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Retesport e gli ascoltatori, obiettivo raggiunto! Consegnato all’Umberto I il pulsossimetro acquistato con la tombola – FOTO – VIDEO

Questa mattina Retesport ha consegnato al reparto di pediatria del Policlinico Umberto I il pulsossimetro acquistato grazie al sostegno dei nostri partner commerciali e alla partecipazione dei tanti ascoltatori alla tombola di beneficenza dello scorso 19 dicembre. Una delegazione della radio ha consegnato al reparto di pediatria lo strumento che aiuterà i bambini a risolvere i problemi della saturazione dell'ossigeno durante la notte

L'emittente, per conto dell'Editore e di tutti i suoi dipendenti, tiene a ringraziare tutti gli ascoltatori e le aziende che hanno reso possibile tutto ciò.

 

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Ora Schick è il tesoretto di Trigoria. Serve la mossa Lipsia per il riscatto

(Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi) – Patrick Schick non è mai stato così importante e decisivo per la Roma quanto in questi ultimi mesi. Ed è paradossale visto che regge gran parte delle sorti del calciomercato giallorosso indossando un’altra maglia. Nella capitale non è riuscito a incidere, può farlo però indirettamente adesso che è al Lipsia, per meritarsi la conferma nel club tedesco e risolvere diverse criticità nei conti della Roma. Diciotto presenze, nove gol e due assist in Bundesliga: Schick sembra aver ritrovato fiducia ed entusiasmo, il Lipsia se lo gode ed è pronto a puntare su di lui anche il prossimo anno. È il tesoro della Roma, quei 25 milioni che il club tedesco è intenzionato a versare per acquistarlo aiuteranno Petrachi con le plusvalenze ma anche nella prossima finestra di mercato. Lunedì Schick ha segnato il suo secondo gol consecutivo, i tifosi sono felici del suo rendimento e stanno chiedendo al club la conferma. A frenare l’entusiasmo ci ha pensato il tecnico del Lipsia, Nagelsmann: «Non sarà semplice riscattare i giocatori in prestito – le sue parole alla Bild -. Dobbiamo prima arrivare tra le prime quattro, anche se penso che ce la faremo, e poi vendere prima di comprare. Abbiamo un piano molto rigoroso e un budget da rispettare». Dichiarazioni per raffreddare l'argomento e concentrarsi esclusivamente sul campo e non sul calciomercato, così come quelle del direttore sportivo Krosche: «In questo momento la cosa più importante è chiudere il campionato entrando in Champions, per pianificare al meglio la prossima stagione. I riscatti di Schick e Angelino? Siamo molto tranquilli, ne riparleremo più avanti quando arriverà il giorno della decisione definitiva». Difficile arrivi già il 15 giugno, data fissata a inizio stagione dai club per l’eventuale riscatto del ceco, ma l’intenzione di Petrachi è naturalmente non andare troppo per le lunghe in modo da inserire la sua cessione (e plusvalenza) nel bilancio del 2019. 

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Roma, serve un piano immediato per evitare i saldi al calciomercato

(Il Corriere della Sera – L. Valdiserri) – La Roma ha bisogno di un piano di rilancio immediato, che James Pallottadovrà presentare fin dall’assemblea degli azionisti prevista in prima convocazione il 26 giugno e in seconda il 29. Per l’emergenza legata al Covid-19 le società avranno tempo fino a dicembre per completare gli aumenti di capitale necessari. Un piccolo aiuto, ma le scadenze del calcio sono particolari: a fine luglio/inizio agosto la Roma saprà se si è qualificata per la Champions League oppure no (vale almeno 50 milioni); dal 1 settembre al 5 ottobre si aprirà il calciomercato, che rischia di diventare l’unica via di uscita attraverso vendite a tappeto, scrive Valdiserri su Il Corriere della Sera. Più o meno per la quella data si spera di avere notizie più certe sullo stadio di proprietà a Tor di Valle. Resta da capire l’eventuale contrazione dei diritti televisivi e soprattutto la riapertura o meno degli stadi al pubblico, fonte di ricavo attraverso la vendita di biglietti e abbonamenti.

Le richieste di Fonseca sugli acquisti vanno ridimensionate: si cercherà un nuovo prestito di Smalling e Mkhitaryan, più l’acquisto di un vice-Dzeko. Al lavoro anche Goldman Sachs, per cercare un nuovo socio che possa affiancare Pallotta o un compratore. Difficile dire quale sua più difficile tra le due imprese. Il nome di Joseph DaGrosa è uno dei tanti contattati. La speranza, soprattutto dei tifosi, è che possa ripartire la trattativa tra Pallotta e Friedkin, anche se l’ultimo “no” del bostoniano ha incrinato rapporti.

