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Verona-Roma, le probabili formazioni: ballottaggio Smalling-Kumbulla

La Roma affronta nel pomeriggio al Bentegodi il Verona nella 12° giornata di Serie A. Defezione dell’ultim’ora quella di Spinazzola che si aggiunge a Wijnaldum e Dybala. Le probabili formazioni dei quotidiani:

LA GAZZETTA DELLO SPORT (3-4-2-1)

Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Cristante, Camara, Zalewski; Zaniolo, Pellegrini; Abraham.

CORRIERE DELLO SPORT (3-4-2-1)

Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Cristante, Camara, Zalewski; Zaniolo, Pellegrini; Abraham.

LA REPUBBLICA (3-4-2-1)

Rui Patricio; Mancini, Ibanez, Kumbula; Karsdorp, Cristante, Camara, Zalewski; Zaniolo, Pellegrini; Abraham.

IL TEMPO (3-4-2-1)

Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Cristante, Camara, Zalewski; Zaniolo, Pellegrini; Abraham.

IL MESSAGGERO (3-4-2-1)

Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Cristante, Camara, Zalewski; Zaniolo, Pellegrini; Abraham.

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APPROFONDIMENTI

Roma, a Verona inizia il tour de force prima dei Mondiali: le scelte di Mou per il Bentegodi

Dall’Hellas al Torino. In mezzo lo spareggio europeo con il Ludogorets, il Derby e la sfida di Reggio Emilia contro il Sassuolo. 5 gare importanti attendono la Roma prima della sosta. Un tour de force in 14 giorni che spingerà Mourinho, come in parte già fatto ad Helsinki, a fare un po’ di turn over.

Al Bentegodi tornerà titolare Zaniolo, squalificato in Coppa – in attesa dell’esito del ricorso presentato dal club all’UEFA – e con lui ci sarà anche Mancini che sicuramente salterà la sfida di giovedì per squalifica. In difesa il tecnico giallorosso potrebbe rilanciare Kumbulla, per dargli minutaggio in vista di giovedì. Possibile riposo per Smalling che ha palesato segnali di stanchezza nelle ultime gare.

A centrocampo con Matic ancora ai box, Cristante e Camara giostreranno in zona centrale con Karsdorp e Zalewski sugli esterni, ma Spinazzola ed El Shaarawy hanno una chance. Con Zaniolo e Abraham – favorito su Belotti – ci sarà Lorenzo Pellegrini.

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Rassegna stampa

A Verona tornano Zaniolo, Ibanez e Celik

Se non dovessero esserci imprevisti, Mourinho può considerare terminata l’emergenza sulla fascia destra. Dopo aver recuperato Karsdorp lo Special One riabbraccerà Celik. Dopodomani il turco dovrebbe partire per Verona. Difficilmente verrà mandato in campo dal primo minuto, ma il suo rientro in gruppo potrà rivelarsi prezioso. Da verificare le condizioni di Matic che verrà valutato a Trigoria.

Come scrive il Tempo, tornerà anche Zaniolo e anche Kumbulla potrebbe avere una chance per giocare. In caso di impiego dell’albanese stavolta sarebbe Smalling a fargli spazio. Pellegrini e compagni verranno accompagnati da un vero e proprio esodo: saranno 3mila i romanisti al seguito della squadra.

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NEWS

Verona-Roma, match affidato a Sacchi. Al VAR Maresca

Sarà Luca Sacchi l’arbitro di Verona-Roma, match della 12° giornata in programma lunedì pomeriggio al Bentegodi. Vivenzi e Cipressa gli assistenti, il IV Uomo Baroni, al VAR Maresca, Avar Aureliano.

Il fischietto di Macerata ha incrociato i giallorossi una sola volta nel finale della stagione 2020-2021 quando diresse la gara di Genova contro la Samp, vinta dai blucerchiati contro i giallorossi per 2-0.

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Tifosi

Verona-Roma, settore ospiti sold out

La sconfitta contro il Napoli non incide sull’amore dei tifosi giallorossi che anche nella prossima trasferta a Verona seguiranno in massa la squadra per la prossima sfida di campionato.

Lunedì prossimo il settore ospiti sarà infatti esaurito. Biglietti polverizzati in poche ore da parte dei tifosi giallorossi: sono pochi i tagliandi rimasti per la Curva Nord dello stadio Bentegodi, quella riservata alle tifoserie ospiti.

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APPROFONDIMENTI

Il Capitano, il controllo, i cambi. 3 pensieri su… Hellas Verona-Roma

FOCUS RS – Prima o poi doveva arrivare. Ne era conscio Mourinho, che nei giorni dell’orgiastico entusiasmo cittadino richiamava tutto l’ambiente all’attenzione massima. Ma in fondo ne eravamo consci anche noi. La Roma non è costruita per vincere lo Scudetto. Le parole scandite dalla scorsa estate a mo’ di goccia cinese sono ‘tempo, pazienza, costruzione, lavoro’. Certo oggi brucia. Perchè il Verona arrivava da tre sconfitte consecutive, con il cambio d’allenatore quattro giorni fa. Perché la Roma arrivava alla sfida del Bentegodi con il pieno di vittorie, energie positive, consapevolezza e spirito di gruppo nel proprio serbatoio. E perché tra Verona e Roma ci sono tante categorie di differenza. Ma in Serie A nessuno ti regala niente e tanto meno poteva farlo una squadra impantanata all’ultimo posto in classifica.

