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STADIO

Stadio della Roma, Frongia: “Ci sono stati passi avanti e c’è la volontà da ambo le parti di chiudere positivamente”

L'assessore allo sport Daniele Frongia è intervenuto ai microfoni di Radio Roma Capitale, parlando della situazione legata alla costruzone del nuovo Stadio della Roma a Tor di Valle:

"Da tempo non mi occupo più direttamente del progetto da due anni e mezzo, ma da ambo le parti vedo la volontà di andare a chiudere, ci sono stati dei passi in avanti e io sono ottimista"

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Retesport 24

I pensieri di giornata dei conduttori e degli opinionisti di Retesport: 

 

CRISTOFORI: “Ha ragione Fonseca per giocare nella Roma bisogna essere ambiziosi, anche chi la gestisce e dirige dovrebbe esserlo”

ZUCCHELLI: “Quella di Udine è una di quelle partite che devi vincere con la testa prima di entrare in campo. La tattica viene dopo”

MIZZONI: “Contro l’Udinese mi aspetto una Roma con la testa giusta come con il Milan, ma soprattutto in grado di reggere fisicamente una partita difficile in casa di una squadra ferita dopo la figuraccia con l’Atalanta”

MAIDA: "Nella mia Roma attuale Florenzi non è titolare"

MADEDDU: “Conquistare 4 punti nelle prossime due partite potrebbe non essere così male”

BIOTTI: “Credo che la Roma debba fare la corsa su sé stessa più che su Atalanta e Napoli”

PIACENTINI: “Nella corsa per il quarto posto preferisco giocarmela con l’Atalanta che con il Napoli”

CERVONE: “Ha ragione Fonseca quando sottolinea che la Roma non ha vinto niente. Bisogna rimanere concentrati per battere le prossime avversarie, a partire dall’Udinese ferita per i 7 gol subiti pochi giorni fa dall’Atalanta”

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NEWS

Pastore: “Voglio chiudere la mia carriera in Argentina”

“Il mio grande desiderio è quello di ritirami dopo aver giocato al Talleres, ma ovviamente ci sono molti fattori da valutare”, così Javier Pastore a radio Sucesos -. Sicuramente se tornerò in Argentina vorrei farlo al momento giusto e non solo per fare presenza: andrò al Talleres per lottare per un posto da titolare. Non voglio andare lì solamente per quello che ho fatto in Europa, ma per quello che ancora potrò fare. Di questa idea parlo molto con mia moglie. Lei è italiana e immaginerete sicuramente la sua reazione ogni volta che le esprimo il mio desiderio di tornare a Cordoba. Ma siamo andati più di una volta e a lei piace molto la città. Bisognerà pensare ai bambini, al loro ambientamento e alla scuola, ma il mio desiderio – e ce l’ho in testa da un bel po’ – è quello di chiudere al Talleres, senza ombra di dubbio”. 

La famiglia, però, resta al primo posto: “Sono molto legato a loro, adesso anche più di prima. Gli scorsi anni ero molto fuori di casa e i miei figli erano più piccoli e stavano sempre con la madre. Adesso invece ho maggiori responsabilità e sono più affezionati a me”.

GLI INFORTUNI E FONSECA

Nella Capitale ha vissuto molti periodi bui, causa infortuni che lo hanno ‘costretto’ a rimanere a casa e non viaggiare con la squadra. Adesso per il Flaco sembra andare tutto nel verso giusto: “Gli ultimi due anni non sono stati buoni. Ora invece ho trovato persone che mi stanno aiutando a uscire da queste lesioni che mi hanno fermato a lungo. A inizio stagione ho subito parlato con il nuovo staff dei preparatori che è subentrato con Fonseca e gli ho spiegato la mia situazione. Avevo bisogno del loro aiuto. Finalmente, dopo tanto tempo, ho potuto giocare due partite in tre giorni. Grazie allo staff, grazie a Fonseca per la fiducia”.

L’ADDIO AL PSG

Quella fiducia che non sentiva più al Paris Saint Germain e che lo ha convinto a lasciare la capitale francese: “Avevo ancora un contratto con loro, ma ho deciso di andare via perché non avevo più spazio in squadra. Non mi sentivo più importante per il club, a causa dell’arrivo dopo alcuni giovani. Ho deciso di venire alla Roma per continuare a sentirmi un giocatore ancora importante e competere per ogni partita”. 

