brilla e in alcune occasioni si complica la vita da solo, ma la sua ingombrante presenza conferisce equilibrio in coppia con De Rossi prima e Pellegrini poi. Prezioso. 

Florenzi 6,5: Come esterno alto assicura corsa, pressing e copertura difensiva. Sembra instancabile e forma un ottimo tandem con Santon sulla catena di destra. Differenziale. (dal 82’ Juan Jesus 6: con lui si passa al 3-5-2, diligente). 

Pastore 7: Finché è in campo si sente e si vede. Difetta ancora nell’agonismo, ma ha qualità incredibili che mette a disposizione della squadra favorendo ripartenze e fluidità sulla trequarti laziale (dal 37’ Pellegrini 8: quando entra qualcuno mugugna, dubbioso. Di nuovo 4-3-3? No, Di Francesco gli dice di fare il trequartista e lui si sente più libero, esaltandosi e giocando forse la sua miglior partita. Da Pastore eredita il tacco con cui trafigge la Lazio al 45’, ma non solo: recuperi, grinta e, finalmente, romanità. Rinascimento).

El Shaarawy 6,5: Sembra l’unico ad aver capito i movimenti offensivi del gioco di Di Francesco. Si sovrappone, spintona, contrasta e taglia al centro. Sta crescendo molto, peccato che Dzeko non sia in giornata. 

Dzeko 6: Può e deve fare molto di più. Nel primo tempo sfugge alla difesa laziale ma spara sul portiere. Brutto nella ripresa vederlo litigare con El Shaarawy senza rincorrere la palla ancora in gioco. Malcontento.

Giorgio De Angelis