IL CAPITANO – Nell’oscuro pomeriggio di ieri, reso ancor più cupo dalle complicate condizioni atmosferiche, Lorenzo Pellegrini ha nuovamente illuminato la scena. Il 7 ha dipinto un affresco futurista colpendo di tacco in corsa, in una frazione di secondo e su un cross deviato, il pallone che non poteva non finire alle spalle di Montipò. Un altro gesto tecnico d’autore che ne consacra sempre di più leadership tecnica e peso specifico all’interno dell’undici titolare. In assoluto è stato l’unico calciatore, anche per dinamismo, capace di reggere l’urto con l’avversario, creando nella ripresa l’occasione del pari e rendendosi pericoloso anche in una posizione più arretrata. Il rinnovo arriverà nei prossimi giorni, con l’idea che la Roma abbia finalmente trovato il proprio faro in mezzo al campo.

IL CONTROLLO – Tatticamente la mossa a sorpresa di schierare Shomurodov aveva un significato chiarissimo: aggiungere peso specifico all’attacco per non lasciare Abraham in balia dei tre centrali avversari. Questa scelta però ha prodotto due risultati negativi: 1) l’eccessiva ricerca della palla lunga sui centravanti. Aspetto che ha favorito il corpo a corpo impostato da Tudor per limitare i danni; 2) poca copertura in fase difensiva, con Calafiori spesso puntato da Faraoni e Barak ed incapace di rendersi pericoloso in zona offensiva. Mourinho certamente si aspettava di più dall’uzbeko e dal centravanti inglese, che per motivi diversi, non sono riusciti a fare la differenza. A destra Zaniolo ha manifestato un deficit in termini di brillantezza, inevitabile, dopo 1 anno e mezzo di stop. Non era forse la partita adatta per aspettarsi dal 22 il salto di qualità. Il tutto acuito da una tendenza pericolosa che Mourinho deve cercare di estirpare il prima possibile: la Roma concede troppo campo e spazio nei primi quarti d’ora della ripresa, era successo con la Fiorentina, col Sassuolo, ma anche col CSKA giovedì poi surclassato nel risultato finale. E’ accaduto nuovamente ieri. Quando la squadra si allunga e lascia il controllo agli avversari, dietro manifesta delle difficoltà non solo individuali. Le squadre di Mourinho sono fondate sulla compattezza difensiva e nel percorso di crescita intrapreso, questa solidità va acquisita necessariamente per tutti i 90 minuti. Evitando inoltre di spedire sistematicamente lungo il pallone ogni volta che lo si recupera o lo si gioca dal fondo. Troppi rilanci di Rui Patricio, a volte imprecisi, troppa fretta di scavalcare il centrocampo. Quando la Roma, anche ieri seppur sporadicamente, ha giocato palla a terra è riuscita a creare pericoli sensibili alla retroguardia dell’Hellas.

I CAMBI – Non sarà lesa maestà se si riconosce anche in Mourinho un fattore negativo nella sfida di ieri. Al contrario delle precedenti sfide, lo Special One avrebbe potuto leggere con maggiore celerità le difficoltà palesate dai due mediani nell’andare a chiudere sugli esterni i continui triangoli ricercati, soprattutto a sinistra, da Caprari-Lazovic e Ilic. L’inferiorità numerica è stata il vettore su cui Tudor ha costruito la rimonta. Magari l’inserimento di un centrocampista e la composizione di una linea a tre, con Pellegrini a supporto delle due punte, avrebbe permesso di schermare meglio la sfuriata dell’Hellas. Il 3-5-2 finale, con Perez ed El Shaarawy a tutta fascia, Mkhitaryan e Pellegrini mezzali più due punte, è valso la mossa della disperazione per recuperare almeno il risultato di parità. Nulla di grave, ma si riparta da dove si era lasciato col CSKA.

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Pagelle

Verona-Roma 3-2, le pagelle di Retesport

La Roma affonda per la prima volta in stagione sotto i colpi dell’Hellas Verona al Bentegodi. Una partita rocambolesca aperta da una magia di Lorenzo Pellegrini, che con un colpo di tacco, dipinge una traiettoria imprendibile per Montipò. Poi la Roma nella ripresa si spegne lasciando all’Hellas la possibilità di risalire la corrente e nonostante il momentaneo pari viene nuovamente colpita da un super gol di Faraoni che ne taglia definitivamente impeto e possibilità di recuperare il match. Male Mancini, Veretout, Karsdorp ma anche quasi tutti gli attaccanti.

