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Valentini: “Prima o poi sarebbe capitato, la Spagna è fortissima”

Antonello Valentini, ex Direttore Generale della FIGC e personaggio storico nella dirigenza azzurra è intervenuto a Retesport durante la trasmissione “Le Ragazze fantastiche”: “Dopo tante vittorie non è il caso di fare un dramma per la sconfitta con la Spagna, prima o poi doveva capitare ed è successo contro una squadra tecnicamente fortissima che in superiorità numerica ci ha fatto girare come delle trottole. Piuttosto c’è stato un paio di episodi che mi ha lasciato perplesso: l’espulsione di Bonucci ci sta, il secondo giallo è sacrosanto ma è il primo che mi lascia perplesso, fare 50 metri per protestare è esagerato. Mancini in Nazionale? Il ct è uno che esplora continuamente, per lui tornerà ad esserci una chance, anche se col Mondiale in Qatar tra 13 mesi spero ancora di rivedere Bonucci e Chiellini, poi per il futuro si attingerà dal serbatoio dei giovani. ” Sul Pallone d’oro: “Ho visto che ci sono diversi italiani in lista, il mio rimpianto su questa Nations League è per Jorginho, non vorrei che offuscasse la speranza del giocatore che lo merita avendo vinto con la Nazionale e con il club. Donnarumma? I fischi sono stati eccessivi e tristissimi, capisco il rammarico ma non li giustifico. Sulle scelte del giocatore invece penso che non esistono solo i soldi nelle scelte, avrebbe dovuto tenere conto anche di altri elementi. Il Milan lo ha cresciuto e coccolato, per una differenza di due milioni di euro avrebbe potuto fare diversamente. Per ora la sua stagione a Parigi non è il massimo, la situazione è delicata ma resta un punto fermo della Nazionale e credo che vincerà molto”. Una parola su Under 21 e Calafiori: “Secondo me Riccardo può diventare un giocatore di alto livello, deve crescere con Mourinho, poi la Nazionale serve per accrescere l’esperienza internazionale”. Su Zaniolo: “Trovo che sia una forza della natura, dal punto di vista tecnico è inappuntabile, ma per la sua crescita personale il tecnico della Nazionale e quello del club è fondamentale, a partire dalle giovanili. Anche per Kean vale lo stesso discorso, a pallone non si gioca solo con i piedi, ma con la testa. Bisogna sapersi comportare e capire i momenti”

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