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Calciomercato

Dalla Germania: il Lipsia pensa a Zaniolo

Pinto sta cercando un’opportunità per vendere Zaniolo. Ecco che dalla Germania, secondo quanto riporta Bild, il Lipsia starebbe pensando a Zaniolo per sopperire all’assenza di Dani Olmo dovuta ad un’infortunio che lo vedrà fuori per alcune settimane.

Il club tedesco garantirebbe un palcoscenico importante al ragazzo, la Champions League ed un terzo posto in Bundesliga. Non facile trovare tutti gli incastri a poche ore dalla fine del calciomercato e con un rapporto lacerato con il mondo giallorosso.

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Rassegna stampa

Il rischio di Zaniolo: cinque mesi di stop e addio alla Nazionale

Ieri pomeriggio, sfiancato dalle tante indiscrezioni su Nicolò Zaniolo, un tifoso scriveva su Twitter: “Chi si rifiuta di indossare una volta la maglia della Roma, non deve indossarla mai più. Per me Zaniolo ha chiuso la sua storia con la Roma. In panchina per 18 mesi”. Tra radio e social, questo è il pensiero dominante dei romanisti sull’ex ragazzo prodigio che aveva fatto innamorare tutti in pochissimo tempo.

Ma sarà davvero così? Davvero ci potrebbe essere la possibilità che Nicolò resti fermo fino alla scadenza del contratto, prevista il 30 giugno 2024? Come riporta il Corriere dello Sport, per quanto la Roma sia infuriata con lui, che di fatto sta bloccando il mercato giallorosso, questo è l’unico scenario che non sembra possibile. Gli altri, invece, sono plausibili.

Considerando anche l’aspetto azzurro: se dovesse restare fermo fino a giugno Nicolò rischierebbe seriamente di perdere anche la Nazionale. Già non è un titolare fisso, già i suoi rapporti con il gruppo campione d’Europa hanno vissuto di alti e bassi, se dovesse anche perdere la Nations League (semifinale con la Spagna) sarebbe un’ulteriore mazzata. La Federazione e Mancini sono alla finestra e osservano ma è chiaro che la partita è tra Zaniolo e la Roma.

Il primo scenario prevede la cessione di Nicolò al Bournemouth: la Roma incassa, il giocatore va in Premier, guadagna bene, arrivederci e grazie. Ci sarebbe anche la possibilità di andare al Milan o al Tottenham, ma solo secondo lui e il suo entourage, visto che a Trigoria non è arrivato nulla di concreto alle condizioni richieste dalla Roma.

Se, invece, l’affare dovesse saltare, Zaniolo resterebbe a Roma fino a giugno. Ma come? La possibilità che lui e Karsdorp continuino ad allenarsi con la squadra senza poi essere convocati è reale, concreta, verosimile. Con una differenza: all’olandese la porta l’ha chiusa, anzi sbarrata, Mourinho. Il tecnico, al contrario, finora ha teso una mano a Zaniolo. Se mai il ragazzo dovesse un giorno tornare a indossare la maglia giallorossa sarebbe solo grazie a José che l’ha sempre tutelato, anche davanti a una piazza inferocita.

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Rassegna stampa

Pellegrini c’è. Pericolo giallo per quattro

Tutti meno uno. Ovvero tutti meno Nicolò Zaniolo. Come riporta Il Tempo, Per la trasferta di La Spezia Mourinho potrà contare su tutti gli effettivi a disposizione (meno Wijnaldum, fermo da fine agosto) fatta eccezione per il numero 22, che ha chiesto esplicitamente di non essere convocato per la gara del Picco. Nessuno strascico di influenza o problema fisico, perciò, ma una scelta chiara e precisa.

Ci sarà, con tutta probabilità, invece, capitan Pellegrini. Il colpo subito non è grave, e dopo una settimana di gestione da parte dello staff, partirà con i compagni per chiudere il girone d’andata. Restano da capire le scelte di Mourinho, che senza Zaniolo potrebbe puntare ancora su Pellegrini, come già accaduto contro la Fiorentina.

Ma allo stesso tempo un po’ di prudenza in vista del doppio impegno tra Napoli e Coppa Italia non stupirebbe. Con la presenza del capitano, l’undici che affronterà i bianconeri sarà pressoché lo stesso di quello visto domenica (recuperato anche Zalewski), con il ritorno di Ibanez dalla squalifica al posto di Kumbulla.