Le pagelle di Retesport:

Rui Patricio 6 – Una deviazione non irreprensibile apre la strada alla rimonta del Verona, ma dopo il secondo e il terzo gol sfodera un altro miracolo in tuffo, rendendo meno amaro il passivo al Bentegodi

Karsdorp 4,5 – Da un gentile e non richiesto regalo a Lazovic nel primo tempo si capisce che non è serata per il terzino olandese che viene letteralmente sequestrato dal duo Caprari-Lazovic, che lo portano a spasso per quasi tutto il match. Quando mette il naso nella metà campo avversaria offre a Pellegrini l’assist per il momentaneo pareggio, ma troppo poco

Mancini 5 – Nel primo tempo gestisce con la consueta attenzione la zona dove Simeone fluttua per cercare di trova lo spunto decisivo, nella ripresa affonda con Karsdorp sul centro-destra, incapace di porre un freno alle scorribande dell’Hellas

Ibanez 6 – Sempre attento da libero aggiunto a scappare per evitare guai negli ultimi 30 metri. Incolpevole in occasione delle tre reti subite

Calafiori 4,5 – Appare timido e impacciato, quasi mai pericoloso in zona offensiva, il giovane laterale giallorosso spreca una grande occasione per dimostrare di esser pronto per questi livelli. C’è tanto calcio ancora da mettere nelle gambe

Cristante 6 – Uno dei pochi lucidi e in equilibrio per quasi tutto il match. Nonostante sia spesso assorbito sull’esterno per le carenze difensive degli esterni offensivi, nella prima parte riesce sempre a risalire il campo con giocate essenziali. Nella ripresa non può da solo gestire l’aggressione a tutto campo del centrocampo veronese

Veretout 5 – Primo quarto d’ora a 100 all’ora del francese, pressa, recupera palloni, il solito Jordan, poi Maresca lo ammonisce per proteste e in una gara così, non poter mai affondare la gamba ti limita enormemente. Sparisce alla distanza

Zaniolo 5 – Un lampo nel primo tempo che poteva tramutarsi nel gol del 2-0 che avrebbe dato un sapore diverso alla serata veronese, ma Abraham si frappone tra il suo tiro e la porta, vanificando l’occasione. Prima e dopo fatica oggettivamente a tenere il ritmo di una gara che richiede una brillantezza ancora non del tutto acquisita dal 22

Pellegrini 8 – Disegna calcio ad ogni tocco di palla, ogni giocata, ogni volta insomma che la sfera si rifugia tra i suoi piedi per esser poi spedita ad un compagno o in porta, come accade in occasione del fantastico colpo di tacco che sblocca il match. Una perla che meritava altra fortuna in termini di risultato finale. Nella ripresa genera il pari momentaneo, ma non basta neanche questo.

Shomurodov 5,5 – Schierato a sorpresa sull’out mancino, cerca di aggiungere fisicità alle ripartenze giallorosse, generando qualche pericolo nella retroguardia dell’Hellas. Non trova mai lo spazio giusto per innescare la quinta e prendere il largo verso la porta avversaria.

Abraham 5 – Il primo assaggio vero delle difficoltà del calcio italiano: la marcatura a uomo asfissiante, con raddoppio preparata da Tudor, nel limita enormemente impeto, giocate e possibilità di entrare pienamente nel match

Mourinho 5,5 – E’ una serata che genererà le prime polemiche stagionali. Mou lo sapeva e aveva preparato tutti a questa evenienza. Una partita complicata dalle condizioni del campo, ma anche da qualche ritardata scelta o lettura nel comprendere le difficoltà della Roma di assorbire a centrocampo il numero e l’intensità degli avversari giallo-blu. I cambi non determinano una sterzata sul match come avvenuto nelle altre sfide.

Sost.
Mkhitaryan 6
Perez 6
El Shaarawy 5,5
Smalling sv
Mayoral sv

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Verona-Roma, Mou con due dubbi di formazione: si scaldano Calafiori ed El Sha

La Roma partirà nel pomeriggio alla volta di Verona dove domani affronterà l’Hellas per la 4° giornata di Serie A. Senza i due piccoli problemi accusati in queste ore da Mkhitaryan e Vina, Josè Mourinho avrebbe certamente schierato la formazione tipo apparsa nelle prime giornate di questo campionato.

L’armeno soffre di un leggero affaticamento muscolare, il terzino invece ha subito tre giorni fa una botta al ginocchio che gli provoca ancora dolore. Probabile che Mou – al netto delle speranzose dichiarazioni di oggi – li preservi. Dunque davanti a Rui Patricio tornerà la coppia Ibanez-Mancini, con Karsdorp a destra e Calafiori a sinistra.

In mediana intoccabile il duo Veretout-Cristante (elogiato dallo Special One oggi a seguito di una domanda su Villar), con Pellegrini alle spalle di Abraham e Zaniolo a destra. Sull’out mancino El Shaarawy pronto a rilevare Mkhitaryan.