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Tavecchio: “Totti? Solo lui può giudicare se è in grado di continuare o no”

Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, si è espresso sul futuro di Francesco Totti a margine della conferenza stampa nella quale è stato annunciato il vincitore del 7/o Premio Bearzot, organizzato dall'Us Acli e assegnato a Sarri: "Spero che non sia il suo ultimo derby – ha detto a Sportmediaset – e che la sua vita sportiva continui. Solo lui può giudicare se è in grado di continuare o no, è l’arbitro del proprio futuro”. 

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Totti, Nike celebra il capitano della Roma con uno scarpino dedicato ai suoi 25 anni di carriera

Ancora un tributo a Francesco Totti da parte della Nike, in vista di quello che potrebbe essere il suo ultimo derby da calciatore giallorosso. L'azienda statunitense, cui la Roma è legata da un contratto decennale, ha preparato uno scarpino speciale limited edition per la stracittadina del prossimo 30 aprile, in omaggio – come apprende retesport.it – ai 25 anni di carriera del capitano romanista.

Lo scarpino verrà presentato mercoledì 26 aprile al TottiXRoma temporary store di Piazza San Lorenzo in Lucina.

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Salah: “Abbiamo perso due partite perchè eravamo stanchi”.

L'attaccante della Roma, Mohamed Salah, ha parlato ai microfoni di Sky Sport 24 sul momento giallorosso, ecco le sue parole: 

Come si riparte dopo il derby?
"Non è facile perché vogliamo vincere qualcosa con la Roma. Abbiamo perso contro la Lazio ma è il calcio, dobbiamo fare meglio".

Cos'è mancato nelle gare decisive?
"Nulla, abbiamo vinto tante gare. Siamo stati un po' stanchi, abbiamo perso contro il Lione in trasferta ma vinto in casa, così come contro la Lazio. Dobbiamo fare meglio".

Ora la gara di Bologna. Credete alla rimonta alla Juventus?
"Non è una partita facile ma dobbiamo vincere. Abbiamo sei punti di distacco, dobbiamo vincere".

100 in 46 gare. Potete mettere pressione all Juventus con questo attacco?
"Sì, abbiamo fatto bene, tanti gol, ma dobbiamo fare meglio come squadra. Ora abbiamo sei punti di differenza e dobbiamo fare meglio".

Non avete più le coppe mentre la Juventus sì. I bianconeri potrebbero pagare questo sforzo supplementare?
"Loro hanno una buona squadra, tanti giocatori e contro il Napoli hanno cambiato 7 giocatori ma dobbiamo rimanere concentrati solo sulla nostra squadra".

Dzeko-Salah migliore coppia del campionato?
"Abbiamo fatto tanti gol ma dobbiamo migliorare squadra. Siamo secondi ma dobbiamo vincere le altre partite che rimangono".

Spalletti cosa ti ha insegnato?
"Abbiamo giocato meglio da quando è arrivato. Quest'anno abbiamo fatto bene ma abbiamo perso due partite perché avevamo giocato molte gare ed eravamo stanchi".

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Dotto su Dagospia: “La Roma e Totti sono in conflitto”

Tra i tanti commenti che si sprecano dopo il derby sui vari protagonisti, ce n'è uno in particolare su Francesco Totti ed il suo rapporto con la Roma. Sul sito di Dagospia è stato pubblicato infatti un lungo articolo di Giancarlo Dotto:

Due, forse tre, puntate definitive sulla questione Roma. Titolo della prima: “Siamo alla resa dei conti, che non vuol dire la resa di Totti”. Inutile girarci intorno. Da almeno sei anni, gli ultimi due in maniera cruenta e sempre meno silente, il malessere che infetta Trigoria ha un nome, un principio e, per il momento, non ancora una fine. E’ la guerra dei mondi, dei due mondi. La Roma e Totti. La Roma, nonostante Totti, Totti a dispetto della Roma. Ma come? Protestano le anime candide, i cretinetti del pensiero povero, le sguattere microfonate della malafede. La Roma e Totti non sono la stessa cosa? Una specie di corpo fusionale in cui si perdono i confini dell’uno e dell’altro. Negativo.

La Roma e Totti, oggi più di ieri, sono due mondi in conflitto. Due pianeti abissalmente separati. Orson Welles, quasi ottant’anni fa, scatenò il panico via radio raccontando con toni più che realistici lo sbarco degli alieni presso un ranch del New Jersey. Le radio locali di oggi, e nessuno che si avvicini alla metafisica grandezza di Orson, declamano lo sfascio della fattoria di Trigoria. Dove, in una prospettiva rovesciata, l’unica salvezza possibile è nell’avvento dell’alieno. Alias Ramon Rodriguez Verdejo, detto Monchi, il nuovo direttore sportivo, nato a San Fernando nel settembre del ‘68, l’anno della più immane utopia.