C’è l’insidia dei diffidati, che in vista del match del Maradona sono quattro (Mancini, Smalling, Celik, Cristante e Zaniolo), di cui tre nel reparto difensivo, con due centrali su tre a rischio squalifica. Solitamente il tecnico portoghese non fa calcoli, anche perché, calendario alla mano, dare continuità all’ottimo avvio di seconda parte di stagione potrebbe risultare decisivo in ottica classifica.

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Rassegna stampa

Zaniolo vuole Conte. Il West Ham fa sondaggi ma senza obbligo resterà

La voglia di asta, in fondo, non è neppure troppo nascosta. Secondo La Gazzetta dello Sport, riguardo alla possibile cessione di Nicolò Zaniolo, infatti, la speranza della Roma – neppure troppo nascosta – è che si possa innescare una sorta di derby londinese fra Tottenham e West Ham – il Borussia Dortmund è più defilato, così come il Nottinham e il Leicester utile a far lievitare il prezzo, ma la sensazione è che le cose non stiano procedendo verso questa direzione.

La Roma vorrebbe l’obbligo non condizionato, o al massimo che lo sia con una formula molto agevole. Le controparti invece desidererebbero legarlo a minuti, presenze o posizioni in classifica, il che implicherebbe un ambientamento rapido e un impiego certo. Al momento, perciò, il vero scoglio sembra questo.

Il secondo motivo dello stand-by è legato al fatto che Zaniolo preferirebbe il Tottenham di Conte a qualsiasi altra soluzione, pur sapendo che in estate l’allenatore potrebbe cambiare aria e il West Ham, in prospettiva, è destinato solo a lievitare. Comunque i Friedkin non sembrano affatto tipi che si possono prendere per la gola. Si è visto per i casi relativi a Fazio e Santon.

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Rassegna stampa

C’eravamo tanto amati: Zaniolo si ammutina e non va a La Spezia

Lo strappo è definitivo. La Roma e Nicolò Zaniolo devono separarsi. E devono farlo il prima possibile, per il bene di tutti. Secondo quanto riporta Repubblica, il 22 giallorosso si è chiamato fuori, non rendendosi disponibile per la trasferta di La Spezia, dove la Roma giocherà domani alle 18:00. Oggi si allenerà regolarmente a Trigoria, ma poi non partirà con la squadra.

Una decisione che ha lasciato perplessi Mourinho e Tiago Pinto, che, registrata la volontà di Zaniolo, non hanno fatto altro che escluderlo dai convocati. Il calciatore ha troppi pensieri per la testa ed è troppo alta la paura di farsi male e rovinare l’exit strategy ormai chiara. Zaniolo vuole essere ceduto entro fine gennaio. Ormai l’avventura in giallorosso è al capolinea e lo strappo con lo spogliatoio è solo l’ultimo degli alti e bassi umorali di un ragazzo tormentato.

“Io non gioco più“, il messaggio all’allenatore e ai suoi compagni è chiaro. Con quello che ne potrebbe conseguire dal 1 febbraio in poi – anche dal punto di vista disciplinare – se la Roma non riuscisse a trovare un’offerta congrua per lui.

Zaniolo parte solo con un’offerta a titolo definitivo e quelle sul tavolo non hanno i contorni della certezza. A Trigoria vogliono scongiurare il rischio di ritrovarsi a giugno un calciatore demotivato e magari inutilizzato – basti vedere l’abbondanza del Tottenham nel suo ruolo. In più con un solo anno di contratto il valore del cartellino sarebbe dimezzato. Ma c’è il rovescio della medaglia.

Rifiutando tutte le offerte e mantenendo il punto, la Roma rischia di ritrovarsi il 1 febbraio un calciatore scontento e “ammutinato”. Che vivrebbe i successivi quattro mesi da corpo estraneo. Con la società obbligata a punire i comportamenti degli ultimi giorni per non perdere credibilità e regole nello spogliatoio.

