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Sette infortunati in un mese. Preparazione sotto accusa

Sette in un mese, e non parliamo dei chili persi nello storico film di Verdone. La Nazionale riconsegna altri due infortunati alla già ricca lista di Mourinho. Con gli stop muscolari (che non sembrano gravi) di Pellegrini e Mancini, infatti, il tecnico avrà due osservati speciali in più dopo gli infortuni a singhiozzo di Dybala, Bove, Sanches, Aouar e Zalewski. Senza contare i lungodegenti Abraham e Kumbulla.

Come scrive Leggo, se per i primi due gli acciacchi muscolari purtroppo non rappresentano una novità, gli altri stop pongono una domanda sulla preparazione svolta tra Trigoria e il Portogallo, tra il caldo a 42 gradi di Roma a luglio e le problematiche nate dopo la cancellazione della tournée in Asia ad agosto. Nelle ultime due stagioni, nel primo mese, erano stati al massimo due gli infortunati.

I guai riscontrati in questo primo approccio di stagione riguardano quasi sempre gli adduttori. Una coincidenza? Difficile pensarlo. «Tra le cause di problemi agli adduttori può esserci una debolezza iniziale. Se un giocatore si presenta con una forza degli adduttori all’80% ha una probabilità 15 volte superiore di farsi male rispetto a chi è al 100%», spiega Francesco Rosa, ortopedico del Centro di Traumatologia dello Sport dell’Istituto Humanitas. Torniamo a Pellegrini e Mancini, che hanno lasciato la nazionale prima della sfida con l’Ucraina. Pellegrini combatte da tempo con acciacchi più o meno manifesti, Mancini ha pagato anche il pessimo campo di Skopje e torna a casa con un affaticamento da valutare.

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