Il tifoso romanista deve augurarsi che Monchi resti alieno a Trigoria il più a lungo possibile, di sicuro per i prossimi quattro anni. Che vuol dire, consapevole di quanto gli sta attorno, rumori osceni di fondo inclusi, ma così forte, sicuro di sé e sprezzante da passarci sopra. Come un tank, come una farfalla.   Il nodo è venuto al pettine. E il nodo si chiama Totti. Tutto il resto, da almeno sei anni in qua, è conseguenza diretta e indiretta. In campo e fuori. Il puntuale tritacarne di allenatori e dirigenti, la mancata crescita dei giocatori, le guerre di religione tra tifosi, la fede per la squadra contro l’idolatria per il calciatore, la barbarica strumentalizzazione dei media. La Roma contro Totti. Totti contro la Roma. Il Grande Tappo. Lo Scacco. Il Cul de Sac. La Roma se ne sta lì, chiodata, nella sua croce. Il nome di Totti le impedisce di crescere, di respirare. Di pensarsi altro e altra.

Totti, chi per lui, ha smesso da un pezzo di essere il nome paradigmatico dell’epopea giallorossa, trasformatosi in un bisillabo ossessivo, troppo facile da evocare, usato a martello in ogni occasione contro la Roma.     Ma come? Scellerato! Diranno i più eleganti. Brutto stronzo!, tutti gli altri. Te la prendi con il Capitano invece che con l’Americano o lo Spalletti, il Baldissoni di turno, prima di lui Sabatini, Baldini, Garcia, Enrique, eccetera? Naturalmente, replico alla massa fessa, non me la prendo con nessuno. Racconto solo una storia interessante. Da tifoso mi dispiaccio. E anche tanto.   Mi colpisce di più la natura dello scacco. La trama della tela. Più che l’identità dell’eventuale Ragno. Di sicuro, l’impossibilità di sciogliere il nodo Totti ha determinato a Trigoria una notevole perdita di lucidità, a seguire la gran parte dei problemi che oggi intossicano società, squadra e ambiente. Chiedersi, a proposito, e possibilmente rispondersi: perché questa smania di fuga che, puntualmente, colpisce la gente in transito a Trigoria?

Qualcuno dice: non si tratta d’impossibilità, ma d’incapacità. E forse di viltà. La dirigenza romanista non sarebbe stata capace d’imporre la sua volontà, nel momento in cui si è resa conto di quanto il giocatore fosse diventato un ostacolo alla crescita della squadra, al suo diritto/dovere di immaginarsi di là dell’ingombrante totem. Facile a dirsi. Complicato a farlo. Nel mondo intero, Totti è la Roma. Più della Roma. A Singapore come a Honolulu non c’è Roma senza Totti. Possiamo dirlo, il marchio Totti prevale sul marchio Roma. Il grosso guaio a Trigoria è che Francesco ha sposato la causa Totti e  non la causa Roma. Il guaio a Trigoria è l’equivoco che Totti sia la Roma. Ma il guaio più guaio di tutti è che Totti, calciatore sovrannaturale, non è in quanto Francesco all’altezza del mito che incarna. O almeno, lo è, alla grande, ma solo nei suoi riflessi di marketing applicato.

Per il resto, un leader degno di questo nome, realmente sposo devoto della causa giallorossa, si sarebbe speso per unire invece che dividere. Una sola sua parola, autentica non di facciata, sarebbe bastata per zittire la guerra di religione accesa sul suo nome (la squadra fischiata, per dirne una, la più incredibile, perché non butta fuori il pallone, ritardando l’ingresso in campo della Divinità). Ha parlato, sì, ma da ventriloquo, con la voce di Costanzo e mille altri. Un gesto sarebbe bastato: farsi da parte e favorire la pace romanista, quando ostinarsi ad esserci non faceva altro che impoverire la leggenda e avvelenare l’aria. “Li distruggeremo”, “Vinceremo 2 a 0”, ha voluto dire nella settimana del derby, nelle sue sempre più frequenti incursioni nel mondo glamour dei media. Proclami da marketing, più che da capitano romanista.

Per non dire del suo vendere televisivamente la finta immagine del bambinone ebete. O sei il gladiatore o il bambinone ebete. Scegli. Non sappiamo chi ti consiglia. Di sicuro, nessuno, ma proprio nessuno, può desiderare che ti ostini in campo con la tua evidente sagoma da ex, a oltraggiare te stesso e la tua storia.  “Totti è libero di fare quello che vuole”, piovono da ogni dove i cretini truccati da anime belle. No. Se Totti è un leader, se Totti è la Roma, non è libero di fare quello che vuole.

