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Karsdorp e Roma in causa: la società vuole multare il calciatore e l’olandese ha denunciato gli aggressori

Che la storia tra Rick Karsdorp e la Roma sarebbe stata tormentata lo si era intuito subito. Arrivato infortunato nella Capitale e subito operato al ginocchio, il terzino si ruppe il crociato dell’altra gamba alla prima partita ufficiale in giallorosso contro il Crotone nel 2017. Ma nessuno poteva immaginare che un giorno si sarebbe arrivati alle carte bollate.

Pur decidendo, in accordo con Mourinho, di reintegrare il giocatore in rosa, la società giallorossa non intende perdonare l’assenza di Karsdorp alla ripresa degli allenamenti a fine novembre e nella tournée giapponese: è stata avviata dalla Roma la procedura di arbitrato prevista dal contratto collettivo dei calciatori.

L’obiettivo è multare il terzino di un importo superiore a quello del 5% di una mensilità lorda, stabilito come limite massimo dalle norme per le multe ai tesserati. Sarà quindi il Collegio Arbitrale a decidere, con un “arbitro” nominato da ognuna delle due parti e un presidente indipendente che entro sessanta giorni dalla costituzione del Collegio dovrà emettere un lodo per risolvere la controversia, con una possibile coda in Corte d’Appello.

Karsdorp ha giustificato la sua assenza agli allenamenti con motivi di salute, denunciando uno stato di stress emotivo in seguito all’assalto di un gruppo di tifosi sotto la sua abitazione a Casal Palocco dopo la partita con il Sassuolo. «Vattene, infame» gli avrebbero gridato i tifosi sulla scia di quanto aveva dichiarato Mourinho al termine della partita pareggiata a Reggio Emilia: «Mi sento tradito da un mio giocatore, gli ho detto di trovarsi una squadra a gennaio» l’accusa del tecnico, che aveva mandato in campo nei minuti finali l’olandese poi coinvolto nell’azione che aveva portato al gol di Pinamonti.

Come scrive il Tempo, Karsdorp, non convocato per la gara successiva con il Torino, era partito per l’Olanda e anche in aeroporto sarebbe venuto a contatto con dei tifosi che lo avrebbero rimproverato davanti ai familiari spaventati. E sui social avrebbe ricevuto tanti altri insulti. Gli «agguati» dei tifosi sono stati trascritti in una denuncia contro ignoti presentata alle autorità dal calciatore, che ha poi accettato di tornare a Roma per sottoporsi alla visita medica richiesta dal club. Dal ritiro in Algarve in poi il caso sembrava rientrato, Mourinho aveva impiegato il giocatore nelle amichevoli e anche in questi giorni (ieri compreso) lo sta facendo allenare in gruppo.

Ma l’avvocato Salvatore Civale, che collabora con l’agente olandese del terzino, l’altro ieri ha lanciato accuse pesanti al club e a Mourinho in un’intervista che ha colto di sorpresa la Roma: «Il calciatore è stato discriminato dalla società che non ha garantito la sicurezza della persona e dei suoi familiari» l’accusa del legale in seguito alla presa di posizione del sindacato mondiale dei calciatori Fifpro.

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