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Rassegna stampa

Friedkin, Souloukou e le parole in italiano per “spingere” lo stadio

Tutto nel più classico stile Friedkin. Tre persone che arrivano in Campidoglio ed entrano da un ingresso secondario per incontrare il sindaco per una visita di cortesia in cui la forma sa diventare sostanza.

Invece la comunicatività di Roberto Gualtieri e il destino ha fatto sì che l’appuntamento fra il primo cittadino della Capitale e la pattuglia dirigenziale della Roma composta da Ryan Friedkin (vice presidente), Lorenzo Vitali (responsabile affari legali) e Lina Souloukou (nuovo ceo) tracimasse in qualcosa di più. I vertici del club volevano che proprio l’ultima arrivata Souloukou entrasse al più presto in contatto col Comune per stabilire quel primo feeling indispensabile per portare a compimento il nuovo stadio della Roma a Pietralata, a cui l’ex a.d. dell’Olympiacos si dedicherà anima e corpo.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, la visita, cominciata intorno alle 19.30, non è durata più di mezz’ora, ma quanto basta per permettere all’abile Gualtieri di dire: «Volete venire a salutare i presidenti di commissione che stanno proprio lavorando sullo stadio?». Il vice presidente ha sciorinato un buon italiano, che gli ha consentito di dire a Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica, e ai consiglieri presenti: «Vi ringraziamo per il grande lavoro che state facendo per questa opera».

Non è un caso che i consiglieri, due giorni fa, stessero proprio lavorando sul maxi-emendamento che schiuderà le porte al voto favorevole, in aula, sul Pubblico Interesse, pietra angolare, dell’apertura della Conferenza dei Servizi, volta a inaugurare il capitolo legato alle prescrizioni. La bozza di 19 pagine del maxi-emendamento circola da ieri nelle segrete stanze, ma è banale ricordare come le questioni legate alla mobilità e ambiente la facciano da padrone. Venerdì ci sarà un sopralluogo delle commissioni nell’area di Pietralata anche per la vicenda espropri, ma l’impressione è che la mossa Friedkin-Souloukou sia stata gradita.

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