Nel frattempo, dentro questo falò, ci siamo giocati anche il tormentato Lucio Spalletti. L’ultimo della serie. Un grande allenatore. Anche la sua psiche (e la sua lucidità) travolte dallo stillicidio Totti e derivati. “It’s getting dark too dark to see/Feels like I’m knockin’ on heavens’ door”. Bussare alle porte del paradiso resta per Lucio e la sua Roma una soluzione possibile, ma solo nella prospettiva della fine, del buio, della perdita di ogni obiettivo e l’unica consolazione che a cantarlo sarà il Sublime Menestrello del Minnesota.

Difendere il secondo posto dal Napoli sarebbe a questo punto un’impresa e la Roma di oggi non è squadra da imprese. La batosta nel derby ha avuto se non altro il merito di spegnere l’inesauribile macchina allucinatoria del tifoso giallorosso, incredibilmente riaccesa dopo il pareggio della Juve a Bergamo. Basta. Fine. Pietà. Quelle sagome esangui che si aggirano in campo aspirano solo a una cosa. Finire e (forse un giorno ripartire). Troppo pochi, troppe battaglie. E troppo rumore.

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Strootman: “Resterò qui l’anno prossimo. Spalletti? Spero rimanga”

A due giorni dal derby Roma-Lazio, in programma domenica alle 12:30, Kevin Strootman ha raccontato il momento giallorosso ai microfoni di Sky Sport 24. Queste le parole dell'olandese: 

Cosa hai di speciale?
“Non lo so, questo devo chiederlo a voi. Dopo il derby parlano ancora positivamente di me. Io do sempre tutto, il 100%, voglio aiutare i compagni, senza di loro non posso fare nulla. Non sono uno di quelli che supera 3 giocatori e fa gol. Ho bisogno di tutti”.

Da cosa nasce la tua capacità di inserirti?
“Lavoriamo su tante cose, anche su questo. Anche Nainggolan ha lavorato tanto su questo e ha fatto 10 gol. Io non ho segnato tanto quanto lui, tre/quattro mesi fa è cambiata la mia posizione, gioco più avanti. Devo fare più gol di quanti fatti fino adesso. Lavoriamo per questo, con il Pescara con potevo sbagliare dopo la palla di El Shaarawy”.

Gol nel derby d'andata?
“Non lo dimentico mai, è stato un momento speciale. Nelle settimane prima di quella partita non giocavo bene, avevo poca fiducia. Non mi sentivo bene, dopo quel gol ho preso tanta fiducia, motivazione per lavorare ancora di più. Abbiamo vinto, questo è sempre importante”.

Reazione di Dzeko a Pescara?
“Sa che ha sbagliato, ha parlato con Spalletti e ha chiesto scusa. Questo succede nel calcio, lui vuole fare gol, il mister pensa alle altre partite perché abbiamo solo Edin e Totti che possono giocare avanti, per questo l'ha tolto. Magari segna nel derby”.

Sarai ancora alla Roma dopo il 2018?
“Noi stiamo parlando, ora c'è un nuovo ds e cambierà qualcosa in società. Stiamo parlando del contratto. Io ho sempre detto che mi trovo bene qua, mi hanno sostenuto sempre durante e dopo l'infortunio. Sto bene con tutti, se parliamo di un contratto di cinque anni tutte le cose devono essere apposto. Io il prossimo anno sarò ancora qua”.

Cosa ti ha colpito di più del lavoro di Spalletti? Rimarrà?
“Lui ha cambiato la mentalità qua. Qui a Roma abbiamo momenti in cui fai bene e tutti dicono che siamo una grande squadra, poi altri che cambia tutto. Dobbiamo eliminare questo e fare sempre bene. È difficile qui in Italia perché ci sono grandi squadre ma lui sta facendo un gran lavoro con noi. Tatticamente è fortissimo e ci tiene sempre pronti per le partite. Io spero che lui rimanga”.

Credete ancora di avvicinarvi alla Juventus?
“La Juve è fortissima, se noi arriviamo secondi abbiamo fatto bene, anche perché il Napoli è una grandissima squadra. Noi dobbiamo pensare a vincere domenica, è l'unica cosa che conta”.

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Fiumicino, atterrato Monchi. Anche Baldissoni ad attenderlo

E' arrivato oggi alle 13.43 a Fiumicino Monchi, il prossimo ds della Roma. Lo spagnolo, come riportano i canali ufficiali del club, è stato atteso all'aeroporto anche dal dg Mauro Baldissoni e incontrerà la dirigenza giallorossa nelle prossime ore.

