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De Rossi rischia l’esonero: settima sconfitta con la SPAL

Settima sconfitta dell’Era De Rossi, uno di quei kappaò praticamente senza discussioni. E terz’ultimo posto in classifica, ovvero una di quelle poltrone a rischio retrocessione che mettono la dirigenza nel pensatoio: già, perché ancora una volta il presidente Joe Tacopina (in arrivo da New York oggi) sta riflettendo su tutto. Perché tutto, nelle prossime ore, parrebbe possibile per quel che riguarda la conduzione tecnica.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, la sconfitta della Spal in Laguna ha portato i tifosi della Curva Ovest a voler incontrare la squadra allo stadio Mazza di ritorno da Venezia. Contestazione avvenuta a base di cori («Noi vogliamo gente che lotta!»).

Prima dell’incontro, DDR era stato più diretto con le parole di quanto si sia rivelata determinata la sua Spal contro il Venezia. «Mancava il sangue – ecco il Daniele DeRossi più sconsolato come mai -. E quando manca il sangue non si può giocare a calcio. Ed è colpa mia.Oggi c’è stato un primo tempo inspiegabile, che mi ha fatto male. E di tutto questo solo io sono il responsabile». (…) DDR non si dimette, la società valuta in queste ore e l’effetto dell’ennesima sconfitta mette la squadra emiliana nella condizione di non dovere sbagliare contro il Como in casa.

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De Rossi: “Ho legato la mia vita alla passione per la Roma: quando andavo in trasferta c’erano 4-5 mila romanisti”

Daniele De Rossi, alla vigilia del nuovo match di campionato con la SPAL, ha ricordato la passione dei tifosi giallorossi, facendo un parallelo ovviamente in piccolo con il seguito che la SPAL ha anche in trasferta: “Ho legato la mia vita calcistica a una passione enorme che avevo da bambino e ricordo che andavamo a giocare fuori casa e la facevamo da padroni ovunque o quasi. Come se giocassimo sempre in casa. La tifoseria della Roma è tanto forte e passionale e lo stesso, ovviamente con numeri diversi, la ritrovo qui a Ferrara. C’è grande senso di appartenenza e di identità: la gente qui è tifosa della SPAL, i negozi e i bambini portano sciarpe e bandiere della SPAL e io sono arrabbiato perché ad oggi non stiamo restituendo un po’ dell’amore che stiamo ricevendo. C’è tempo, ce la stiamo mettendo tutta oltre ogni cosa e il fatto che in uno stadio in cui la frequenza media è di 3000-4000 spettatori ce ne saranno 7-800 dei nostri ci dà una spinta in più e mi fa tornare indietro agli anni più belli della mia vita, in cui alzavo la testa e negli stadi più belli del mondo c’erano sempre 4-5000 tifosi romanisti”.

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Nainggolan ha scelto la SPAL: il ninja riabbraccia De Rossi

Radja Nainggolan riabbraccia Daniele De Rossi, uno dei suoi capitani. Non più in maglia giallorossa e con ruoli diversi, ma l’amicizia nel calcio a volte ha ancora un peso decisionale nelle scelte professionali. Il Ninja infatti oggi sarà ufficialmente un nuovo calciatore della SPAL fino a giugno.

La società di Joe Tacopina gli ha offerto un contratto di sei mesi con rinnovamento automatico in caso di promozione in Serie A. Nainggolan ha detto sì, preferendo la Spal al suo amato Cagliari e a due possibilità in Serie A che lo avevano cercato: il Verona e la Salernitana. Già in giornata, dopo che nella serata di ieri sono stati limati gli ultimi dettagli, si attende l’ufficialità dell’operazione.

