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A tutta Joya. La Roma capolista ha già acceso Dybala: “Segno sotto la Sud”

 In questo momento Paulo Dybala ha quelle caratteristiche tecnico-epiche che lo rendono inseribile nella categoria degli argentini che sono riusciti a varcare la porta del sogno. Segnare 100 gol in Serie A, accompagnati anche da 50 assist, sembrano essere davvero Joya pura, sgranata sui terreni di tutta l’Italia.

Come scrive La Gazzetta dello Sport, la doppietta contro il Monza che lo ha santificato davanti al popolo giallorosso e alla sua famiglia schierata in tribuna ha un po’ il sapore della favola con lieto fine. Mamma Alicia commossa, la fidanzata Oriana pazza di gioia e la continuazione di quel pellegrinaggio di tifosi che, dal primo giorno in cui Paulo ha messo il piede a Roma, gli chiedono una sola cosa: lo scudetto.

Anche ieri, chi lo ha incrociato mentre andava a fare una seduta fotografica per un nuovo sponsor, nutriva solo ambizioni calcistiche che solo la Joyae lo Special One potrebbero regalare. Vero? Di sicuro la fame di Dybala non si è esaurita con la doppietta di martedì. Chi gli è vicino, infatti, racconta come il cruccio dell’argentino sia stato quello di non aver fatto gol sotto la Curva Sud, tanto da avere pensato di allungare la sua esultanza dopo la rete fino all’altra parte del campo. Obiettivamente troppo.

Ma se in tanti nello spogliatoio già all’intervallo scherzavano sul possibile “hat trick”, cioè una tripletta che sarebbe stata indimenticabile, il più serio di tutti era proprio Dybala che, dopo l’ovazione che l’Olimpico gli ha tributato al momento della sostituzione, uscendo ha detto a Mourinho in modo gentile “Se fossi rimasto in campo, avrei fatto anche il terzo gol”. Difficile pensare che fosse una millanteria, tant’è che il portoghese gli ha pronosticato la rete domenica prossima contro l’Udinese.

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Dybala no limits: Roma, sei sola in vetta alla classifica

Quando Paulo, controllando il pallone in corsa, è riuscito non solo a non farsi recuperare ma addirittura a distanziare Sensi che correva senza sfera e a battere Di Gregorio, l’urlo dell’Olimpico e la Dybala-Mask liberatoria dell’argentino, hanno offuscato il ghigno di Mourinho in panchina.

José – scrive Il Messaggero – si è girato verso il vice Foti e ha abbozzato un sorriso sornione dei suoi. Perché il portoghese è il primo a sapere che la stagione della Roma, al netto di una squadra che sta crescendo sempre di più come gruppo, passa per i piedi della Joya. È lui il top player che deve regalare il salto di qualità.

Poi è chiaro, sarà fondamentale il contributo di tutti. Come in un puzzle tutti hanno la loro specificità e risulteranno fondamentali. Per cosa? José non ce ne vorrà ma in un campionato senza padroni, porsi dei limiti è sbagliato. Come sognare a occhi aperti, perché poi il risveglio rischia di essere brusco. Per dirla alla Mou, meglio quindi pensare step by step, passo dopo passo, partita dopo partita. Ma senza abbassare l’asticella in partenza.

Anche perché, nonostante sia prima in classifica, la Roma sembra ancora lontana dall’esprimere il massimo delle proprie potenzialità. Ciò è dovuto ad una partenza lenta del suo rinforzo principe (che ieri, alla ricerca della nuova casa romana, ne ha visionata una nei pressi di Fontana dei Trevi e oggi si appresta a vederne un’altra a due passi dal Bioparco), rimasto fermo una cinquantina di giorni prima di accettare la proposta giallorossa.

Dybala non può essere al top ma già adesso gli basta poco per cambiare l’inerzia delle gare. E questo giova anche a Abraham che si è scrollato di dosso il peso di dover per forza segnare. Ora ha vicino un calciatore che può diventare letale quanto lui, senza dimenticare Pellegrini e la capacità di far male da palla ferma. Con il centro di Ibañez, siamo arrivati a quota 25, il 19° da calcio d’angolo, il 2° in campionato, il 6° dall’inizio della stagione comprese le amichevoli estive.

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La Formula Mou funziona

Ha imparato a subire pochi gol da mesi. Se adesso inizia a segnarne qualcuno in più, la questione si fa interessante. Dopo aver realizzato una rete a partita nei primi match, martedì sera contro il Monza la Roma ha infilato tre volte la porta avversaria. La classe di Dybala, la forza fisica e la generosità di Abraham, un altro corner perfetto di Pellegrini che ha portato al gol di Ibañez: in una sera i giallorossi hanno sprigionato tutto il loro potenziale regalandosi la vetta della classifica.

Come scrive Il Tempo, era dal campionato 2014/15 che la Roma non partiva così bene, l’entusiasmo dei tifosi che hanno riempito tutti i posti dell’Olimpico nelle ultime nove partite è stato ripagato dalla squadra. Ora si parte per tre viaggi in fila: le trasferte di Udine ed Empoli per dimostrare di valere davvero il vertice, in mezzo la gara in casa del Ludogorets per indirizzare subito il cammino europeo.

L’unico neo dell’avvio di stagione sono gli infortuni. E se negli incidenti traumatici di Wijnaldum e Zaniolo c’è una grande componente di cattiva sorte, gli stop muscolari di El Shaarawy e Kumbulla fanno scattare un campanello d’allarme. Gli esami a cui si sono sottoposti ieri hanno confermato per entrambi una lesione: almuscolo psoas della coscia sinistra per il Faraone, al bicipite femorale sinistro per Kumbulla.