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Patente Nainggolan, un tassista belga scagiona il giallorosso: “Non era ubriaco”

Fa ancora discutere la presunta rimozione della patente a Radja Nainggolan. L'edizione online del quotidiano belga 'Metro' riporta però le parole di un tassista che aveva incrociato il 'Ninja' in quelle ore, utili a smentire la versione precedentemente circolata: "Ho incontrato Nainggolan domenica 26 marzo, il giorno dopo la partita con la Grecia. Nainggolan è salito sul mio taxi dall’albergo dove alloggiava e mi ha chiesto di portarlo alla sua auto, che evidentemente era in panne. Durante il percorso inoltre mi ha domandato se conoscessi un’officina dove poter riparare la sua automobile, un quarto d’ora dopo abbiamo raggiunto la sua Audi e i suoi amici che lo aspettavano. Era molto calmo e amichevole, non sembrava affatto agitato o ubriaco dalla sera prima".

Nainggolan avrebbe inoltre annunciato l'intenzione di denunciare l'agente di polizia che lo ha sottoposto al controllo per violazione della privacy. "E' strano come sia trapelata la notizia – prosegue il testimone – Solo la polizia sapeva quel che era successo".

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De Rossi: “Dopo il gol di Basta ci siamo disuniti. Complimenti a loro”

Daniele De Rossi, centrocampista della Roma, è stato intervistato durante il post partita di Roma-Lazio. Queste le parole del giallorosso ai microfoni di Sky Sport:

“Il rimpianto più grande è aver perso e consentirgli di fare il gioco più congeniale. L'avevamo provata con il mister, ci eravamo anche riusciti, peccato che sul 2-1 ci siamo disuniti. Abbiamo avuto anche qualche occasione in avvio e siamo andati sotto al primo tiro in porta. Abbiamo pareggiato e siamo riandati sotto al primo contropiede. Era la partita che volevano fare, bisogna fargli i complimenti. Tensione dopo i gol? Mi sembra molto normale, foga e rabbia agonistica, ma poche volte ho visto il rispetto che c'è fra queste due squadre. Il fatto che loro esultino e ci sfottano fa parte del derby, lo avrei fatto anche io. Non facciamo i bigotti. Mancato qualcosa nella partite decisive? Non sono decisive queste, queste contano perché hai vinto le altre. Dzeko non ha segnato in queste ma ha segnato in tutte le altre. Tutta la stagione abbiamo avuto partite decisive, è così per restare legati alla Juventus. Sicuramente è mancato qualcosa in alcune partite, bruciano come qualche pareggio che ha fatto la differenza, come Empoli e Cagliari. Bruciava a Totti l'essere l'ultimo derby? Dovreste chiederlo a lui, sicuramente è diverso un derby per i romani. Non gli ho chiesto se fosse l'ultimo. Sicuramente dopo quello di Coppa Italia avevamo gli occhi lucidi non perché fosse l'ultimo ma perché siamo romani. Cosa manca alla squadra? Non è giusto fare questa analisi, ci sta un allenatore e un ds. Si può sempre migliorare ma io devo pensare a me. Non è elegante dirvi cosa manca”.

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Stadio della Roma, visita a sorpresa del sindaco Raggi

Sopralluogo a sorpresa del sindaco di Roma, Virginia Raggi, sull’area di Tor di Valle dove dovrebbe sorgere il nuovo Stadio della Roma. Poco dopo l’ora di pranzo, riporta Il Tempo, approfittando della vicinanza geografica con la sede dell’assemblea degli azionisti di Acea in via dell’Equitazione, si è recata a vedere lo stato dei luoghi. Si tratta della prima volta per il primo cittadino della capitale. 

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Psg, Emery: “Non sono sul mercato. Sono sotto contratto con il PSG anche per la prossima stagione”

Nella conferenza di vigilia che presenta la sfida di Ligue tra il PSG e il Montpellier, Unai Emery, allontana le voci che lo accostano alla panchina della Roma. A riportarlo Premium Sport HD. Il tecnico avrebbe risposto così alla domanda sui titoli apparsi questa mattina su alcuni quotidiani sportivi nazionali: "Io alla Roma? No, non sono sul mercato. Sono sotto contratto con il PSG anche per la prossima stagione. Voglio restituire e sfruttare la fiducia che mi ha dato il presidente. Non è vero che ho firmato accordi altrove, la mia testa è el 100% concentrata sul campionato e la Coppa di Francia”.