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De Rossi: “Derby? Non ne parlo, c’è Mou che sa cosa fare”

Daniele De Rossi, dopo lo 0-0 della sua Spal contro la Ternana, ha commentato così ai microfoni di Sky Sport il tema Roma-Lazio:

Domani c’è una partita alle 18, la guarderà? Come sta vedendo la Roma?
“Alle 18 starò con la famiglia che mi manca tanto. È l’unico grande problema di questo lavoro che mi sta piacendo tanto e mi sembra che l’ho fatto per tutta la vita. Giocheranno a un chilometro da casa mia, quindi mi accorgerò che starà succedendo qualcosa di grande. Ma non devo giudicare niente riguardo la Roma. Per ora sono un oggetto estraneo. Oggi c’erano più sciarpe e bandiere della Roma allo Stadio…devo essere bravo a mantenere il giusto distacco anche per rispetto di chi mi paga, di questi ragazzi e dei tifosi della Spal. Non faccio né previsioni né commenti sulla Roma, c’è già un bravo allenatore che sa quello che deve fare”.

Ma la televisione sarà accesa?
“Si, se i bambini non guarderanno cartoni ecc… penso che chiederò un’oretta e mezza di break per vederla e tifarla”.

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De Rossi, niente ritorno all’Olimpico: Spal eliminata, sarà Roma-Genoa in Coppa Italia

Appuntamento rimandato. Nel secondo turno di Coppa Italia il Genoa batte la Spal di Daniele De Rossi 1-0 con una rete su calcio di rigore di Gudmundsson nel recupero del primo tempo e guadagna il diritto di sfidare la Roma a gennaio all’Olimpico (la data esatta sarà comunicata dalla Lega nelle prossime settimane). Nella seconda partita in assoluto da allenatore, DDR incassa il primo risultato negativo della sua carriera in panchina e deve rinviare a data da destinarsi la sfida del cuore. “Mi dispiace aver perso, abbiamo degli obiettivi chiari a partire da sabato. Avrò tempo per tornare a Roma“. Le sue parole al termine del match.

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De Rossi: “Inizio questo percorso con entusiasmo. Incrocio con la Roma? Non ci penso”

Daniele De Rossi, nuovo tecnico della SPAL, è stato presentato oggi in conferenza stampa. Queste le sue parole:

“Ringrazio tutte le persone che mi hanno accolto, ero un po’ spaventato, entrare in un altro spgliatioio con un’altra veste mi faceva venire dei pensieri. Ringrazio Joe, è tutto vero quello che ha detto. Mi ha parlato di lavorare insieme quando ancora giocavo, è sempre stato un suo pallino. Spero di ripagarlo, mi ha dato una grande fiducia insieme al direttore. C’è grande amiciza e stima, lo ritengo un uomo vincente, anche per come si pone con la gente. È l’unico presidente che ha avuto 3 promozioni di fila. Sono contento di iniziare il mio percorso con lui. Tanta gente parla di me come un futuro buon allenatore, ma quando c’era da darmi una panchina tanti hanno avuto dubbi. La Spal ha avuto il coraggio e la follia di chiamarmi e sono contento.”

Come ti senti in vista di sabato…
“Forse ho sbagliato a parlare di paura, diciamo che la sensazione è come quando scuola. Non ho paura di niente, mi sento pronto e forte perché mi presento con la mia famiglia aggiuntiva che è il mio staff, non potrei essere più felice delle persone che lavorano con me, anche di quelle che non conoscevo. Una piccola parentesi, quando parlo di staff ringrazio il presidente della federazione di liberarmi e permettermi di essere qui. Sabato c’è il Cittadella, stiamo cercando di dire il giusto quantitativo di cose ai giocatori, non è giusto dire loro tante cose subito. Il nostro lavoro è un’ora in campo e 6-7 ore tra noi dello staff. È complicato fare l’allenatore, lo so bene vedendo mio padre, è complicato fare l’allenatore in corsa ma sono qui”.