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Pallotta al bivio: trovare liquidità o sedersi di nuovo con Friedkin

(Il Messaggero – S. Carina) – Anche a Trigoria attendono di conoscere quale sarà il piano a medio termine di Pallotta. Perché sul lungo periodo il proposito dell’azionista di maggioranza del club non cambia: cedere la Roma. Il quando e il come dipenderà però da diversi fattori che saranno chiari soltanto nelle prossime settimane. Agevolato dal decreto liquidità che gli permetterà di ritardare fino al 31 dicembre 2020 quello che resta della ricapitalizzazione (55 milioni), con la questione-stadio che ha ripreso linfa e potrebbe ottenere il via libera del Comune più la flebile speranza di agganciare sul campo l’accesso alla futura Champions (che porta in dote 50-60 milioni), Pallotta ha deciso di rifiutare la nuova proposta avanzata da Friedkin.

A questo punto sono due gli scenari possibili: 1) Nell’ottica del prender tempo, l’entrata di nuovi soci di minoranza che possano garantire, insieme a operazioni di factoring, liquidità immediata al club e permettere così l’interregno; 2) Rivalutare la società e sedersi nuovamente al tavolo delle trattative per la cessione dell’intero pacchetto, in una posizione più forte di quella attuale. Nel primo caso Goldman Sachs s’è già data da fare, inviando nuovamente il teaser di quattro pagine che illustra i vantaggi nell’entrare nel mondo Roma a diversi potenziali investitori. Brochure che è finita anche nelle mani di Joseph DaGrosa, gestore di un fondo di private equity (il General American Capital Partners di Miami) che partecipò all’acquisizione del Bordeaux 15 mesi fa insieme alla società King Street. Avventura-lampo: lo scorso dicembre ha infatti ceduto le sue quote (il 13,6%, pari a una quindicina di milioni). Tralasciando il ricordo pessimo lasciato nei tifosi transalpini, sarebbe eventualmente una figura in appoggio a Pallotta. Ma come lui sono almeno una decina i destinatari del dossier-Roma.

Nel secondo scenario, al momento rimane in gioco soltanto Friedkin. Che sapendo come entro pochi mesi (probabilmente anche prima di dicembre, dovendo garantire margine di manovra al club) Pallotta dovrà comunque far fronte all’aumento di capitale (al quale i soci che lo affiancano non intendono partecipare), ha deciso di attendere.

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Prima partita in famiglia e Zaniolo già non vede l’ora

(La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese) – È stata la prima partitella, la prima volta in cui a Trigoria anche un semplice gol è tornato a contare qualcosa, verso la ripresa, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport.

Paulo Fonseca ieri ha organizzato un’ora buona di gara a ranghi contrapposti, dieci contro dieci (con i bianchi che erano in undici, con un cambio in più). I portieri erano Mirante e Fuzato, poi in maglia bianca hanno giocato Zappacosta, Smalling, Ibañez, Kolarov, Villar, Cristante, Pastore, Carles Perez, Kalinic e Mkhituaryan; in maglia rossa sono invece scesi in campo Fazio, Mancini, Juan Jesus, Veretout, Diawara, Spinazzola, Under, Dzeko e Kluivert.

Assenti alla prima partitella sette giocatori: oltre ai tre ancora alle prese con i rispettivi infortuni (Zaniolo, Pau Lopez e Perotti) hanno infatti lavorato a parte anche Santon (che si è limitato a fare della palestra) e poi Pellegrini, Cetin e Bruno Peres, tutti rimasti a riposo precauzionale.

L’ansia però è normale che sia tutta intorno a Nicolò Zaniolo, che ieri sul proprio profilo instagram ha pubblicato un video in cui lo si vede correre e poi delle storie relative ai suoi allenamenti: “navette” e cambi di direzione, il tutto per constatare anche la tenuta (ottima) del ginocchio infortunato. “Tra poco…“, è stato il post del jolly giallorosso, con tanto di pollice verso l’alto. e cautele e tutte le attenzioni del caso, ma oramai il peggio sembra davvero tutto alle spalle.

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La Roma accelera per Pedro: a Trigoria c’è ottimismo

Gli esuberi sono stati messi alla porta, mentre Pedro si avvicina sempre di più a Trigoria. Il primo obiettivo fissato da Petrachi per il mercato è quello di riuscire a trovare una soluzione per i 14 giocatori che in stagione hanno dimostrato di essere fuori dal progetto di Fonseca, che ieri pomeriggio ha organizzato una partitella in famiglia (la squadra ha poi aderito all’iniziativa del movimento Black Lives Matter).

