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Roma, scommessa Azmoun: l’iraniano anti-sistema cerca il rilancio con Mou, 2 anni dopo – SCHEDA

FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano) – A sorpresa e sbarcato in poche ore nella capitale. La celerità dell’intervento sul mercato per le punte, mancata per 80 giorni dopo l’infortunio di Abraham si è materializzata tutta improvvisamente con Sardar Azmoun. 28 anni, iraniano, attaccante di proprietà del Bayer Leverkusen che Pinto ha deciso di ingaggiare dopo l’ulteriore stop per Zapata in prestito con diritto di riscatto da 13 milioni.

MI RITORNI IN MENTE... – Sardar non è un nome nuovo a Trigoria. Nell’estate del 2021, subito dopo l’arrivo di Mourinho, quando Dzeko ancora era a Trigoria, la Roma trattò l’iraniano allora allo Zenit e protagonista di due grandi stagioni in Russia, ma l’affare alla fine non si chiuse. All’epoca i giallorossi cercavano una punta ben strutturata fisicamente, ma soprattutto di movimento e in grado di poter far coppia potenzialmente con il bosniaco, che poi scelse l’Inter. Azmoun era apprezzato da Mourinho, ci fu un dialogo a distanza tra i due, ma lo Zenit fece muro e l’affare non si concretizzò. Il calciatore andava a scadenza di contratto dopo 12 mesi, ma il club russo chiese una cifra ritenuta a Trigoria eccessiva.

Poteva essere lo spartiacque della carriera dell’iraniano, poi finito successivamente al Bayer Leverkusen, dove però non è riuscito a confermarsi. L’esperienza in terra tedesca infatti è stata decisamente meno felice visti gli appena 5 gol (e 5 assist) in un anno e mezzo. Oggi Sardar ci riprova, consapevole di doversi rilanciare in primis fisicamente e poi tecnicamente. Dybala lo ricorda bene: in un Juventus-Zenit di Champions League, Paulo segnò una splendida doppietta che spinse i bianconeri alla vittoria, ma anche Azmoun fece una grandissima prova allo Stadium, andando a segno.

CARATTERISTICHE E NUMERI – Classe 95′, Azmoun – con un curioso passato da pallavolista in età giovanile – è destro di piede, dal fisico longilineo, filiforme ed elastico, in possesso di un’ampia visione di gioco, a cui abbina ottime doti tecniche, velocità palla al piede, agilità nei movimenti ed eleganza nel controllo di palla. I numeri, presi in maniera asettica, descrivono un attaccante prolifico: 154 reti in carriera in 370 apparizioni tra club e nazionale, dove evidentemente è considerato un idolo assoluto. Lo chiamavano il ‘Messi d’Iran’, ma i paragoni con la pulce argentina storicamente non portano benissimo.

A proposito di Nazionale: recentemente Azmoun ha segnato forse il suo gol più importante, fuori dal rettangolo verde di gioco. In occasione dell’ultimo Mondiale in Qatar, l’attaccante ha apertamente e aspramente contestato il regime di Tehran, schierandosi al fianco delle donne e delle proteste di piazza sui diritti umani, dopo l’omicidio Mahsa Amini. Un coraggio rilevante vista l’enorme repressione delle più basiche libertà personali esercitate in Iran e tale scontro a distanza potrebbe spingere Azmoun a rinunciare a gennaio alla Coppa d’Asia. Mou ne sarebbe ovviamente felice.

In Germania Azmoun ha trovato meno spazio rispetto a quanto credesse, anche perchè nel corso della sua esperienza c’è stato un cambio tecnico in panchina, con lo sbarco di Xavi Alonso che sul ragazzo nutriva meno certezze rispetto al suo predecessore. Il problema principale però di Sarad è stata indubbiamente la sua fragilità fisica: negli ultimi due anni e mezzo Azmoun ha sofferto spesso di infortuni muscolari, soprattutto al polpaccio e anche questa estate si è fermato ad inizio ritiro per una lesione. Il vero punto di domanda dunque risiede sulle condizioni fisiche. L’ennesima scommessa del mercato giallorosso da questo punto di vista.

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