L’edema ancora presente non ha consentito di stabilire il grado delle rispettive lesioni, ma secondo la prima valutazione dei medici i due giocatori potranno rientrare a inizio ottobre, subito dopo la sosta del campionato. Salteranno quindi almeno tre gare di campionato e due di Europa League.

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Kumbulla ed El Shaarawy fuori un mese

El Shaarawy e Kumbulla non saranno a disposizione di Mourinho per un mese esatto, fino all’anticipo del primo ottobre a Milano contro l’Inter. Come scrive Il Corriere della Sera, per il difensore albanese, il primo ad uscire dal campo col Monza, il referto parla di lesione al bicipite femorale della coscia sinistra, mentre per l’attaccante si tratta di una lesione al muscolo psoas (zona lombare a contatto con le anche) della coscia sinistra.

Una doppia tegola, arrivata dopo gli infortuni di Wijnaldum e Zaniolo, che riduce le possibilità di scelta di Mourinho alla vigilia di una serie di partite – Udinese, Ludogorets, Empoli, Helsinki e Atalanta – in cui avrà gli uomini contati.

Sui problemi accusati da Kumbulla e El Shaarawy c’è l’aggravante del terreno di gioco dell’Olimpico, che contro il Monza era rovinato (eufemismo). “Il prato è stato in buone condizioni per venti minuti, poi è diventato un campo di patate“, aveva detto Mourinho dopo la partita con la Cremonese.

I motivi di questo degrado sono facilmente spiegabili: il terreno dell’Olimpico è troppo “giovane”, nel senso che dopo la vittoria della Conference League (e i relativi festeggiamenti), e la stagione estiva dei grandi concerti, Sport e Salute ha dovuto rifare da capo il terreno di gioco, rizollandolo, con un investimento di oltre 130 mila euro.

La certificazione di qualità arriva anche dalla Uefa, secondo cui il terreno dell’Olimpico soddisfa in pieno i requisiti del Pitch Quality Program, ovvero i parametri tecnici, sportivi e agronomici ufficiali per le condizioni degli impianti di gioco.

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La Joya il settimo a 100 con la maglia della Roma

Da Amadei a Dybala, sono 7 i giocatori che hanno festeggiato il 100° gol in serie A con la maglia della Roma. Tra i 91 che hanno infranto quel muro (contando anche il campionato 1945-46 diviso in due gironi) ce ne sono altri 9 che hanno vestito la maglia giallorossa. Amadei è tuttora il più giovane giocatore capace di segnare in serie A: aveva solo 15 anni quando batté, a Lucca, il futuro campione del mondo Olivieri nel 1937, e ne aveva 26 quando firmò nello stesso stadio, in un 2-2 del 1948, il suo 100° e ultimo gol giallorosso prima di passare all’Inter.

Come scrive Il Corriere della Sera, Prati fece 100 nel 1977 (1-0 al Catanzaro: punizione di De Sisti, colpo di testa a parabola all’incrocio) e la chiuse lì, restando a secco nelle ultime 14 partite giocate tra Roma e Fiorentina. Pruzzo aprì un 2-2 ad Avellino nel 1984, con lo scudetto sul petto, sparando una sassata di destro appena entrato in area.

Balbo arrivò in tripla cifra nel 1997 col primo gol di una tripletta per un 6-2 al Napoli, dribblando Prunier e tirando di sinistro sotto la pancia di Taglialatela.Montella nel 2002 sfruttò, con un destro da due passi, un assist di testa di Guigou che aveva tagliato fuori Toldo: Roma Inter finì 2-2.

La stessa sfida nel 2004 si chiuse 3-3 la sera in cui Totti scagliò un missile su punizione da 30 metri per avviare una rimonta da 1-3 (il portiere battuto era ancora Toldo). Tutti i 4 gol “centenari” all’Olimpico, quelli di Prati, Balbo, Montella e Totti, erano stati segnati sotto la Sud: Dybala l’ha fatto sotto la Nord.

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Pasticcio del Fulham: Kluivert non può giocare in Premier

Da non credere. A meno di 24 ore dalla chiusura del mercato,la Roma rischia di ritrovarsi danneggiata dal Fulham. I londinesi, dopo aver chiuso la lunga trattativa per l’acquisto di Kluivert in prestito con obbligo di riscatto per 9.5 milioni complessivi, hanno scoperto di non poter tesserare l’attaccante.

Il classe ’99 – scrive Il Tempo – non possiede infatti tutti i requisiti necessari per ottenere il permesso di lavoro in Inghilterra e, per questo, l’operazione è saltata. Secondo i dirigenti inglesi sarebbe bastata una lettera del club giallorosso alla FA, per spiegare i motivi che avevano portato il club a mettere l’olandese fuori rosa. La documentazione prodotta da Trigoria però non èstata sufficiente per risolvere la situazione e – nel frattempo – il Fulham non ha presentato ulteriori richieste ai giallorossi.

Ieri i Cottagers hanno trascorso la giornata a cercare di trovare una soluzione ma, dopo essersi scontrati con la burocrazia post-Brexit, hanno comunicato alla Roma che l’affare è saltato. Al Fulvio Bernardini è iniziata immediatamente la ricerca di una squadra disposta ad ingaggiare Kluivert: le opzioni in ballo sembrano essere Sassuolo, Sampdoria, Sporting Lisbona, Espanyol e Galatasaray, che nelle scorse settimane avevano già sondato il terreno. Se invece non dovesse essere trovata una soluzione, inizialmente il giocatore rimarrà fuori rosa maMourinho potrebbe valutare di reintegrarlo.