Juan Jesus, Fazio, Bruno Peres, Perotti, Pastore, Bianda, Schick, Florenzi, Nzonzi, Defrel, Olsen, Gonalons, Karsdorp e Coric sono i calciatori da piazzare altrove su cui si stanno concentrando in questi giorni gli sforzi degli uomini mercato della Roma, intenzionati ad alleggerire il monte ingaggi dei 30 milioni netti circa che si portano in dote questi nomi, riporta “Il Tempo”.

Le situazioni che meno preoccupano sono quelle relative a Defrel e Gonalonsper i quali scatterà l’obbligo di riscatto da parte di Sassuolo e Granada in caso di salvezza, un obiettivo piuttosto facile da raggiungere per entrambe. Arrivederci anche a Nzonzi, che con lo stop anticipato del campionato francese resterà un altro anno al Rennes (3° in classifica): per l’ex Siviglia le due società erano d’accordo su un prolungamento del prestito gratuito in caso di Champions League. Altri giocatori che probabilmente troveranno una sistemazione agevolmente o quasi sono Schick – il riscatto del Lipsia scadrà il 15 giugno e diverse squadre di Premier sono alla finestra – e Florenzi, che ha un’offerta dall’Italia, una dalla Liga spagnola e quella del Valencia, che sta riflettendo se trattenerlo.

Oltre a lavorare sugli esuberi Petrachi dovrà cedere qualche altro calciatore in rosa, in modo da poter iscrivere plusvalenze a bilancio. Per salvare i gioielli Pellegrini e Zaniolo, i maggiori indiziati a partire sono Kluivert e Under. Con l’addio dell’olandese i giallorossi sono pronti ad ingaggiare Pedro a parametro zero: l’esterno offensivo del Chelsea piace molto alla Juventus, ma i dirigenti della Roma sono convinti di averlo in pugno, avendo fatto tutto il possibile con l’intermediario che si sta occupando dell’affare. A Trigoria sferreranno il colpo decisivo soltanto dopo alcuni movimenti in uscita, ma si respira ottimismo.

In aggiunta alle operazioni che riguardano la prima squadra in questi giorni la dirigenza si sta occupando anche delle trattative relative ai giovani della Primavera, che ieri ha ripreso per prima in Italia ad allenarsi con alcuni test fisici. Il vice-ds De Sanctis – l’ex portiere viene considerato in grande ascesa a Trigoria – ha già deciso che non verranno esercitati i riscatti di Estrella Galeazzi (600mila euro) e Plesnierowicz (500mila euro più bonus), mentre è ancora in ballo quello di Jurgens, arrivato a gennaio dall’Hellas Verona e cercato da alcune squadre spagnole. Andranno poi piazzati Greco, Keba, Valeau, Antonucci e Celar, giovani cresciuti nel vivaio giallorosso che erano stati già ceduti in prestito. Saranno mesi più che intensi con numerose entrate ed uscite dal cancello del Bernardini.

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La giravolta di Pallotta: Joe DaGrosa per la Roma dopo il “no” a Friedkin

(La Repubblica – M. Pinci) – Di certo, se James Pallotta ha lasciato sfiorire la trattativa con il texano Dan Friedkin, è per due motivi: il primo è che gli fa quasi male lasciare da sconfitto una Roma che gli ha regalato quella vetrina mediatica che non aveva mai avuto in decenni di hedge fund, accreditandolo nel calcio europeo e permettendogli di cenare con Sir Alex Ferguson o prendere un caffè con Pep Guardiola. Il secondo, è convinto di chiudere un’operazione migliore rispetto all’ultima offerta del Friedkin Group: dei 490 milioni proposti, lui e i suoi soci avrebbero incassati “solo” 220, al netto dei 270 milioni a copertura del debito.

Inevitabile allora per Pallotta guardarsi intorno. Così, tramite alcuni mediatori, come scrive Matteo Pinci su “La Repubblica” Mr. Jim ha incrociato la strada di Joseph DaGrosa, per tutti Joe, ex proprietario del Bordeaux che comprò per 114 milioni nel 2018 insieme alla società King Street, cui a dicembre ha poi ceduto le quote.

Oggi è in cerca di un affare: ha guardato alla Premier, ma flirta soprattutto con Pallotta, con cui ha già qualcosa in comune: anche DaGrosa gestisce un fondo di private equity, il General American Capital Partners di Miami, città in cui Pallotta trascorre molte delle proprie vacanze. In più anche lui ha (lontane) origini italiane: in Basilicata il suo cognome è moderatamente diffuso. Anche Joe Tacopina è un contatto condiviso.