DE ROSSI

Il contratto con la Roma scadrà nel 2023, ma la sua Argentina sta già cominciando a chiamarlo. Un po’ come è successo a De Rossi, che sta vivendo l’esperienza al Boca Juniors: “Con Daniele ho condiviso lo spogliatoio per un anno. Ha 36 anni, ma sembra un ragazzino di 18, non vuole smettere di giocare a calcio. Si allena ogni giorno come se fosse l’ultimo.  Quando è partito per l’Argentina ho subito pensato che sarebbe stato un giocatore molto importante per il Boca Juniors, anche se so benissimo che il calcio argentino è più complicato di quanto si possa immaginare. Daniele era abituato a un altro calcio in Italia dove tatticamente faceva la differenza. È arrivato al Boca in un momento difficile, dopo la finale persa contro il River a Madrid. Forse è anche per questo che è stato più complicato il suo inserimento tra i titolari". 

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NEWS

Mancini: “Spero di poter diventare come Nesta o Cannavaro. Alla Roma mi sono inserito bene dopo alcune difficoltà”

Gianluca Mancini, difensore della Roma, ha rilasciato un'intervista a goal.com in cui ha parlato delle differenze tra la squadra giallrossa e l'Atalanta. Queste le sue parole: 

Cosa è cambiato rispetto all'Atalanta?
Cosa è cambiato rispetto all’Atalanta? Prima di tutto il modulo di gioco, dalla difesa a tre a quella a quattro. La Dea ha un calcio diverso da tutte le squadre di Serie A. All’inizio ho trovato delle difficoltà, ma grazie ai compagni e al mister sono riuscito ad inserirmi bene e a capire le indicazioni dell’allenatore.

Sulla sua professionalità
Sono uno che chiede molto a se stesso. Dopo la partita mi riguardo le mie azioni anche 3 o 4 volte, per capire gli errori e dove posso migliorare. Sono un amante del calcio, vedo molte partite e così posso studiare anche tutti gli attaccanti della nostra Serie A.

Sul suo arrivo alla Roma
Io mi sono subito trovato bene alla Roma, sono amico con tutti e non lo dico tanto per. Anzi, a dire la verità non mi sembra neanche di aver cambiato squadra da questo punto di vista.

Sulla sua carriera
In questo momento sono in una grande squadra e faccio la cosa più bella del mondo, quindi sono felicissimo. Ma ho fatto la gavetta vera, ho giocato in Primavera, poi due anni a Perugia dove non vedevo il campo ad ogni partita. Ho avuto allenatori che mi hanno fatto aspettare e fatto crescere. Sono tutte esperienze utili per cercare di diventare uno dei più bravi.

Sul suo futuro
Tra 20 anni spero di essere un buon padre di famiglia e di aver lasciato nel calcio qualcosa di bello per le generazioni che verranno. Come io ho vissuto la generazione dei giocatori che vedevo in tv, come Nesta, Cannavaro e Materazzi. Erano unici e spero, a parti invertite, di recitare anche io questo ruolo.

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Esclusive

[ESCLUSIVA] – Cagni: “Fonseca è un allenatore capace e con intuizione. DiFra doveva avere la forza di dire ‘no’ alla Samp”

Gigi Cagni, ex allenatore, è intervenuto ai nostri microfoni sul momento della Roma, l'approccio di Fonseca e l'integralismo nel calcio. Ecco le sue parole:

SU FONSECA – "Fonseca mi è sempre piaciuto, un allenatore capace con intuizione. Alcuni comportamenti avuti non mi sono piaciuti, ma quello non c'entra con il calcio. I giocatori lo ascoltano. L'intuizione di Mancini è di un allenatore che capisce di calcio. Lui è stato intelligente a cambiare e si è adeguato. La cosa che ci dobbiamo chiedere è il perché di tutti questi infortuni. Lui è stato intelligente perché ha capito che qui c'è la cultura del risultato. Stiamo parlando di 7/8 assenze tutte insieme, l'allenatore bravo è quello che non è integralista e si è adattato alla situazione. L'allenatore integralista non ha mai vinto nulla, saper leggere la partita e le situazione fa parte delle capacità di un allenatore. Fonseca mi sembra un bravo allenatore".