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APPROFONDIMENTI

Mou e la formula del gol: provate 6 coppie d’attacco ma solo Abraham e Dybala illuminano

FOCUS RS (di Nicolas Terriaca) Mourinho è alla ricerca della formula giusta per trovare il gol. La Roma, infatti, in 18 giornate di campionato ha segnato solo 23 reti. Il tecnico portoghese, in Serie A, dal primo minuto ha provato 6 coppie d’attacco: Abraham-Zaniolo, Abraham-Dybala, Zaniolo-Dybala, Belotti-Zaniolo, Abraham-Belotti, Shomurodov-Zaniolo.

Nell’ultima gara di campionato contro la Fiorentina, Mourinho ha proposto insieme Abraham e Dybala. Il risultato è stato straordinario: doppietta della Joya su 2 assist dell’attaccante inglese. Mou ha trovato la chiave per aprire la porta del gol o è stato un caso? Quale coppia di attaccanti ha mostrato il feeling migliore?

Da Abraham-Zaniolo agli esperimenti che non hanno convinto Mourinho

Mourinho ha provato diverse ricette per far segnare la squadra ma spesso gli ingredienti (calciatori) non si sono amalgamati bene. La coppia di attaccanti schierata più frequentemente è stata quella composta da Abraham e Zaniolo (8 gare dall’inizio). I risultati, però, sono stati scadenti: la Roma ha segnato solo 2 reti quando entrambi sono rimasti in campo dal primo minuto (una firmata dal 22 giallorosso). Abraham, in campionato, ha segnato 4 gol e li ha realizzati tutti quando Zaniolo non era in campo. Una coppia che quest’anno non scoppia.

Un’altra formula offensiva proposta dal primo minuto dallo Special One è quella formata da Zaniolo e Dybala. Nelle 2 gare in cui il tecnico portoghese li ha fatti partire dall’inizio, la squadra giallorossa, fino a quando sono rimasti in campo insieme, ha segnato 2 reti di cui una firmata dalla Joya.

Mourinho ha provato altre 3 coppie di attaccanti in altrettante gare: Belotti-Abraham (Sampdoria-Roma 0-1, con rigore procurato dall’inglese), Shomurodov-Zaniolo (Sassuolo-Roma 1-1, con errori grossolani sottoporta) e Belotti-Zaniolo (Roma-Lecce 2-1, con pochi spunti). Il tecnico portoghese, probabilmente, non ha dato continuità a queste scelte poiché il campo non ha fornito le risposte che si auspicava.

La coppia che scoppia: Abraham-Dybala sono la chiave per aprire la porta del gol

L’ultima coppia di attacco proposta da Mourinho in campionato è quella formata da Abraham e Dybala. Il tecnico portoghese, in Serie A, li ha schierati dall’inizio in 5 occasioni: Juventus-Roma 1-1, Roma-Monza 3-0, Udinese-Roma 0-4, Empoli-Roma 1-2 e Roma-Fiorentina 2-0. I numeri dei protagonisti sono pazzeschi: Dybala ha realizzato 5 gol insieme a 2 assist mentre Abraham ha segnato 2 reti e servito 3 passaggi vincenti. La coppia che scoppia. Gli assist effettuati dall’attaccante inglese, infatti, sono stati tutti per la Joya che ha restituito il favore facendo lo stesso.

Numeri alla mano, Mourinho ha trovato la formula del gol e quest’ultima è composta da Abraham e Dybala. Nelle prossime gare vedremo se lo Special One darà continuità alle scelte prese contro la Fiorentina o apporterà ulteriori cambiamenti. Il tempo ci darà una risposta.

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Rassegna stampa

Zaniolo la crisi continua: nervoso e deludente Nicolò deve crescere e recuperare la Roma

Se tanto mi dà tanto, domani sera Nicolò Zaniolo sarà ancora titolare, stavolta contro la Fiorentina. Secondo quanto riporta La Gazzetta dello Sport, un po’ perché è uno dei giocatori più forti della Roma e un po’ perché dopo averlo difeso così a spada tratta contro il Genoa, José Mourinho difficilmente lo lascerà fuori dal via.

Il punto, però, in questo momento è un altro: che Zaniolo vedremo? Al di là dei (presunti) fischi dell’Olimpico e delle critiche (anche soft) di Vincent Candela, la verità è che Zaniolo è ripartito esattamente da dove aveva finito. E, cioè, da delle prestazioni ancora sottotono, ovviamente se paragonate al suo valore ed al suo immenso potenziale. Anche contro il Genoa non gli è riuscito quasi nulla di ciò che è nelle sue corde e questo – insieme forse ad altro – gli mette addosso un nervosismo assai evidente.