Soprattutto, DaGrosa ha un progetto: creare un network di società sul modello del City Football Group (la holding che controlla Manchester City e New York City, fra le altre), magari attraverso una piattaforma unica da realizzare insieme a Pallotta in cui far confluire il controllo di varie società. Facendo ruotare giovani da rivendere a prezzi più alti.

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Roma, da oggi allenamenti più intensi. Altro ciclo di tamponi

(Corrieredellosport.it) – La Roma corre e sprinta verso la ripresa del campionato. Dopo il giorno di riposo concesso ieri da Paulo Fonseca questa mattina scatterà la Fase 2 della preparazione, in cui aumenteranno i carichi di lavoro e verrà intensificata la parte dedicata al ritmo e alla resistenza. Più partitelle tattiche, giocando anche di prima per velocizzare il gioco, i movimenti e creare ancora più intensità.

Un tour de force di quasi tre settimane che comincerà dalla seduta singola di oggi: una preparazione studiata dallo staff di Fonseca sulla base di quella adottata ai tempi dello Shakhtar, quando la squadra era costretta a una lungapausa durante il rigido inverno. Anche questa mattina Pau Lopez si allenerà individualmente: il portiere si sta allenando sulla parte atletica senza però toccare il pallone per la microfrattura al polso, ma dovrebbe farcela per la prima gara di campionato. È invece tornato in gruppo Perotti, fermo due settimane per il solito problema muscolare. Questa mattina, prima della seduta, i giocatori verranno sottoposti al tampone di controllo previsto dal protocollo.

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Mkhitaryan, la Roma ora preme

(Corriere dello Sport – R. Maida) – La Roma muove il suo mercato in uscita. Il Fenerbahce vuole Juan Jesus e avrebbe offerto alla Roma 2,5 milioni per il brasiliano, del quale a Trigoria vogliono liberarsi. A Istanbul inoltre sia il Fenerbahce che il Galatasaray vorrebbero anche riportare a casa Mert Cetin. Le cessioni sono indispensabili per aumentare i ricavi e per questo la Romavedrebbe come favore anche tante altre partenze, come quelle di Perotti, Fazio, Pastore, Bruno Peres, Spinazzola, Florenzi, Olsen e Karsdorp. Tanto più si incasserà, quanto più si reinvestirà. Fonseca è stato informato della situazione e, non aspettandosi grandi colpi in entrata, ha chiesto alla dirigenza di confermare sia Smalling che MkhitaryanNon sarà semplice, soprattutto per il primo, che ha molto mercato e lo United non vuole lasciarlo andare un altro anno in prestito. Per questo Petrachi e Baldini stanno lavorando rispettivamente su Lovren e Vertonghen. Quanto a Mkhitaryan, bisogna trovare una formula che accontenti l’Arsenal: Raiola propone il “suo” Kluivert, con conguaglio economico per la Roma. A quel punto Micki potrebbe firmare un contratto di tre o quattro anni e ridursi di molto lo stipendio.

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Giovani e parametri zero: Roma, servono “miracoli”

(Il Corriere della Sera – G. Piacentini) –  I conti in sofferenza e il punto morto a cui sembra essere giunta la trattativa per la cessione della società tra James Pallotta e Dan Friedkin, obbligheranno la dirigenza a veri e propri salti mortali per restituire, il prossimo anno, a Fonseca una rosa in grado di lottare per le prime posizioni. Al d.s. Petrachi e al consulente Franco Baldini, saranno richieste brillanti intuizioni per mantenere competitivo il livello della rosa, abbassando allo stesso tempo il monte ingaggi e migliorando i conti.

Chi arriverà dovrà avere solo alcune caratteristiche. Giovani e di qualità, come ad esempio Bustos e Gravenberch. L’attaccante argentino classe ’98 del Talleres piace a mezza Europa ed è il profilo ideale come vice-Dzeko: il costo del suo cartellino si aggira sui 10 milioni di euro, una cifra che può essere ammortizzata vista la giovane età, ma soprattutto guadagna meno di un milione, perciò il suo ingaggio sarebbe ampiamente alla portata della Roma. Discorso identico per il diciottenne Gravenberch, mediano dell’Ajax gestito da Mino Raiola, che non ha mai avuto rapporti tanto buoni con la società giallorossa come in questo periodo. L’altro lato della stessa medaglia sono le trattative che potrebbero portare a Trigoria, a parametro zero ma con ingaggi di almeno tre milioni netti per più anni, nomi importanti come Pedro o Vertonghen, peraltro graditi a Paulo Fonseca.