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LA RASSEGNA STAMPA – Spiraglio Spalletti: “Se finiamo secondi…”. Dzeko cerca la storia. Zeman, la forza del paradosso

Di seguito la rassegna stampa dei principali quotidiani sportivi nazionali:

SPIRAGLIO SPALLETTI – A volte è bello giocare per ultimi, con uno sguardo compiuto su quanto è successo altrove. La Roma va a Pescara per questo strano posticipo del lunedì con una sensazione di benessere e leggerezza, con la mente quasi libera alla vigilia del 25 aprile, perché il Napoli – sottolinea il Corriere dello Sport (R. Maida) – ha rallentato e può consentire un nuovo scatto a +4, non decisivo ma comunque orientativo per il secondo posto, lasciando stare lo scudetto che ormai a Trigoria considerano un capitolo chiuso. Sono le 12 a Trigoria quando Luciano Spalletti, che ancora non conosce i risultati della domenica, manifesta propositi costruttivi per presente e futuro: «Noi siamo una squadra forte e dobbiamo fare la nostra corsa, anche se il Napoli ha un calendario più facile. Ci resta un campionato corto e importantissimo che dobbiamo giocare al meglio, per concludere il nostro lavoro. Siamo nelle condizioni di riuscirci. E sarebbe fondamentale, riuscirci».

DZEKO CERCA LA STORIA – All’andata era stato proprio lui a metterla subito in discesa, con la sua quinta doppietta stagionale (tra campionato ed Europa League). Poi, però, qualcosa nella ripresa si inceppò e la Roma faticò da matti per portare a casa la vittoria con quel Pescara lì, all’epoca allenato da Massimo Oddo. Stasera, scrive La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese), Edin Dzeko firmerebbe subito per rivivere più o meno lo stesso spartito, compresa anche la sofferenza di quel quarto d’ora finale, subito dopo il gol del definitivo 3-2 di Gianluca Caprari, uno dei tanti ex di turno in maglia abruzzese. Non fosse altro perché tre punti per la Roma vorrebbe dire rimettere in sicurezza il secondo posto (portando di nuovo a 4 punti il vantaggio sul Napoli, la sua più diretta inseguitrice) e quindi l’accesso diretto alla prossima Champions League. E segnare due gol per Dzeko vorrebbe invece dire anche qualcosa in più. E cioè superare i 26 gol in campionato con cui Francesco Totti nel 2007 vinse la Scarpa d’oro e arrivare a 37 reti stagionali, superando anche il suo record personale di reti (36), stabilito in Germania, con il Wolfsburg, nella stagione 2008-09.

IL PARADOSSO DI ZEMAN – C’è chi lo esalta sempre e comunque, scoprendo vittorie anche quando non ci sono e c’è chi lo prende in giro per qualsiasi cosa, per come parla, per i concetti ripetuti, sempre gli stessi, fino alla noia. Chi lo amato in passato e chi ha sognato con lui, oggi lo detesta, accollandogli responsabilità di quei sogni infranti, considerandolo un nemico della Roma (ma tanto di nemici oggi se ne vedono pure se non ci sono…); c’è pure chi non lo ha mai considerato e oggi, che è diventato “innocuo”, finisce con l’apprezzarlo un po’ di più. Zdenek Zeman è questo: paradossale, lo si usa come incudine e martello. Ma chi ha ragione, dov’è la verità? Zeman – scrive Il Messaggero (A.Angeloni) – è un sentimento doppio: amore e rancore. Un maestro di calcio, un maestro di vita e un ciarlatano, un fastidioso grillo parlante. L’equilibrio è difficile trovarlo.