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Dzeko 300. La missione di Edin pronto a sfondare un muro fatto di gol

(La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese) –  Per Edin Dzeko in questa ripartenza non c’è solo la voglia di spingersi fino al podio dei goleador giallorossi di sempre (finora il centravanti bosniaco ha segnato 102 gol con la Roma, attualmente sesto nella classifica all time romanista, al terzo posto c’è Amadeo Amadei con 111), ma anche quello di raggiungere quota 300 reti segnate con i propri club.

Già, perché finora Edin con le rispettive squadre in cui ha giocato ha segnato in tutto 288 gol in 651 partite (con una media-gol di 0,44, quasi uno ogni due gare). Di questi ben 102 sono arrivati in giallorosso, il che vuol dire il 35,4%, oltre un terzo del totale. Un bottino di reti segnato nelle 211 partite giocate con la maglia della Roma, con una media-gol di 0,48 a partita, anche più alta di quella assoluta.

Ora il desiderio è quello di arrampicarsi oltre i 300 gol segnati con i rispettivi club. Il più forte di sempre, da questo punto di vista, è Josef Bican, un attaccante austriaco che all’epoca venne naturalizzato cecoslovacco e che dal 1928 al 1955 segnò 773 gol con le rispettive squadre di club (la parte da leone la fece con lo Slavia Praga: 417 gol in 236 partite, dal 1937 al 1948).

Raggiungere il suo obiettivo vorrebbe dire probabilmente aver dato anche una grandissima mano alla Roma in questo finale di stagione. Magari anche peragguantare la Champions League a scapito dell’Atalanta, chissà…

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Ecco come Friedkin voleva prendere la Roma. Protesta all’Eur

(La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese) – Sarà un mese di fuoco o giù di lì per i colori giallorossi, da oggi e fino al 30 giugno prossimo. Perché in mezzo c’è ovviamente la questione societaria, oltre alla ripartenza del campionato.

Ma poi anche per lo stadio pronto a svoltare nei prossimi giorni e per due appuntamenti decisivi come l’assemblea degli azionisti del 26 e l’approvazione del bilancio del 30. Insomma, tantissimi appuntamenti nell’agenda giallorossa, che più fitta non potrebbe essere.

Tutto ovviamente ruota intorno al gelo calato negli ultimi giorni tra Pallotta e Friedkin, con l’offerta da 575 milioni di euro del magnate texano per l’acquisto della società rifiutata dall’attuale presidente giallorosso.

Friedkin era pronto a versare quei soldi con questa modalità qui: 125 milioni direttamente al closing, altri 52 nel corso dei successivi sei mesi, 85 entro la fine dell’anno per il consolidamento della prima squadra (e per la liquidità necessaria per far fronte alle questioni di cassa) e, infine, 300 milioni per la copertura del debito (oltre ad altri 13 che sarebbero andati a copertura delle partecipazioni minoritarie nell’attuale composizione societaria del club).

In questo momento tra Pallotta e Friedkin siamo al gelo, ma in finanza le cose possono cambiare da un momento all’altro, basta poco per riaccendere la fiammella.
Intanto, però, ieri sono apparsi degli striscioni di contestazione all’Eur, proprio sotto la sede della Roma, da parte dei tifosi della curva. Striscioni di protestacontro le possibili cessioni dei prossimi mesi e che chiamavano in causa esplicitamente Pallotta, Baldini e Baldissoni.