Il problema vero, però, è capire quando sarà possibile rivedere il vero Zaniolo. La Roma, che prima di mettersi a tavolino per il rinnovo del contratto vuole rivederlo a certi livelli. Già, il contratto. Zaniolo lo aspetta da quasi un anno, quello attuale scade nel 2024 e ogni mese che passa per la Roma diminuisce il suo potere contrattuale.

Oggi Nicolò guadagna circa 2,6 milioni (bonus inclusi), va a caccia di un accordo da 4 milioni a stagione, anche in considerazione del fatto che a Trigoria quest’anno hanno già rinnovato il contratto a Mancini a 3,5 milioni a stagione (e hanno confezionato quello di Cristante alle stesse cifre).

Zaniolo non si sente inferiore ai suoi compagni, sa che il tempo è dalla sua parte, che il diminuire dei mesi del contratto attuale lo aiuta. Qualcuno pensa però che il suo nervosismo dipenda invece anche da questo, dal fatto di non sentirsi considerato abbastanza.

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Interviste

Zaniolo: ”Rinnovo? Sto bene, ci pensa il mio procuratore”

Zaniolo, prima di Roma-Genoa, a Mediaset ha parlato del momento che sta attraversando e del suo futuro.

Su di te ci sono sempre tante aspettative, forse pressioni. Come le stai vivendo?
“Le pressioni fanno parte del gioco e del calcio, sono abituato a conviverci e ci convivo. Ci sono partite che gioco meglio ed altre peggio, ma l’importante è portare a casa quello che ci chiede il mister e mettersi a disposizione della squadra”.

Rinnovo? Stai bene a Roma?
“Sto bene, oggi c’è la partita e pensiamo a questo. Del rinnovo ne parlerà il mio procuratore con la società e con chi di dovere, non penso a queste cose”.

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APPROFONDIMENTI

La Roma che non è stata ma potrà essere: con i fantastici 4, i giallorossi hanno sempre vinto

FOCUS RS (di Nicolas Terriaca) – Tra due giorni la Roma tornerà in campo e giocherà una partita ufficiale. La Serie A, infatti, scalda i motori per una seconda parte di stagione che si prospetta spumeggiante. I giallorossi il 4 gennaio alle 16.30, in un Olimpico tutto esaurito, affronteranno il Bologna di Thiago Motta. Mourinho finalmente avrà a disposizione tutti i calciatori migliori e non sarà vincolato dalle assenze. L’ultima gara in cui il tecnico portoghese avrebbe potuto servirsi della qualità dei fantastici quattro risale al 9 ottobre: Roma-Lecce 2-1. In quell’occasione Mourinho decise di non schierare Abraham, Dybala, Zaniolo e Pellegrini contemporaneamente ma per la sfida contro il Bologna un pensiero ce lo sta facendo.

Tra amichevoli e gare ufficiali solo 239 minuti con i fantastici 4 in campo

La Roma che sarebbe potuta essere ma non è stata. Probabilmente uno dei rimpianti più grandi di questa prima parte di stagione. I giallorossi, infatti, raramente hanno avuto a disposizione contemporaneamente la qualità di Abraham, Dybala, Zaniolo e Pellegrini. I fantastici 4, considerando anche le amichevoli precampionato, hanno giocato solo 239 minuti. Il risultato è stato sempre lo stesso: vittoria e 0 gol subiti. La gara in cui hanno esordito è stata Tottenham-Roma del 30 luglio. I giallorossi vinsero 0-1 e mantennero la porta inviolata.

Il 7 agosto contro lo Shakhtar, durante la presentazione della squadra, bastano 19 minuti per ammirare quello che potrà essere ma non è stato: Pellegrini serve Zaniolo che passa il pallone a Dybala che a sua volta vede Abraham che si avvale dell’inserimento del capitano della Roma per chiudere un’azione da manuale del calcio. Gol e un’intera tifoseria che sogna. La gara termina 5-0 e i giallorossi si proiettano con un entusiasmo straripante all’inizio del campionato.