Il modulo?
“Ci stiamo pensando, poi dobbiamo analizzare partita dopo partita. Sappiamo benissimo qual è il lavoro che dobbiamo fare, Venturato ha fatto un bel lavoro e ha fatto molto bene con il Cittadella per tanti anni. Sicuramente cambieremo qualcosina, ci teniamo qualche piccolo segreto in tasca. Nulla di clamoroso, ma aspettiamo”.

Hai visto lo stadio?
“Sono venuto qui una volta con la Roma, ma sono rimasto in panchina perché avevamo un derby o una gara di Champions dopo. Negli ultimi tempi ho guardato spesso la Serie B, al di là della SPAL ho sempre visto la Serie B e notavo alcuni stadi caldi come quello di Ferrara. Giocare per qualcuno o per qualcosa o per una città che non ci dorme la notte è importante, è un po’ quello che mi è successo da calciatore. Ho sempre dato la mia disponibilità ad andare, mi interessava un progetto serio e gente seria alle spalle. Un Centro Sportivo così ti fa venir voglia di stare 6-7 ore a lavorare, tante squadre di Serie A non sono a questo livello”.

Quali sono i tuoi concetti base…
“Devo fare una sintesi perché un calciatore deve fare tantissime cose. Se dobbiamo fare una sintesi, dico serietà e intensità in cui si affronta l’allenamento, è imprescindibile. Colgo l’occasione per ringraziare i ragazzi, ho dovuto frenarli un po’ perché quando si cambia allenatore si va a duemila all’ora. Serve rispetto per il nostro lavoro che ci dà gioia, fama, ricchezza, spensieratezza. Serve coraggio quando si è senza palla, quando si è con la palla, quando si deve aiutare il compagno in difficoltà, penso sia importante un po’ in tutti i campi”.

La Spal subisce tanti gol…
“Non è colpa di un singolo giocatore, ma del lavoro del reparto. Se difendiamo tutti insieme in una certa maniera, possiamo fare meglio. Dobbiamo leggere meglio alcune giocate, dobbiamo tirare fuori qualcosa di originale e fruttuoso”.

Ti vedi con uno schema fisso?
“Per me è fondamentale dal materiale che hai a disposizione, sarà fondamentale nella mia carriera essere entrato in corsa, penso che mi aiuterà tanto. Non amo gli allenatori che hanno determinati giocatori per giocare in uno schema, un allenatore bravo deve far viaggiare i giocatori come i cavalli”.

Panchina con tuta o giacca o cravatta?
“Sicuro con le scarpe da ginnastica perché ho giocato troppo tempo con gli scarpini. Comunque vorrei essere abbastanza comodo”.

Cosa promette ai tifosi?
“Mi ero promesso di non fare promesse che non ho la certezza di mantenere. Prometto che la mia squadra sarà testa e cuore, possiamo dire tante cose per i tifosi o per noi, ma dobbiamo dare il 100% in ogni partita e ogni giorno. Se i tifosi sono così innamorati della SPAL, questo ci dà una motivazione in più. In carriera ho incontrato tante squadre organizzate, troveremo uno stadio che ci spingerà”.

Il capitano della SPAL Salvatore Esposito si ispira a te.
“Tra i tanti giocatori che abbiamo seguito con l’Italia c’era proprio Salvatore Esposito, ho una sorta di predilezione per i mediani davanti alla difesa. È chiaro che poi da allenatore mi comporterò come tale, sto vedendo tanti giocatori che vanno a duemila. Non ho gerarchie, posso dire che Esposito è il nostro capitano e per questo è il giocatore più importante, ma sono stato colpito anche da altri giocatori”.

