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Rassegna stampa

Il silenzio di Totti, l’unica bandiera per cui non c’è posto

Nell’enorme attenzione mediatica che c’è attorno alla Roma in questi giorni c’è una voce che manca. Quella dell’ex capitano Francesco Totti che non ha voluto commentare pubblicamente né l’esonero di José Mourinho, né il ritorno in giallorosso dell’amico Daniele De Rossi. Un silenzio mediatico voluto per non mancare di rispetto al portoghese, con cui ha da sempre un rapporto di grande stima reciproca. Ma allo stesso tempo per l’alta considerazione che ha di De Rossi e non dare l’idea di invadere il campo di quello che ha sempre definito un fratello.

Stima per i protagonisti, dispiacere per chi ha preso questa decisione. Totti c’è rimasto male, inutile girarci attorno. Non certo per non essere stato chiamato come allenatore, lui ha altre ambizioni. Ma per la sensazione di distacco che avverte da parte dei Friedkin. Nessun contatto, nessuna telefonata da quando i proprietari americani sono arrivati a Roma. Quasi fosse una cosa personale. Una percezione diventata certezza martedì.

Come scrive la Repubblica, il clamore non piace ai Friedkin. Men che meno se gli argomenti sono Rolex, borse, tradimenti e gossip. Temi che riempiono notiziari al punto da essere diventate persino serie tv. Nonostante l’intoccabilità di una leggenda, la versione attuale del capitano non piace a chi comanda la Roma. E Totti lo ha capito. Per questo motivo adesso è concentrato nel ritagliarsi un ruolo dirigenziale nel mondo del calcio. Alla Paolo Maldini, per intendersi. L’obiettivo è ben chiaro nella testa dell’ex capitano. Proprio quella figura che manca da troppi anni all’interno della Roma.

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