La Roma va a Salerno e Mou sceglie nuovamente i fantastici 4 e il risultato non cambia: la squadra vince e non subisce gol (0-1). Una settimana dopo, i giallorossi tornano all’Olimpico (Roma-Cremonese) e per l’ultima volta Abraham, Dybala, Zaniolo e Pellegrini giocano contemporaneamente. Dopo 45 minuti Zaniolo, infatti, si infortuna alla spalla e fino alla gara del 13 novembre contro il Torino, a causa di molti problemi fisici e raramente per scelta tecnica, i fantastici 4 non si sono più visti in campo. La gara contro la Cremonese comunque finì 1-0 per la Roma: 4 su 4.

Mourinho vuole cancellare dalla testa dei tifosi la squadra che ha brancolato nel buio nell’ultima parte di campionato e la soluzione di riproporre i fantastici 4 contemporaneamente potrebbe prendere il sopravvento. La luce, la qualità, la tecnica sicuramente non mancherebbero. Il tutto, in attesa di riavere una squadra che calcisticamente potrebbe schiaffeggiare gli avversari grazie alla ‘cinquina’ che vede in aggiunta ai fantastici 4 Gini Wijnaldum.

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La Roma torna a creare occasioni da gol ma senza numero 9: l’attacco leggero è la soluzione ai problemi offensivi?

FOCUS RS (di Nicolas Terriaca) – La Roma torna a vincere. Seppur in amichevole, i giallorossi riassaporano la sensazione di una vittoria dopo 46 giorni (Roma-Ludogorets 3-1, datata 3 novembre). La squadra di Mourinho, dopo la figuraccia contro il Cadice, rialza la testa contro i portoghesi del Casa Pia e vince per 1-0 (El Shaarawy).

Si sono visti stralci di vecchia Roma: tante occasioni da gol create e altrettante sbagliate. Paradossalmente è un passo in avanti, uno spiraglio di luce, rispetto a quello che i tifosi giallorossi hanno dovuto vedere nelle ultime gare di campionato: contro Napoli, Lazio, Sassuolo e Torino, infatti la squadra ha creato solo 2,7 gol attesi. Il nulla cosmico. Dopo la partita contro i partenopei ci fu l’unica eccezione: Verona-Roma 1-3. Anche in questa partita in realtà i giallorossi faticarono enormemente a creare occasioni pericolose, infatti, solo al minuto 88 riuscirono a sbloccare il match grazie alla rete di Volpato.

L’attacco leggero è la soluzione alla sterilità offensiva?

Mourinho, nella gara di ieri, fino al minuto 65 ha schierato un attacco privo del classico numero 9. Abraham, infatti, è subentrato al Faraone dopo oltre un’ora di gioco. La coppia formata da El Shaarawy e Zaniolo, soprattutto nel primo tempo, ha creato diverse occasioni pericolose che però non ha concretizzato. Movimento, attacco alla profondità, una buona prova da parte di entrambi. Niente di eccezionale, poiché, avrebbero potuto segnare molti più gol rispetto all’unico realizzato, ma è un passo avanti considerando il nulla cosmico visto nelle ultime partite. La domanda sorge spontanea: Mou, con il ritorno di Paulo Dybala, potrebbe scegliere di schierare un attacco leggero che non dia punti di riferimento?

Il tecnico portoghese sta cercando di capire quale possa essere la soluzione migliore per ovviare alla sterilità offensiva e tra le opzioni c’è anche questa. Abraham purtroppo sta vivendo una stagione incredibilmente negativa: in Serie A, è l’attaccante che ha il differenziale negativo più elevato (-4) tra gol realizzati (3) e gol attesi (7). L’ex Chelsea, però, la scorsa stagione ha dimostrato di poter fare il lavoro che ieri hanno svolto sia El Shaarawy che Zaniolo. L’esordio con la maglia giallorossa è l’immagine perfetta: vivacità, attacco alla profondità con i tempi giusti, freddezza nell’ultima scelta. Insomma tutto quello che servirebbe all’attacco della Roma. La soluzione migliore per tornare facilmente al gol forse sarebbe recuperare il numero 9 che ha entusiasmato la scorsa stagione. Anche perché a differenza dell’anno passato, Abraham può contare su un Dybala in più che ha dimostrato di saperlo servire. A Mou la scelta.