Che impatto ha avuto con Ferrara?
“Molto buono, ho sempre sentito parlare di quanto fosse civile questa città. Ho fatto due passi al centro e ho passato il 90% del tempo a guardare i video del Cittadella, le prime sensazioni sono che potrei stare molto bene. Il centro storico è fantastico, mi chiedono di farmi le foto e in maniera pacata. Ero abituato a vivere nel centro storico di Roma dove mi saltavano addosso (ride, ndr)”

Ti sono arrivati dei messaggi dal mondo del calcio?
“Ho tipo 400-500 messaggi che non ho letto. Ringrazio tutti le persone che hanno speso 30 secondi per ringraziarmi. Tanti messaggi inimmaginabili mi hanno fatto i complimenti, non ne posso citare uno solo perché sarebbe scorretto verso gli altri. Ho ricevuto tanto affetto, poi una piccola parentesi per i tifosi romanisti che mi hanno seguito tutta la vita e non smettono mai di mostrarmi amore, sanno che è reciproco”.

Roberto Mancini?
“Aveva il sogno che andassi a un’altra squadra, mi ha fatto un grande in bocca al lupo. Posso dire che siamo amici, mi ha insegnato tantissimo”.

Sei stato accostato a 15 squadre.
“In realtà di proposte più concrete ne ho ricevute 3-4, ma ho ringraziato tutti. Gli altri nomi che sono usciti non sono veri, è molto semplice. Ho fatto dei colloqui, capisci se sei andato bene o meno bene, sembrava sempre che fosse fatta poi erano restii perché non avevo mai allenato. Ringrazio la SPAL per il coraggio e la lungimiranza”

Sei stato accostato a tante squadre…
“In realtà di proposte più concrete ne ho ricevute 3-4, ma ho ringraziato tutti. Gli altri nomi che sono usciti non sono veri, è molto semplice. Ho fatto dei colloqui, capisci se sei andato bene o meno bene, sembrava sempre che fosse fatta poi erano restii perché non avevo mai allenato. Ringrazio la SPAL per il coraggio e la lungimiranza”

Hai già pensato al possibile incrocio con la Roma in Coppa Italia?
“Lo so perché mi hanno tartassato di messaggi, ma sinceramente non ci penso perché ci sono altre partite prima”.

Ti descrivono come un saggio..
“Non mi considero un luminare o un genio, ma nemmeno uno stupido. Diciamo che sono un combattente, sono stato un calciatore grintoso e se riuscissi a trasmettere ai giocatori la fase combattiva e battagliera sarei contento”.

Giuseppe Rossi potrebbe tornare?
“L’ho conosciuto ai tempi della Nazionale, umanamente lo riabbraccerei con grande gioia. Sono appena arrivato e tutto voglio fare tranne che parlare di mercato, Rossi ha avuto tantissimi infortuni ed era veramente forte prima di tutti questi stop. È un ragazzo che sa farsi volere bene”.

Ci sono tanti allenatori in Serie B che sono campioni del Mondo.
“Dobbiamo ringraziare Lippi che ci ha trasmesso questo amore. A livello di immagine, avere un campione del Mondo in B arricchisce l’immagine, è tutto bello però dobbiamo offrire qualcosa di concreto perché sarà facilissimo vedere quanto la gente si dimentica in fretta quello che hai fatto in base alle prestazioni. Non dobbiamo pensare al mio passato come calciatore, non sarebbe buono per nessuno”.

Lo staff?
“Siamo stati accolti bene, ho portato un po’ di persone dietro e altre le ho trovate qui, sono molto contento”

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Spal-De Rossi è ufficiale: inizia la carriera in panchina di DDR

Daniele De Rossi è ufficialmente il nuovo allenatore della SPAL. L’ex capitano romanista ha firmato un contratto fino al 2024. Inizia così ufficialmente la sua nuova carriera in panchina tra i professionisti.

Ecco l’in bocca al lupo via social della società giallorossa

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De Rossi, finalmente l’occasione: sarà il nuovo tecnico della SPAL

Daniele De Rossi è pronto ad iniziare la sua carriera da allenatore. Nel pomeriggio sarebbe stato trovato l’accordo per lo sbarco sulla panchina della SPAL al posto di Venturato. Si aspetta l’ufficialità già nelle prossime ore.