CONSIGLIO A DI FRANCESCO – "La fortuna di un allenatore sta nell'incontrare un giocatore alla fine della sua maturazione. In Italia abbiamo troppo fretta, la cultura calcistica andrebbe cambiata. Con la fretta è difficile programmare, non è possibile cambiare allenatore dopo tre o quattro partite. Giampaolo, a mio modo di vedere, non era adatto alla situazione del Milan. L'errore che spesso viene commesso, è che oggi il tecnico viene scelto dopo la pianificazione del mercato. Con Di Francesco ho parlato e gli ho detto che nel momento in cui ti prende una società come la Sampdoria, ma poi viene lampante il ruolo da para fulmine, si deve avere la forza di dire no. Anche Ranieri sta incontrando difficoltà"

GLI ALLENATORI – "Guardiola non è un integralista ed è un vincente. Lo spagnolo, tatticamente ha un'idea ma non è bloccata, al City non fa quello che faceva al Barcellona. Klopp segue la sua strada, il suo gioco non è come quello che proponeva a Dortmund. Sacchi, in quel periodo storico con quei giocatori ha potuto fare tutto, non può essere paragonabile. Al Milan non era così integralista, aveva portato una mentalità diversa ma non il gioco. Sarri è una persona furba, intelligente ma non integralista, non ha inventato il calcio. Ancelotti da quando è arrivato a Napoli ha sopravvalutato tutto, l'errore più grande è che non è riuscito a dare un'identità fissa alla squadra".

GIOCATORI PROFESSIONISTI – "In Italia ci sono molti giocatori infortunati, i calciatori dovrebbero essere più professionisti. Ronaldo è un esempio e i giovani dovrebbero seguire lui. Certi giocatori di grandissima qualità e che vogliono vincere, non vengono qui per caso. Se dovesse ritornare in Italia uno alla Ibrahimovic, arriverebbe per vincere. Sono giocatori di qualità superiore e non vengono per fare figuracce".

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Rassegna stampa

Udinese-Roma, le probabili formazioni dei quotidiani: torna Kluivert, ballottaggio Florenzi-Spinazzola con Under in panchina

I giallorossi scenderanno in campo questa sera alle 21 per la decima giornata di Serie A. Alla Dacia ArenaFonseca ritrova tra i convocati Under Kluivert, che ha scontato il turno di squalifica. Ecco le probabili dei quotidiani: 

LA GAZZETTA DELLO SPORT (4-2-3-1): Pau Lopez; Florenzi, Fazio, Smalling, Kolarov; Mancini, Veretout; Kluivert,Zaniolo, Perotti; Dzeko

IL MESSAGGERO (4-1-4-1): Pau Lopez; Spinazzola, Smalling, Fazio, Kolarov; Mancini; Zaniolo, Pastore, Veretout, Kluivert; Dzeko.

CORRIERE DELLO SPORT (4-1-4-1): Pau Lopez; Spinazzola, Smalling, Fazio, Kolarov; Mancini; Zaniolo, Pastore, Veretout, Kluivert; Dzeko.

LA REPUBBLICA (4-2-3-1): Pau Lopez; Spinazzola, Smalling, Fazio, Kolarov; Mancini, Veretout; Kluivert, Zaniolo, Perotti; Dzeko.

IL TEMPO (4-2-3-1): Pau Lopez; Spinazzola, Smalling, Fazio, Kolarov; Mancini, Veretout; Zaniolo, Pastore, Kluivert; Dzeko.

TUTTOSPORT (4-1-4-1): Pau Lopez; Florenzi, Smalling, Fazio, Kolarov; Mancini; Zaniolo, Pastore, Veretout, Kluivert; Dzeko.

LA STAMPA (4-2-3-1): Pau Lopez; Spinazzola, Smalling, Fazio, Kolarov; Mancini, Veretout; Zaniolo, Pastore, Kluivert; Dzeko.

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Rassegna stampa

Roma, il ritorno delle ali: Under, Perotti e Kluivert di nuovo insieme

Boccata d'ossigeno per la Roma, le ali sono pronte a spiegare il volo. L’emergenza infortuni, come riporta La Gazzetta dello Sport, aveva spinto Paulo Fonseca a doversi inventare soluzioni alternative. Zaniolo obbligato a giocare sempre come ala, Florenzi e Spinazzola adattati da esterni alti. Unico ancora convalescente in quel ruolo è Mkhitaryan, anche lui prossimo al rientro, come annunciato dal tecnico portoghese in conferenza.

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APPROFONDIMENTI

10 cose da sapere su Udinese-Roma

UDINESE-ROMA – La Roma, dopo la buona prova fornita in casa contro il Milan, questa sera se la vedrà contro l'Udinese di Tudor reduce dalla brutta batosta esterna sul campo dell'Atalanta (7-1). Andiamo a scoprire, attraverso i numeri, il match che andrà in scena alla Dacia Arena.

MAI X – Roma e Udinese non pareggiano in Serie A dal marzo 2013: da allora 11 successi giallorossi e uno bianconero.

BOTTINO MAGRO – L'Udinese ha segnato solo due gol nelle ultime sei partite interne di Serie A contro la Roma, parziale in cui ha registrato ben cinque sconfitte (1V).

INFRASETTIMANALE – Udinese e Roma si sono incontrate cinque volte di mercoledì in Serie A: bilancio in equilibrio, con due vittorie a testa e un pareggio.

GIORNO NERO – L’Udinese ha raccolto un solo punto nelle ultime cinque gare giocate di mercoledì in Serie A; in questo parziale, ha incontrato tre volte una squadra romana, la Lazio, uscendo sempre sconfitta.

TUDOR IN DIFESA – Dal ritorno di Igor Tudor in panchina il 20 marzo 2019, l’Udinese ha mantenuto la porta inviolata in cinque delle 10 gare casalinghe di Serie A, nessuna squadra ha fatto meglio in questo periodo.

TRACOLLO – L'Udinese ha subito sette reti nell’ultimo match di campionato contro l’Atalanta una in più di quelle incassate in tutte le precedenti otto partite stagionali in Serie A (sei).

FINALI SCIALBI – Udinese e Roma sono due delle tre squadre ad aver segnato meno reti negli ultimi 30 minuti di gioco nelle prime nove giornate di questa Serie A (solo uno, come il Brescia).

GIOIELLO – Tra i giocatori nati dopo l’1/1/1998, Nicolò Zaniolo (classe 1999) è il centrocampista che ha segnato più gol nelle ultime due stagioni in Serie A: cinque centri per il giocatore della Roma.

ESORDIO IN A – Stefano Okaka ha esordito nella massima serie con la maglia della Roma (dicembre 2005), oltre ad aver trovato in giallorosso la sua prima rete nella competizione (settembre 2006).

UDINESE NEL MIRINO – Da gennaio 2017, l’attaccante della Roma Edin Dzeko ha giocato tre gare esterne di Serie A contro l’Udinese, rimanendo a secco di gol: contro nessuna squadra ha giocato più volte in trasferta in questo periodo senza segnare neanche una rete.

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Rassegna stampa

Roma, dai calci piazzati arriva l’arma in più: 7 gol su 20

Con Fonseca alla guida, i giallorossi hanno segnato su calcio da fermo cinque reti in campionato (35,7%) e 2 in Europa League (33,3%). Una delle spiegazioni a tale statistica è sicuramente la stazza degli uomini a disposizione del tecnico portoghese. Come riporta Il Messaggero infatti, sono 17 i giocatori dai 185 centimetri in su. Addirittura 6 sopra i 190: Fazio il più alto con 195, seguito da MiranteDzekoSmallingMancini e Fuzato. La media finale, rispetto alla scorsa stagione si abbassa a 177,9 centimetri ma ciò che rimane uguale è la costanza della Roma nel trovare il gol da palla inattiva.

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Roma, Petrachi e Fonseca hanno deciso: no agli svincolati

Non ci sarà alcun innesto in rosa, la Roma rimarrà così com'è. Il direttore sportivo Petrachi e Paulo Fonseca hanno infatti deciso di non tessere gli svincolati Rodwell o Buchel, ma di aspettare il ritorno di Diawara: il tecnico portoghese è infatti rimasto molto soddisfatto delle prestazioni di Gianluca Mancini a centrocampo, così come del recupero di Javier Pastore che potrebbe coprire in emergenza il ruolo accanto a Veretout. Aspettando naturalmente il recupero di Diawara e quello di Pellegrini, la Roma non prenderà giocatori svincolati.